Il Gesu' Storico Sotto gli Occhi di Scienziati e Archeologi
Quando si para di Gesù’ si fa sempre riferimento ai vangeli e i testi ”Sacri”, che non si possono nella maniera più’ assoluta catalogare come riferimenti oggettivi di una realtà’ storica passata.

I Vangeli per dare un idea sono stati riscritti e modificati ben oltre 50 volte, va messo in evidenza che nei tempi passati l’informazione, la scrittura e i mezzi di informazione non erano quelli attuali, si contavano sulle dita di una mano le persone che sapevano leggere o scrivere, va sottolineato poi che la scrittura in se’ era un autentico esperimento umano in continua evoluzione come metodo di comunicazione, con tutti i limiti che inevitabilmente si venivano a creare. (Nel nostro mondo civilizzato e’ bene saperlo il 5% della popolazione nella sola Italia e’ analfabeta).
Vi e’ poi l’interpretazione sui testi che non dimentichiamolo nel personaggio in questione e’ avvenuta con oltre due secoli di ritardo.
Immaginate ai giorni nostri che una persona decida di mettere ordine ad alcuni avvenimenti accaduti nel XVII Secolo, con tutti i riferimenti a nostra disposizione e i mezzi attuali, internet, documentari, Televisione, confronto diretto e indiretto dei dati raccolti, analisi sul luogo, oltre naturalmente ad un Molteplice riscontro storico fatto da professori universitari e specialisti nel settore.
Ora proviamo a tornare indietro di due secoli, consideriamo la realtà’ storica dell’epoca, e cimentiamoci nel fare la stessa ricerca.
Le cose sono molto complicate, quasi una missione impossibile e oggettivamente lo e’.
Oggi tutto e’ alla velocità’ della luce, ma un tempo non stavano cosi le cose, un messaggio non e’ che lo spedivi via mail, ma con un asino che ci poteva mettere anche un mese per arrivare a destinazione anche a pochi chilometri di distanza, e la scrittura, per quanto precisa, era come detto prima, monopolio di un élite privilegiata , e non tutti potevano a rigor di logica definirsi attendibili, ma sopratutto certi.
Di fatto, con il senno di, ”si e’ detto” o ”hanno visto” o ”ci sono dei testimoni”, si può’ di fatto riferire ogni cosa, se poi le intermediazioni sono nell’ordine di Cento o mille passaggi, le cose si complicano ancora.
Fate questo gioco che vi darà’ un idea ben precisa di quello che significa quanto letto ora.
Chiamate degli amici, separateli 7 per parte in due file separate.
Il gioco consiste nel dire al primo di ogni fila una frase o una citazione, e lo deve comunicare a bassa voce al compagno senza che nessuno senta, uno alla vola tutti devono fare la stessa cosa il prima possibile, fino a che arriva al settimo del gruppo. che deve scandire subito ad alta voce la parola convenzionata.
Vince la squadra che comunica per primo ad un soggetto esterno, la frase esatta.
Scoprirete che nel 99% dei casi il termine giunto all’ultimo compagno e’ differente se non addirittura incomprensibile !
In riferimento ai Vangeli, il numero dei partecipanti al gioco, lo dovete moltiplicare per 100, per avrete un idea di cosa stiamo parlando.
Questo e’ ciò che avveniva un tempo, in riferimento ad un qualsiasi avvenimento tramandato nei secoli.

Nel caso di Gesù non e’ che ci siano stati molti riferimenti storici, se si pensa alla portata planetaria e del seguito che che ha avuto nel tempo, confrontiamola per esempio agli avvenimenti Romani o Egiziani (Di cui si sa ancora oggi ben poco, ma con una base molto vasta su cui indagare) o dei filosofi Greci tramandati sino ad oggi con dovizia di particolari, vissuti ben prima di lui.
Le lacune storiche insomma sono tutte da colmare, ma non si sa da dove iniziare, o meglio, li dove si inizia, vi e’ già la fine, ma non per motivi oggettivi legati alla ricerca, ma per il legittimo timore di un qualcosa che potrebbe innescare una reazione a catena che destabilizzerebbe la parte animica dell’uomo, che potrebbe perdere cosi’ un punto di riferimento.
Il termine sacro e’ di fatto una convenzione terrena, data ad un qualcosa che in se non ha alcun valore, e’ un termine che sancisce il trascendente, ma in una dimensione prettamente umana.
Attualmente la la scienza ha fatto passi da gigante, da 30 anni l’archeologia e’ sotto il vaglio della censura da parte di tutti gli organi mainstream dell’informazione, molte domande sono alla ricerca di una riposta, ma come spesso accade, pare che una mano occulta (Non e’ divina) ne rallenti il suo corso, se non addirittura le confonda.
Sabato Scala, ricercatore, ha posto la questione su un binario che diverge totalmente dalla realtà storica classica, io non sono in grado di stabilire quanto sia attendibile o no la sua ricerca, (cosi come non sono in grado di dimostrare matematicamente se la legge di gravita’ sia vera o falsa) ma e’ doveroso pero’ porlo all’attenzione del pubblico, affinché’ si venga a conoscenza di tutte le variabili poste in essere, da questo interrogativo chiamato Gesu’
Toba60
Il Gesu Storico
Sabato Scala, Ingegnere elettronico e ricercatore indipendente, ha elaborato e sperimentato nuove teorie e modelli matematici nei campi della Fisica dell’Elettromagnetismo delle Teorie dell’Unificazione, dei modelli di simulazione neurale.

In quest’ultimo ambito ha condotto ricerche e proposto una personale teoria dei processi cognitivi e immaginativi suggerendo, sulla base della teoria di Fisico tedesco Burkhard Heim e del paradigma olografico prima, e della fisica del vuoto superfluido negli ultimi anni, la possibilità di adozione del suo nuovo modello neurale per la rappresentazione di qualunque processo fisico classico o quantistico.
Domanda
Ad un convegno un Un iscritto al gruppo “Storia del Cristianesimo Primitivo: Nuove Chiavi di Lettura” gli chiedono quanto segue:
Posso fare una domanda da non esperto? tu hai fatto parecchie ricerche su questo campo del cristianesimo gnostico, secondo te chi era Gesù che chiamano Cristo ? la storia dice che e’ esistito ma quale la sua vera origine e storia? Pensi avesse delle qualità o doti paranormali o metafisiche? oppure era un uomo dalle grandi capacita mistiche ? Esoteriche? O cosa altro? Faceva davvero miracoli inspiegabili o erano guarigioni che si spiegano con la fisica e la scienza? Pensi avesse doti soprannaturali? che ne pensi?
Approfitto per riassumere quelle che sono le mie personali convinzioni sulla figura del Gesù storico. Eviterò di appesantire l’articolo con note e spiegazioni a sostegno delle mie affermazioni, ma resto disponibile per chiarire come le affermazioni che farò di seguito vengono, a mio avviso, motivate dalla documentazione storico archeologica in nostro possesso.

La risposta
Non potremo avere mai prova certa della esistenza storica di Gesù salvo non si scoprano altri documenti e se non verrà dato il consenso alla analisi approfondita della tomba Talpiot, ma anche in questo caso avremo il problema non trascurabile, di identificare i resti ossei gettati alla rinfusa sul pavimento.
Ad ogni modo, con i documenti a disposizione la probabilita’ che sia esistito e’ altissima.
La mia idea sulla sua biografia , in base a tutti i documenti e le rilevanze archeologiche dispobibili e’ la seguente.
Nascita, infanzia e formazione
Ritengo fosse figlio illegittimo, del Vessillare Julius Tiberius Abdes Pandera, soldato romano di Sidone della I Corte Sagittorum (il bassorilievo del soldato é conservato presso il museo di Bingen in Germania).
Maria lo concepì giovanissima probabilmente a fronte di una violenza subita ad opera dell’allora diciottenne Pandera (vedi Toledot ebraiche e narrazione del polemista Celso).
Giuseppe, vedovo e padre di Giacomo e di altri due figli Giovanni, Giuda e forse di due figlie femmine, accetto’ di prenderla in moglie per evitare che fosse messa al bando e si venisse a conoscenza dell’accaduto.

Tiberius Julius Pantera
Le famiglia di Giuseppe e Maria appartenevano ad una delle frange dell’essenismo, gli Esseni che vivevano nelle citta’.
Esistevano almeno due frange dell’Essenismo (vedi manoscritti Qumramiani) in perenne guerra tra loro. La prima era stanziata presso Alessandria d’Egitto e probabilmente frequentava il Tempio ebraico scissionista d’Egitto fondato da Onia III. Erano noti con il nome di Terapeuti.
La seconda si attestò a Qumran nei pressi del Mar Morto, di essa abbiamo avuto testimonianza diretta grazie alla scoperta dei manoscritti omonimi nel 1945.
Di queste popolazioni se ne parla nei manoscritti Qumramiani, in Filone e negli scritti di Giuseppe Flavio. In alcuni di questi testi e in alcune leggende tarde sul Battista e sui suoi discepoli sappiamo di una usanza tipica: i giovani che sceglievano la carriera filosofica o mistica appartenenti a queste cominità sia Esseni che Terapeuti, si formavano culturalmente in Egitto. Per i Terapeuti Filone identifica una collina nei pressi del lago di Alessandria ove era presente un villaggio gestito da questi mistici, filosofi, esegeti e studiosi ebrei di matrice ellenistica. Nonostante la natura monastica, come ci narra Fikone, la comunità era composta sia da uomini che da donne per lo più in periodo di menopausa.
La frequentazione delle comunità Egizie di Alessandria, dove la famiglia si dovette trasferire dopo la nascita di Gesù, gli permise di venire a contatto con il pensiero dei principali filosofi del tempo e quindi con le scuole antiche greche e platoniche, quelle stoiche, ma anche di apprendere la medesima arte esegetica che caratterizza gli scritti di Filone.
Questo percorso , che dovette accomunarlo a quello dei Fratelli, avrebbe dovuto condurlo a divenire uno dei capi tipici delle comunita’ essene.
Ad Alessandria d’Egitto costruisce ed elabora il suo pensiero ideando i fondamenti della gnosi come sintesi sincretica delle diverse scuole filosofiche che venivano studiate alla scuola dei Terapeuti e che apprese nel fervido clima culturale di Alessandria.

Li , apprese anche le arti mediche e farmacologiche.
Dalle poche informazioni disponibili sui terapeuti credo non si facesse differenza tra la formazione di futuri sacerdoti esseni (ma non e’ il caso suo essendo, almeno ufficialmente di stirpe davidica) e quella dei capi , e questo era il suo destino per nascita.
Conobbe da ragazzo probabilmente proprio in Egitto Giovanni il Battista, suo cugino(alcune tradizioni dicono che Giovanni era solito spedire i suoi discepoli, tra cuo Dositeo e Simon Mago, in Egitto per formarsi e questo ci autorizza a credere, insieme a quanto rinvenuto nei testi qumramiani, che lo stesso Giovanni si formò alla scuola esseno-terapeutca egizia).
Con Giovanni lo accomunava la formazione presso i Terapeuti e i fondamenti della dottrina, sebbene Giovanni fu avviato alla carriera sacerdotale essendo di stirpe Levitica.
Entrambi si innamorarono di una giovane donna essena colta e figlia di una famiglia benestante e forse nobile, Salome’ originaria di Magdala, figlia di un sacerdote di stirpe levitica (lo si ricava da leggende di matrice gnostica poi rispecchiatesi in alcune leggende tarde, come la Leggenda Aura).
Ma Gesu’ la lascio in moglie al cugino Giovanni cui era stata promessa per discendenza (probabilmente tra gli esseni era d’uso scegliere donne della stessa stirpe per rafforzare il destino e conservare il sangue).
Giovanni, ritorno’ dall’Egitto a Gerusalemme prima di Gesù, ma li decise di entrare a far parte del gruppo monastico dei Qumramiti, ma ben preso fu allontanato dalla comunità per le sue idee e convinzioni.

La sua scelta lo porto ad abbandonare Salome’ che per il dolore e per non avere altra fonte di sostentamento, inizialmente, forse, anche ripudiata anche dal padre sacerdote si diede, anche al meretricio, o si sparse voce che lo avesse praticato.
Solo al ritorno di Gesu’ dalla lunga formazione in Egitto Salomè, in quanto moglie di suo cugino ripudiata, come le regole prescrivevano, fu presa in moglie dal cugino.
Come d’uso tra gli estremisti monaci qumramiti, intanto Giovanni fu cacciato in quanto eretico dagli esseni qumramiti , ma per attenersi alle regole di purezza, si costrinse ad una vita incontaminata e schiva nel deserto, iniziando a predicare l’arrivo del messia e a battezzare con acqua.
Il cugino lo andò a trovare sul Giordano e li si fece riconoscere e battezzare. Fu li che Giovanni credette di vedere qualcosa di straordinario che entrava in Gesù’ e capi’ che Gesù’ aveva un destino particolare. Ma nonostante tutto nutrì dubbi sul destino del cugino e continuo’ a vivere nel deserto fondando una sua comunità’ di discepoli.

Il resto e’ scritto , seppure credo edulcorato, nel Vangelo di Matteo e nei testi gnostici, in particolare Tommaso che ne raccoglie i detti, e Filippo, con l’unica differenza che Gesu’ mantenne due forme di insegnamento, una pubblica ed una privata.
In quella pubblica usava parabole che non spiegava, oltre che un insegnamento assai semplificato per il volgo. Nel privato fondo’, come il cugino, una propria scuola iniziatica.
Gesu’ si convinse di avere una missione messianica, solo dopo il battesimo sul Giordano ma la interpreto a suo modo.
Segui le scritture qumramiane ed incarno’ le profezie sul Messia (vedi manoscritto 4Q541 ) adempiendo a quanto previsto. Ma Giovanni rimase perplesso su di lui per il fare dimesso e poco combattivo di Gesu, per questo mantenne i suoi discepoli fino alla sua morte violenta portando con se i suoi dubbi.

Scritto in siriaco su pergamena presentato alla British Library
di Vittorio Sabadin
I suoi discepoli, morto il maestro, si aggregarono a Gesù.
Gesu’ cerco’ di realizzare la sua missione creando una comunità di esseni ai quali predicava opponendosi alle correnti farisee e sadducee, ma attirando seguaci zeloti.
Quando, a conclusione della sua missione, arrivo’ a Gerusalemme entrando dalla porta degli esseni a sud di Gerusalemme dove era collocato il monte Sion ed il quartiere esseno, fu accolto come il Messia, ma solo dagli Esseni, del monte Sion.
L’accoglienza ricevuta gli fece capire che il popolo era pronto alla rivolta che provo’ a scatenare al Tempio ma senza successo.
Interpretando le scritture essene ed in particolare 4Q541, capi’ che delle due profezie, il Messia vincitore o quello sacrificato in croce, egli incarnava la seconda.
Per evitare ritorsioni sul suo gruppo convinse Giuda segretamente a consegnarlo (vedi Vangelo di Giuda) e sfrutto’ la pasqua essena, che cadeva un giorno prima di quella ebraica, per consegnarsi senza che vi fosse una strage.
Durante la pasqua essena era tassativamente vietato uscire di casa, ma lui obbligò i suoi a seguirlo sul monte degli Ulivi per evitare che il caos dell’arresto procurasse una rivolta qualora fosse avvenuto nel quartiere esseno in violazione della Pasqua essena.
Li attese Giuda che lo saluto con un bacio in modo da distinguerlo dal Tommaso che era fisicamente identico a lui.
Giuda fu successivamente assassinato per impiccagione dai sacerdoti farisei e sadducei simulando un suicidio perche’ non rivelasse il retroscena dell’arresto scatenando una rivolta.
Tutto si svolse durante la Pasqua essena, che corrispondeva alla vigilia di Pasqua ebraica, senza che nessun esseno sapesse di cosa stava accadendo, essendo rimasti chiusi in casa per tutto il giorno.
Questo spiega l’anomalia del perché’ un popolo che lo acclama poi lo condanna a morte.
La sequenza della passione e’ questa che indico di seguito e non quella indicata nei canonici: arresto martedì sera, processo mercoledì’ con crocifissione prima del tramonto. Tirato giù’ dalla croce viene sepolto prima del tramonto che, secondo la misura ebraica corrispondeva all’inizio del giovedì.
La sera stessa i membri della famiglia e gli apostoli più vicini al Maestro lo trafugarono e, usando un antico acquedotto romano in disuso il cui ingresso era vicino al Golgota, lo portarono a Talpiot presso la collina di proprietà di Giuseppe d’Arimatea, dove fu sepolto nella tomba in cui é rimasto fino alla scoperta nel 1985.

Quella scelta probabilmente doveva sottrarlo alla venerazione e forse fu una richiesta dello stesso Gesù’ prima di morire, perché’ la sua morte non facesse svanire la speranza della vittoria sui romani e perché’ i suoi potessero piangerlo senza fastidi e tumulti.
Questo progetto “segreto” dovette giungere all’orecchio dei sacerdoti che temendo il furto del corpo e il successivo spargersi della leggenda della leggenda della resurrezione (vedi Vangelo di Matteo) il giovedì Pilato si recarono da pilato per chiedere che mettesse due guardie presso la tomba, ma a quel punto il corpo era già stato portato via dalla famiglia.
Alle prime luci della domenica ci si accorge che il corpo di Gesu era scomparso dalla Tomba nei pressi del Golgota.
Per inciso, la sera del mercoledì il corpo di Gesù fu preparato per il trasferimento nella notte e per rallentarne la decomposizione fu ricoperto di unguenti alla maniera egizia. L’uso di un eccesso di olio di lino, insieme a mirra e aloe usato per la preparazione del cadavere, provoco il processo di ossidazione con reazione esotermica portando alla temperatura di 400 gradi celsius le parti di lino del sudario (come accaduto per il fenomeno di autocombustione della mummia di Tutankamon) imbevute a contatto con il corpo, e questo provocò l’impressione fotografica del corpo sul sudario con la bruciatura dei soli filamenti superficiali dando vita, in questo modo, anche all’effetto tridimensionale tipico dell’immagine.

Gesù e i miracoli
Dei tre Vangeli l’unico che ritengo in piccola parte, attendibile è Matteo, ma è stato manipolato in seguito con aggiunte che tendevano ad avvicinarlo a Marco e Luca. In particolare ritengo fasulla la parte che precede il battesimo sul Giordano e quella che segue il ritrovamento della tomba vuota. I miracoli sono frutto in parte di fantasia, in parte di esagerazioni di attività terapeutiche apprese con i maestri terapeuti ad Alessandria d’Egitto con cui trascorse infanzia e gioventù.
Quello che ci è pervenuto di lui è frutto di una fantasiosa raccolta di storie operata dai discepoli di Paolo per colmare il fatto che non ne sapessero nulla, in quanto emarginati ed allontanati dalla comunità che egli aveva formato, quella degli apostoli. Marco fu elaborato partendo dal Vangelo Ebraico di Matteo oggi scomparto (come riportato da Epifanio) eliminando le parti pericolose per l’insegnamento scissionista di Paolo. Luca, invece, fu il frutto di una revisione del Vangelo di Marco integrata per creare maggiori fondamenta alla scissione con il mondo ebraico che ormai era un dato di fatto, ma che metteva in difficoltà Paolo che apostolo non era e che voleva, comunque, far passare la tesi che quella sua decisione fosse, alla fine, stata accolta anche dagli apostoli e da Pietro in particolare.
Nota: il termine MERYAH in ebraico significa “compagna” di qui il nome delle diverse Marie che appaiono nei testi, usato forse per proteggere le donne da rappresaglie. Probabilmente l’unica Miriam vera e’ la madre di Gesu’.
Sabato Scala
Fonte: https://fuoridaglischemi.altervista.org
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