La Legge sulla Censura dell’UE è Pienamente in Vigore da Oggi abbiamo Ufficialmente il Ministero della Verità
Sono arrivati dove volevano e senza nemmeno sforzarsi più di tanto, George Orwell non ha sbagliato di una virgola e la massa ha aderito in silenzio cosi come egli aveva anticipato a suo tempo, credo che pochi oggi sono al corrente di quello che sta accadendo, il problema pare non toccare minimamente chi si è prestato a fare da cavia iniettandosi un vaccino, ed ora non avrà più nessuno che gli ricorda che il suo patrimonio genetico è andato a farsi benedire delegando il suo destino ad una morte improvvisa e nemmeno a tutti coloro che si affannano la sera al solito anestetico televisivo Mainstream che si ripete oramai da lunghi anni, il quale scandisce in continuazione che andrà tutto bene. Da oggi i miei editoriali secondo il nuovo ministero hanno meno credibilità di una enciclica emanata da una pletora di cartomanti che hanno di colpo rivalutato ogni loro credenziale sopita negli anni e gli asini volano come f16 militari e Giorgia Meloni ha di punto in bianco tutti i crismi per essere nominata Nobel per la Pace dopo aver dissanguato un paese come l’Italia distribuendo bombe a grappolo e carri armati per far regnare la pace…….e pure voi anime benpensanti! Cosa avete fatto affinché nulla di tutto questo potesse avvenire? Toba60
Meno dello 0,1% dei nostri lettori ci supporta, ma se ognuno di voi che legge questo ci supportasse, oggi potremmo espanderci e andare avanti per un altro anno. (Staff Toba60)
La legge sulla censura dell’UE è pienamente in vigore
Con questo sabato, la “libertà di opinione” nell’UE è cambiata: ora è “protetta” dal controllo e dalla censura. Pertanto, non è più per i critici.
La legge sui servizi digitali (DSA) dell’UE è in vigore nella sua interezza da sabato. In precedenza era stata applicata “solo” in misura limitata. La legge aumenta in modo massiccio il controllo statale del discorso su Internet e, secondo i suoi critici, mette sotto forte pressione la libertà di espressione nell’UE.
Soprattutto in tempi di “crisi” (che, come sappiamo al più tardi dal 2020, possono anche essere orchestrate politicamente), la Commissione europea dispone ora di un potente strumento per agire contro la “disinformazione”. La Commissione decide cosa si intende per “disinformazione”.
Il bersaglio principale della DSA non saranno (inizialmente) i cittadini comuni, ma le piattaforme che si dedicano alla cosiddetta “disinformazione” o “odio online”: Twitter di Elon Musk o la cinese Tiktok dovranno cancellare e censurare di più se non vogliono incorrere in multe miliardarie. Le piattaforme di Zuckerberg come Instagram e Facebook hanno già preso l’iniziativa e questa settimana hanno limitato in generale i contenuti politici.
Il commissario europeo (alcuni lo chiamano “commissario per la verità”) Thierry Breton era altrettanto euforico sabato:
Censura per la libertà di espressione” è il modo in cui i critici traducono la propaganda orwelliana che circonda il DSA. TKP ha trattato ampiamente l’istituzione della legge in termini giornalistici intorno all’estate del 2023, quando sono entrate in vigore le prime parti del pacchetto legislativo. Poco prima che il DSA venisse introdotto nella sua interezza, anche il mainstream ne ha parlato più diffusamente.
La Berliner Zeitung ha pubblicato un saggio critico che è stato ampiamente condiviso. Manfred Kölsch, giudice in pensione, vede un “grave pericolo” per la libertà di espressione nell’UE:
La DSA apre la possibilità di dichiarare soggette a cancellazione anche le iscrizioni non illegali su piattaforme online molto grandi, con 45 milioni di utenti o più. I considerando utilizzati per interpretare il DSA fanno una chiara distinzione tra la diffusione di informazioni illegali e di “informazioni altrimenti dannose”. Gli operatori delle piattaforme sono tenuti a “prestare particolare attenzione a come i loro servizi potrebbero essere utilizzati per diffondere o amplificare solo contenuti fuorvianti o ingannevoli, compresa la disinformazione”. Anche l’articolo 34 delle DSA fa una precisa distinzione tra informazioni illecite e informazioni che hanno solo “effetti negativi”.
La sua analisi precisa conclude:
“Uno sguardo attento dietro la facciata dello Stato di diritto rivela che la DSA sta consapevolmente minando il diritto alla libertà di espressione e di informazione garantito dall’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE, dall’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dall’articolo 5 della Legge fondamentale tedesca”.
In Cicero, il giudice cita anche un punto estremamente importante:
In una cosiddetta “crisi” – è la Commissione stessa a stabilire se sono soddisfatte le condizioni necessarie – acquisisce ulteriori diritti di intervento senza che il coordinatore nazionale possa impedirlo (art. 36 DSA). La struttura federale del controllo dei media è stata minata.
Anche TKP potrebbe essere interessato dalla legge al più tardi in una “situazione di crisi” acuta, se la Commissione UE ritiene che le “fake news” possano essere lette qui.
Questo è probabilmente un punto più minaccioso per alcuni, soprattutto dopo l’esperienza della pandemia di Covid-19. Dimostra anche quanta poca sovranità abbiano ancora gli Stati nazionali dell’UE.
La “libertà di opinione” nell’UE è diversa da sabato e pochi se ne rendono conto.
Thomas Oysmüller
Fonte: tkp.at
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