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Libia: Tra Immigrazione, Mercenari, Stupiditá Politica e falsi Moralisti.

Oggi é l’argomento del giorno parlare di immigrazione e il principale bacino di utenza per chi accede nel nostro paese e’ la Libia, punto d’attracco tra l’altro di tutti coloro che dall’Africa intendono entrare in Europa.

L’ipocrisia e la vergogna di chi parla di accettazione e di aiuti umanitari va di pari passo con la stupidita’ insita’ in chi fa campagna elettorale, politica o di una qualsiasi nicchia sociale che intende passare per essere una brava persona nei confronti di una qualsiasi platea, che di fronte ad una persona in difficoltà’ non può’ che assecondare tutto quello che uno dice.

Abbiamo visto tutti come in Iraq in Siria, Libia, Congo, Nigeria, Mali, Egitto, Tunisia, Repubblica Centro Africana, Uganda, Sud Sudan, Kenya, Liberia, Algeria, Costa d’Avorio, Eritrea-Etiopia abbiamo Esportato la pace, attraverso investimenti a pioggia sotto forma di prestiti e armi, tante armi, in cambio di materie prime e concessioni territoriali strategico militari.

Fantastico veramente, sembra un film di Dario Argento, dove un ministro degli interni con la compiacenza di tutti i membri dell’unione Europea e dei rispettivi alleati oltreoceano, si permette di evidenziare la povertà’ la fame e l’indigenza degli immigrati africani , rimarcando a più’ riprese un preciso dovere accoglierli, dopo che dai tempi del colonialismo, sono state razziate, sterminate e ridotte in schiavitù milioni di persone.

E’ noto da documenti della CIA che nel progetto mondiale delle élite, quello di inserire nei posti di comando strategici delle varie nazioni, (Il voto cambia poco o nulla) i peggiori quanto incapaci esponenti politici sia un ottimo investimento per consolidare un mondo globalizzato.

Esercito Arabo? Se il tuo vicino di casa scompare, non andare su chi la visto, domanda prima a………..

In Italia, è risaputo, come le prime cariche ad essere nominate, sono sempre quelle di ministro degli Interni degli Esteri dell’Economia e della Difesa, con annessi i loro sottosegretari.

E ora un piccolo, (Ma non tanto) dettaglio legato agli interventi umanitari sparsi qua e la per il mondo.

Ogni giorno sul pianeta ci sono cruenti scontri a fuoco tra le varie fazioni, che siano militari o ribelli e che hanno come intermediari diretti o indiretti, i capi di Governo di ogni singolo paese del mondo, Italia in Primis.

Tempo fa sul DeepWeb mi imbatto in un annuncio, sapete, di quelli che di questi tempi non passano inosservati, con un inglese diretto e convincente, ti offrivano di arruolarti alle armi per conto di non si sa chi.

Offrivano 20.000 dollari al mese, spesato armi bagagli e tutto il necessario per fare un po di casino in giro per il mondo, il bottino di guerra in aggiunta e’ tutto tuo, il diretto interessato deve solo far parte di un esercito ben organizzato, previo addestramento, dove, non e’ dato a sapere.

Esercito Russo in Ucraina? macché sono Italiani doc

Vi ricordate le immagini dei Marine, vittime di una guerra (Come in Vietnam) che vengono commemorati da un plotone, presso l’aeroporto di arrivo?

Non esistono più, sono scomparsi …..non i morti, ma gli eserciti, per come noi li conosciamo. (Mediaticamente sono pericolosi e sconvenienti per il Potere stabilito)

Anni fa per conto di una persona disperata, stabilii un contatto per sapere come dovevo fare per trasformare questa persona nel Rambo della situazione, e ……ma guarda guarda, mi danno appuntamento presso una regione del centro Italia, non prima dei dovuti accordi preliminari e sapete che credenziali mi dettero per attestare la bontà’ della loro opera umanitaria?

Rivolgetevi alle persone capaci di cui vi parlavo Prima

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C’era una volta la Libia, Poi vennero i buoni e tutti diventarono brave persone.

Pochi giorni fa dal momento in cui scrivo Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e la maggioranza politica, ha varato un nuovo decreto sicurezza, tra i punti di novità si segnalano la cancellazione delle multe milionarie alle navi ong, l’allargamento della possibilità di accedere alla protezione umanitaria, la revisione del sistema di accoglienza Siproimi, la possibilità per i richiedenti asilo di iscriversi all’anagrafe comunale. Il testo sarà sottoposto all’attenzione delle autonomie locali, ma per l’approvazione in Consiglio dei ministri se ne riparlerà a settembre. «Questa maggioranza ha detto deve cambiare totalmente le politiche sull’immigrazione: via i decreti sicurezza e i vergognosi accordi con la Guardia costiera libica- commenta Rossella Muroni, deputata di Leu- Non farlo significa tradire una delle ragioni per cui io e molti altri abbiamo finora dato fiducia a questo governo».

La Vergogna Dimenticata da Dio e i suoi Fedeli

Nel 1967 il colonnello Gheddafi ereditò una delle Nazioni più povere in Africa ma, al momento in cui il leader libico fu assassinato, aveva trasformato la Libia in una nazione fra le più ricche.

La Libia aveva il più alto PIL pro capite e la speranza di vita nel paese era in costante crescita, nel contempo pochissime persone vivevano sotto la soglia di povertà rispetto ad altri paesi africani. In oltre quaranta anni Gheddafi aveva promosso la democrazia economica utilizzando la ricchezza del petrolio per sostenere programmi di assistenza sociale per tutti i libici.

Sotto il governo di Gheddafi i libici godevano di assistenza sanitaria e istruzione gratuita, ma anche l’energia elettrica era a zero costo e i prestiti bancari alle famiglie, per mutui o spese per le normali attività domestiche, venivano erogati senza applicare alcun interesse.

A differenza di molte altre nazioni arabe, le donne nella Libia di Gheddafi avevano il diritto all’istruzione, ricoprivano incarichi pubblici, potevano sposare chi volevano, divorziare, possedere beni e disporre di un reddito. Nel 1969 solo poche donne frequentavano l’Università mentre nel 2011 più della metà degli studenti universitari della Libia erano donne. Una delle prime leggi operate da Gheddafi nel 1970 era la pari retribuzione fra uomini e donne.

Sfilata di Moda in Libia prima dell’intervento della Nato

Il 4 gennaio 2011 lo stesso Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite aveva riconosciuto ed elogiato Gheddafi per la sua promozione dei diritti civili e delle donne. In pratica prima lo hanno lodato e pochi mesi dopo chi lo ha ucciso si è giustificato dicendo di aver liberato il mondo da un pericoloso e sanguinario dittatore. Assurdo!

Il Dopo Gheddafi

A seguito del scellerato intervento francese e della NATO del 2011, la situazione attuale è un vero disastro annunciato. La Libia è ormai uno stato fallito e la sua economia è allo sfascio. Non vi è un controllo governativo e l’amministrazione dello Stato scivola tra le dita dei fantocci eletti dall’ONU per finire nelle mani dei combattenti delle milizie locali, facenti parte di tribù islamiste che al tempo di gheddafiana memoria erano dei classici criminali.

Libia Prima degli Aiuti Umanitari

In pratica l’occidente ha consegnato le chiavi della nazione a una banda di assassini spietati e senza regole. Tutto questo pur di liberarsi di un Gheddafi che aveva finanziato metà campagne elettorali dei leader democratici europei (Sarkozy per esempio).

Il risultato oggi è ben chiaro: per merito dell’intervento Francia/Nato la Libia ha ora due governi, ognuno di questi con il proprio primo ministro, Parlamento e persino esercito.

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Il Parlamento, quello che era stato eletto per volere dell’ONU e riconosciuto dalla cosiddetta ‘comunità internazionale’, è stato spazzato via da Tripoli dalle milizie islamiste che poi hanno assunto il controllo della capitale nonché in altre città. Nella parte orientale del paese, quello che tutti riconoscono come il governo ‘legittimo’ e dominato da coloro che si professano anti-islamisti, è stato esiliato a un migliaio di chilometri di distanza dalla capitale, precisamente a Tobruk, e di fatto non governa più nulla.

La caduta di Gheddafi ha creato tutti gli scenari peggiori del paese: le ambasciate occidentali non esistono più, il sud del paese è diventato un rifugio per i terroristi e il nord un centro del traffico di migranti. Egitto, Algeria e Tunisia hanno chiuso tutti i loro confini con la Libia. Nel paese vi è un contesto di illegalità assoluta, si va dallo stupro diffuso agli omicidi di massa che restano assolutamente impuniti.

La strategia futura della CIA

L’America, da sempre impegnata a esportare libertà e democrazia nel mondo :-), riesce a contribuire in questo disastroso scenario alimentando una terza via. Non bastano i due governi, ormai totalmente inutili e inetti, ora in Libia ci sono gli Stati Uniti che aprono un nuovo scenario con una terza forza, totalmente indipendente dalle altre due. Ed è la solita CIA, il servizio di maggior intelligence 🙂 esistente al mondo, a individuare la soluzione di tutti i mali libici attraverso la figura del generale Khalifa Belqasim Haftar quale prossimo leader libico e, per questo, l’interessato già mira ad autoproclamarsi ‘nuovo dittatore’ della Libia.

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Tanto per capire di che personaggio stiamo parlando, si sappia che il generale Haftar, antico nemico giurato di Gheddafi tanto da dover fuggire dal paese, si era trasferito in USA, in Virginia, guarda caso proprio vicino al quartier generale della CIA, dove si dice sia stato addestrato dall’Agenzia per prendere parte ai numerosi tentativi di golpe in Libia, sempre falliti fino al 2011, per rovesciare Gheddafi.

Non solo, nel 1991 il New York Times riferiva che Haftar era uno dei seicento soldati libici addestrati dalla CIA in atti di sabotaggio e altre azioni di guerriglia per rovesciare il regime di Gheddafi. Questo mini esercito libico/americano è stato costituito dal presidente Reagan e mantenuto integro fino all’intervento francese del 2011.

Il vero obiettivo dell’occidente

In realtà, l’obiettivo dell’occidente non era certo quello di aiutare il popolo libico, asserendo che in Libia si era oppressi e soffocati da un dittatore talmente crudele che aveva la colpa di aver contribuito a far vivere il più alto tenore di vita in Africa, bensì di spodestare Gheddafi, installare un regime fantoccio e ottenere il controllo delle risorse naturali della Libia.

Non ci vuole un Qi troppo elevato per capirlo, eppure dai mass media leggiamo ancora oggi che la Libia è stata liberata da un tiranno per garantire la democrazia e gli equilibri in Medio Oriente. E il bello è che ci credono in tanti.

Un decennio di fallimenti militari giustificato da un business miliardario

Qualche anno fa la Nato ha dichiarato che la missione in Libia era stato “uno dei più riusciti nella storia della Nato”. A parte il fatto che molto del merito va alla ‘furbesca’ Francia e non certo alla Nato, la verità è sotto gli occhi di tutti: questo intervento occidentale non ha prodotto nulla se non fallimenti colossali in Libia, Iraq e Siria. E parliamoci chiaro: prima del coinvolgimento militare occidentale, queste tre nazioni erano gli Stati più moderni e laici esistenti in Medio Oriente e in tutto il nord Africa, con il più alto tasso di godimento dei diritti della donna e del tenore di vita.

Un decennio di fallimentari spedizioni militari in Medio Oriente ha lasciato il popolo americano un trilione di dollari di debito. Tuttavia qualcuno in particolare negli USA hanno beneficiato immensamente per tali costose e mortali guerre: l’industria militare americana.

La costruzione di nuove basi militari significa miliardi di dollari per l’élite militare statunitense. È dai tempi del bombardamento dell’Iraq che gli Stati Uniti hanno costruito nuove basi militari in Kuwait, Bahrain, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Oman e Arabia Saudita. Dopo l’Afghanistan gli Stati Uniti hanno costruito basi militari in Pakistan, Kazakistan, Uzbekistan e Tagikistan, mentre dopo la Libia hanno realizzato nuove basi militari in Seychelles, Kenya, Sud Sudan, Niger e Burkina Faso.

In tutti questi paesi a presenza militare americana sono a basso tenore di vita della popolazione e a forte limitazione delle libertà individuali, delle donne in special modo.

Infine, il flusso dei migranti rischia di far ‘scoppiare’ l’Europa. E qui ricordo la profezia di Gheddafi che, a quanto pare, si sta puntualmente avverando quando nel 2011 disse:

“State bombardando il muro che si erge sulla strada dei migranti e dei terroristi verso l’Europa”.

Di ogni intervento americano nel mondo non esiste un fattore positivo per l’Umanità, bensì serve a rendere invincibile chi, come Trump, dice di avere “il pulsante più grande che, tra l’altro, funziona”.

Eh sì, vediamo bene come funziona.

Fonte: http://altritempi.info Archivio

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