Solo Quando Sapremo cos’è la Propaganda e Come Funziona Saremo Liberi di Vivere la Nostra Vita e Governare noi Stessi
Il titolo riflette in parte quella che è la soluzione a quelle che sono le problematiche sociali.
L’input parte tutto dal presupposto che qualcosa non va e …….molti ancora questo non lo hanno ancora metabolizzato.
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Come funziona la propaganda
Per noi che studiamo la propaganda in modo critico e che cerchiamo di svolgere questo importantissimo lavoro come intellettuali pubblici, questi ultimi due anni sono stati particolarmente impegnativi e persino pericolosi, costringendoci in un doloroso doppio binario.
Da un lato, non abbiamo mai avuto così tanto da lavorare, né c’è mai stato un bisogno maggiore della nostra particolare competenza. Mentre nell’Occidente “democratico” la propaganda si manifestava soprattutto come una pratica episodica e intensiva, che si scatenava in tempo di guerra, nelle campagne politiche e in seguito a immensi crimini di Stato come l’assassinio di JFK, l’11 settembre e i successivi attacchi all’antrace (tra gli altri traumi nazionali architettati dai governi), oggi la propaganda che ci investe senza sosta non è più nazionale, o semplicemente multinazionale, ma globale; e la precedente intermittenza di queste crisi terribili, con decenni che passavano tra un trauma e l’altro, ha lasciato il posto a una strategia di bombardamento seriale, un cataclisma dopo l’altro (a volte uno dentro l’altro), come in un regime apertamente totalitario.
Così, per tutto il 2020 l’anno uno dell’ormai infinita crisi di Covid, siamo stati ineluttabilmente soffocati dal terrore del “virus” e quindi costretti a chiuderci in casa (nonostante il fatto scientifico che le chiusure facciano più male che bene), a mascherarci sempre e ovunque e a “distanziarci” (nonostante il fatto scientifico che nessuna delle due pratiche “rallenti la diffusione” di qualsiasi virus respiratorio). Sebbene il mascheramento sia stato imposto, apparentemente, per renderci meno timorosi di Covid-19, ci ha solo reso più timorosi gli uni degli altri, aggiungendo a questa paura invalidante una rabbia feroce verso tutti coloro che non indossano le maschere (nonostante il fatto scientifico che le maschere non impedirebbero la trasmissione del “virus” anche se l’intera popolazione globale le indossasse sempre).
Come propagandato ferocemente dai media sia aziendali che “alternativi” per tutto il 2020, quella divisione bigotta di noi stessi in mascheratori benevoli ejeff egocentrici era solo una variante pestilenziale della divisione “rosso”/”blu” che i media, con pochissime eccezioni, avevano già propagandato ferocemente dall’ascesa di Donald Trump; e questa incapacitante divisione tribalista si è approfondita, a metà del 2020, con l’incidente di George Floyd e l’emergente culto del BLM, la cui sfocata missione contro la “supremazia bianca” è stata improvvisamente e ostentatamente esaltata dai media di tutto il mondo (la beatificazione di George Floyd è stato un altro colpo di propaganda globale, la stessa grande grafica del suo volto quasi tragico è spuntata in raduni lontani come Francia, Ghana e Giappone), e anomalamente acclamata da Jeff Bezos, Mitt Romney, Jaimie Dimon, Bill e Melinda Gates, Nancy Pelosi e altri ricchi attori che non si sono distinti per la loro preoccupazione per le vite dei neri (al contrario).
Mentre le proteste anti-lockdown che si sono sviluppate (organicamente) quella primavera sono state denunciate dal governo e dai media come “eventi super-diffusori” letali (nonostante il fatto scientifico che nessun virus respiratorio si sia mai diffuso in modo asintomatico, come ha ammesso pubblicamente anche il dott. Fauci a un certo punto ha ammesso pubblicamente), le moltitudini di manifestanti BLM sono state applaudite per essersi riunite, anche se molti non indossavano maschere, o le avevano sotto il mento (né i rivoltosi che li hanno seguiti sono stati condannati per aver “messo tutti a rischio”, sia con la loro assenza di maschere che con gli atti di vandalismo, gli incendi dolosi e/o le aggressioni fisiche nelle città di tutta la nazione crimini negati con forza dai media).
Ora riaffermato come un melodramma decisamente razziale, con BLM (e Antifa) che si confrontano con i “suprematisti bianchi” che sostengono Trump e (proprio come lui) non si mascherano, la divisione di massa tra Noi e Loro così fragorosamente propagandata – ed esacerbata – dai media è esplosa un’altra volta, il 6 gennaio 2021, quando, durante la gigantesca protesta pacifica in corso a Washington quel giorno (per spingere la Corte Suprema a esaminare le prove che la vittoria elettorale di Joe Biden era stata rubata), un’orda di “suprematisti bianchi” (disarmati) tra cui oltre 20 agenti dell’FBI – ha “fatto irruzione” nel Campidoglio degli Stati Uniti (dopo essere stata sollecitata dalla polizia del Campidoglio), e le loro rumorose buffonate sono state universalmente e stridentemente travisate, dai democratici e dai media, come un “tentativo di colpo di Stato”.
” Come contorno propagandistico alla gigantesca protesta che si svolgeva quel giorno fuori dal Campidoglio una protesta tanto varia quanto pacifica – questa “insurrezione” sostenuta dall’FBI ha avuto lo scopo di imputare quel raduno molto più grande, destinato a protestare contro il probabile furto delle elezioni, come una folla “fascista” intenzionata a prendere la “nostra democrazia” con la forza; e poiché il voto anti-Biden è stato guidato principalmente dalla resistenza alle severe “misure Covid” favorite dai Democratici, la propaganda sul “6 gennaio” è servita a promuovere tali misure, demonizzando i loro oppositori come “estremisti” e rendendo praticamente illegale esprimere qualsiasi dubbio sull’inspiegabile “vittoria” elettorale di Joe Biden. “
Nel frattempo, con milioni di persone ormai fissate su quell’impetuosa spinta propagandistica “antifascista” (sia che ci credessero, sia che vi resistessero), l’anno due della crisi Covid è iniziato con il lancio della “misura Covid” più fascista di tutte: il tanto atteso programma di “vaccinazione”, che Bill Gates, in uno scambio televisivo con Stephen Colbert, aveva presentato, indiscretamente, come “la soluzione finale”.
Così, la propaganda che ineluttabilmente istruiva tutti a mascherarsi (“Indossare è curare”), sulla base della folle presunzione collettivista che la vostra maschera non vi “proteggerà” a meno che tutti non la indossino, ora improvvisamente e ineluttabilmente istruiva tutti a “vaccinarsi”, come se chiunque non si facesse vaccinare mettesse (in qualche modo) a “rischio” tutti quelli che si fanno vaccinare.
Così, la “vaccinazione” non solo era certificata come “sicura ed efficace” – da governi di ogni livello, da tutti i media, sia aziendali che “alternativi”, da centinaia e centinaia di celebrità, da tutte le farmacie, dalle scuole elementari fino ai college e alle università e, naturalmente, dai produttori di “vaccini”, insieme al dottor Fauci e a Bill Gates ma la propria “vaccinazione” veniva ora stranamente esortata come (per citare Papa Benedetto) “un atto d’amore”.
E dopo aver continuato a tuonare per tutto il 2021 e il 2022 con tutte quelle rassicurazioni sulla “sicurezza” e sull'”efficacia” smentite in modo sempre più drammatico dai dati di un paese dopo l’altro, dalle ricerche strazianti di scienziati e medici indipendenti di tutto il mondo, dagli studi clinici di Pfizer e Moderna, e il numero sempre crescente di “morti improvvise” e “lesioni da vaccino” a livello globale tutto d’un tratto quella propaganda è sembrata fermarsi (le “misure Covid” sono state bruscamente abbandonate o modificate da Stati e città di tutto il mondo), mentre improvvisamente e (ancora) ineluttabilmente ci siamo trovati di fronte, e circondati, e pervasi, da un’altra spinta propagandistica; o almeno così sembra.
Questa propaganda non riguarda, o non riguardava, il “virus” o le “misure” utilizzate (presumibilmente) per fermarlo, ma, esclusivamente, l’Ucraina – eppure questa propaganda è (o era) essenzialmente la stessa di quella che l’ha preceduta; perché così come quella ci aveva ossessionato con Covid, la benevolenza di chi seguiva ogni regola per “combatterlo” e la malvagità di chi disobbediva, questa ci ha (o ci ha) ossessionato con la lotta dell’Ucraina per difendersi dal mostro Putin, la benevolenza di chi “sta con” l’Ucraina e la malvagità di chi non lo fa.
E proprio come un tempo Covid faceva sì che tutti applaudissero, ogni sera, quei coraggiosi “operatori in prima linea” negli ospedali (tutti “invasi”, secondo quanto riferito da Covid), così ora stiamo (o stavamo) partecipando a veglie per l’Ucraina, firmando petizioni per l’Ucraina, inviando denaro all’Ucraina, e indossando il blu e il giallo dell’Ucraina sulle nostre spalle, e nei nostri capelli, e sulle nostre unghie e sui nostri baveri, e appendere il blu e il giallo dell’Ucraina alle porte e/o alle finestre, e ammirare i monumenti pubblici ora illuminati di blu e di giallo, per dimostrare la nostra solidarietà con questa democrazia retta contro il sanguinoso sforzo del nazista Putin di assassinare il suo nobile leader, spazzare via i suoi coraggiosi soldati e sterminare il suo popolo, nella sua spietata ricerca di conquistare tutto il mondo.
Ho messo questa descrizione approssimativa di quest’ultima campagna di propaganda sia al passato che al presente, per evitare che questa finisca presto, o sembri finire, all’improvviso come la propaganda di Covid; e poiché anch’essa, a sua volta, lascerà sicuramente il posto a qualche altra campagna ineluttabile, è opportuno notare le numerose altre crisi che i media e i capi di Stato hanno variamente ventilato, a destra e a manca, negli ultimi due anni. (Queste previsioni terroristiche di calvari imminenti sono di per sé un modo per tenere a bollire la paura e la rabbia diffusa).
I possibili prossimi atti includono un attacco informatico (“da parte della Russia”); un crollo della catena di approvvigionamento mondiale, con conseguente scarsità di cibo o carestia (che sarà probabilmente imputata alla Russia); un’accentuata “crisi climatica”, che richiederà ulteriori chiusure; attacchi “terroristici”, da parte di “suprematisti bianchi” e neri arrabbiati (con conseguente guerra tra le razze); un “attacco alieno” al Pianeta Terra, come ne La guerra dei mondi o Independence Day; e naturalmente – un’altra o due pestilenze, o tre, causate da qualche ulteriore “variante” di Covid, dal vaiolo (il preferito di Bill Gates), dal virus Marburg e/o da qualsiasi altro agente patogeno, reale o immaginario, che possa servire allo stesso scopo (anche se questa prossima pestilenza sarà probabilmente imputata a Putin, non al PCC).
Questi sequel incombenti della propaganda Covid, che ha probabilmente ucciso o ferito milioni di persone attraverso il programma di iniezioni di massa, e della propaganda Ucraina, che potrebbe portare a una guerra nucleare (e le cui origini nel 2014 hanno portato indirettamente all’attuale spargimento di sangue in quel Paese), infliggerebbero anch’essi un’enorme quantità di ulteriori sofferenze all’umanità e quindi quelli di noi che studiano la propaganda in modo critico, come intellettuali pubblici, devono parlare forte e chiaro, per mettere le cose a posto.
Ciò significa, innanzitutto, fare ciò che i “fact-checkers” affermano di fare, e farlo in modo molto più coscienzioso e approfondito di quanto non facciano “debunk” qualsiasi fatto o teoria che contraddica, o complichi, la narrazione pompata dai governi e dai media. Mentre i “fact-checkers” fanno un lavoro rapido e approssimativo, e poi passano oltre, noi lavoriamo in profondità, con un impegno scientifico verso la verità, che può richiedere decenni per essere scoperta come nel caso dell’omicidio di JFK e degli altri assassinii chiave di quel periodo, e dell’11 settembre; e così come persistiamo nell’attenta confutazione della propaganda che ancora oscura quei crimini storici e altri, allo stesso modo, in questi ultimi due anni, abbiamo scavato e cercato di dire la verità ampiamente sepolta sulla crisi del Covid, le sue vere origini, l’effettiva letalità della SARS-CoV-2 (qualunque cosa sia realmente), i test PCR usati per misurare i “casi”, le “misure Covid” concepite (presumibilmente) per “rallentare la diffusione”, l’assoluta inutilità delle chiusure, e i loro danni catastrofici, l’impatto omicida del “trattamento” standard Covid e l’effettiva disponibilità di rimedi validi, la cinica ridefinizione di termini chiave come “pandemia”, “casi”, “immunità di gregge”, “vaccino” e “completamente vaccinato”, i probabili motivi che guidano l’intera crisi (e quelli che ancora verranno), il numero effettivamente basso di persone uccise in tutto il mondo dal Covid e soprattutto il crescente tributo globale del programma sperimentale di “vaccinazione”; e ora che il Covid, e le sue “varianti”, e la “vaccinazione” sono stati allontanati dai riflettori dall'”Ucraina” (anche se i governi e i media continuano a metterci in guardia istericamente dal “Covid” e dalle sue “varianti” e a gridarci di “vaccinarci”), ci sforziamo di trovare e raccontare le verità sepolte su quel conflitto: come e perché è iniziato, come viene combattuto da una parte e dall’altra, e il fatto che decine di “atrocità” attribuite alla Russia si sono rivelate false come i crimini imputati agli “unni” nella Prima guerra mondiale, all’esercito iracheno in Kuwait nel 1990 e a Bashar al-Assad, presidente della Siria, dal 2011 fino a quando la sua barbarie immaginaria non è stata eclissata dal “coronavirus”, e poi dalla barbarie di Putin in Ucraina.
Tuttavia, il nostro obiettivo non deve essere solo quello di istruire il pubblico sulle molte verità oscurate dalla propaganda su Covid, o sull’Ucraina, ma di spingerlo a una comprensione più salda della propaganda in generale, e quindi il nostro obiettivo più ampio deve essere quello di spiegare i fattori che hanno contribuito a trasformare la “stampa libera” dell’Occidente nel carrozzone della propaganda che ora tiene milioni e milioni di persone nella più feroce ignoranza.
Il Ministero della Verità nella vita reale non è stato creato ex nihilo da una fazione di oligarchi totalitari, ma ha preso gradualmente forma da un cartello di media aziendali con consigli di amministrazione interconnessi, fortemente dipendente dagli introiti pubblicitari di Amazon, Big Pharma (in particolare Pfizer) e delle società madri dei media stessi (tra gli altri giganti), e con i suoi beni gestiti da BlackRock, Vanguard e UBS; e man mano che questo vasto sistema commerciale è diventato più unificato, ha anche mantenuto, o addirittura rafforzato, le sue relazioni segrete con i militari e la “comunità dell’intelligence” essenzialmente la stessa casta di intoccabili che ha architettato l’omicidio di JFK e il lungo insabbiamento da parte dei media.
E mentre il sistema dei media commerciali è stato così corrotto da cima a fondo, da parte a parte, anche i media “pubblici” e la stampa “alternativa” – dalla NPR, la PBS, la BBC e la CBC (e altri) fino a quasi tutti gli organi di informazione di “sinistra” – sono stati assorbiti da questo carrozzone, soprattutto grazie ai loro finanziamenti attraverso i solidi canali della CIA, come la Ford Foundation, la Rockefeller Foundation e l’Open Society Institute.
Questa è la “stampa libera” che è stata trasformata in una macchina della paura biofascista, i cui servizi di propaganda sono assicurati dalle “partnership strategiche con i media” di Bill Gates e dalla concomitante operazione di “fact-checking” che egli finanzia in larga misura.
La propaganda che sgorga quotidianamente, ogni ora, da questo sistema è dipesa anche dalla saggezza di società di pubbliche relazioni globali come Weber Shandwick, Edelman e Hill+Knowlton Strategies, dall’appassionata partecipazione di innumerevoli celebrità e, all’interno del Quarto Potere, dall’ascesa all’autorità manageriale di “giornalisti” preparati, nelle università, per essere molto meno interessati al giornalismo onesto che a servire (in qualche modo) la “giustizia sociale”.
E tutti i “contenuti” falsi e odiosi diffusi da questa “stampa libera” interamente di proprietà vengono amplificati enormemente ogni minuto sui “social media”, dove milioni di persone fungono (gratuitamente!) da avidi vettori della propaganda, mentre coloro che la contraddicono o semplicemente la mettono in discussione vengono censurati e diffamati.
Questo ci porta a quel doppio legame in cui noi analisti della propaganda ci siamo trovati in questi ultimi due anni; infatti, mentre non c’è mai stato un così grande bisogno delle nostre analisi, non c’è mai stata così tanta disinformazione, o così tanta disinformazione altamente velenosa, da correggere, né c’è mai stato un sistema di propaganda così grande e potente da spiegare, né è mai stato più difficile, o pericoloso, contraddirne le affermazioni, o mostrare esattamente come funziona.
Oggi riconosciamo in Julian Assange un fratello devastato per tutti noi, la cui lunga e brutale punizione sull’Airstrip One ha anticipato gli abusi che oggi minacciano chiunque osi gettare un’ombra sulla narrazione propagandistica urlata ovunque da governi e media, come lui stesso, o Wikileaks, hanno fatto con”Omicidio collaterale”, il filmato della cannoniera che ha illuminato il lato oscuro dell’eroica propaganda della “guerra al terrorismo”. Il suo lungo calvario per quel peccato imperdonabile ha preannunciato le punizioni (per lo più minori) a cui sono ora sottoposti medici, scienziati, giornalisti e accademici che hanno variamente sgarrato, soprattutto negli ultimi due anni (sebbene tali eretici siano stati puniti anche molto prima della diffusione del “virus”).
Tutti questi dissidenti stanno facendo quello che facciamo noi, in un modo o nell’altro; e quindi poiché ogni azione di propaganda vincente dipende dalla censura tutti i dissidenti sono stati oscurati sui “social media”, tenuti fuori onda dalla “nostra stampa libera” e/o cancellati in vario modo dagli attivisti “svegli”.
Non potendo discutere con i dissidenti, le cui affermazioni sono indiscutibili o in gran parte vere, i responsabili della propaganda ci hanno riempito di melma, senza (ovviamente) permetterci di rispondere; e non è tutto, perché anche coloro che contrastano la propaganda sono stati licenziati, delinquenti, incarcerati, consegnati involontariamente a reparti psichiatrici e, evidentemente, persino uccisi, per proteggere la narrazione.
La maggior parte di coloro che sono stati puniti in questo modo sono stati dissidenti di Covid; tuttavia, anche coloro che ora parlano contro la propaganda “ucraina” sono a rischio, soprattutto coloro che vivono in Ucraina, dove le forze naziste hanno sequestrato, torturato e ucciso reporter dissidenti e dove il commentatore americano-cileno Gonzalo Lira è scomparso il 15 aprile, per riemergere sei giorni dopo, dopo essere stato detenuto dall’SBU.
Cosa dobbiamo fare, allora, come analisti della propaganda? Per il momento, sotto il diluvio di grandi bugie, tutto ciò che possiamo fare è continuare a fare ciò che stiamo facendo, mantenendo una pelle spessa e prendendo le dovute precauzioni, poiché è sempre più importante dire le verità che conosciamo a coloro che sono ancora in grado di ascoltarle e di cercarle da soli. (Questo è particolarmente vero per i giovani, che sono in gran parte più ricettivi dei loro anziani).
A lungo termine, tuttavia, dobbiamo ripensare e ricostruire tutte le nostre istituzioni democratiche, il cui crollo assoluto ha portato il mondo intero sull’orlo del baratro. In particolare, dobbiamo ricostruire il giornalismo, in modo che riporti effettivamente le notizie, così come abbiamo bisogno di una struttura medica completamente nuova, che recuperi il suo dovere ippocratico di far guarire le persone invece di farle ammalare (o morire) con grande profitto. E, naturalmente, abbiamo bisogno di una nuova Accademia, che educhi i suoi studenti, non li indottrini, insegnando loro non cosa pensare ma come pensare, introducendoli a tutte le arti e le scienze che ci migliorano come esseri umani a tutti gli effetti; e, come abbiamo imparato così dolorosamente in questi due anni, ciò che queste nuove scuole devono finalmente fare e non solo i nostri college e le nostre università, ma anche tutte le nostre scuole inferiori è insegnare ai nostri studenti la propaganda: come riconoscerla quando è ovunque si guardi, e anche (o soprattutto) quando ci si trova d’accordo con essa.
Solo quando noi, il popolo, sapremo finalmente cos’è la propaganda e come funziona, saremo finalmente liberi di vivere la nostra vita e di governarci da soli.
Klark Barnes
Fonte: earlking56.family.blog
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