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Trump sta attuando piani di pace in tutto il mondo investendo miliardi di dollari sulla Guerra

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La giustizia dell’Impero

A seconda che si tratti di controllare la regione del Mar dei Caraibi il Mediterraneo dell’Impero statunitense o di “pacificare” il Medio Oriente, gli Stati Uniti ricorrono a retoriche diverse e contraddittorie. Nel primo caso, l’Impero uccide i pescatori perché “potrebbero” essere coinvolti nel traffico di droga. Nel secondo caso, accoglie e rivendica un criminale provato.

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Mentre concentra nella regione dei Caraibi una crescente forza militare diretta contro il Venezuela, l’amministrazione Trump continua una sistematica persecuzione contro gli immigrati venezuelani negli Stati Uniti: a marzo ne ha deportati 252 inviandoli in una prigione in Salvador, denominata “Centro di detenzione per il terrorismo” (CeCoT).

Intervistati recentemente dal New York Times, 40 di questi venezuelani, che hanno subito traumi fisici e psichici, hanno denunciato di essere stati sottoposti a selvaggi pestaggi, aggrediti sessualmente dalle guardie del CeCoT e di essere stati persino sull’orlo del suicidio. Un team di analisti stranieri indipendenti ha giudicato le loro testimonianze coerenti e credibili, sottolineando che gli atti di violenza a cui sono stati sottoposti corrispondono alla definizione di tortura delle Nazioni Unite.

Allo stesso tempo, su ordine dell’amministrazione Trump, le forze armate statunitensi continuano ad attaccare piccole imbarcazioni venezuelane e colombiane nelle acque del Mar dei Caraibi e dell’Oceano Pacifico, con l’accusa di «sospetto traffico di droga». Da settembre, circa 80 persone che si trovavano a bordo delle imbarcazioni attaccate dalla marina militare statunitense (US Navy) sono morte in questi attacchi, senza che gli Stati Uniti abbiano presentato la minima prova che le vittime fossero trafficanti di droga.

In parole povere, gli Stati Uniti non hanno cercato di fermare queste imbarcazioni, abbordarle e perquisirle alla ricerca di droga. Le hanno semplicemente distrutte immediatamente con lanci di missili che le hanno fatte esplodere, incendiandole e bruciando vive le persone che si trovavano a bordo. Al momento esistono già prove di casi in cui si trattava di semplici pescatori.

Il Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti ha dispiegato nelle acque vicine al Venezuela la portaerei USS Gerald Ford, la più grande al mondo, con tutto il suo gruppo da battaglia. Il Pentagono ha dichiarato pubblicamente che: «La più grande forza statunitense nell’area di responsabilità del Comando Sud degli Stati Uniti (SouthCom), che comprende il Sudamerica e il Centroamerica, rafforza la capacità degli Stati Uniti di sorvegliare e contrastare gli attori e le attività illecite che minacciano la sicurezza e la prosperità del territorio nazionale degli Stati Uniti e la nostra sicurezza nell’emisfero occidentale».

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Ma il vero obiettivo dell’operazione militare degli Stati Uniti è rovesciare il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, accusandolo di essere uno stretto collaboratore dei cartelli della droga e di aver usurpato la presidenza del suo Paese. Washington intende riportare il Venezuela sotto il controllo statunitense, perché quel Paese dispone delle maggiori riserve di petrolio accertate al mondo. Per raggiungere questo obiettivo, l’amministrazione Trump non ha esitato a promettere una ricompensa di 50 milioni di dollari a chiunque fornisca informazioni che consentano di sequestrare il presidente Maduro.

Allo stesso tempo, l’amministrazione Trump ha appena eliminato la ricompensa di 10 milioni di dollari offerta per la cattura di Mohamed Abu al-Jolani, il leader del gruppo terroristico Fronte al-Nusra, che operava in Siria come franchising locale di Al-Qaeda.

Questo personaggio, il cui nome è stato appena cancellato dalla lista mondiale dei terroristi dell’ONU, è lo stesso individuo che, ora sotto il nome di Ahmad al-Charaa, si è autoproclamato presidente della Siria, che ha appena visitato la Casa Bianca – su invito del presidente Trump – e che è stato ammesso alla “coalizione antiterrorismo” guidata dagli Stati Uniti, mentre i suoi uomini continuano a seminare il terrore in Siria, dove hanno già perpetrato diversi attentati. è stato ammesso nella “coalizione antiterrorismo” guidata dagli Stati Uniti, mentre i suoi uomini continuano a seminare il terrore in Siria, dove hanno già perpetrato diversi massacri contro diverse minoranze religiose.

Anche in Medio Oriente, l’amministrazione Trump sta attuando il suo piano di “pace” per la Striscia di Gaza, continuando a fornire armi a Israele in un flusso incessante, che dal 2023 ha già fruttato 32 miliardi di dollari al complesso militare-industriale statunitense. Sotto l’ala protettrice degli Stati Uniti, Israele si sta insediando nella Striscia di Gaza, ormai letteralmente rasa al suolo, mentre continua a impadronirsi di terre in Cisgiordania, per porre fine definitivamente alle basi di quello che dovrebbe essere lo Stato di Palestina.

Manlio Dinuccio

Fonte: Rassegna stampa internazionale Grandangolo Byoblu

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