toba60
928008401000100980622no (1)

Adolf Hitler in confronto a questi infami ebrei sionisti che governano il mondo sarebbe un candidato al nobel per la pace

Vi ricordo che il titolo non ha nulla di provocatorio considerato il fatto che questa onorificenza è stata assegnata anche a Henry Kissinger, Barack Obama e all’Unione Europea! E Non fate i moralisti voi che vi indignate di fronte ad una deliberata realtà che oramai si è insediata come un cancro in seno ad una società piu intenta a consultare gli oracoli di Google che non a pensare con la propria testa.

Vi sto scrivendo da qui! Pampas Argentina.

Degli esseri malvagi sono malvagi e basta senza tanto porre sull’altare ogni piu becera e perversa logica buonista la quale giustifica ogni nefandezza nel nome dei più falsi e consolidati termini come razzismo o la classica dicotomía che suddivide i buoni dai cattivi dettati con la costante di avere sempre davanti dei simboli o dei colori di comodo.

Lo dico apertamente e senza mezzi termini, gli ebrei sionisti mi fanno schifo, sono degli infami e rappresentano la feccia del’umanità e lo ripeto ad alta voce, cosi come tutti quei bastardi musulmani che con l’ipocrisa che li contraddistingue da secoli imbastiscono guerre su scala industriale supportati a loro volta da un cristianesimo che ha in cuor suo dato il meglio di se sterminando nel tempo milioni di persone in nome di un ipotetico figlio di Dio messo in croce che oggettivamente è il solo ad aver pagato di persona ed a caro prezzo questa sua propensione al bene comune, dopo che i suoi seguaci ci hanno messo molto del loro per cambiare tutte le carte in tavola su dei valori che non avevano più di tanto la necessità di alcun intermediario.

Tappatevi la Bocca e non venitemi a dire che non tutti gli ebrei sionisti i musulmani ed i cristiani sono dei gran figli di puttana, queste sono le classiche esternazioni usate per defilarsi dal prendersi le proprie responsabilità, (lo sappiamo tutti che non è così)…. ma come? Ogni membro politico mondiale quando parla lo fa a nome del popolo che rappresenta e nessuno osa mai dire nulla anche se ciò comporta fame, carestia e guerre! Ed io non posso farlo in virtù di quella tanto decantata quanto astratta comunità mondiale la quale mi esenta da ogni responsabilità di fronte ad un giudizio che valuta ogni sua azione sulla base delle sole cose concrete che animano la società in cui viviamo?

State zitti per favore ed evitate commenti inutili, io non appartengo a nessuno di voi, mi astengo da ogni condivisione etica e morale che un idiota neoliberismo selvaggio ha stabilito, sto solo osservando quello che accade e vedo che la gente supporta dei criminali che fanno i loro comodi e che non si fanno scrupolo nell’uccidere i loro simili per scopi che ancora nessuno si prende la briga di conoscere in quella che è sempre stata e sempre sarà la sua recondita motivazione nel farlo. (l’articolo sotto vi dara le dovute spiegazioni sulla questione)

12 milioni di morti in Congo negli ultimi 20 anni sono solo statistica, cosi come i 28 (sono sempre milioni) in divenire che sono entrati in una dimensione parallela per delle vaccinazioni letali che il mondo intero ha supportato con accanimento direi quasi terapeutico e poi i benefattori di turno investono 800 miliardi di euro per delle armi la cui unica funzione è uccidere, ma per una pace che non costa nulla nessuno apre bocca, L’Italia la mia patria di origine è governata da criminali che per 4 anni mi hanno recluso in casa (E con loro i suoi aguzzini che ci abitano) e come me altri miliardi di persone hanno subito la mia stessa sorte per una deliberata condivisione di intenti.

Sto scrivendo questo articolo su una sedia in paglia nel mezzo di una stanza 3 per due nel mezzo di una prateria Argentina, dove per un cavo del mio computer ho dovuto fare 130 km tra strade impolverate in terra battuta, le abitazioni monopiano intorno a me sono in lamiera e c’è un cretino che governa il paese da queste parti come Javier Milei il quale non passa giorno che non parli di Bitcoin, Privatizzazioni e del CEPO, che in parole povere è il regalo che ha fatto agli americani dopo aver ricevuto un finanziamento di oltre 300 milioni di dollari (Alla Volta) per la sua elezione e che consiste nella libera circolazione del dollaro prima vietata, ora pilastro economico fondamentale per dare il colpo di grazia ad un paese che per il 90% percepisce 300 euro al mese lavorando dalle 12 sino a 14 ore al girono li dove la vita costa 3 volte tanto la nostra!

Sono materialmente il paese piu ricco del mondo di materie prime e non hanno bisogno di nulla, ed ha una comunità di poco piu di 40 milioni di abitanti che nelle mani dei soliti Porci Ebrei Sionisti hanno nel tempo fiutato l’affare (al pari del suo governatore in carica) mandandolo in rovina per i loro sporchi interessi i quali hanno come unico scopo quello di rendere il mondo a loro immagine e somiglianza!

Chiamatemi pure razzista ne sono orgoglioso, (Per 20 anni i partiti di maggioranza in Italia hanno imbastito le loro campagne elettorali grazie a questo presupposto….dando dei Luamari ai meridionali, che tradotto in italiano significa pezzi di merda e sono tutt’ora al governo) siatelo anche voi, non abbiate paura e non date ascolto ai soliti coglioni televisivi che da troppo tempo vi stanno prendendo per il culo, il mondo che mi è congeniale non ha nulla a che vedere con quello che loro hanno in mente e che pure voi dovreste oramai conoscere molto bene.

Bambi

Sbraitate pure sui social che ho smesso di frequentare ultimamente per disintossicarmi un po e incazzatevi con il mondo intero, continuate a dire le solite stronzate su di me come siete soliti fare, dicendo che amo ricevere minacce e denunce da parte di avvocati da ogni parte del mondo per una sola questione di soldi, (?) come se i 234 euro guadagnati questo mese con le donazioni fosse un capitale fondamentale che mi pone nel gotha del capitalismo emergente che manda in rovina il mondo.

Non so se tornerò in via definitiva in Italia, prima devo mettere ordine alle mie cose e poi prendere una decisione con mia moglie con la prospettiva di isolarmi dal mondo nel mezzo di una prateria che sembra non avere limiti e confini in compagnia del bestiame al pascolo (Ed il mio inseparabile computer) e con la sola cosa che nel suo piccolo in questo momento da un senso ed un significato alla nostra vita, dettata dalla mia cagnolina Bambi che qui ha tutto lo spazio che vuole per correre senza che vi sia il solito cartello con la consueta dicitura…

….vietato l’ingresso ai cani. 🙁

Toba60

Siamo tra i più ricercati portali al mondo nel settore del giornalismo investigativo capillare ed affidabile e rischiamo la vita per quello che facciamo, ognuno di voi può verificare in prima persona ogni suo contenuto consultando i molti allegati (E tanto altro!) Abbiamo oltre 200 paesi da tutto il mondo che ci seguono, la nostre sedi sono in Italia ed in Argentina, fate in modo che possiamo lavorare con tranquillità attraverso un supporto economico che ci dia la possibilità di poter proseguire in quello che è un progetto il quale mira ad un mondo migliore!

Zio Samuele

Per una nazione immaginaria che ha oscurato la faccia della Terra sterminando praticamente tutto ciò che può raggiungere, la Casa Bianca dovrebbe chiamarsi Casa Rosso Sangue. È inutile illudersi: il suo centro di comando non è una casa, e nemmeno un pentagono, ma una rete di templi sparsi per il mondo, in attesa di ricostruire quello di Gerusalemme una prospettiva vana.

La verità è altrove, e Fox Mulder non ci contraddirà. In questi templi, nessuno viene mai eletto. Sono scelti e nominati da elettori che si trovano da qualche parte tra la luce e l’ombra, fuori dalla vista. Chi sono questi grandi elettori? Belial, Lilith, Azazel, Pazuzu, Pan, Baal… Nominano i loro burattini, che a loro volta, sotto la copertura della favola elettorale presidenziale, intronizzano il burattino da sventolare davanti agli occhi di imbecilli increduli, troppo docili per capire che, infilando la loro scheda nell’urna, rinunciano non solo al loro voto, ma alla loro anima e al loro spirito critico. La verità è altrove, e Fox Mulder non ci contraddirà. In questi templi, nessuno viene mai eletto.

Lo zio Samuel, governatore in capo di quella discarica di umanità che sono gli Stati Uniti, è l’epitome di questo demoniaco schema Ponzi. Al suo vertice siede il falso angelo, il falso portatore di luce, ma un vero criminale, un bugiardo, il progenitore del razzismo, dell’omicidio, della pedofilia e dell’incesto. Iblis, alias Azazel, alias Satana.

“Prima di tutto, la Siria non è uno Stato storico. È stata creata nella sua forma attuale nel 1920, e le è stata data questa forma per facilitare il controllo francese del Paese dopo il mandato delle Nazioni Unite. Anche al vicino Iraq fu data una forma strana, per facilitare il controllo da parte della Gran Bretagna. E la forma dei due Paesi è stata studiata per rendere difficile per uno dei due Paesi dominare la regione” Henry Kissinger

Dicendo questo, Henry Kissinger ci offre la prova definitiva che l’esistenza dell’entità sionista era stata prevista fin dall’inizio come fine a se stessa. La chimera del focolare nazionale ebraico non era altro che una finzione. Chi credeva a questa favola per bambini era un ingenuo.

Dopo aver destabilizzato e sconfitto l’Impero Ottomano, i sionisti ebbero finalmente la terra promessa, che fino ad allora era stata interamente sotto il controllo ottomano. Alla fine della Prima guerra mondiale, il blocco fu rotto. Già da una quindicina d’anni il progetto stava maturando negli archivi del Congresso di Basilea del 1897. Questo focolare nazionale ebraico in Palestina è solo un seme piantato per far germogliare lo Stato di Israele.

Anarquismo-Judaismo-Y-Masoneria-Federico-Rivanera-Carles-Z-Library_organized

” A Basilea ho fondato lo Stato ebraico “, scrisse Theodor Herzl nel suo diario. In esso, il giornalista ungherese riassumeva l’incontro che si era concluso nella grande sala colonnata del casinò di Basilea, in Svizzera. Questa era l’unica ragione dell’esistenza di questa casa. Herzl, che concepì e guidò il primo Congresso sionista, si preoccupò di intervenire presso la Sublime Porta. Implorò il sultano Abdul-Hamid II di restituire la Palestina agli ebrei. Invano. La diplomazia ha fallito. Manca ancora il potere di persuasione.

Ma questo progetto non è personale. È trascendente, nasce da un universo che ci è nascosto. Herzl stesso ne ha visto solo alcuni frammenti. Era solo uno strumento umano, una leva tra le tante. E le leve si mettono in moto, una per una.

Continuò i suoi sforzi con i noti alleati di Costantinopoli. Prima il Kaiser Guglielmo II. Poi Papa Pio X. Nel 1902 incontrò Joseph Chamberlain, Segretario di Stato per le Colonie britanniche. I due uomini discussero diverse possibilità geografiche per stabilire il focolare ebraico: Cipro, il Sinai, una colonia ebraica in Egitto, ecc. Era un modo per allontanare il più possibile quello che lui stesso definiva il “problema ebraico “.

Ma la Gran Bretagna non possiede la Palestina. Qualunque sia la proposta, non soddisferebbe i sionisti.

La leggenda narra che Herzl, nonostante il rifiuto, vide la proposta africana come un’opportunità strategica: per la prima volta, una nazione offriva un territorio all’idea di uno Stato ebraico. Era pronto ad accettare questa apertura. Tuttavia, al sesto Congresso sionista del 1903, ciò che doveva accadere era che i membri rifiutassero categoricamente di permettere la creazione del futuro Stato al di fuori della Palestina. Si trattava di “Palestina o niente “.

Uno strano fenomeno segnò l’inizio del XX secolo: la totale assenza di nazionalismo in Palestina. Questo cancro del nazionalismo era già stato inoculato nel mondo arabo dagli inglesi qualche decennio prima, per frammentare l’Impero Ottomano e minare le sue comunità etniche e religiose. L’Egitto, la Siria del futuro e l’Iraq in fieri ne portavano già le cicatrici. Ma in Palestina niente. Nessun movimento nazionale, nessun desiderio di unità territoriale. Si trattava di un’anomalia significativa. Un’ulteriore prova dell’ingegneria politica che si stava svolgendo a monte per preparare la struttura del bacino regionale destinato a ospitare lo Stato impostore di Israele.

I conflitti sono stati deliberatamente creati, con le popolazioni messe l’una contro l’altra, garantendo un’instabilità cronica. La conseguenza era semplice: rendere impossibile qualsiasi unione duratura tra queste nuove nazioni. Ad eccezione della Palestina. In questo caso, era essenziale non permettere l’emergere di un sentimento nazionale, poiché ciò avrebbe compromesso la prevista creazione dell’entità sionista. La proposta di Chamberlain avrebbe potuto convincere la maggioranza del Congresso del 1903. Quindi doveva essere insabbiata. Bisognava dimostrare che il sionismo lavorava esclusivamente nell’interesse del popolo ebraico, e non specificamente per appropriarsi della terra di Palestina.

Abbiamo finto di essere interessati all’Uganda, guardando a destra mentre ci preparavamo ad andare a sinistra. Uno stratagemma banale ma efficace. Era necessaria una risposta credibile per togliere la proposta dal tavolo. E per fortuna o per tempismo poche settimane prima del congresso si verificò un massacro a Kishinev, nella provincia russa della Moldavia. Gli ebrei furono linciati da una folla scatenata senza alcun motivo apparente. L’emozione fu subito alta. Max Nordau colse l’occasione: chiese un “rifugio notturno “, un luogo di riposo temporaneo per i perseguitati, riferendosi implicitamente all’Uganda come rifugio. In realtà, l’obiettivo era chiaro: provocare la rabbia dei sionisti più radicali, che si opponevano strenuamente a qualsiasi insediamento al di fuori della Palestina.

La manovra ha funzionato. Giocando sulla corda emotiva del pogrom ancora fresco, i sionisti della linea dura reagirono con forza. Per loro era inconcepibile andare in esilio nelle profondità dell’Africa per vivere in pace il proprio ebraismo. Solo la Terra Promessa, quella designata dalla Torah come santuario del popolo eletto, poteva garantire sicurezza e permanenza. Quindi, perché dovremmo voler andare altrove?

L’insediamento di una nazione come Israele, ispirata ai testi biblici, nel cuore del mondo musulmano, non poteva che essere percepito come un’aggressione. Gli attacchi dei suoi vicini sarebbero stati inevitabili. Questo fattore strategico doveva essere preso in considerazione al momento di tracciare i confini del futuro Israele e degli Stati confinanti. Alla fine della Prima guerra mondiale, i vincitori ereditarono l’intero Medio Oriente: dalla Turchia meridionale al Mar Rosso, dal Levante al confine iraniano, dal Golfo di Aqaba al Golfo Persico. È su questo immenso territorio che doveva sorgere Israele.

51-Documento-que-muestran-la-colaboracion-entre-el-sionismo-y-el-nazismo-Luis-Z-Library

Tuttavia, questo progetto non prevedeva confini chiari. Al contrario, la sua definizione volutamente vaga permetteva di spostare i confini. Perché? Perché il progetto, quando è stato presentato, non doveva incutere timore. L’invasione, pianificata fin dall’inizio, doveva rimanere nascosta. Il focolare nazionale ebraico doveva quindi essere ancorato alla Palestina biblica, come descritto nella Torah, senza mai specificarne i confini. È qui che sta la frode.

Quando tutte le terre sante saranno sotto controllo, Israele potrà ricostruire il Tempio di Gerusalemme e accogliere il suo Messia. Questo è l’obiettivo finale. Per raggiungere questo obiettivo, i sionisti hanno usato la loro astuzia nelle conferenze del dopoguerra per influenzare le decisioni sulla divisione degli ex possedimenti ottomani. Kissinger lo ha riassunto perfettamente: le potenze occidentali hanno tracciato i confini in base ai loro interessi economici e strategici, mentre, nell’ombra, i sionisti hanno tenuto il righello e la matita. Ogni linea corrispondeva a una geografia occulta, invisibile agli occhi degli europei, ma perfettamente leggibile per chi ne conosceva lo scopo.

Non sono mai state viste come nazioni destinate a vivere in pace o a esistere autonomamente. Era tutta una montatura, un castello di carte progettato per crollare in un momento. Bastava scuotere la base e tutto si sarebbe disintegrato da solo, offrendo l’ingannevole apparenza di una caduta interna e spontanea, mentre i veri istigatori di questo caos rimanevano nell’ombra. La concezione stessa di queste entità politiche includeva, fin dalla loro nascita, i semi della loro stessa distruzione. Questa è stata senza dubbio la prima applicazione pratica del principio dell’obsolescenza programmata. Solo che non si trattava di prodotti di consumo, ma di intere nazioni e milioni di vite umane.

Trump oggi, Obama e i Bush ieri, hanno fatto solo ciò per cui sono stati messi lì: supervisionare la demolizione del Medio Oriente secondo i piani del Grande Architetto dell’Universo – il famoso GADLU – che, fin dalla nascita del mondo, ha avuto occhi solo per la Mezzaluna Fertile. Per un uomo con un occhio solo, questa ossessione è comica. Questo progetto infernale ha prosciugato le anime arabo-musulmane a ritmo costante fin dalla prima guerra del Golfo. Possiamo addirittura risalire al 1980, con la guerra Iran-Iraq, il sanguinoso preludio alla guerra del 1991, poi l’11 settembre 2001, la seconda guerra del Golfo che ne è seguita e la cosiddetta Primavera araba del 2011… È sorprendente notare che a intervalli regolari – ogni dieci anni circa – un grande cataclisma scuote il Medio Oriente.T

Per semplice deduzione, possiamo annunciare che la prossima fase del piano gadluesco, supervisionato da Trump-il-morto, doveva logicamente avvenire nel 2020-2021, cioè alla fine del mandato dell’asino perossidato che allora occupava la Casa Bianca. Non c’è bisogno di ripercorrere le menzogne che hanno giustificato l’attacco chimico del 4 aprile 2017, che avrebbe dovuto segnare un’ulteriore carneficina. L’aggressione americana che ne è seguita era angosciosamente prevedibile. L’esplicita accusa al falso leone Bashar al-Assad come unico colpevole è ridicola.

Sto semplicemente proponendo un esercizio di memoria per gli ingenui che credono ancora alle favole televisive. Il casus belli della prima guerra del Golfo risale al 1990. Già allora i bambini venivano sfruttati per placare l’Occidente. Davanti a una commissione del Congresso degli Stati Uniti, una giovane donna kuwaitiana di nome Nayirah testimoniò, con le lacrime agli occhi, le atrocità che aveva visto con i suoi occhi.

“Signor Presidente, membri della commissione, mi chiamo Nayirah e sono appena tornata dal Kuwait. Io e mia madre eravamo lì per una vacanza tranquilla. Mia sorella aveva appena partorito e volevamo passare un po’ di tempo con lei… Mentre ero lì, ho visto i soldati iracheni entrare in un ospedale con le loro armi. Hanno sparato ai bambini nelle incubatrici. Hanno preso le incubatrici e hanno lasciato i bambini a morire sul pavimento freddo. Ero inorridita. Ho pensato a mio nipote, nato prematuro, che avrebbe potuto morire quel giorno… Gli iracheni hanno distrutto tutto. Hanno saccheggiato supermercati, farmacie e fabbriche di attrezzature mediche. Hanno svaligiato case, torturato vicini e amici. Uno di loro, di 22 anni, sembrava un vecchio. I soldati lo avevano semiaffogato in una piscina, gli avevano strappato le unghie e gli avevano inflitto scosse elettriche su parti sensibili del corpo”.

Il Daily Telegraph è stato il primo a riportare questa favola il 5 settembre. Non c’erano testimonianze delle madri né prove fotografiche. Ma le ruote erano in movimento. Citizens for a Free Kuwait, un’organizzazione finanziata dal governo kuwaitiano in esilio, ha firmato un contratto da dieci milioni di dollari con la società americana di pubbliche relazioni Hill & Knowlton. L’obiettivo? Convincere l’opinione pubblica americana della necessità di un intervento militare.

Nell’ottobre 1990, il Congresso dei diritti umani organizzò una sessione speciale. Hill & Knowlton fornisce Nayirah, perfetta per il ruolo: figlia dell’ambasciatore del Kuwait a Washington, membro di un gruppo teatrale amatoriale, piange a comando. Si esibisce davanti alle telecamere con notevole maestria. E tutto il mondo ci crede.

EL-SIONISMO-EN-LA-ERA-DE-LOS-DICTADORES-BRENNER-Lenni-Z-Library

Le sue lacrime pesavano tonnellate. Bush Senior raccontò la storia sei volte nelle cinque settimane successive. Durante il cruciale dibattito al Senato, sette senatori citarono la vicenda dell’incubatrice come giustificazione per la guerra. Il “sì” vinse con un margine di cinque voti. Una pia ma satanica bugia spesso apre le porte dell’inferno.

Oggi Trump continua il lavoro dei suoi predecessori. La sua missione? Ricostruire un giorno il Terzo Tempio di Salomone sulle rovine delle moschee di Al-Aqsa e Al-Quds. Una fantasia messianica destinata al fallimento, ma che essi coltivano con morboso fervore. Il trono è pronto, dicono, ad accogliere il Messia ebraico annunciato dal profeta Daniele durante l’esilio degli israeliti a Babilonia.

La nazione di Donald non ha mai smesso di lavorare per un unico obiettivo: eliminare tutte le nazioni che circondano lo Stato impostore di Israele. L’esproprio della Palestina con il sostegno americano è stato solo l’inizio. Il passo successivo è stato quello di creare un vuoto intorno ad essa. Ecco perché, negli ultimi trent’anni, lo zio Samuel ha devastato Iraq, Afghanistan, Somalia, Yemen, Siria e di nuovo Iraq. Non contento, sta rimettendo in moto la macchina con nuove guerre, mascherate da Primavera araba – in realtà un’estate israeliana – utilizzando i suoi G.I. jihadisti sponsorizzati dall’Arabia satanica.

Non dimentichiamo il Qatar, suo zelante complice, sede della più grande base militare americana in Medio Oriente. È da lì che decollano gli aerei assassini per bombardare afghani, iracheni, siriani e yemeniti. Trump segue scrupolosamente gli ordini del suo ufficio. È persino diligente. Appena tre mesi dopo il suo insediamento, c’era già un attacco in Siria. Si è precipitato, ma l’obiettivo principale è stato raggiunto: il sangue è stato versato. Perché questo è l’unico tributo necessario per nutrire la bestia della Terra.

“I musulmani devono morire per Israele!”.

Fonte: Reperito da un archivio privato & DeepWeb

Comments: 0

Your email address will not be published. Required fields are marked with *