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Drone kamikaze: ce l’hanno i russi, si chiama Kalashnikov

ROMA – “Testato con successo e pronto all’uso” dichiarano orgogliosi i costruttori russi dell’ultima arma messa a disposizione dell’arsenale di Putin: un drone kamikaze, capace di trasportare un carico di esplosivo di 3 kg e colpire un obiettivo eterodiretto a distanza con le sole coordinate o l’immagine del bersaglio.

Il nuovo ordigno tecnologicamente all’avanguardia porta con sé il prestigio e il nome di un vecchio conoscente degli armamenti russi e prima sovietici: Kalashnikov KUB-BLA si chiama, è prodotto dalla Kalashnikov Concern, società appaltatrice dell’esercito che si ispira al famoso mitragliatore Ak-47 di cui continua la produzione nelle armi leggere con i nuovi Ak-12 e Ak-115.

L’ultimo gioiello militare  – che si affianca ai lavori per la realizzazione del nuovo missile ipersonico Tsirkon e  alle nuove armi nucleari come il missile da crociera Burevestnik e il drone sottomarino Poseidon – è stato presentato all’Esposizione Internazionale delle Armi ed Equipaggiamento Militare IDEX-2019 ad Abu Dhabi. Il drone è largo un metro e 20 centimetri per 90 centimetri di lunghezza e 16 di altezza, raggiunge una velocità di 130 kmh, ha un’autonomia di 30 minuti.

“Nonostante il fatto che durante l’esibizione il minuscolo drone fosse eclissato da carri armati, veicoli corazzati e aerei da caccia, ha il potenziale per cambiare la natura della guerra, come il suo parente AK-47”, ha scritto il Washington Post. 

Fonte La Stampa

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