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Il Lato Oscuro del Senatore Silvio Berlusconi

Molti personaggi della politica appaiono alla gente attraverso una intermediazione mediatica studiata ad arte per dare un immagine loro che li ponga al posto di comando li dove si devono intraprendere le decisioni che condizionano il mondo in cui viviamo.

Sono sovente criminali in colletto bianco che vivono di luce riflessa, specchio di una logica ideologica che affonda le sue radici in strutture massoniche permeate da pazzi fanatici psicopatici che si trincerano dietro simbologie impresse in ogni luogo del pianeta.

Silvio Berlusconi e Mario Draghi Due Facce Della Stessa Medaglia

Le masse vedono in Silvio Berslusconi un personaggio di successo li dove nella realtà è sempre stato solo un referente ligio e obbediente nelle mani di chi tiene le redini del potere e che attraverso la sua capacità di ingannare le persone attraverso una dialettica estremamente efficace, lo ha utilizzato e supportato economicamente in ogni sua iniziativa imprenditoriale e politica.

I crimini mediatici, economici e sociali creati da questa filantropica figura la lasciamo ai posteri li dove in questo momento sono già posizionate le nuove leve pronte alla sua successione.

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Fatelo tutti e non voltate lo sguardo dall’altra parte, quello lasciatelo fare a chi in questo momento si sta adoperando in tutti i modi per impedirci di dare seguito ad un qualcosa che un sistema perverso considera sconveniente!

Staff Toba60

La lettera di Magaldi Svela il “Berlusconi Occulto”

Come annunciato il 22 luglio, Gioele Magaldi, leader della loggia massonica del Grande Oriente d’Italia Democratico, ha pubblicato sul suo sito una lettera aperta al Fratello Silvio Berlusconi. Il messaggio, a cui ne seguiranno altri dato che “la posta in gioco è piuttosto complessa e importante”, ha il preciso obiettivo di fare luce sui risvolti massonici del Presidente del Consiglio.

Il Gran Maestro Magaldi ricorda subito che l’iniziazione massonica avuta ai tempi della P2 è indelebile e fa riferimento all’interesse che Berlusconi nutre per l’esoterismo in generale. Il massone, quindi, elenca in punti gli aspetti del Silvio Segreto cominciando dalla “natura iniziatica e massonica del complesso di Villa Certosa in Sardegna” e del mausoleo funebre presente all’interno di Villa San Martino ad Arcore (fig. 1).

Figura 1: Mausoleo funebre nella villa San Martino di Arcore. Pietro Cascella.

Continua rivelando gli interessi del Presidente del Consiglio per l’astrologia e cita alcune letture del mondo massonico a cui Berlusconi si sarebbe ispirato per utilizzare le televisioni al fine di condizionare le masse di spettatori. L’ultimo punto, invece, riguarda la gestione del potere imprenditoriale, mediatico e politico che, stando alla lettera, “è stata scandita da rapporti e relazioni con precisi personaggi, cenacoli e logge dell’establishment massonico mondiale”.

La lettera, dopo una lunga serie di diffide e ammonizioni, cambia destinatario e si rivolge ad alcuni rappresentanti di spicco dell’opposizione a cui viene suggerito di costituire “una coalizione che si candidi a governare il Paese nel giorno in cui l’attuale governo Berlusconi fosse sfiduciato in Parlamento o terminasse naturalmente la legislatura”.

Una fase alchemica fondamentale dell’iniziato Berlusconi, il Caput Mortuum

Figura 2: Cartografia surreale dell’autore tratta dalla mappa di Brescia Centro. Fra due poli di un Italia mesta, vediamo Giorgio Almirante e Aldo Moro. Al centro compare il senatore Silvio Berlusconi con l’ultima sua fiamma, Marta Antonia Fascina, ma un pungolo mortale lo addita: gli ricorda che è l’ora del ‘Patto di Sale’ . Sulla destra il senatur Umberto Bossi e Gianfranco Fini pupillo di Almirante.

In alchimia il Sale è uno dei Tre Principi, presenti sia nel cosmo sia nell’uomo: una triade mistica, composta dal sale, dal mercurio e dallo zolfo. Benché si presenti come una polvere bianca, inerte, il sale è uno dei grandi misteri e simboli dell’iniziazione. Nella tradizione alchemica esso era l’emblema di un patto sacro che non poteva mai essere rescisso, simile a quello che il neofita stringeva con la sua scuola o il suo maestro. «Il patto di sale» di cui parla l’Antico Testamento potrebbe avere un significato diverso da quello che gli viene di solito attribuito. Il Nuovo Testamento è meno evasivo al proposito: in Matteo, infatti, «sale della terra» sono gli eletti, ossia gli iniziati e non, come si tende oggi a pensare, quanti sono poco più che semplici contadini. Nei secoli lontani gli eletti sedevano al posto d’onore, «più in alto del sale», perché avevano conquistato il sale che avevano dentro di sé. Come si spiegherebbe altrimenti tutta l’importanza che nei convivi medievali veniva attribuita al salinum, ossia alla saliera? […]

Gli alchimisti ponevano talora a emblema del sale il più semplice di tutti i sigilli: un minuscolo quadrato o un piccolo rettangolo. Con quelle quattro linee che descrivono uno spazio vuoto – come lo spazio fra l’Aria e l’Acqua – intendevano delineare i misteri dei quattro elementi o disegnare una bara? Il reverendo Brewer, un colto collezionista di idee curiose, totalmente ignaro di esoterismo, ci ricorda la consuetudine, tuttora esistente, di porre una manciata di sale nella cassa del morto.

Figura 3: Allegoria del Caput Mortuum nel teschio legato al logo di Albrecht Dürer nell’atto di versare, della terza fase conclusiva alchemica. Durer.

C’è forse un nesso fra il sale e la morte? Un altro sigillo del sale – usato con frequenza nei gruppi alchemici rosacrociani – era un cerchio tagliato a metà da una linea orizzontale Θ . Quel sigillo deriva dalla theta maiuscola di Thanatos, che in greco significa «morte».

In numerosi testi alchemici il sale rappresenta il processo mentale, che è un processo di morte. Il sale è il residuo dell’attività spirituale che avviene nella nostra testa: come nelle triade alchemica, è la scoria che resta quando la vita è volata via, è il cranio, il caput mortuum, la polvere bianca residua dopo l’estrazione dell’oro. È la cenere del pensiero.

(È il piede azzoppato di Giacobbe, ed è anche il teschio düreriano della fig. 3.

Quando la testa – o la sua attività spirituale che chiamiamo mente – raggiunge il punto in cui non è più in grado di capire, in cui l’ordine dell’universo sembra frantumarsi, allora produce lacrime salate.

Importanza del Caput Mortuum in alchimia

Il Caput Mortuum è una fase della Prima Opera alchemica detta Nigredo che ora descrivo col linguaggio degli addetti ai lavori.

Al termine della Congiunzione delle Due Nature, la sostanza liquida viene colata (“liquazione”) e lasciata raffreddare; si solidifica così in un lingotto sul quale si effettua la Separazione, rappresentata da un energico “colpo di martello” che separa la parte “regolina”, pura, del lingotto dal residuo, o Caput Mortuum.

Materialmente, la reazione che si è compiuta viene indicata come “preparazione del regolo marziale stellato d’antimonio”: il solfuro d’antimonio, reagendo col ferro, ha ceduto il suo zolfo a quest’ultimo, trasformandosi in antimonio puro (detto “regolo” nell’antica terminologia chimica); il ferro, unendosi allo zolfo, si è trasformato in solfuro di ferro (caput mortuum), ovvero il metallo è “retrogradato” alla sua originaria natura minerale (pirite).             

Il Caput Mortuum, dopo la Separazione, si presenta come terra nera e “diseredata” che bisogna ben guardarsi dal gettare via.

Materialmente queste scorie sono composte da solfuro di ferro (il metallo “retrogradato” a minerale) e da carbonato di potassio.

Le scorie vengono sottoposte a deliquescenza all’aria umida della notte e si ossidano progressivamente. Quindi, per lisciviazione, si ottiene da queste scorie un Terzo Sale, fondamentale per la Terza Opera: si tratta del Sale Armoniaco o Sale d’Armonia (è il principio Corpo, che andrà a costituire uno dei componenti dell’uovo filosofale; talvolta è chiamato anche Zolfo Bianco.

L’azzappatura di Giacobbe… e di Berlusconi

Figura 4. Cartografia di Brescia Centro, opera dell’autore. I due Agnelli dell’Apocalisse di Giovanni.

Il pungolo crudele della cartografia di Brescia della fig. 2 rappresenta il castello che sovrasta la città, e che nella cartografia della fig. 3 fa configurare un maestoso agnello alato.

L’Apocalisse di Giovanni ci presenta due versioni di agnello alato (alato sta per realtà  spirituale).

La prima è la bestia di terra:

«Vidi poi salire dalla terra un’altra bestia, che aveva due corna, simile a quella di un agnello, che però parlava come un drago.» (Ap 13,11).

La seconda è l’Agnello dei vergini che segue nell’Apocalisse di Giovanni:

«Poi guardai ed ecco l’Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo.» (Ap 14,1).

C’è memoria di un sacrificio, assai cruento avvenuto nel 1769, che accosta l’Agnello di Brescia alla prova di Giacobbe biblico. Vedasi la ricerca nell’Archivio di Stato di Milano, su pergamene dei secoli XIV-XVI riguardanti la chiesa e il convento di San Francesco d’Assisi in Brescia.

Giacobbe lotta con l’angelo a Peniel

«Giacobbe rimase solo, e un uomo lottò con lui fino all’apparire dell’alba. E quando quest’uomo vide che non lo poteva vincere, gli toccò la giuntura dell’anca; e la giuntura dell’anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui. L’uomo disse: “Lasciami andare, perché spunta l’alba”. E Giacobbe: “Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto!”. E l’altro gli disse: “Qual è il tuo nome?”, egli rispose: “Giacobbe”. E quello disse: “Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, poiché tu hai lottato con Dio e con gli uomini, e hai vinto”». (Genesi 32, 24-28)

Figura 5: Piano della città di Brescia, disegno di Pietro Pinelli, incisione di Domenico Giuseppe Cagnoni. 1770. (T. Sinistri 1977 n. 85). Il settore in tono chiaro a sud-ovest indica la zona colpita dallo scoppio della polveriera di San Nazaro (punto 1 in rosso), provocato dalla caduta di un fulmine, la notte del 18 agosto del 1769. (Ivi § 24)

Descrizione dell’avvenimento del 18 agosto 1769. «Fatale avvenimento occorso nella notte 18 corrente verso le ore otto: dopo lunghissima siccità caduto un fulmine nel Torrione sopra la porta della città detto di S. Nazaro, dove stavano di pubblica ragione dove stavano diciassette e più mille pesi di polvere, e già accesa, e istando questo dal basso, indi d’ogni lato del Torrione suddetto, atterrò duecento case all’intorno con la morte di trecento Persone, lasciando tutta la città in pianto, in grida e desolazione…». (APSSNC 3/1 f. 100r).

Poche parole per commentare questo avvenimento, abbastanza eloquente, che si lega a quello biblico di Giacobbe che lotta contro «Dio e contro gli uomini» riuscendo a vincerli e ottenere il nome di Israele. Un modo per capire che si tratta della nascita del popolo d’Israele in Giacobbe.

È un parallelo che si lega alle mire del Cavalier Berlusconi dette al capitolo iniziale:

«… Continua rivelando gli interessi del Presidente del Consiglio per l’astrologia e cita alcune letture del mondo massonico a cui Berlusconi si sarebbe ispirato per utilizzare le televisioni al fine di condizionare le masse di spettatori. L’ultimo punto, invece, riguarda la gestione del potere imprenditoriale, mediatico e politico che, stando alla lettera, “è stata scandita da rapporti e relazioni con precisi personaggi, cenacoli e logge dell’establishment massonico mondiale”…».

Di qui si può dedurre (esotericamente parlando) che debba accadere l’analoga cosa di Giacobbe, cioè ‘l’azzoppatura’, al Cavalier Berlusconi per realizzare il suo ambizioso fine politico,  che già, in una certa misura, ha ottenuto come Presidente del Consiglio, a parte le smisurate ricchezze.

Brevi note dell’autore sulle surreale mappali

Sin dal 1997 sono stato portato ad eseguire numerose configurazioni, come quella di Brescia della fig.2, connesse alla morfologia dei centri urbani e località della Terra in genere. Mi parve in quel tempo come se mi si fosse dischiuso innanzi a me una ignota visione del mondo della Natura, nella prospettiva della sua dimensione parallela alla nostra di esseri terrestri. In esoterismo questa dimensione potrebbe essere spiegata come una certa realtà astrale.

Ho cercato di darmene una spiegazione ritenendo di essere una sorta di sensitivo di nuovo genere, non contemplato nella casistica – mettiamo – dei noti veggenti che riguardano il mondo del cosiddetto paranormale. Tant’è che, ottenni di veder pubblicati i primi risultati delle mie configurazioni cartografiche terrestri, prima sul periodico “Il Giornale dei Misteri” di giugno, nel 1997, e successivamente sul periodico “I Misteri”, edizione Cioè. In seguito ci furono alcuni studiosi che mi contattarono per approfondire la tematica su queste mie configurazioni insolite e nel 1999 entrai in relazione con il Dott. Mauro Bigagli, il coordinatore della rivista Energie di “Studi, Ricerca e Scienza dello Spirito” di Cosentino. Mi parve un erudito personaggio carismatico e a giugno del 1999 mi scrisse una lettera in seguito ad una mia in relazione sulle mie configurazioni terrestri. Non la riporto per intero ma solo per la parte che riguarda le surrealtà mappali in questione che è questa:

«…La sua sensibilità è tale che non può essere compreso facilmente dall’Uomo di oggi. Lei nelle sue cartografie vede una realtà astrale, appartenente ad una dimensione eterica che nessuno può concepire; questa è la verità. Ciò che dice è vero ma appartiene alla realtà dell’energia 6 astrale. Ho approfondito molto le sue cartografie e questa è la mia conclusione. La sua sensibilità lo eleva e vede cose che altri non vedono.

Lei ha una trance lucida…».

P.S.Supplemento al sogno lucido dell’autore

Su Berlusconi.

Gaetano Barbella poco dopo la pubblicazione dell’articolo in questione, ha avuto una “visione” cartografica di Berlusconi ricoverato al San Raffaele di Milano. Ed è su questo grande ospedale che si è concentrata la sua attenzione di veggente. Infatti non gli è stato tanto difficile individuare la testa di Berlusconi nella sagoma del San Raffaele.

Interpretando ciò che ha fatto emerge una disastrosa sorte riservata a colui che ha voluto essere grande in tutti i modi possibili, nella ricchezza, nel potere politico, nell’esoterismo, e nel sesso.

Sulla carta risulta la sorte che è riservata, prima d’altro al suo spirito “azzoppato”, come aveva già previsto nel lavoro pubblicato. Ma a causa delle scelleratezze, è condannato a far da Atlante e così a reggere tutto il soppalco da lui  edificato, sia in modo occulto (simbolicamente rappresentato con la croce d’Iside), sia materialmente con ville e industrie.

Che sarà dell’uomo in carne ed ossa, sicuramente seriamente “azzoppato”, non oso dire. Tuttavia sulla carta ha visto una donna in ginocchio, ma è anche una mesta e triste visione di Berlusconi, cui ha posto un copricapo da galeotto.

Gaetano Barbella stretto collaboratore dello Staff Toba60

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