IL MONDO REALE CONTRO LA “REALTA’ TELEVISIVA” – LA GUERRA E’ INEVITABILE ?
Abbiamo tutti sentito le incoscienti dichiarazioni dei politici americani e, ancor più preoccupante, dei generali:
Putin va “fermato”, e alla Russia “non deve essere permesso” di raggiungere i suoi piani nefasti.
Una dichiarazione del genere è stata fatta recentemente da un generale a 4 stelle in pensione Gen. Barry McCaffrey:

Finora la reazione della Nato all’aggressione di Putin è stata
quella di mandare una manciata di forze nei Paesi Baltici per mostrare
una “risoluzione” che invece ha solo convinto Putin che l’alleanza sia
incapace o non voglia combattere.
Quindi faremmo meglio a cambiare velocemente i suoi calcoli, e a
contestare la dottrina dichiarata di Putin che egli sia disposto ad
intervenire militarmente in altri paesi per proteggere la popolazione
russofona.
Per l’amor di Dio, l’ultima volta che abbiamo sentito una cosa del genere è stato prima che Hitler invadesse il Sudentenland.
Non importa che “noi”, che “abbiamo sentito” tali dichiarazioni da
parte di Hitler, abbiamo lasciato sulle spalle dell’ unione sovietica
circa l’80% dello sforzo bellico, inclusa la parte più difficile,
quando l’ Unione Sovietica da sola cambiò le sorti della guerra
aspettando che Hitler fosse sconfitto prima di aprire un secondo fronte.
Chiaramente McCaffrey sente che la “nazione indispensabile” abbia ora
bisogno di entrare nel caos creato in Ucraina e fermare ancora una volta
il nuovo “Hitler” (ex “nuovi Hitler” includono Slobodan Milošević e
Saddam Hussein, entrambi presentati come una minaccia esistenziale al
mondo occidentale).
Il vero pericolo di questo tipo di retorica è nelle implicazioni della narrazione che la sottolineano:
Va così:
C’è la “dottrina di Putin” che con il pretesto di tutelare le minoranze russe fuori dalla Russia, ambisce a riconquistare tutti i territori dell’ex Unione Sovietica.
Questo viene fatto fomentando le minoranze russe, convincendole a protestare e a fare irragionevoli richieste, intervenendo poi con una nuova forma di conflitto chiamato ” guerra ibrida” che si basa su un mix di attività militari, politiche, civili e di Intelligence oltre al sostegno di mafiosi russi e agenti infiltrati del “KGB”.
Questa “guerra ibrida” offre ai russi un livello di “negazione plausibile” se necessario, attraverso una percepibile “intensificazione del dominio” (l’abilità di controllare come e quanto velocemente un conflitto possa degenerare).
I bersagli possibili di questa “dottrina di Putin” sarebbero tutte le ex repubbliche sovietiche, ed in primo luogo le Repubbliche Baltiche, la Moldavia, la Georgia e chi sa, forse anche la Polonia.

Quanto detto sopra è una sciocchezza totale ed assoluta.
Non vi è alcuna “dottrina di Putin”, “guerra ibrida” o “negazione
plausibile” tutti termini coniati dalla CIA, l’ultima cosa di cui la
Russia ha bisogno è quella di “conquistare” una qualsiasi parte dell’ ex
Unione Sovietica, tanto meno i poveri ed inutili stati Baltici, la
Moldavia e la Georgia (che avrebbe potuto facilmente conquistare nel
2008!).
Ma il fatto che tutta questa teoria sia spazzatura non la rende meno
pericolosa, proprio perché è basata su idee paranoiche piuttosto che
fatti.
Pensa a questo. Esiste qualcosa che Putin posso dire o fare per
dimostrare che non voglia in nessun modo invadere Lettonia Lituania ed
Estonia? No, non c’è.
Anche se la Russia demilitarizzasse completamente Kaliningrad e
spostasse tutte le sue forze a 300 km da tali staterelli, questo non
eliminerebbe le minoranze russe presenti, ne tantomeno il loro desiderio
di non vivere in una condizione di Apartheid come “non cittadini”.
Così anche un ritiro delle forze verrebbe interpretato come una ” nuova
fase ” della “guerra ibrida “ dove ”vecchi trucchi del KGB” vengono
utilizzati al posto di ” un’ aggressione militare tradizionale”.
Il punto essenziale è questo:
questa retorica non può essere smentita essendo, come di fatto è, basata
su delle idee. Inoltre, come si fa a provare il contrario?
Questa retorica implica anche una conseguenza inevitabile. I russi, che sono imperialisti, il presidente KGB, che usa trucchi del KGB e i ”nuovi Hitler “, che spuntano come funghi dopo la pioggia, devono essere fermati, e solo la “nazione indispensabile” può farlo.
C’è un tono apocalittico in tutto questo. Ascoltando questi ignoranti americani, si ha la sensazione che il destino del genere umano dipenda da questi generali amanti della libertà chiamati a salvare la civiltà e l’umanità dalle tenebre incarnate in questi “nuovi Hitler ” che combinano le caratteristiche di Darth Vader, Sauron, e Lex Luthor.
Putin diventa un personaggio con cui ogni americano è stato cresciuto, il noto “super cattivo”” che, per necessità, deve essere combattuto da un supereroe stile Captain America..
Ovviamente , Capitan America non è più quello di una volta . In
realtà, Capitan America non vince una vera e propria guerra dal 1945. Ma
non importa , ecco che arriva “L’Impero delle Illusioni” (per usare l’espressione di Chris Hedges) in soccorso della squallida realtà:
finché il popolo americano, accuratamente zombificato dalla stupida
televisione, “crederà” che “abbiamo preso a calci in culo Saddam”, che
“Slobo” (Milošević) ”è finito all’ Aja” e che il “popolo” di Gheddafi
“gli abbia dato una” più che meritata “street justice” , nessun vero
fallimento potrà mai essere considerato tale.
Si tratta di due mondi paralleli che non si toccano mai: la vita reale e la “vita” all’interno della tv americana.
La grande domanda è: quale prevarrà?
Onestamente, non lo so .
In un mondo sano è del tutto impossibile immaginare che un paese che
ha perso ogni singola guerra, combattuta negli ultimi 70 anni, possa
decidere di concludere questa serie di fallimenti sfidando un paese che
ha sconfitto sia Napoleone che Hitler.
Ma nel mondo della TV dove vivono i politici americani e, a quanto pare,
i generali, la “nazione eccezionale” potrebbe anche farsi carico del
“fardello dell’uomo bianco” e salvare l’umanità dalle tenebre incombenti
dall’ Est.
La mia più grande paura è che la Russia debba di nuovo schiacciare un altro “grande leader della civiltà occidentale”, e che, questa volta, il prezzo in termini di vite umane possa essere molto più alto delle due volte precedenti.
Non ci saranno politici americani a celebrare il Giorno della Vittoria a Mosca. Ma, per una volta, spero che almeno accendano le loro amate tv, guardando e pensando a cosa commemorino davvero queste celebrazioni, e pongano a se stessi una semplicissima domanda: siamo davvero più forti e più furbi di Hitler e Napoleone?
The Saker