toba60
Torre maura protesta rom

Le rivolte popolari nelle periferie a Roma inviano un segnale alla classe politica

Rivolte a Roma contro le assegnazioni di case popolari a rom e stranieri

Il popolo delle periferie di Roma fa sentire la sua voce e insorge contro i metodi razzisti dell’Amministrazione capitolina, quella della sindaca Raggi, che pretende di risolvere il problema dei rom e degli extracomunitari a spese dei diritti delle famiglie romane.
Sembra che le amministrazioni comunali, come quella di Roma, siano pervase dalla ideologia universalista che proclama a gran voce l’accoglienza a l’integrazione prima per gli stranieri e poi (molto dopo) i diritti degli italiani, in nome del falso “buonismo”.
Tuttavia l’ineffabile sindaca (quella del “stiamo lavorando per voi”) si ostina, probabilmente su suggerimento di qualche esponente della cultura progressista, a sistemare le famiglie rom scavalcando le graduatorie nella assegnazione dele case popolari. Non si comprende perchè ci siano persone, a prescindere dalla nazionalità o dalla etnia, che godano di maggiori diritti rispetto alle famiglie italiane e, per motivi di urgenza, debbano ottenere in assegnazione quelle case per cui le famiglie italiane sono in lista da anni.

Fortunatamente negli ultimi due casi, a Torre Maura ed a Casal Bruciato, si è levata alta e forte la protesta e la gente scesa in strada ha impedito che si realizzasse il misfatto. Nell’ultimo caso, a Casal Bruciato, è comparsa una delle tante famiglie italiane scavalcate nei diritti, una giovane ragazza di 21 anni, con bambino di sei mesi, senza alloggio e costretta a dormire in tenda, in attesa di avere un alloggio popolare. La ragazza ha il torto di essere italiana e di non avere quindi diritto a integrazione, ovvero ad una casa popolare ed a un lavoro.
La famiglia rom di fatto ha rinunciato all’assegnazione dell’appartamento, visto il clima di ostilità che si è manifestato dalla gente del quartiere ed altrettanto era accaduto a Torre Maura dove si trattava di sistemare 70 rom in un condominio assegnato, in barba alle normali graduatorie. I rom sono stati cacciati dalla gente del quartiere inferocita.
Episodi simili si erano verificati anche a Pietralata ed in altre borgate della Capitale che si trovano in condizioni di degrado e di abbandono. Nessun problema invece sussiste per le zone alte della Capitale, dai Parioli alla Cassia, a Vigna Clara o ai Prati, tutte zone eleganti delal città dove l’Amministrazione Capitolina si guarda bene dal collocare rom ed extracomunitari in quanto questo potrbbe disturbare i residenti, molti dei quali in genere schierati con i criteri di “accoglienza e integrazione”, purchè ben lontani dai loro quartieri.

Si sa che in queste zone risiedono molti degli appartenenti al “clero giornalistico ed intellettuale” del politicamente corretto, sempre pronto ad accusare il popolo delle periferie di “razzismo”, in quanto non incliini ad accettare i nuovi arrivati ed a sopportare il degrado dei loro quartieri. A Roma si dice con espressione colorita che rende l’idea: “fanno i generosi con il culo degli altri”.
In definitiva bisogna considerare che è importante questa rivolta perchè inizia a dare un segnale preciso alla classe politica, in particolare agli amministratori dei 5 Stelle che seguono le indicazioni della sinistra globalista per recuperare il consenso che gli sfugge di mano, in particolare in città come Roma che rappresentano plasticamente il fallimento delle amministrazioni del movimento 5 Stelle.
Non basta alla sindaca Raggi rispolverare l’antifascismo ed accusare Casa Pound e Forza Nuova quali istigatori delle rivolte. Questo è un argomento che da solo non riesce a coprire la sua l’incompetenza ed approssimazione nella gestione del Comune di Roma.

Le rivolte sono animate dalla gente delle periferie indipendentemente che ci sia una presenza di attivisti di formazioni di estrema destra. La gente che protesta non è di destra o di sinistra ma è gente che ne ha piene le scatole della demagogia delle sinistre e dei loro accoliti che hanno abbandonato le esigenze della popolazione per dedicarsi agli extra comunitari ed ai rom che sembra debbano avere più diritti degli italiani.

Questa la vera forma di razzismo che colpisce i diritti degli italiani e che sottrae qualsiasi consenso ai partiti come il PD ed a quelli di Più Europa . La gente delle periferie ha finalmemte aperto gli occhi e si vuole organizzare per far valere i propri diritti, che piaccia o no alle Raggi, alle Bonino, ai Zingaretti ed alle Boldrini.
Presto anche a Roma potrebbero uscire in strada i “gilet gialli”, il segnale vale anche per Di Maio ed i suoi soci.

Luciano Lago

Fonte: https://www.controinformazione.info

Comments: 0

Your email address will not be published. Required fields are marked with *