Manipolare le variabili spazio-temporali dei rondos per modificare l’interazione tra i giocatori
EFFETTI DELLA MANIPOLAZIONE DELLE VARIABILI SPAZIO-TEMPORALI SULL’INTERAZIONE TRA GIOCATORI DI DIFFERENTI CATEGORIE GIOVANILI DURANTE I “RONDOS”
Marcos R.T.P. Menuchi, Antônio R.P. Moro, Paulo E. Ambrósio, César A.B. Pariente e Duarte Araújo
Obiettivi: Questa ricerca ha esaminato gli effetti della manipolazione dello spazio di gioco e dei tocchi individuali disponibili (tempo di possesso individuale) sull’interazione tra il difendente e i possessori durante un protocollo sperimentale basato sui rondos.
Metodi: 5 calciatori per ogni categoria di età (U13, U15, U17, U20) hanno giocato un rondo 4vs1 in quattro differenti condizioni sperimentali:
1) spazio largo e passaggio libero (expanded space and free pass – EF; spazio 9x9m e nessun vincolo di tocchi);
2) spazio largo e passaggio diretto (expanded space and direct pass – ED; spazio 9x9m e 1 tocco individuale massimo);
3) spazio ristretto e passaggio libero (restricted space and free pass – RF; spazio 6x6m e nessun vincolo di tocchi);
4) spazio ristretto e passaggio diretto (restricted space and direct pass – RD; spazio 6x6m e 1 tocco individuale massimo).
Le variabili dipendenti analizzate sono state:
• la distanza interpersonale rispetto al difendente (interpersonal distance to the marker – IDm),
• la distanza interpersonale rispetto al ricevente (interpersonal distance to the receiver – IDr),
• la distanza interpersonale tra difendente e ricevente (interpersonal marker-receiver distance – IDmr),
• l’angolo di passaggio (pass angle – Apass) e la velocità di passaggio media (average pass velocity – Vpass).

Risultati: Le analisi statistiche hanno evidenziato principalmente che nel rondo:
1) le azioni dei possessori e del difendente sono strettamente interconnesse;
2) la forma di interazione tra possessori e difendente emerge a partire da una circolazione della palla flessibile e adattabile; l’interdipendenza tra il comportamento dei possessori e del difendente aumenta in funzione:
• dell’intensità di pressione sulla palla (spazio più ristretto);
• dell’esperienza (età) dei giocatori.
Conclusioni: Questi risultati rivelano che:
➢ manipolando lo spazio di gioco e il tempo di possesso individuale nei rondos, è possibile intensificare la pressione sulla palla e influenzare l’interdipendenza tra il comportamento dei possessori e quello del difendente;
➢ l’interazione con il difendente si forma attraverso una configurazione posizionale flessibile, caratterizzata da un processo di auto-organizzazione nel contesto di gioco;
➢ le forme di interazione interpersonale mostrano come i giocatori si relazionano a livello spaziale tra di loro e il loro stile difensivo;
➢ l’età e l’esperienza influenzano l’interazione possessori – difendente e gli adattamenti che emergono in uno specifico contesto di gioco.
Tali evidenze indicano che il gioco del rondo è un’attività che promuove l’esplorazione e la scoperta di opportunità di azione in un contesto competitivo semplificato. A livello individuale, i giocatori devono avere la capacità di occupare efficacemente lo spazio di gioco al fine di trasmettere con successo palla al compagno. Contemporaneamente, i giocatori devono essere in grado di ristabilire continuamente una nuova configurazione posizionale in risposta all’opposizione effettuata dal difendente. Più spazio riescono a creare i compagni vicino al giocatore in possesso, maggiori sono le opportunità (linee) di passaggio per dare continuità alla circolazione. A livello collettivo, la coordinazione tra i giocatori è essenziale per garantire fluidità al movimento della palla e per sfavorire l’azione di pressione dell’avversario. Pertanto, sembra ragionevole pensare che la capacità di muovere la sfera a livello collettivo possa riflettere la velocità con la quale una squadra è in grado di modificare la propria configurazione di gioco e muoversi sul campo nel suo complesso.
fonte: www.robertosassi.it



