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Crak Finanziario in Germania ed Economia nel Baratro Ma non si Deve Sapere

Pensare che possa esservi un economia che funzioni, mentre altre arrancano in perenne difficolta’, e’ un modo per distogliere le persone sui reali meccanismi che regolano il mercato, la recessione oramai colpisce i paesi del Sud Europa da oltre 20 anni e non esiste e non sta scritto da nessuna parte, che questo faccia parte di un meccanismo fisiologico dettato da normali flussi economici.

Prima o poi i nodi verranno al pettine, e’ inevitabile che tutto questo avverra’, l’impatto sociale dipende tutto, da come verranno manipolate le menti delle persone, per indurle ad una reazione che possa consolidare e procrastinare un crak programmato, che tuteli quel 1% che detta le regole del gioco.

E’ interesante storicamente parlando questo periodo, c’e da una parte un popolo anestetizzato che non ha la benche minima consapevolezza di tutto quello che sta succedendo e dall’altra parte, il pincipio di realta’, alla soglia della coscienza, quella tanto temuta dalle elite finanziarie, che puo’ sovvertire in modo imprevedibile il corso degli eventi.

Stiamo a Vedere cosa succede, ma state pur certi che a innescare la miccia sara’ chi meno te lo aspetti, per il momento sediamoci sulla riva del fiume e attendiamo l’arrivo dei cadaveri che scenderano alla foce, c’e chi ha gia’ detto la parola fine sulla questione, rimangono gli altri.

Toba60

Mala tempora currunt per la Germania. Su Berlino sta per abbattersi una una vera e propria recessione. Un eminente think tank tedesco avverte che la fiducia nell’economia del paese è caduta in “caduta libera” a luglio a causa delle preoccupazioni sull’impatto del conflitto commerciale globale e dell’approccio protezionistico del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, scrive il quotidiano britannico Express.

Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea (BCE) ha ammesso che la situazione è in fase di peggioramento e ha offerto una cupa prognosi per le economie della Germania e dell’Italia. 

L’indicatore del clima economico dell’Istituto Ifo, con sede a Monaco, che misura la fiducia di 9000 manager su base mensile, è sceso da 95,7 punti da 97,5 punti rispetto a giugno. L’ultimo sondaggio segna il quarto mese consecutivo in cui l’indice ha registrato un calo.

 Clemens Fuest, presidente Ifo, ha dichiarato: “Le case automobilistiche hanno ancora grandi preoccupazioni. Le esportazioni sono ancora più focalizzate sulla contrazione”.

I problemi economici risultano essere maggiormente avvertiti dall’industria automobilistica tedesca con oltre l’80% delle fabbriche in contrazione. 

Oltre alle preoccupazioni per la Brexit, il pessimismo è guidato anche dall’approccio testardo di Trump sul commercio internazionale, con Ifo che non esclude una recessione tecnica in primavera ed estate, il che significa ridurre la produzione economica. 

Un’indagine condotta da IHS Markit mostra che l’attività manifatturiera per la più ampia zona euro è scesa ai livelli osservati l’ultima volta al culmine della crisi del debito europeo del 2012.

 Fonte: express.co.uk

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