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Inflazione, disoccupazione, debito: i politici dicono che la situazione sta migliorando… ma dove!

La Giorgia Nazionale ha detto che ha creato un milione di nuovi posti di lavoro ed io ho un presentimento che da tempo mi sorge spontaneo, o gli italiani sono un branco di deficienti che non sono riusciti a farsi assumere, o quelli assunti sono stati subito licenziati. 🙁

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Inflazione, disoccupazione, debito

Chi avrebbe mai pensato che Friedrich Merz e Lars Klingbeil, al potere solo da pochi mesi, sarebbero riusciti a rimettere in sesto la Germania così rapidamente? 

Lars Klingbeil & Friedrich Merz

Anche l’estate è stata leggermente più calda rispetto alla media pluriennale registrata dal 1991 al 2020, sebbene tale media sembrasse difficilmente superabile. Anche le precipitazioni hanno contribuito al rialzo del livello delle falde acquifere, ormai quasi scomparse. 

Si va avanti. Anche nella mobilità elettrica. Le case automobilistiche tedesche si sono impegnate e, se è vero, hanno immatricolato circa la metà della produzione. Si può fare!

Anche l’esercito tedesco sta ricominciando a crescere, grazie alla nuova legge sul servizio militare! E l’industria degli armamenti! Rheinmetall produrrà in futuro ben 350.000 granate di artiglieria del calibro 155 mm all’anno a Unterlüss. Sono in arrivo anche nuovi carri armati. Chi l’avrebbe mai detto!

Presto si potrà anche riferire che il numero di aerei noleggiati per le espulsioni supererà quello degli aerei noleggiati per i trasferimenti. Per quanto riguarda il numero di passeggeri, ciò potrebbe richiedere più tempo, ma d’altronde Roma non è stata costruita in un giorno.

Anche per quanto riguarda gli obiettivi di CO2 si registrano progressi. La maggior parte delle aziende ha capito che è possibile evitare l’insolvenza smettendo di produrre. Abbiamo appena completato un processo di apprendimento molto positivo proprio nel settore delle industrie ad alto consumo energetico. Naturalmente ci sono anche alcuni irriducibili che semplicemente non vogliono smettere di produrre. Fortunatamente, però, la maggior parte di loro ha trovato un modo per alleggerire il bilancio tedesco delle emissioni di CO2 e continuare comunque a produrre. Basta farlo da qualche altra parte. Che sia nella Repubblica Ceca, in Polonia o in Ungheria, in Cina, Vietnam o Corea, o addirittura negli Stati Uniti, è comunque meglio per il clima mondiale che continuare a produrre in Germania.

Oggi affronteremo questo argomento con una verifica dei fatti.

La disoccupazione non è affatto aumentata

Il settimanale Die Zeit, ad esempio, ha cercato di minimizzare il successo del governo nel campo della riduzione dell’orario di lavoro. La disoccupazione non sarebbe affatto aumentata, si diceva. Non bisognerebbe considerare i dati grezzi in termini assoluti, ma piuttosto i dati destagionalizzati. Da questi ultimi risulterebbe addirittura un aumento del carico di lavoro. Inoltre, bisognerebbe livellare le fluttuazioni permanenti, poiché esse dimostrerebbero quanto sia fragile la cosiddetta tendenza. No. Il governo Merz è ancora ben lontano dal guadagnarsi i galloni in materia di riduzione dell’orario di lavoro e non sembra nemmeno che questo sia davvero l’obiettivo. Dovete leggerlo. Ecco come si minimizza con disinvoltura il successo.

È così semplice, così banale. Gli influssi stagionali non sono una novità, ci sono sempre stati, anche in tutti gli agosto degli ultimi 10 anni. Se quest’anno è stato raggiunto un nuovo picco assoluto, allora questo è senza dubbio superiore a tutti i picchi registrati negli agosto dal 2015. Non c’è nulla da discutere e questo è un punto a favore di Merz e Klingbeil.

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Quest’estate in Germania è stato il tempo a fare da padrone, non il clima

Il mese di luglio, solitamente il più caldo dell’anno, ha registrato una temperatura superiore di soli 0,0 gradi Celsius rispetto alla temperatura di riferimento. Lo ha annunciato il meteorologo dell’ARD nel dettagliato bollettino meteorologico delle otto. Il fatto che nel complesso si sia comunque registrato un leggero aumento delle temperature estive non può essere attribuito al governo, ma esclusivamente ai mesi di giugno e agosto, che hanno salvato la media superiore alla media.

È il solito gioco. Si mettono insieme mele e pere, tempo e clima, e poi si traggono conclusioni volutamente errate. È diventato più caldo, su questo non c’è alcun dubbio. Confrontare il tempo di un anno con il clima di un periodo di 30 anni è fuorviante. Solo nel 2050, quando saranno trascorsi altri trent’anni, si potrà parlare nuovamente di clima e tutti i modelli prevedono che a quel punto il clima sarà inevitabilmente più caldo.

Il livello del debito è preoccupante

Non si tratta infatti di un patrimonio utilizzabile in modo vantaggioso, bensì di un peso che presto ostacolerà ogni libertà di movimento. Se si considera la performance economica, occorre anche constatare che questo debito non potrà mai essere ripagato, il che comporterà oneri finanziari eterni.

Speculazioni infondate. La Germania ha già avuto più volte un debito molto più elevato di quello che la Repubblica Federale può avere dopo aver esaurito il patrimonio speciale. E ogni volta è riuscita a liberarsi del debito e a ripartire da zero. Ci è riuscita nel 1923, ci è riuscita di nuovo nel 1948, perché non dovrebbe riuscirci ancora nel 2029? Il mezzo scelto è sempre stato e continua ad essere l’inflazione e, chi non lo ha letto, anche Merz e Klingbeil ci stanno lavorando con un successo che sta gradualmente iniziando a manifestarsi. L’obiettivo della BCE del 2% è stato comunque superato già ad agosto.

Conclusione

Le argomentazioni relative a tutti gli altri successi qui citati sono molto simili a quelle già confutate in precedenza. In parte, esse sfociano in ridicole cavillose discussioni. È davvero importante sapere se si trattasse di Messer-Ali o di Messer-Uwe quando si parla dell’aumento dei numeri complessivi? Certamente no!

E parlare di recessione nell’ordine dello zero virgola zero percento (ridicolo!), ma nascondere le megatonnellate di emissioni di CO2 risparmiate, è davvero un colpo basso!

Non permetteremo a nessuno di denigrare questa coalizione. A nessuno!

Parola d’onore da grande satirico.

Fonte: egon-w-kreutzer.de & DeepWeb

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