Nostradamus ”Nell’anno 2023″ Sette Mesi di Grande Guerra, la Gente Morirà a Causa del Male
Il genere umano ha dimostrato negli anni di essere immune a tutto, pure alla vita, ed è per questo si é prestata ad un deliberato suicidio collettivo grazie ad un siero che prometteva già in partenza un viatico poco idoneo allo scopo di una massa propensa per natura ad una vita eterna.
Essa la ricerca prima tra le mura di una chiesa e poi tra coloro che si sono sostituiti a Dio e si prodigano in mille modi di soddisfare ogni loro esigenza.
Non credo che tutti costoro debbano temere nulla sulla questione dettata da Nostradamus, in fin dei conti è solo la continuazione di un qualcosa di già visto e riflette quella che è la propensione acquisita di una società votata allo sbando e che crede ancora che sulla terra non esista il male.
E come disse il detto …….
……chi si contenta gode, ed io speriamo che me la cavo.
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Nostradamus ”Nell’anno 2023″Sette Mesi di Grande Guerra
L’anno scorso e anche di più recente, molti giornali online hanno diffuso previsioni catastrofiche dell’astrologo francese del 1500, Michel Nostradamus, che sconvolgono:
Una grande guerra
Alcune quartine prevedono una grande guerra nell’anno 2023: “sette mesi di grande guerra, la gente morirà a causa del male”.
Una misteriosa profezia di Nostradamus è tornata d’attualità recentemente sul web per alcune previsioni sull’anno che verrà, il 2023. Secondo gli analisti, Nostradamus avrebbe scritto sul suo manuale di profezie anche una serie di eventi nefasti per il 2023. Tra questi ci sarebbe anche l’esplosione di una nuova grande guerra; un conflitto della durata di 7 mesi che, sempre secondo l’astrologo, sarà “all’insegna del sangue e della malvagità”.
Nel dettaglio, si legge nel manuale (le Centurie – ndr) che due città francesi, Rouen ed Evreux, “non cadranno in mano al re”. E questo riferimento a due città e al “Re” farebbe pensare a Vladimir Putin e alla guerra in Ucraina scoppiata qualche mese fa. Ma a incuriosire di più sono delle quartine inedite in cui Nostradamus parla di flussi migratoti, dei cambiamenti climatici che sono in atto ma anche dell’assedio di una grande città e della sua probabile fine.
Inoltre, sempre Nostradamus, e questo è un dato molto interessante, parla anche della morte improvvisa di un leader. Insomma bisognerà attendere qualche mese per capire quanto siano attendibili queste previsioni. In passato Nostradamus è già stato sconfessato più volte dagli eventi. Quindi le sue profezie vanno prese con la dovuta diffidenza…
Tutto qui e siamo nel 2023 ed effettivamente di guerre in corso ci ritroviamo a fare riflessioni su quella in Ucraina iniziata il 24 febbraio 2022 e tutt’ora in una fase di stallo, sempre cruenta e imprevedibile come esito. E siamo al 473mo giorno trascorso, ben più di 7 mesi. Senza contare il disastro della diga distrutta di Nova Kakhovka, non si sa di chi, fra i due belligeranti ucraini e russi. Ma tutto ciò ha a che fare con le previsioni nostradamiche? Forse si, ma preme capire i possibili nessi che legano i fatti ucraini della guerra con i curiosi dettagli della profezia nostradamica – mettiamo – I “7 mesi”, e la curiosa relazione con le due città Rouen ed Evreux che “cadranno in mano al re”. Come a immaginare un’escalecion della guerra in Ucraina al punto di coinvolgere l’Europa, poichè si tratta di due città della Francia.
La possibile verità esoterica
È vero si tratta di una grande guerra ma non sulla terra dei viventi, perché è nei cieli, un modo per definire un mondo spirituale che, tanto spirituale non è, almeno in questa fase.
«Da fuoco celeste al Reale edificio» il primo verso, lo fa capire. Nell’Apocalisse di Giovanni se ne parla al capitolo 12, 7-9:
«Scoppiò quindi una guerra nel cielo:
Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli.»
L’Apocalisse può considerarsi come “manuale di impiego spirituale” per coloro che lo studiano per avvalersene come percorso spirituale. Dal punto di vista storico-didattico ciò che viene raccontato vale per ogni periodo epocale – mettiamo – in millenni (Nostradamus considera l’Eone Millesimo dell’era attuale – quartina X-74). Se ciò non fosse il genere umano sarebbe ancora all’età della pietra. Ed ecco che in questo tempo così turbolento con la guerra in corso in Ucraina, per esempio, vi corrisponde la suddetta “guerra nei cieli”.
Ma Iddio è prudente nell’assecondare questi inevitabili scontri fra uomini di diverso modo di governare, che in “cielo” trovano riscontro nelle forze del bene angeliche e del male della bestia e i suoi re. E così, inevitabilmente arriva il tempo del ricorso alla guerra.
«Sette mesi» è un tempo in realtà breve così come l’ha voluto indicare Nostradamus. Sette va considerato come numero spirituale di grande levatura.
Nell’Apocalisse Ap 17, 11-14, questo numero è sostituito da «un giorno», con il significato di assoluta “brevità”, nell’intenzione del Creatore. Meno di così non è possibile.
«Quanto alla bestia che era e non è più, è ad un tempo l’ottavo re e uno dei sette, ma va in perdizione. Le dieci corna che hai viste sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale, per un’ora soltanto insieme con la bestia. Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il loro potere alla bestia. Essi combatteranno contro l’Agnello, ma l’Agnello li vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re e quelli con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli».
«per un’ora soltanto», si è capito?
«morte gente malefica», per dire Satana e i suoi angeli saranno sconfitti e moriranno alla vita spirituale. Vi consegue che qui sulla terra i malvagi della guerra e di altre calamità, subiranno il castigo che si meritano.
«Quando la luce di marzo si spegnerà,»: ecco un altro mistero che la mistica cristiana ha più volte esaminato attraverso molti santi, in merito ai misteriosi “tre giorni di buio”. Ma come già fatto capire si tratta della famosa battaglia nei cieli e il buio è in questa sede che va ricercato perché è oscura: è il cosiddetto mondo astrale privo della luce celeste.
Infine ecco il mistero svelato su: «Rouan, Evreux al Re non fallirà.».
In un’altra profezia Nostradamus riparla di queste due città francesi, nella quartina N. V-84, cioè:
«Nascerà dal golfo e città immensa,
Nato da parenti oscuri e tenebrosi:
Che la potenza del grande Re riverirà,
Vorrà destituire per Rouan e Evreux.»
A causa dell’ingiustizia sociale dei potenti che hanno prevaricato le leggi della buona convivenza nei popoli, non pochi hanno subito ingiustizie sociali e costretti a vivere quasi in esilio e nella povertà. Ed ecco che infine essi avranno giustizia, perché primeggerà un grande Re, alla fine della guerra dei “sette mesi”. È un’espressione ideale per indicare il nascere di un nuovo sistema di comando sociale elevato rispettato da tutti e una nuova era di pace.
Ed ecco che si delinea la fine della guerra con la giustizia dei gerarchi che risultano colpevoli di genocidio e altri misfatti, così come accadde col processo di Norimberga alla fine dell’ultima guerra. Si badi che si sta parlando di cose del mondo spirituale riferito «ai cieli».
«Vorrà destituire per Rouan e Evreux.» a questo evento di nuova “Norimberga” si riferisce, cioè con la parola «destituire».
In quanto a Rouan e Evreux, Nostradamus ha voluto dare il modo di far vedere, attraverso la mappa geografica di queste due città, l‘immagine del maligno messo in catene e condannato perpetuamente a fare la parte di galeotto.
La Cartografia mappale di Rouan e Evreux, della fig. 3 mostrata sopra, è la prova lampante della concretezza dell’indagine attraverso la mappa topografica. Nostradamus, ricorrendo alla rappresentazione delle due città francesi di Rouan e Evreux, ha posto in mostra in tal modo l’«Avventuriero» che il «grande Re» «vorrà destituire». E Basta ricalcare alcune linee, abbastanza vistose della mappa della fig. 2, da lasciar intravedere nella fig. 3 accanto, un galeotto zoppicante in catene.
Si spiegano così, nelle seguenti due quartine di Nostradamus, certi misteri di due profezie che svelano un personaggio definito come «tiranno» e «avventuriero» e come fu messo fuori causa:
N. II-36
«Del grande Profeta le lettere saranno prese,
Tra le mani del tiranno giungeranno,
Per frodare il suo Re, saranno le sue imprese,
Ma le rapine bentosto lo rovineranno.»
N. XI-13
«L’avventuriero sei cento sei o nove, (sei cento sei o nove si riferiscono ad altre due profezie: la VI-6 e la VI-9)
Sarà sorpreso per il fiele messo nell’uovo,
E poco dopo sarà fuori di potenza
Per la potenza Imperatore generale,
Che al mondo non c’è uno pari, né uguale,
Datoché ciascuno a lui renderà obbedienza.»
Ma Nostradamus va oltre nel mostrare l’immagine dell’«Avventuriero» messo in catene, da intendersi come «il fiele messo nell’uovo», perché mostra allo stesso modo, ossia ricorrendo ad un’altra mappa topografica, l’«Imperatore generale» appena descritto dalla quartina XI-13.
Figura 5: Cartografia di Lione. L’uomo metà bestia alla confluenza della Saona col Rodano. «Il male verra’ alla congiunzione della Saona e del Rodano,» (Nostradamus IX-68).
Ecco una seconda cartografia mappale del tutto simile a quella della fig. 3, cioè da ritenersi col «fiele messo nell’uovo», e basta ricalcare le linee principali ben in evidenza per far delineare un «uomo metà bestia» cioè l’ «Imperatore generale, Che al mondo non c’è uno pari, né uguale, Datoché ciascuno a lui renderà obbedienza» (Nostradamus XI-13). Per forza deve essere così, altrimenti come potrà essere castigato quell’ Avventuriero nel di qua, cioè fra i viventi della terra. Solo da un essere assai cattivo e bestiale, tanto da essere definito «Il Re di Spavento», l’Anticristo. Valutiamola, come l’altra dell’«Avventuriero», a guisa di una “cartina di tornasole“, una soluzione alcolica, acquosa o idroalcolica, di tornasole, usata come indicatore di acidità in chimica analitica e in microbiologia. Una prova irrefutabile. Come a voler far capire che tutti gli uomini lo devono sapere!
Nostradamus IX-68
«Dal monte Aymar sarà nobile oscurità,
Il male verra’ alla congiunzione della Saona e del Rodano,
Nel bosco nascosti soldati il giorno di Lucia,
E mai vi fu’ un cosi’ orribile trono.» (del «Re di Spavento»
A Santa Lucia il giorno è più corto che ci sia», dice un adagio popolare. Che però, forse, non è così popolare. Infatti, non tutti sanno, forse, che la tradizione associa il giorno più corto dell’anno non al 22 dicembre, come siamo abituati a ritenere il vero solstizio invernale, ma al 13 dicembre, Santa Lucia.
La spiegazione si ritrova nel passaggio dal calendario giuliano a quello gregoriano, avvenuto nel 1582, quando per consentire l’allineamento con la nuova programmazione del tempo, 440 anni fa furono cancellati i giorni dal 6 al 15 ottobre, spostando così quello dedicato a Santa Lucia a una decina di giorni prima del solstizio d’inverno.
Anche se oggi, quindi, il 13 dicembre non è più considerata la giornata più corta dell’anno, la leggenda di Santa Lucia rimane. E la celebrazione, in onore di questa ragazza di nobile famiglia siracusana, che pagò con la vita il rifiuto a sposare un pagano durante le persecuzioni di Diocleziano, si diffuse soprattutto nel nord Europa.
Ed ecco la spiegazione del quarto verso della quartina di Nostradamus IX-68 citata in precedenza.
N. IV-100
«Da fuoco celeste al Reale edificio,
Quando la luce di marzo si spegnerà, [«la nobile oscurità» della quartina di N. IX-68. I “tre giorni di buio“. “Il giorno di Lucia“.]
Sette mesi grande guerra, morte gente malefica, [«sette mesi» vale un «ora» di cui si parla nell’Apocalisse di G., cosa già detta.]
Rouan, Evreux al Re non fallirà.»
Ed è appunto nell’Apocalisse di Giovanni che si parla dell’ora più corta, ossia del giorno di Lucia.
L’aspetto bestiale dell’«Imperatore generale» della cartografia della fig. 5, è impressionante ma si tratta della bestia 666, ovvero la bestia di terra. Il fatto che il suo numero rappresenta un nome d’uomo, come viene detto nell’Apocalisse di G., fa capire che è legato all’uomo e il suo aspetto lo dimostra. Questo non meraviglia e Nostradamus spiega ogni cosa su di lui.
Nostradamus I-64
«Di notte il Sole penseranno d’aver visto
Quando il porco metà uomo si vedrà, [fig 5]
Assordante canto, battaglia in Cielo confinato, iniziata,
E animali spaventosi la gente parlare udirà.»
Ma poi per gradi la “forza” dirompente della «bestia» comincia a cedere nella seguente quartina N. III-34:
«Quando il mancare del Sole allora sarà
Sopra il pieno giorno, il mostro sarà visto [« il porco metà uomo»]
Tutto diversamente lo si interpreterà,
Per costosità non ha guardia, per nulla non vi avrà provvisto.»
Infine la «bestia» si arrende e si sottomette all’Agnello nella quartina II-5:
«Durante la lunga mancanza di due grandi Luminari
Che sopraggiungerà entro Aprile e marzo
O qual rarità! Ma i due grandi debonnari [«il porco metà uomo»]
Per terra e mare soccorreranno tutte le parti.»
Ecco che l’Agnello vestito con la “pelle d’animale” ma poi, questa è come se si dissolvesse e si rivela l’uomo della provvidenza. Quasi a svanire del tutto il “porco” nell'”uomo” con la suddetta definizione di «debonnaro»: «caratterizzato da grande gentilezza, tendenza ad essere favorevole e utile agli altri. Doveri verso gli altri, (…) di essere sempre leali, disinvolti e persino fraterni, la razza umana non essendo una sola famiglia» (Flaub., Bouvard, t. 2, 1880, p. 168).
Ed ora c’è modo di far chiarezza sulla preoccupazione di strascichi, qui sulla terra a causa della grande guerra nei cieli (Ap 12,7-9). Già la guerra in Ucraina costituisce già una prova di questi strascichi, oltre alle calamità naturali, come quella in casa Italia con le inondazioni in Emilia Romagna e non solo qui. Ma c’è di più a causa dei due segni causati dalla visione cartografica dell’«Avventuriero» e dal «Re di Spavento» Che Nostradamus li addita con la definizione di «fiele messo nell’uovo». È come se si fosse creato un varco tra il mondo degli avvenimenti spirituali e quello nostro della vita terrena, a guisa di una certa Stargate, tale da permettere di capire, se pur ancora fra veli, i corrispondenti personaggi terreni…..
….. in quell’«Avventuriero» e monarca dall’aspetto di «uomo metà bestia».
Gaetano Barbella
Membro dello staff di Toba60
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