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Si intensifica la campagna antirussa del gruppo di potere neocon dominante a Washington

Dopo l’ultima sfida lanciata dalla Russia di Putin alla pretesa degli USA di far sgombrare le truppe russe dal Venezuela, con la linea rossa fatta balenare da Mosca sul possibile intervento miltare statunitense per rovesciare con la forza il governo Maduro, il gruppo di potere neocon dominante ha giurato di “fargliela pagare” e le parole di John Bolton, il consigliere alla Sicurezza, sono state inequivocabili: “la Russia pagherà un alto prezzo per il suo sostegno al Venezuela”.
In realtà il conto con la Russia era già aperto da tempo, visto che l’intervento russo aveva fatto fallire il piano di distruzione della Siria su cui USA, Israele e Arabia Saudita, avevano investito fior di miliardi in armi ed arruolamento di mercenari jihadisti che dovevano eseguire il compito affidato loro di rovesciare il Governo di Damasco e di installare un califfato salafita nel nord della Siria (come risuta dai documenti desecretati della stessa intelligence USA ).
Non per niente le sanzioni decretate dagli USA, già dal momento dell’annessione della Crimea, sono divenute sempre più pesanti ma non sembra che fino ad oggi abbiano prodotto il risultato sperato. La Russia di Putin costituisce oggi il più grosso ostacolo al Nuovo Ordine Mondiale (NWO) e Vladimir Putin è la bestia nera dei globalisti.

Nella Russia di Putin gli americani ed i loro servili alleati dell’Unione Europea, hanno trovato non soltanto un ostacolo ma qualche cosa di più. Vladimir Putin ha dimostrato di aver compreso molto bene che l’avanzata occidentale in Ucraina, cui fa da corollario il dispiegamento di basi e forze militari nei paesi dell’Est Europa dal Baltico alla Bulgaria, alla Georgia, non è limitata soltanto al livello militare ed economico, si tratta di una aggressione contro l’integrità dello stato russo, contro quella visione antitietica propugnata da Putin nei confronti del mondo occidentale e della sua ideologia basata sul liberismo relativista e individualista.
La Russia di Putin ha opposto a questa visione una sua propria prospettiva o concezione del mondo, con la identificazione di questa con la tradizione spirituale e culturale della Grande Madre Russia, la sua connotazione identitaria, il suo rifiuto del progetto mondialista e delle sue implicazioni con la negazione dei valori tradizionali, la famiglia, la spiritualità, i valori etici, la tradizione cristiana e ortodossa della Chiesa russa. Tutti valori che in Occidente e nell’unione Europea si vogliono sostituire con il relativismo morale, con la legalizzazione dei matrimoni gay, con la liberalizzazione totale dell’aborto, con l’eutanasia libera (applicata anche ai bambini come in Belgio) con il feticcio della società aperta e multiculturale.

Con il sostegno spirituale della Chiesa Ortodossa, Putin ha potuto contrastare la subdola offensiva ideologica scatenata dagli agenti del NWO che, per sottomettere la Russia alla manipolazione ideologica, hanno puntato sui “diritti umani” sulle coppie gay sulla libertà di aborto, sull’introduzione dell’educazione Gender, sulla depenalizzazione delle droghe, ecc…

Le forze mondialiste non possono tollerare un Putin che fa dei discorsi pubblici come quello celebre tenuto a Valdai ed in altre occasioni, ove lo stesso Putin, riferendosi all’Occidente ha testualmente dichiarato: “ci siamo lasciati alle spalle l’ideologia sovietica senza ritorno, ma nello stesso tempo non ci ispiriamo al liberalismo occidentalista. […]. Una neo-barbarie morale bussa alle porte e vuol distruggere le Patrie mediante la depravazione morale, soprattutto la parificazione della famiglia tradizionale e naturale con le coppie omosessuali, la perdita di fede in Dio e la credenza in satana. Occorre difendere i valori naturali e tradizionali. […]. Ogni Stato deve avere forze militari, tecnologiche ed economiche, ma quel che conta soprattutto è la forza morale, intellettuale e spirituale dei suoi cittadini. Il tragico passato dell’Urss è stato dovuto soprattutto alla mancanza di valori morali e spirituali. […]. Bisogna tornare alla mentalità della responsabilità verso se stessi, verso la società e il diritto; se non sapremo uscire dalla attuale crisi morale e spirituale non ci risolleveremo”.

Questo spiega la strategia aggressiva delle forze mondialiste contro il governo di Putin, un governo che legifera a favore della famiglia, contro le unioni omosessuali, per l’incremento della natalità, contro l’aborto e la pornografia libera. Questo non gli viene perdonato e si scatenano contro di lui le varie organizzazioni finanziate dai vari Soros, come le Femen, con le manifestazioni di protesta sobillate a Mosca, dove più della metà dei partecipanti sono agenti della CIA e delle varie ONG finanziate dall’Occidente che manifestano con il pretesto di “violazione dei diritti umani” ed atre amenità, accusando Putin di essere un tiranno che reprime le libertà individuali tanto care all’Occidente, come la propaganda gay, il transessualismo, il gender, l’eugenetica, ecc..
La reazione del governo russo alle manovre di infiltrazione fatta dai poteri forti dell’Occidente è stata quella di decretare l’espulsione dell’USAID la principale finanziatrice delle ONG e di proibire nel paese qualsiasi tipo di propaganda omosessuale e predicazione dell’ideologia gender, stabilendo nel contempo una serie di norme a protezione della famiglia tradizionale.

Da quel monento Putin e la Russia, riavviata nel frattempo ad una rinascita economica, politica e militare, è divenuta la “bestia nera” dei mondialisti e massoni ed è partita la campagna di demonizzazione di Putin dei media occidentali, indicato come “nuovo Hitler” e della Russia come “minaccia” per l’ordine globale. Una massiccia campagna russofobica è stata alimentata da tutti i media atlantisti per convincere della “minaccia russa” e delle manovre di Mosca per influenzare i risultati delle elezioni politiche nei paesi occidentali, a sprezzo di ogni ridicolo. Una campagna basata sul nulla, come risultato dell’inchiesta interna conclusasi adesso negli USA.

Tuttavia in Occidenta ci si dimentica che Putin ha ottenuto l’appoggio alla sua politica dalla stragrande maggioranza dei cittadini russi anche grazie ad uno sviluppo economico del paese che non ha precedenti negli ultimi 30 anni e che ha notevolmente migliorato il livello di vita dei cittadini.
Putin è in questo momento il principale ostacolo al progetto geopolitico del NWO, visto che è la Russia il paese che appoggia l’asse della resistenza in Medio Oriente (Siria–Iran-Hezbollah) e che, assieme alla Cina, sostiene i paesi che cercano di affrancarsi dal dominio economico, militare e finanziario degli Stati Uniti e dell’Occidente in Asia come in America Latina, vedi l’invio di aiuti economici e militari al Venezuela.
Tutto questo è considerato imperdonabile da parte della elite di potere anglo USA che tenta con ogni mezzo, dalle minacce alle sanzioni, di bloccare la rinascita della Russia come superpotenza in competizione con il dominio globale USA. Questo rende la situazione del mondo attuale estremamente pericolosa.
Gli agenti del NWO sono furibondi con Putin non soltanto perchè questi ha mandato a monte i loro piani, dall’Ucraina alla Siria ed adesso anche in Venezuela, ma anche perchè non sopportano il fatto che la Russia stia sfidando molti dei principi perniciosi che costituiscono l’ideologia base del NWO. Un cattivo esempio per le altre nazioni, un guanto di sfida gettato in faccia al potere globale anglo USA.
John Bolton e Mike Pompeo sono in attesa di una possibile mossa sbagliata di Putin per dargli scacco ma il russo è un buon giocatore, freddo e calcolatore e non si scopre, fino all’ultimo aspetta che i suoi avversari esauriscano le loro mosse.

Luciano Lago

Fonte: https://www.controinformazione.info

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