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Tutto quello che c’è da sapere sulla cometa 3I/ATLAS: potrebbe essere un un’astronave aliena?

Se ne parla da tempo e non potevamo lasciare questa vicenda in sospeso, ed abbiamo voluto andare a fondo su una questione che si presta a mille considerazioni che lasciano il tempo che trovano.

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3I/ATLAS è un’astronave aliena?

Quest’anno diamo il benvenuto a un ospite raro nei nostri cieli: la cometa interstellare 3I/ATLAS! Si tratta del terzo oggetto interstellare mai scoperto e quindi di un visitatore che si vede solo una volta nella vita. Ma alcuni sostengono che non dovremmo escludere un’ipotesi più audace: potrebbe trattarsi di una sonda aliena che attraversa il nostro sistema solare? Qualunque cosa crediate, potete seguire il suo viaggio nell’app Sky Tonight. Fino a novembre 2025 sarà ancora troppo vicino al Sole per poter essere osservato. Mentre aspettate, cogliete l’occasione per osservare le luminose comete C/2025 R2 (SWAN) e C/2025 A6 (Lemmon), entrambe attualmente visibili nel cielo.

3I/ATLAS è un oggetto interstellare scoperto di recente, un raro visitatore proveniente da fuori dal nostro sistema solare. È stato avvistato per la prima volta il 1° luglio 2025 dal telescopio ATLAS in Cile. Il parere ufficiale, sostenuto dalla NASA, dall’ESA e dalla maggior parte degli astronomi, è chiaro: 3I/ATLAS è una cometa naturale e il terzo oggetto interstellare mai confermato dopo ‘Oumuamua e la cometa 2I/Borisov. Ma non tutti sono convinti e alcuni sostengono che le sue caratteristiche insolite lasciano spazio a spiegazioni più esotiche.

Il fisico teorico e professore di Harvard Avi Loeb ha alimentato il dibattito suggerendo di non escludere l’ipotesi più audace: che 3I/ATLAS non sia solo un ammasso naturale di ghiaccio e polvere, ma un oggetto artificiale controllato da alieni. Egli ha sottolineato questo punto.

3I/ATLAS è straordinariamente grande

Quando 3I/ATLAS è stato scoperto per la prima volta, sembrava troppo luminoso per la sua distanza. Se tutta quella luce fosse stata solo luce solare riflessa, l’oggetto avrebbe dovuto avere una dimensione di ben 20 chilometri, molto più grande di quanto ci si aspetterebbe da un frammento interstellare casuale. La probabilità di imbattersi per primi in un oggetto così gigantesco era statisticamente pari a circa 0,0001, cosa che Loeb trovò sospetta.

3I/ATLAS non si comporta come una cometa

Quando le comete si avvicinano al Sole, di solito offrono uno spettacolo straordinario: lunghe code di gas e polvere e chiare “impronte digitali” chimiche nei loro spettri. Tuttavia, quando Loeb ha formulato la sua teoria, 3I/ATLAS non mostrava né l’una né l’altra cosa. Il suo spettro non mostrava segni rivelatori di gas come l’anidride carbonica o il metano, ma rivelava solo un riflesso rossastro della luce solare. Questo bagliore rosso potrebbe essere spiegato dalla presenza di sostanze organiche polverose sulla superficie, ma per Loeb indicava qualcosa di più insolito. Senza emissioni cometarie e senza una spiegazione simile a quella degli asteroidi, la domanda rimaneva: che cos’è?

3I/ATLAS segue una traiettoria sospettosamente pulita

Normalmente, i visitatori interstellari casuali arrivano da angoli obliqui e attraversano il sistema solare dove la gravità li conduce. Ma 3I/ATLAS scivola quasi perfettamente lungo il piano planetario, e non in un punto qualsiasi, ma vicino a Giove, Marte e Venere. Per Loeb, questo sembra un po’ troppo ordinato per essere una semplice coincidenza. Un tale allineamento sembra meno un arrivo casuale e più il tipo di rotta di sorvolo che si pianificherebbe se si volesse studiare il sistema solare da vicino.

Inoltre, il passaggio vicino a pianeti massicci potrebbe teoricamente essere utilizzato per manovre gravitazionali, proprio la tecnica con cui anche le sonde spaziali umane vengono lanciate più in profondità nello spazio senza consumare carburante aggiuntivo. Rimane quindi la domanda: 3I/ATLAS segue semplicemente le leggi della fisica… o la fisica viene qui utilizzata intenzionalmente? Inoltre, il passaggio vicino a pianeti massicci potrebbe teoricamente essere utilizzato per manovre gravitazionali, proprio la tecnica con cui anche le sonde spaziali umane vengono lanciate più in profondità nello spazio senza consumare carburante aggiuntivo. Rimane quindi la domanda: 3I/ATLAS segue semplicemente le leggi della fisica… o la fisica viene qui utilizzata intenzionalmente?

3I/ATLAS vuole sfuggire agli osservatori

Mentre 3I/ATLAS attraversa il sistema solare, si avvicinerà a tre pianeti del nostro sistema, evitando però accuratamente la Terra. Alla fine di ottobre passerà dietro il Sole e scomparirà dai nostri telescopi per diverse settimane. Loeb sottolinea che questo sarebbe il momento perfetto per effettuare una correzione segreta della rotta, se l’oggetto fosse sotto controllo intelligente. Questa sarebbe sicuramente nascosta agli occhi curiosi sulla Terra. A suo avviso, questo sarebbe esattamente il tipo di manovra che potrebbe eseguire una sonda tecnologica consapevole di essere osservata.

3I/ATLAS potrebbe essere pericoloso per la Terra

Come già accennato, la scomparsa dietro il Sole potrebbe offrire l’opportunità di modificare l’orbita di 3I/ATLAS senza che nessuno se ne accorga. Se questa nuova traiettoria fosse diretta verso la Terra, non si tratterebbe di una visita amichevole. Nel suo scenario, una manovra del genere potrebbe significare un incontro intenzionale con il nostro pianeta, con intenzioni potenzialmente ostili. Ha persino suggerito che l’umanità dovrebbe prendere in considerazione dei modi per difendersi, anche se qualsiasi tecnologia in grado di attraversare le stelle renderebbe probabilmente inutili tali difese.

Sebbene Loeb abbia ammesso nel suo blog che il suo scenario dell’astronave fosse più un esercizio intellettuale che una conclusione definitiva, è indubbio che sia riuscito a fare notizia e a scatenare il dibattito.

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Telescopio spaziale Hubble Immagine della cometa interstellare 3I/ATLAS scattata il 21 luglio 2025 da una distanza di 365 milioni di chilometri. La cometa presenta una chioma di polvere a forma di goccia, mentre le stelle sullo sfondo appaiono come strisce.

©NASA, ESA, D. Jewitt (UCLA)

Non tutti condividono l’opinione di Loeb sulla “sonda aliena”. La NASA, l’ESA e l’ampia comunità astronomica sono concordi: le prove più recenti dimostrano chiaramente che 3I/ATLAS è una cometa.

3I/ATLAS non è così grande

Mentre i primi calcoli indicavano un corpo celeste di dimensioni enormi, le immagini del telescopio Hubble mostrano qualcosa di diverso. Il nucleo è ora stimato tra 0,6 e 5,6 km, dimensioni del tutto normali per una cometa. Gran parte della luminosità iniziale era dovuta alla polvere circostante, non a un gigantesco masso.

3I/ATLAS si comporta come una cometa tipica

Per la maggior parte degli astronomi il caso è chiaro: 3I/ATLAS ha l’aspetto e il comportamento di una cometa. Forma una chioma e una coda, emette polvere e gas e diventa più luminosa quando il calore del Sole la attiva. Le osservazioni effettuate con il telescopio SPHEREx della NASA hanno persino registrato un chiaro segnale di anidride carbonica nella sua chioma, una caratteristica classica delle comete. Come ha sintetizzato Tom Statler, scienziato capo della NASA per i piccoli corpi nel sistema solare: “Ha l’aspetto di una cometa. Si comporta come una cometa”.

3I/ATLAS non rappresenta alcun pericolo per la Terra

L’idea drammatica di un “agguato alieno” è adatta alla fantascienza, ma gli astronomi sottolineano che l’orbita reale di 3I/ATLAS è ben compresa. Calcoli accurati basati sui dati raccolti dai telescopi terrestri e dagli osservatori spaziali dimostrano che la cometa non si avvicinerà alla Terra più di 270 milioni di chilometri, quasi il doppio della distanza tra la Terra e il Sole. Gli astronomi sottolineano che 3I/ATLAS si comporta esattamente come una cometa naturale e che l’unica “invasione” che ha in programma è quella del vostro telescopio.

Quindi: 3I/ATLAS è davvero un’astronave aliena in missione segreta o semplicemente una cometa che occasionalmente attraversa il nostro vicinato? La maggior parte degli scienziati è chiaramente schierata con la seconda ipotesi.

20 settembre 2025: 3I/ATLAS diventa verde – cosa sta succedendo?

All’inizio di settembre 2025, gli astronomi hanno osservato un bagliore verde attorno alla cometa 3I/ATLAS. Questi colori sono solitamente causati da molecole come il dicarbone, che diventano fluorescenti alla luce del sole. Tuttavia, gli spettri precedenti della cometa ne mostravano solo una minima parte. Potrebbe essere un’altra molecola a rendere verde la cometa. Il bagliore è ancora oggetto di studio e i ricercatori stanno attualmente analizzando quali gas siano responsabili di questa caratteristica inaspettata. Tali scoperte forniscono agli scienziati preziose informazioni sulla chimica delle comete che si sono formate in altri sistemi stellari.

23 settembre: dimenticate le astronavi aliene! Nuova teoria: 3I/ATLAS potrebbe essere un seme planetario

Le ricercatrici Susanne Pfalzner e Michele Bannister hanno suggerito che 3I/ATLAS potrebbe essere più di una semplice cometa, ovvero un “seme planetario”. I modelli tradizionali di formazione planetaria hanno difficoltà a spiegare come i giganti gassosi possano crescere abbastanza rapidamente prima che i loro dischi di gas scompaiano. Un oggetto interstellare solido come 3I/ATLAS potrebbe fornire un nucleo preesistente che accelera il processo accumulando materiale. Se ciò fosse vero, significherebbe che i visitatori interstellari potrebbero essere potenziali mattoni di mondi alieni.

23 settembre: tempesta solare colpisce la cometa 3I/ATLAS

Il 24-25 settembre 2025, un’espulsione di massa coronale (CME) dal Sole dovrebbe entrare in collisione con la cometa 3I/ATLAS. Quando le tempeste solari colpiscono le comete, le loro code possono attorcigliarsi, spezzarsi o addirittura staccarsi completamente: questa è la prima volta che gli astronomi possono osservare un’interazione di questo tipo con un visitatore interstellare. L’evento cade proprio al momento giusto, solo una settimana prima che 3I/ATLAS scompaia nella luce del Sole. Ciò significa che gli astronomi hanno una finestra di osservazione breve ma preziosa per assistere dal vivo agli effetti. Tutti gli occhi sono puntati su 3I/ATLAS per vedere come questo viaggiatore cosmico sopravviverà alla tempesta solare.

25 settembre: il professore di Harvard rincara la dose – 3I/ATLAS potrebbe essere più di una cometa

L’astronomo di Harvard Avi Loeb, già noto per le sue idee audaci sugli oggetti interstellari, ha pubblicato un’altra analisi su 3I/ATLAS. Questa volta sottolinea che la cometa non mostra alcuna accelerazione non gravitazionale misurabile, il che significa che la sua orbita non è influenzata da flussi di gas, come nel caso di molte comete. Per spiegare questo fenomeno, Loeb ipotizza che 3I/ATLAS debba essere eccezionalmente massiccia, con un nucleo di diversi chilometri di diametro e una massa totale di decine di miliardi di tonnellate.

Ciononostante, Loeb lascia spazio a ulteriori speculazioni. Se in futuro dovesse verificarsi un improvviso cambiamento di rotta, non spiegabile con i naturali fenomeni di degassamento, allora – sostiene – rimarrebbe solo la possibilità di un controllo tecnico. Secondo lui, il vero mistero è se 3I/ATLAS sia semplicemente una cometa insolitamente pesante con una composizione chimica particolare o qualcosa di molto più strano.

28 settembre: potrebbe essere stato 3I/ATLAS la fonte del segnale inspiegabile di 48 anni fa?

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La stampa originale del messaggio “Wow!” dal computer.

©Osservatorio radioastronomico Big Ear e Osservatorio astrofisico nordamericano (NAAPO)

Nel 1977, un radiotelescopio in Ohio ha registrato un misterioso burst radio di 72 secondi, oggi noto come il “segnale Wow!”, uno dei più forti candidati alla trasmissione extraterrestre mai registrati. Gli astronomi non sono mai riusciti a spiegarlo, e così per decenni è rimasto un mistero cosmico.

L’astronomo di Harvard Avi Loeb ipotizza ora che 3I/ATLAS potrebbe fornire un indizio. La cometa attraversa la stessa regione del cielo in cui è stato scoperto il segnale Wow! Ciò solleva la domanda: potrebbe essere stato un visitatore interstellare la fonte fin dall’inizio?

29 settembre: la cometa 3I/ATLAS sopravvive indenne alla tempesta solare

Grande eruzione solare? Nessun problema! Recentemente, la cometa 3I/ATLAS è stata colpita da una tempesta solare e sembra essere rimasta completamente intatta. Almeno finora non sono stati segnalati cambiamenti significativi dopo questo incontro. A titolo di confronto: quando nel 2007 una tempesta simile ha colpito la cometa Encke, il suo campo magnetico è collassato e la sua coda è stata completamente separata.

30 settembre: la cometa 3I/ATLAS scomparirà dalla vista entro la fine di novembre

Presto 3I/ATLAS tramonterà nello splendore del Sole e scomparirà dai nostri telescopi per un po’. A causa dell’allineamento delle loro orbite, la Terra e la cometa si troveranno allora sui lati opposti del Sole, il che influirà negativamente sulle possibilità di osservazione. Già ora la cometa si trova a pochi gradi dal Sole ed è difficilmente distinguibile dallo sfondo luminoso. Al più tardi al suo perielio, il 29 ottobre, scomparirà completamente nella luce solare. Ma non preoccupatevi: non è un addio definitivo. La ricomparsa di 3I/ATLAS è prevista per la fine di novembre, quando sarà visibile con una debole luminosità nel cielo mattutino.

1 ottobre: la cometa 3I/ATLAS si avvicina a Marte

La cometa 3I/ATLAS sta ora dirigendosi verso il Pianeta Rosso. Il 3 ottobre passerà a una distanza di soli 0,19 UA (28 milioni di km) da Marte: dal punto di vista astronomico, si tratta di una manovra di avvicinamento ravvicinato. nbsp; La NASA intende sfruttare questa opportunità e utilizzerà sia orbiter che rover, tra cui il Mars Reconnaissance Orbiter, Curiosity e Perseverance, per raccogliere dati unici su questo visitatore interstellare. Gli alieni a bordo di 3I/ATLAS ci saluteranno? Il tempo lo dirà!

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La vera cometa 3I/ATLAS, fotografata dalla Perseverance della NASA ed elaborata da Simeon Schmauß. Il visitatore interstellare appare come un debole bagliore sullo sfondo stellato. Non lasciatevi ingannare: questa è la foto autentica, non una delle falsificazioni virali.

©NASA/JPL-Caltech/ASU/Simeon Schmauß

L’appassionato di astronomia Simeon Schmauß ha elaborato una nuova immagine della cometa interstellare 3I/ATLAS. È composta da 20 esposizioni di 30 secondi sovrapposte. Il risultato mostra la cometa come un debole bagliore diffuso con una luminosità di circa 8 mag, che corrisponde esattamente alle aspettative degli scienziati in questa fase del suo viaggio. Attualmente, 3I/ATLAS si trova a circa 30 milioni di chilometri da Marte. Anche se sembra piuttosto insignificante, non c’è da stupirsi: con un diametro massimo di 5,6 km è piuttosto piccola e attualmente riceve solo circa il 40% della radiazione solare che raggiunge la Terra. E non bisogna dimenticare che Perseverance non è Hubble, quindi sarebbe troppo pretendere di ottenere immagini spaziali nitidissime. Nel frattempo, Internet è invaso da presunte “foto di Perseverance” che mostrano un oggetto luminoso di forma cilindrica. La maggior parte di esse, tuttavia, si è rivelata essere un’errata interpretazione.

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Molti hanno scambiato questa scia luminosa per la cometa 3I/ATLAS, ma in realtà si trattava di Phobos, la luna di Marte, che attraversava rapidamente il cielo. L’esposizione prolungata lo ha trasformato in un “cilindro” e Internet lo ha scambiato per 3I/ATLAS, dichiarandolo prontamente “astronave aliena”.

©NASA

7 ottobre: nuove immagini della cometa 3I/ATLAS dalle sonde spaziali dell’ESA

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L’ExoMars Trace Gas Orbiter ha fotografato la cometa 3I/ATLAS dall’orbita intorno a Marte. Sebbene la fotocamera fosse stata sviluppata per fotografare la superficie luminosa di Marte, è riuscita comunque a catturare la chioma, che misura diverse migliaia di chilometri.

©ESA/TGO/CaSSIS

Sono arrivate nuove immagini della cometa 3I/ATLAS, questa volta dalle missioni ExoMars e Mars Express dell’ESA che orbitano attorno al Pianeta Rosso. Quando la cometa è passata vicino a Marte, l’ExoMars Trace Gas Orbiter (TGO) è riuscito a fotografare un piccolo bagliore sfocato: la sua chioma, una nube di gas e polvere che circonda il nucleo ghiacciato. La cometa stessa è troppo piccola e troppo lontana per essere chiaramente visibile, ma anche questa debole luce è già un grande successo. Gli scienziati stanno ora raccogliendo ed elaborando i dati per rendere visibili maggiori dettagli.

7 ottobre: la cometa 3I/ATLAS perde enormi quantità d’acqua

Gli astronomi hanno confermato che la cometa interstellare 3I/ATLAS espelle acqua nello spazio – circa 40 chilogrammi al secondo (ovvero circa 2,5 tonnellate al minuto), con una forza simile a quella di una manichetta antincendio a piena pressione. Questa scoperta è stata fatta dal NASA Swift Observatory, che ha registrato deboli tracce ultraviolette di idrossile (OH), una molecola che si forma quando la luce solare scinde l’acqua.

È interessante notare dove ciò avviene. Swift ha rilevato il segnale quando la cometa era quasi tre volte più lontana dal Sole rispetto alla Terra, ben al di fuori della zona in cui il calore solare può facilmente trasformare il ghiaccio in vapore. Ciò significa che la cometa deve essere insolitamente attiva o che il suo materiale è più ricco di sostanze volatili di quanto gli scienziati avessero ipotizzato finora.

Si tratta della prima prova confermata della presenza di acqua in una cometa interstellare e sta già cambiando la nostra comprensione di questi visitatori provenienti da altri sistemi stellari. Rispetto ai suoi predecessori l’arido ‘Oumuamua e il ricco di carbonio 2I/Borisov – 3I/ATLAS spicca come un vero e proprio portatore d’acqua. Ciò potrebbe indicare che gli elementi costitutivi della vita sono ampiamente diffusi nella nostra galassia.

Che si tratti di una cometa normale ma eccezionalmente attiva o di qualcosa di più insolito, la 3I/ATLAS rimane un mistero. Come sempre, le risposte migliori arriveranno dai nuovi dati raccolti e non dalle speculazioni. La cometa è attualmente meno visibile e fuori dal campo visivo, ma tornerà dopo la metà di novembre, offrendo agli astronomi un’altra opportunità per studiare questo viaggiatore cosmico.

19 ottobre: scoperta la coda anti-cometa della cometa 3I/ATLAS dall’Osservatorio Keck

Gli astronomi che osservano la cometa interstellare 3I/ATLAS con l’osservatorio W. M. Keck alle Hawaii hanno scoperto qualcosa di strano: una coda che sembra puntare verso il Sole invece che allontanarsi da esso. A prima vista sembra impossibile e ad alcuni ricorda persino i fari di un’astronave aliena. Ma non preoccupatevi: potrebbe trattarsi di un’illusione ottica nota come anti-coda.

Questo accade quando la posizione della Terra coincide esattamente con il piano dell’orbita della cometa, cosicché le particelle di polvere nella coda sembrano “cambiare direzione”. In realtà, la polvere continua ad essere respinta dal Sole, ma noi la vediamo solo da un angolo sfavorevole. Tuttavia, questa osservazione aggiunge un altro affascinante colpo di scena alla storia di 3I/ATLAS. Le anti-code sono rare e scoprirne una in una cometa proveniente da un altro sistema stellare rende questo visitatore già straordinario ancora più emozionante.

Vuoi scoprire cos’è una coda anti-coda e cosa significa? Guarda la nostra infografica sulla struttura delle comete.

21 ottobre: la cometa 3I/ATLAS si trova direttamente dietro il Sole – dovremmo preoccuparci?

Il 21 ottobre, la cometa interstellare 3I/ATLAS scomparirà dietro il Sole e raggiungerà quello che gli astronomi chiamano congiunzione con il Sole, ovvero il punto in cui la cometa e il Sole saranno molto vicini tra loro nel cielo. Secondo l’astronomo di Harvard Avi Loeb, questo momento potrebbe essere il momento chiave del viaggio della cometa.

Egli sottolinea che nel settore aerospaziale il punto più efficiente dal punto di vista energetico per una variazione di rotta è quello in cui un veicolo spaziale si avvicina al massimo a un corpo massiccio, un effetto noto come effetto Oberth. Quando un veicolo spaziale accende i motori alla massima velocità, ottiene la massima spinta possibile dal campo gravitazionale circostante. Secondo questo principio, le sonde interplanetarie utilizzano i pianeti come fionde per guadagnare velocità e, su scala cosmica, spiega anche come alcune stelle vengano scagliate dai centri galattici a velocità iperveloci. Se, come ipotizza Loeb, 3I/ATLAS fosse una massiccia nave madre, non potrebbe eseguire questa manovra da sola, ma potrebbe rilasciare “sonde” più piccole per esplorare i pianeti vicini.

Gli scienziati tradizionali non ne sono convinti, ma concordano sul fatto che le prossime settimane saranno decisive per capire come si comporterà questo misterioso oggetto mentre si avvicina al Sole. Al momento, 3I/ATLAS è oscurato dalla luce solare e non è osservabile dalla Terra. Alla fine di novembre, la cometa riapparirà nel cielo mattutino nella costellazione della Vergine, visibile prima dell’alba. Gli astronomi attendono con impazienza questo momento per continuare l’osservazione del nostro ospite interstellare.

21. Oktober: Warum empfiehlt ein Harvard-Professor Urlaub vor dem 29. Oktober?

Il 29 ottobre la cometa interstellare 3I/ATLAS raggiungerà il suo perielio, ovvero il punto più vicino al Sole, a circa 1,4 UA (circa 210 milioni di km) di distanza. Questo è il grande momento della cometa, il culmine del suo viaggio attraverso il nostro sistema solare.

Alcuni, tuttavia, guardano a questa data con un po’ più di drammaticità. L’astronomo di Harvard Avi Loeb, che aveva già suggerito in precedenza che 3I/ATLAS potrebbe non essere una cometa normale, ha scherzosamente consigliato di “prendere le ferie prima del 29 ottobre” alludendo al fatto che, se l’oggetto dovesse rivelarsi un’astronave aliena, nulla altro sulla Terra avrebbe più importanza. La maggior parte degli scienziati, tuttavia, si aspetta un normale passaggio della cometa e non vede l’ora di osservare come si comporterà 3I/ATLAS dopo il suo avvicinamento al Sole: se diventerà più luminosa, se svanirà o se forse ci sorprenderà ancora una volta con qualcosa di inaspettato.

Cosa rende speciale la cometa 3I/ATLAS?

Innanzitutto, si tratta di un vero e proprio oggetto interstellare, il che significa che non si è formato nel nostro sistema solare, ma proviene da un altro sistema stellare. Oggetti di questo tipo sono estremamente rari, motivo per cui ogni nuovo ritrovamento suscita grande scalpore. Inoltre, le prime stime indicano che il suo nucleo potrebbe avere un diametro fino a 5 chilometri. Ciò lo renderebbe uno dei più grandi corpi interstellari mai scoperti. La cosa migliore è che questo viaggiatore cosmico sarà effettivamente visibile nel cielo quest’anno.

La cometa 3I/ATLAS è l’unico oggetto interstellare finora individuato?

No! In realtà, 3I/ATLAS è il terzo oggetto interstellare confermato che è entrato nel nostro sistema solare. Il primo è stato l’oggetto dalla forma strana ʻOumuamua, scoperto nel 2017. Si tratta di un masso allungato che alcuni hanno scambiato per un’astronave aliena. Poi è arrivato 2I/Borisov nel 2019, che si è comportato come una tipica cometa con una chioma luminosa e una coda.

Come facciamo a sapere che 3I/ATLAS non proviene dal nostro sistema solare?

La sua orbita insolita è stata la prima grande indicazione: non era chiusa, ma aveva una forma iperbolica. Pertanto, gli astronomi hanno ipotizzato che la cometa non provenisse dal nostro sistema solare. I calcoli orbitali lo hanno successivamente confermato: 3I/ATLAS si muove a circa 210.000 km/h. Si tratta di una velocità tipica per gli oggetti interstellari e troppo elevata per essere catturata dalla gravità del Sole.

La cometa 3I/ATLAS colpirà la Terra?

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Il 29 ottobre 2025, la cometa 3I/ATLAS raggiungerà la massima vicinanza al Sole, arrivando a circa 1,4 UA (circa 210 milioni di chilometri) dalla nostra stella. Prima di allora, entrerà nell’orbita di Marte e passerà a soli 30 milioni di chilometri dal Pianeta Rosso. Ma non preoccupatevi: non è previsto alcun incontro pericolosamente ravvicinato con la Terra.

Non preoccupatevi, la cometa 3I/ATLAS attraverserà la parte interna del nostro sistema planetario, ma rimarrà molto lontana dalla Terra. Il punto più vicino alla Terra sarà a circa 1,8 UA, che corrisponde a circa 270 milioni di chilometri, quasi il doppio della distanza media tra la Terra e il Sole.

3I/ATLAS è sicuramente una cometa? Potrebbe essere un’astronave aliena?

Con ogni probabilità, 3I/ATLAS è una cometa. Ha un nucleo ghiacciato, emette gas e polvere e sviluppa una chioma e una coda, comportandosi in modo del tutto classico per una cometa. Verificate voi stessi: leggete il nostro articolo speciale sulle comete. Avremmo voluto avere degli amici extraterrestri, ma purtroppo questa volta non è così.

Le persone vogliono credere, ecco perché tante cose comuni vengono scambiate per UFO: dai palloncini ai satelliti artificiali nel cielo notturno. Per aiutarvi, abbiamo raccolto le confusioni più comuni in un’infografica. Non fatevi ingannare!

Cometa 3I/ATLAS: consigli per l’osservazione

Ti piacerebbe vedere con i tuoi occhi un viaggiatore proveniente da un altro sistema stellare? La cometa 3I/ATLAS sta attualmente attraversando il nostro vicinato cosmico e, con il giusto tempismo e un po’ di attrezzatura, potrai scoprirla tu stesso. Di seguito ti spiegheremo quanto sarà luminosa, quando e dove potrai osservarla e come evitare i tipici ostacoli (come la luce abbagliante della luna) per massimizzare le tue possibilità.

Quanto sarà luminosa la cometa 3I/ATLAS?

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Questo grafico mostra la luminosità di 3I/ATLAS. I punti indicano le osservazioni effettive, mentre la curva rossa mostra l’andamento previsto. All’inizio la cometa era debole (magnitudine 17), ma si prevede che raggiungerà un picco di magnitudine 12 circa nel novembre 2025, per poi indebolirsi nuovamente. Non è visibile ad occhio nudo, ma è comunque uno spettacolo celeste da non perdere con il telescopio!

Quando è stata scoperta, la cometa era estremamente debole e brillava con una magnitudine di circa 17. Nel settembre 2025 era già diventata più luminosa, raggiungendo una magnitudine di 12-14. Le previsioni ottimistiche ipotizzano che alla fine di ottobre potrebbe raggiungere una magnitudine di circa 12. Ciò renderebbe 3I/ATLAS l’oggetto interstellare più luminoso mai osservato, ma comunque troppo debole per essere visibile senza un telescopio. Neanche un binocolo sarebbe sufficiente.

Quando e dove è possibile vedere la cometa 3I/ATLAS?

L’orbita della cometa 3I/ATLAS è quasi allo stesso livello dei pianeti (inclinazione ≈ 5° rispetto all’eclittica), il che significa che può essere osservata da entrambi gli emisferi.

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Traiettoria della cometa 3I/ATLAS attraverso le costellazioni nel periodo settembre-dicembre 2025.

1) Oktober 2025: Der Komet steht derzeit zu nah am Sonnenlicht, um beobachtet zu werden. Mitte des Monats erreicht er die Konjunktion mit der Sonne und verschwindet für einige Wochen aus dem Blickfeld. Am 29. Oktober erreicht 3I/ATLAS sein Perihel (den sonnennächsten Punkt) und wandert anschließend in den Morgenhimmel.

2) Ende November 2025: Der Komet kehrt zurück, diesmal vor der Morgendämmerung im Sternbild Jungfrau, tief über dem östlichen Horizont. Seine Helligkeit dürfte bei Magnitude 12–13 liegen (abhängig von den tatsächlichen Entwicklungen), bevor er allmählich wieder schwächer wird.

3) Dezember 2025: 3I/ATLAS zieht ins Sternbild Löwe und bleibt in den frühen Morgenstunden sichtbar. Zu diesem Zeitpunkt ist er jedoch bereits auf etwa Magnitude 14 und schwächer verblasst. Gegen Jahresende entfernt er sich weiter und verlässt schließlich das Sonnensystem.

Anche se 3I/ATLAS è attualmente nascosta dal Sole, altre due comete brillano luminose nel cielo! Consulta la nostra guida alle comete, aggiornata regolarmente, per scoprire quali puoi osservare mentre 3I/ATLAS è fuori dalla nostra vista.

Presta attenzione alle fasi lunari

La Luna è una potente fonte di luce che può facilmente oscurare gli oggetti deboli nel cielo notturno. Se volete aumentare le vostre possibilità di osservare la cometa interstellare 3I/ATLAS, programmate le vostre osservazioni intorno al novilunio, quando il cielo è più buio.

Durante il periodo di visibilità della cometa, la luna nuova cade il 21 settembre, il 21 ottobre e il 19 novembre. La luna piena si verifica il 7 ottobre e il 5 novembre e rende molto difficile l’osservazione della cometa a causa della forte luminosità lunare.

Per ulteriori dettagli consultare qui calendario delle fasi lunari

Dove si trova attualmente la cometa 3I/ATLAS?

Fino all’inizio di ottobre, la cometa attraverserà la costellazione della Bilancia. È possibile utilizzare l’app gratuita Sky Tonight come localizzatore di comete per determinare la sua posizione esatta nel cielo:

1) Avvia l’app e tocca l’icona della lente di ingrandimento nella parte inferiore dello schermo.

2) Digita “C/2025 N1” nella barra di ricerca e poi tocca l’icona blu della destinazione: la cometa apparirà sulla mappa celeste.

3) Punta il tuo dispositivo verso il cielo e segui semplicemente la freccia bianca sullo schermo fino a quando non ti condurrà alla cometa 3I/ATLAS sopra la tua posizione.

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Ecco una foto della cometa interstellare 3I/ATLAS, scattata il giorno della sua scoperta, il 1° luglio 2025.

©ATLAS/University of Hawaii/NASA

La cometa è stata scoperta il 1° luglio 2025 da un telescopio automatizzato del progetto ATLAS in Cile, sviluppato per la ricerca di asteroidi potenzialmente pericolosi. Nelle immagini, l’oggetto appariva come una stella molto debole di magnitudine 20, a circa 4,5 miliardi di chilometri dal Sole. Già il giorno successivo, i calcoli hanno dimostrato che la sua orbita non era chiusa, ma iperbolica. Ciò significava che il corpo proveniva da fuori dal sistema solare. Il 2 luglio, il Minor Planet Center ha confermato ufficialmente il suo status interstellare.

Inizialmente l’oggetto era stato scambiato per un asteroide, ma successive osservazioni hanno rivelato segni di attività cometaria, tra cui una piccola chioma e una breve coda. Nelle settimane successive la sua luminosità è aumentata gradualmente ed è diventato chiaro che si trattava di una cometa a tutti gli effetti.

Perché la cometa si chiama 3I/ATLAS?

La cometa ha in realtà due nomi ufficiali: C/2025 N1 (ATLAS) e 3I/ATLAS. Possono sembrare oggetti diversi, ma entrambi indicano la stessa cometa: i nomi sottolineano semplicemente aspetti diversi.

C/2025 N1 (ATLAS) è la denominazione provvisoria della cometa secondo le regole ufficiali di denominazione dell’IAU:

  • C/ – cometa aperiodica.
  • 2025 – L’anno della scoperta.
  • N1 – il primo oggetto scoperto nella prima metà di luglio (il periodo “N”).
  • ATLAS – il progetto di scoperta.

3I/ATLAS è l’altra denominazione, anch’essa conforme al sistema IAU, ma che sottolinea la natura interstellare:

1) 3I indica che si tratta del terzo oggetto interstellare confermato (dopo 1I/ʻOumuamua e 2I/Borisov).

2) ATLAS rimanda nuovamente al progetto di scoperta.

Pertanto, C/2025 N1 (ATLAS) classifica la cometa nel catalogo delle comete del sistema solare, mentre 3I/ATLAS sottolinea il suo status unico di visitatore interstellare. Entrambi i nomi sono corretti: raccontano la stessa storia da prospettive diverse.

Perché le comete interstellari come la 3I/ATLAS sono così rare?

La maggior parte delle comete che vediamo nel cielo notturno appartengono al sistema solare. Si sono formate miliardi di anni fa in regioni lontane come la Nube di Oort o la Fascia di Kuiper e si muovono lungo orbite ellittiche attorno al Sole. A volte la gravità dei pianeti modifica le loro orbite, ma esse rimangono legate al nostro Sole.

Una cometa interstellare, invece, ha una storia completamente diversa. Si forma in un altro sistema planetario e poi riceve una spinta gravitazionale così forte dai pianeti o dalle stelle di passaggio da essere espulsa per sempre. Da quel momento in poi, vaga per milioni o addirittura miliardi di anni attraverso la galassia, fino a quando, per puro caso, attraversa il sistema solare. Questa probabilità è infinitesimale, motivo per cui finora sono stati identificati solo tre oggetti interstellari, tra cui 3I/ATLAS.

Perché gli astronomi prestano così tanta attenzione agli oggetti interstellari?

I visitatori interstellari come 3I/ATLAS hanno un valore inestimabile per la scienza, poiché sono considerati messaggeri naturali provenienti da altri sistemi stellari. A differenza delle comete locali, che si sono formate nel nostro sistema solare, questi oggetti si sono formati attorno a stelle completamente diverse e hanno viaggiato per milioni o miliardi di anni attraverso la galassia prima di raggiungerci.

La loro ricerca consente agli astronomi di confrontare come si formano i pianeti e le comete in condizioni diverse. Le osservazioni di 3I/ATLAS mostrano che la sua composizione comprende molto probabilmente acqua e anidride carbonica, gli stessi componenti che troviamo in molte comete del sistema solare. Ciò suggerisce che la “ricetta” per la formazione delle comete, e forse anche delle materie prime per i pianeti, potrebbe essere sorprendentemente simile in tutta la galassia.

Cometa 3I/ATLAS: sintesi

La cometa 3I/ATLAS (C/2025 N1) è solo il terzo oggetto interstellare mai scoperto nel nostro sistema solare, dopo ‘Oumuamua e 2I/Borisov. È grande – il suo nucleo è stimato avere un diametro compreso tra 0,6 e 5,6 km – e veloce, con una velocità di circa 210.000 km/h. Sebbene non sarà visibile ad occhio nudo, i telescopi dovrebbero riuscire a individuarlo alla fine di novembre 2025 con una magnitudine di circa 12 mag.

Non perdete l’occasione di osservare un messaggero proveniente da un altro sistema stellare! Con l’app gratuita Sky Tonight potrete individuare la cometa 3I/ATLAS in pochi secondi, pianificare le vostre sessioni di osservazione e seguire il suo viaggio attraverso le costellazioni.

Attualità: scoprite le altre comete che attirano l’attenzione di tutti

Sebbene 3I/ATLAS probabilmente non sarà particolarmente luminosa, il cielo offre ancora molto da vedere! Altre due comete stanno attualmente offrendo uno spettacolo spettacolare:

1) C/2025 R2 (SWAN) – una nuova scoperta che sta già sorprendendo gli astronomi con la sua chioma luminosa e bluastra e una coda in rapida crescita; probabilmente visibile senza telescopio.

2) C/2025 A6 (Lemmon) – una bellezza che sta lentamente diventando più luminosa, perfetta per binocoli e piccoli telescopi. Potrebbe persino diventare visibile ad occhio nudo!

Entrambe saranno visibili questo mese, quindi questo è il momento migliore per andare a caccia di comete. Scoprite le nostre guide speciali sulle comete con consigli per l’osservazione e la fotografia. Date anche un’occhiata al nostro articolo aggiornato regolarmente sulle comete attualmente più visibili per non perdere nessuna di queste attrazioni celesti.

Qui per i nostri lettori potete seguire in tempo reale ogni sviluppo legato all’avvicinamento di 3I/ATLAS con immagini tridimensionali e dati numerici per principianti e a discrezione possono essere con l’apposito comando utilizzati gli strumenti per i professionisti del settore

Fonti: starwalk.space/de & 3iatlaslive.com

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