toba60

Essere Blogger Nell’Era della Censura

Oggi quando mi sono alzato avevo in programma di scrivere ciò che pensavo su quanto accade nel mondo, sapete tutti quanto sono spesso drastico nel commentare gli eventi e le notizie che a ritmo incessante incalzano la vita di ognuno di noi, ma oggi affronterò un argomento assai diverso che spero abbiate la pazienza di leggere fino in fondo.

Per qualcuno Toba60 è un nome stupido rappresentato da un lupo che corre alla ricerca di non si sa cosa, quando decisi di aprire questo sito avevo bene in mente quello che volevo, i blog e i magazine che memorizzavo nei miei preferiti non mi piacevano e decisi di fare di testa mia patendo da zero.

60 è la mia data di nascita e Toba è un personaggio reale visto in televisione che viveva in Argentina il quale dedicava tutto il suo tempo ad aiutare le persone disagiate nei Barrios di Buenos Aires, il primo articolo che pubblicai fu proprio in riferimento a questa figura anonima che nel mio immaginario doveva avere un ruolo primario in ciò che facevo.

Abbandonai ogni mia attività compreso il lavoro per dedicare il mio tempo nel fare ciò che ritenevo utile e che amavo dal profondo del mio cuore, non e’ stato facile, ma se hai attorno a te delle persone che ti supportano e ti sono vicine nella buona e nella cattiva sorte ogni cosa è possibile.

I primi sei mesi sono stati interamente dedicati ad apprendere come si fa a creare un sito in rete e sulla mia pelle ho imparato che nessuno ti regala niente, pertanto se non vuoi vivere per mantenere una stuola di aguzzini informatici che spacciano lucciole per lanterne, non ti rimane che una sola cosa da fare, arrangiarti da solo.

Prima di auto nominarmi Blogger provai a domandare presso una struttura scolastica superiore di informatica di qualcuno che sapesse come iniziare e scoprii che praticamente nessuno aveva una vaga idea di come fare, il che mi ha fatto capire che le future generazioni hanno le competenze per prendere un 110 e lode in tutte le materie nella consapevolezza che al lato pratico non e’ che la cosa sia stata loro molto utile.

L’inizio e’ stato drammatico, chi segue il magazine noterà che il primo anno gli articoli sono privi di una impaginazione presentabile, (Li stiamo gradatamente correggendo tutti) avevo 200 visite al mese e mi sembrava di toccare il cielo con un dito, le tematiche erano quelle che ritenevo utili alle persone e l’esperienza accumulata nel mondo della rete era fortemente limitata dalle scarse nozioni tecniche legate al Web.

La Vita Reale in Rete

Fino a qua tutto appare come una esperienza come ce ne sono tante, ma dietro c’è l’altra faccia della medaglia che non è così fluida come si possa pensare, i contenuti in un portale di informazione sono la parte fondamentale e vanno ricercati e posti al pubblico con le dovute cautele, c’è chi specula sulla notizia e si prodiga nell’immettere un articolo solo in funzione di quello che vuole la gente e chi invece sente di avere un ruolo importante dove il servizio gli si ritorce contro come un boomerang se non lo fa come si conviene.

Un blog o un magazine non e’ come un social dove tu proponi un tema e milioni di persone accedono mensilmente senza lasciare traccia e dove tutti si sentono protagonisti attraverso un Like o un commento ad effetto.

Chi vuole diventare ricco non apre un portale di informazione, ma va su You Tube e propone le cose più’ inutili del mondo assemblando dei video virali che fruttano in un mese quello che un operaio da Amazon rimedia in un anno.

Gaia e Terry Due punti di forza del nostro Staff a Riposo Davanti al Computer

E’ un mondo dove ogni anno chiudono 5 milioni di portali e dietro questi ci sono migliaia di autori che hanno dovuto farlo a causa di una incessante censura da parte dei grossi colossi dell’editoria in rete che ha il monopolio ed il controllo su ogni bit in circolazione.

Un Template professionale costa mediamente dai 25 ai 60 euro, poi devi stipulare un contratto con un Hosting il cui prezzo varia in base alle tue esigenze il quale è proporzionato ai servizi offerti, nel mio caso spendo 300 euro annuali, ma la prospettiva di un blogger che si rispetti è sempre quello di avere un un server VPS che consenta a tutti di potervi accedere senza lunghe attese, poi si deve stipulare un accordo con chi ha sviluppato la nostra piattaforma (Bristol Regno Unito) che necessita di continua manutenzione, a questo si somma pure il problema della sicurezza, dove una società specializzata si incarica di tenere sotto controllo 24 su 24 ogni movimento sospetto all’interno del server con dei costi nel complesso abbastanza contenuti.

Questo e’ solo l’inizio in quanto ogni software utilizzato per lo sviluppo di una pagina ha un costo, non possiamo utilizzare per esempio un Google Translator per accedere alle Pagine di tutto il mondo e poterle Pubblicare in lingua italiana, ma dobbiamo si o si svilupparle con strumenti professionali onde evitare inevitabili incomprensioni.

Chi fa questo lavoro non ha tempo di fare altro, un indagine investigativa necessita alle volte di mesi prima di essere posta all’attenzione del pubblico, il copia e incolla va bene per chi finisce la scuola e la sera in pochi minuti pubblica un articolo, nel caso nostro un solo editoriale necessita di un minimo di 3 ore sino ad un massimo di due giorni prima di essere pubblicato con tutti i riferimenti e dettagli del caso.

Molti pensano che con le pubblicità o con le vendite si fanno un sacco di soldi, ebbene sfatiamo un falso mito, noi non siamo la Rai o Mediaset l’ultima nostra fattura inerente la vendita libri ci ha fatto guadagnare in 3 mesi poco più’ di 70$ tolta l’iva l’incasso finale era di 49$ e dopo aver fruttato alla ditta un importo superiore alle 800 Euro.

Dopo aver pubblicato il mio primo libro su Amazon a me rimane il 28% della vendita, il resto lo incassa Jeff Bezos il quale paga le tasse al 3% in Lussemburgo. Un editore ufficiale  sarebbe la cosa ideale ma questo nei tempi in cui viviamo è un po’  come  partecipare ad un concorso statale dove per un posto di Bidello si presentano 100.000 candidati.

Non va dimenticato che su un portale di informazione la gente non entra per comperare un cellulare un pacchetto viaggi o un integratore alimentare, le persone cercano altro, se consideriamo poi che con la nuova legge europea approvata a Bruxelles a fine giugno 2022 i portali di controinformazione a comando su controllo preventivo di una commissione (Il grande Fratello), viene impedito di poter godere di un qualsiasi introito pubblicitario all’interno di un blog o magazine che sia, ogni discorso fatto ora è totalmente inutile!

Questa è solo una sintesi molto limitata del contesto in cui lavoriamo, considerando poi la visibilità che nel pieno della presunta pandemia ci ha visti censurati in via definitiva da tutti i Social Mainstream in rete, Twitter, Facebook, YouTube, per citare i più importanti, oltre ad aver avuto il blocco intimidatorio con la classica schermata rossa dei portali in Canada e in Israele per i contenuti da loro considerati pericolosi.

Alla luce di quanto esposto poniamo alla vostra attenzione quanto Segue.

La libera informazione non è in questo momento in condizione di poter svolgere il proprio lavoro senza il supporto economico da parte di chi si sente discriminato nella facoltà di poter accedere alle più basilari fonti della conoscenza. (ByoBlu lo ha capito molto bene prima di noi)

Siamo esposti in prima linea non solo sul fronte della rete ma pure nel mondo reale dove una semplice denuncia si amplifica nei meandri di una burocrazia infinita che toglie la voglia di andare avanti.

Per noi tra breve si rende necessario per non dire obbligato rendere pubblico un servizio con un costo mensile accessibile a tutti affinché possiamo dare seguito ad un progetto che parte da lontano e che intende proseguire nella convinzione di poter fornire un servizio utile per un mondo migliore….

…… tratto dal libro: Essere Blogger al tempo della censura.

Toba60

Comments: 0

Your email address will not be published. Required fields are marked with *