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I Social Network nell’Era della Censura Totalitaria

Fatto il punto della situazione, appare evidente che i Social Network rappresentano un contenitore che offre un quadro ben preciso del sentire popolare della gente ovunque essa si trovi.

Da li la grande attenzione da parte dell’establischment che oltre al controllo, mira più’ di ogni altra cosa al condizionamento operante sino alla censura di ogni opinione, idea o al contenuto inerente ciò che circola all’interno.

I Social pertanto sono diventati un luogo dove i controllori sono diventati i controllati e viceversa, i contendenti sono vincolati da norme prestabilite, dove chi gestisce ogni singola piattaforma stabilisce delle regole che poi a discrezione vengono applicate dando una parvenza di libertà equivalente a quella di un criceto libero di correre dentro la ruota a tempo indefinito.

È un po come una persona che ama correre e si compra un Tapis Roulant, mentre un altro soggetto che prova la stessa passione indossa le scarpe, esce di casa e corre liberamente per le strade o l’argine del fiume che sia.

Quello che manca al Tapis Roulant Dipendente e’ tutto il contorno che di fatto da un significato autentico a ciò che fa, ed esula totalmente dalla corsa in sé, la quale si evolve attraverso le mille variabili appaganti e creative che solo l’aria aperta può offrire.

Indurre le persone ad incidere sugli eventi interagendo sui social standosene seduto in casa davanti al computer, e’ stata un opera di ingegneria sociale ben congegnata.

Un tempo i luoghi di aggregazione erano la base per un azione congiunta con il fine di realizzare un obbiettivo concreto, i sindacati di una volta con il collante dei movimenti politici erano in grado di riempire città intere, i Social invece hanno letteralmente troncato in due quella che doveva essere un azione sinergica, rendendo la fase operativa praticamente inesistente se non puramente teorica.

Esempio emblematico sotto gli occhi di tutti è il contrasto evidente che si verifica li dove si pianificano le manifestazioni in rete attraverso i Social, dove la presenza nelle piazze solo dopo un anno e’ mezzo si e’ fatta un po numerosa ma ancora non corrisponde neanche lontanamente nei numeri a quella che esprime l’utente in rete davanti alla tastiera attraverso un Like.

Su internet i canali interattivi più’ rappresentativi sono Facebook, Twitter, Instagram, linkedin, MeWe, Pinterest, You Tube, Tik Tok, Telegram vk.com e ce ne sono molti altri ma fermiamoci qui.

La maggior parte più’ che luoghi di aggregazione, sono un accozzaglia di persone che per un briciolo di visibilità’ venderebbe l’anima al diavolo e una disanima inerente questo fenomeno esula dalle nostre competenze in quanto è più materia di studio di strutture psichiatriche o neurologiche.

Le cose ultimamente sono molto cambiate, la censura ha fatto tabula rasa di molti gruppi che un tempo catalizzavano l’attenzione di gran parte delle persone.

Tempo fa pubblicammo un articolo inerente i Social che avevano alcune credenziali interessanti, a distanza di un anno gran parte di questi non esiste più, alcuni si sono riciclati, altri hanno dirottato su altre piattaforme dove hanno subito la stessa sorte, altri ancora si sono indirizzati su un più’ fruibile e immediato strumento come Telegram che sta diventando una vera e propria mina vacante agli occhi dei media mainstream.

La censura non tocca solo tematiche politiche o culturali ma ogni indirizzo che possa in qualche maniera incidere sull’opinione pubblica non allineata al sistema vigente, ecco che diventa estremamente difficile per chi si fa carico di gestire o dare un contributo alla conoscenza alternativa, godere di una certa visibilità.

Per esperienza personale acquisita in 28 anni in rete devo dire che un autonomia totale non esiste, neanche da social che si presentano con le credenziali di essere uno strumento libero e indipendente come per esempio MeWe dove dopo neanche 3 mesi a noi di Toba60 ci hanno dato il benservito, Facebook si sa che è gestito da un gruppo di potere che non ammette intromissioni, come Twitter, dove la libertà di espressione e’ concessa in misura maggiore solo in virtù del fatto che le notizie passano alla velocità’ della luce e ben pochi prestano un attenzione a più dello 0,1% di quello che viene pubblicato, per non parlare di You Tube diventato un veicolo straordinario per fare soldi da parte dei disinformatori seriali che amano collaborare con il Grande Fratello il quale li supporta con un tifo da stadio.

Un occhio di riguardo merita in questo momento Vk.com, un social Russo che sta avendo un impatto notevole su scala globale, non fosse altro che ha avuto origine a San Pietroburgo e dove molti lo identificano con Valadimir Putin che come si sa e’ il demonio in Terra a sentire il mainstream ortodosso.

E’ l’unica piattaforma che non ci ha mai censurato un solo articolo in 2 anni che la usiamo, e’ molto simile a Facebook ed ha funzioni essenziali nel suo uso, ma soprattutto e’ un contenitore formidabile per quanto riguarda ogni genere di informazione.

Un utente Facebook, Twitter o di qualsiasi altro social rimarrebbe allibito dalla mole di dati che e’ possibile reperire all’interno di Vk, dove gli utenti sono meno partecipi tra loro ma più’ attivi nello sviluppo di lavori individuali ed alla continua ricerca di ogni dettaglio nel mondo della rete.

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Su tutti va segnalato il Gruppo Italiani Doc, numero uno in Italia, che uscito da Facebook causa censura dove aveva oltre 50.000 iscritti, ha formato uno staff di lavoro che non ha eguali, con un servizio assistenza 24 ore su 24 per i nuovi entrati che vogliono imparare o anche solo configurare il cellulare per la prima connessione, oltre ad una chat monitorata costantemente da più’ persone onde scoraggiare eventuali interferenze al dialogo e la comunicazione.

Provare questo Social vale veramente la pena ….se non altro potete trovare tutti i giorni l’anteprima di tutti i nostri articoli pubblicati in rete……

sono gli unici che ci consentono in questo momento di poterlo fare.

Toba60

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