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Il Blog Sa Defenza Chiuso a Forza Dall’Arroganza di un Oligarchia il Quale non Accetta Alcuna Ingerenza che Non sia la Loro

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Sa Defenza Chiuso a Forza Dall’Arroganza di un Oligarchia

Come ogni giorno mi trovavo a redarre il mio ennesimo articolo che come tutti voi sapete viene letto in prevalenza da quella categoria di persone che chiamano Complottiste, si sa, oggi tutto viene catalogato in ogni ordine e luogo affinché vi sia una certa distinzione tra le parti e se devo essere sincero a me la cosa non piace, ma mi ci devo abituare, il lato positivo della faccenda è che mi rende partecipe di un gruppo di persone che ha quella autonomia di pensiero che a me è molto gradita, quando nel mezzo del mio lavoro attraverso i messaggi istantanei di Telegram, mi viene comunicato che il Blog di Sa Defenza è stato chiuso senza un motivo apparente.

Ho Oltre 30anni di esperienza nel mondo della rete, all’epoca quando iniziai i programmi me li dovevo digitare a mano uno per uno, ed alla fine dopo un Debug (praticamente un interrogazione in bello stile da parte di un censore virtuale) conoscevo la sorte che mi aspettava per quello che doveva essere un viatico il quale portava ad una destinazione spesso ignota.

Oggi i programmi e tutto quello che ci ruota attorno hanno modificato il loro modo di interferire nella mia attività, tutto è già predisposto e la censura si muove adoperando strategie d’azione che si intromettono in modo molto più sottile, direi quasi impercettibile e tutta quella autonomia che prima mi rendeva unico responsabile di ciò che potevo o meno fare, si è via via con il tempo affievolito sino a dover lottare ogni giorno contro un soggetto virtuale privo di ogni identità.

La censura è frutto della dittatura che si viene a creare nel momento in cui una della parti intende prevaricare con la forza un idea ed un modo di pensare che contrasta con quelli che sono gli interessi di un ristretto numero di persone che non intende condividere tutti i vantaggi di una sana partecipazione collettiva che un progetto comune può offrire.

Sa Defenza ha aperto il suo blog nel lontano maggio del 2007, un epoca dove il covid per molti era solo una marca di dentifricio e la censura veniva menzionata solo nei caroselli televisivi che non dovevano nelle loro pubblicità oltrepassare certi limiti di quella decenza che ora ha superato ogni immaginazione.

È stato un portale che negli anni ha rappresentato un vero e proprio punto di riferimento per tutti coloro i quali intravvedevano che qualcosa di strano stava accadendo intorno a noi, i fatti dell’11 settembre avevano innescato una sequela di molteplici domande che non avevano mai avuto una riposta e questo ha fatto da volano ad una miriade di siti che con il tempo sono proliferati creando un problema per chi alla base intendeva monopolizzare un informazione che doveva portare al tanto decantato pensiero unico.

Sa Defenza era sempre un passo avanti rispetto gli altri, ricco di contenuti che io personalmente in principio seguivo con un certo scetticismo, ma che con il tempo trovavano riscontro ad una realtà che oggi paradossalmente la gente nega possa esistere nonostante l’evidenza, un blog che ha affinato la sua ingerenza nel mondo della rete amplificando le tematiche e gli argomenti trattati, a partire dalla denuncia di Big Pharma e le pratiche omicide usate attraverso i vaccini, sostenendo la Medicina Naturale e Olistica e sempre dalla parte dei deboli e degli oppressi ha messo da subito in evidenza il genocidio palestinese per mano dei sionisti, portando avanti un attivismo contro oligarchi globalisti e criminali come Bill Gates e soci che hanno sterilizzato con vaccini MPR, venduti dalla Merck con il nome commerciale di MMR II, da GlaxoSmithKline Biologicals come Priorix,  e da Sanofi Pasteur come Trimovax con migliaia di bambine e bimbi in India, in Kenya e in Etiopia con la complicità del noto criminale e terrorista del Tigrai  tale Tedros Adhanom Ghebreyesus, dal 2017 direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Questa molteplice attività svolta da questo gruppo di Blogger che denuncia formalmente attraverso una capillare documentazione tutto quello che avviene nel mondo, non poteva passare inosservata agli occhi di chi ha il monopolio strutturale della rete e di conseguenza dei media mainstream che dettano le regole del gioco.

Un dettaglio che fa onore al seguito che ha avuto in tutti questi anni questo gruppo di lavoro, è che nel tempo non si sono limitati ad una semplice esposizione dei fatti, ma hanno pianificato iniziative popolari che hanno avuto un impatto diretto sul fronte di quelle che sono in concreto le cose da svolgere, hanno per cosi dire varcato (cosa assai rara) la linea di demarcazione che separa tra il dire ed il fare, vero tassello mancante di tutta quella protesta collettiva che viene meno in seno alla società oggi che preferisce di fatto la classica zona comfort in seno al social del momento.

Il Contatore delle visite prima della chiusura scandiva 23.300.000 e più di persone, il che significa che la sua chiusura è di fatto un patrimonio popolare che viene meno in un contesto dove la libertà di opinione sta diventando merce assai rara e che vede purtroppo gran parte della gente accettare con estrema disinvoltura venendo meno a tutti quei valori etici e morali sopiti di un tempo passato.

Considerazioni finali

Provo una forte empatia nei loro confronti avendo vissuto in prima persona la cancellazione di quello che è un punto di incontro estremamente importante nel consolidare una base che porti alla realizzazione di un obbiettivo condiviso il quale ambisca ad un mondo migliore

La censura su Facebook, su Twitter o YouTube o nei classici social di uso comune, non deve indurre a scoramento, ma rendere consapevoli coloro che ne subiscono le conseguenze di avere la certezza di essere sulla strada giusta, è deleterio rivendicare qualcosa nei confronti di chi ti ha censurato ed ha il controllo di questi strumenti, in casa d’altri ognuno sarà sempre in balia di chi è in possesso delle chiavi, e non ci sarà mai alcun margine d’azione da parte di chi deve sempre chiedere il permesso su ogni cosa.

Ora che si sa che la strada intrapresa era quella giusta, si devono operare tutte quelle scelte necessarie per raggiungere i propri obbiettivi, inutile voltarsi indietro, il passato è passato e bisogna guardare avanti, considerando sempre il dato di fatto che è adesso che si deve fare qualcosa e se non si prende in considerazione questa semplice variabile si finisce per non andare da nessuna parte.

Hanno Ammazzato Sa Defenza? Sa Defenza e Vivo!

Toba60

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