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Il Simbolismo del Capitano in Giordano Bruno

Quando mi chiedono chi rappresenta per me un punto di riferimento importante, non ho mai alcuna esitazione a menzionare Giordano Bruno, conoscerlo sarebbe di gran giovamento per tutto il genere umano.

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Giordano Bruno

Il grande filosofo neoplatonico del Medioevo, Giordano Bruno credeva che l’uomo fosse una miniatura dell’universo. Un microcosmo e un macrocosmo contenuti l’uno nell’altro. Così i concetti che governano l’universo corrispondono analogicamente all’uomo. Nella sua opera “Gli eroici furori” fa riferimento a una triade di perfezioni cosmiche, che sono la verità, la saggezza e la bellezza. Queste nell’uomo si esprimono come volontà, amore e intelletto. L’immagine simbolica  (immagine da eoica = assomigliare, essere simile)  usata da Giordano Bruno per la Volontà è il Capitano, che tiene saldamente il timone dell’uomo, governando l’anima.

Giordano Bruno

Il capitano “eroicamente entusiasta” chiama tutti i guerrieri sotto un unico vessillo. Questi guerrieri sono le forze energetiche dell’uomo, chiamate a superare i suoi desideri e le sue passioni inferiori. È evidente la somiglianza con il Signore Arjuna nella Bhagavad Gita, l’antica epopea indiana del Mahabharata. Il capitano di Bruno ha una spada, simbolo dell’eroico viaggio interiore verso la luce, mentre è un dilettante, perché è il viaggio verso il raggiungimento della saggezza divina che conta, e le prove, più di una vittoria immeritata. Egli desidera, attraverso un viaggio iniziatico, superare ciò che l’inferiorità gli impedisce di reclamare il suo regno, che è il suo centro interiore.

I Vichinghi avevano un detto sugli esseri umani. Secondo questo, li dividevano in tre specie. Queste ultime sono le anime “eroicamente entusiaste” di Giordano Bruno, secondo il quale, pur apparendo fredde, sono infiammate di passione eroica, una passione che trascende tutte le altre e sconfigge ogni altro amore.

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Analogamente e al livello superiore della polis, Platone paragona la polis a una nave e il governatore della polis a un capitano (“Polis”, 488 B- 489 A). Il governatore dello Stato, proprio come il nostro governatore domestico, deve avere le stesse caratteristiche filosofiche. Le stesse forze – virtù che esistono nell’anima di ogni uomo, esistono nella società, la razionale, la sacrificale e la desiderante. Come la nostra volontà deve armonizzare questi tre cerchi, così il governante dello Stato deve armonizzare lo Stato ideale insieme all’Ordine del Guerriero e definire il resto dell’equipaggio.

(Anzi, Platone si spinge oltre e dice che il governatore deve buttare fuori dalla nave i marinai che lo mettono in discussione, motivo per cui molti moderni ignoranti della sua filosofia lo chiamano “fascista”). “Perché non è naturale che un governatore implori i marinai di farlo diventare il loro capo, né che i saggi vadano a bussare alle porte dei ricchi”, dice Socrate. Perciò nello Stato ideale il governatore deve essere anche un filosofo. Perché la filosofia libera, ama l’insegnamento e il servizio, conduce prima alla conquista interiore.

Lycorea

Fonte: ycoreia.blogspot.com

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