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La Svastica da “Simbologia Sacra dell’Umanità” Trasformata in Segno Rappresentativo di Odio, Antisemitismo, Violenza, Morte e Genocidio

Sono convinto che pochi conoscono la vera origine della svastica, per assemblare quanto avrete modo di vedere abbiamo dovuto lavorare 3 giorni e speriamo possiate apprezzare quello che riteniamo essere un qualcosa di estremamente importante da conoscere.

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La Svastica da Simbologia Sacra dell’Umanità

Sono gli ultimi giorni di una guerra secolare. Un patto millenario che presto avrà fine. Uno dei pilastri di questo sistema anti-umano che subiamo ogni giorno è la Menzogna. Menzogna imposta con il sangue e il fuoco e difesa dalla nostra inconsapevolezza di secoli e secoli di profonda manipolazione e programmazione.

È ora di dire basta! Abbiamo esaurito la pazienza e non siamo disposti a continuare a sopportare tutte le stronzate che cercano di venderci ogni giorno. Stronzate che ci tormentano mentalmente come mosche che ci volano sulla testa. Oggi vedremo il vero significato di un simbolo ancestrale come la Svastica.

Dopo il suo utilizzo nella Germania nazionalsocialista, la svastica ha acquisito la sua attuale connotazione sinistra, diventando un simbolo di odio, antisemitismo, violenza, morte e genocidio, degenerando per sempre il suo significato positivo.

Nel Talmud si legge: “Gli ebrei possono usare la menzogna per ingannare un gentile”. (Babha Kamma, 113a).

In Il Simbolo dell’Origine Morfeo di Gea ci insegna:

“C’è un simbolo che è il più antico simbolo conosciuto, un simbolo che tutte le culture hanno integrato nelle loro origini in un modo o nell’altro, ed è il simbolo dell’origine dell’umanità/Humanity. Oggi vedremo cos’è questo simbolo e cosa rappresenta realmente;

Al di là di ogni interpretazione parziale, soggettiva e limitata alle culture che lo hanno utilizzato in un certo momento della storia, il simbolo dell’origine ha un significato generale, che trascende paradigmi e archetipi particolari, perché questi non esistevano quando il simbolo è stato assunto come rappresentazione dell’origine della vita cosciente del sistema Rawak e di molti altri dai giardinieri che hanno costruito quei sistemi, e così come il sigillo dell’artigiano rappresenta il suo lavoro, il sigillo dei giardinieri rappresenta il loro. Questo simbolo è la Suastika o Svastica Tetraskel. Non mi addentrerò in interpretazioni o analisi di ciò che rappresenta secondo le diverse culture (paradigmi e archetipi) e le loro diverse rappresentazioni, che potete facilmente trovare in bibliografia o in rete, ma mi concentrerò sulla sua origine e sulla sua vera natura;

L’origine del simbolo è antica quanto la creazione stessa, poiché fu il primo sigillo usato dalla creazione, il sigillo che i loghi e i giardinieri usarono per contrassegnare le loro opere. Il simbolo rappresenta le galassie, più precisamente il centro galattico dove risiede la vita cosciente più antica di ogni sistema galattico, i Giardinieri;

Nel caso della Suastika, i suoi quattro bracci simboleggiano i bracci del nostro sistema galattico o Via Lattea, e rappresentano i due bracci principali, il Perseo e lo Scudo-Centauro e i due minori, il braccio Sagittario-Carina e il braccio Esterno, da cui poi nascono o si accompagnano altri bracci secondari come Orione, dove si trova il sistema di Rawak, dando forma alla nota spirale galattica di cui facciamo parte. Il simbolo dell’origine ha un braccio per ogni elemento conosciuto, e il punto di unione o centro rappresenta il quinto elemento. Pertanto, la svastica rappresenta la spirale e la spirale rappresenta la svastica, per cui le pitture rupestri o i petroglifi di spirali sparsi per il mondo possono essere considerati come svastiche e viceversa;

È facile ora capire perché la croce svastica è uno dei pochi simboli che si ritrovano nella maggior parte delle culture della Terra, perché è il sigillo della nostra origine, il sigillo dei Formatierras che firmano la loro creazione come un artigiano firma la sua opera, lasciando nel sovraconscio dell’umanità il simbolo dell’origine. Indubbiamente la svastica rappresenta la natura iperborea dell’Umanità, non così del popolo eletto che ha negato la propria origine, questa è un’altra storia e un altro simbolo ancestrale che verrà svelato nei prossimi articoli;

Adolf Hitler, conoscendo il suo vero significato, lo adottò per il nazionalsocialismo come simbolo rappresentativo dell’umanità a venire del superuomo o vero umano. In precedenza, la Società Thule lo aveva adottato dai monaci tibetani, considerati iperborei e depositari della loro saggezza ancestrale;

Spero che questa conoscenza serva a rimediare alla terribile manipolazione di questo sacro simbolo primogenito, trasformandolo nell’emblema del male e distruggendo la sua vera natura da oltre le stelle. º.nmcnndlqdiycaum.º”.

Non dovrebbe essere difficile capire perché tante culture diverse, conoscendo il suo vero significato, abbiano usato questo simbolo nel corso della storia. Solo una mente contorta come quella del demone sionista può attribuire un carattere malvagio a un simbolo della Creazione, e questo per mezzo dei loro film, documentari, libri e altri strumenti di lavaggio del cervello.

La svastica viene menzionata per la prima volta negli antichi testi Vedas, da cui il suo nome sanscrito, ma a quell’epoca era già molto antica, essendo stata trovata incisa nella pietra fin dal Neolitico, l’età della pietra.

Le prime approssimazioni del simbolo si trovano a Mezine, in Ucraina. Ne è un esempio l’incisione su una statuetta in avorio di mammut del tardo Paleolitico, datata intorno al 12.000 a.C..

Un altro esempio sono questi cappelli a forma di uccello, anch’essi provenienti da Mezine, in Ucraina:

L’area balcanica offre un altro tipo di oggetto a forma di svastica:

Un’altra cultura che ha utilizzato la svastica è stata quella dei Vinca, nel Neolitico dell’Europa meridionale, nell’area delle attuali Serbia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, risalente al 5.000 a.C. circa.

Anche la cultura della Valle dell’Indo, una civiltà dell’Età del Bronzo sviluppatasi dal 3300 a.C. al 1300 a.C. lungo la Valle dell’Indo (in Afghanistan, Pakistan e India nordoccidentale), faceva uso del simbolo della svastica:

La cultura Hassuna/Samarra (6500 a.C. – 5500 a.C.) ha prodotto un gran numero di manufatti con svastiche, esplicite o implicite, come nel caso di questo piatto dipinto con uccelli che catturano pesci e svastica centrale, che presenta entrambe le espressioni:

Nel caso della lastra di donne con i capelli al vento circondate da scorpioni, viene suggerita la figura della svastica:

La dea scorpione è una figura presente in diverse culture:

Ishhara: (spesso identificata con Ishtar): dea mesopotamica dell’amore. Il suo simbolo era lo scorpione

Chelamma: dea indù della regione meridionale del Karnataka, in India.

Malinalxochitl: dea azteca dei serpenti, degli scorpioni e degli insetti.

Hedetet: Dea egizia dello scorpione

Ta-Bitjet: dea egizia dalle secrezioni antiveleno, consorte di Horus.

Serket: dea protettrice dei faraoni e deificazione dello scorpione.

In questo piatto è suggerita anche la presenza di antilopi geometriche con corna a forma di svastica:

Anche l’impero di Elam, situato a est di Sumer e Akkad, nell’attuale Iran sudoccidentale, presentava il simbolo sui suoi oggetti di artigianato.

Sono stati ritrovati disegni che emulano la svastica fin dalla civiltà sumera:

Il dio Ganesh/Ganesha è associato al simbolo della svastica:

In India, la svastica era lo strumento originale usato dai bramini per la cerimonia del fuoco sacro. Lo studioso indiano Burnouf sostiene che la svastica rappresenta i fenomeni del Fuoco Celeste, del Fulmine e della Folgore:

Erede della cultura induista, per il Buddhismo la svastica simboleggia la “ruota della Legge” (Dharmacharka) ed è orientata orizzontalmente. Di solito è l’inizio di ogni manoscritto buddista. Compare spesso sul petto di molte statue di Buddha che simboleggiano l’eternità, oltre ad essere posta all’ingresso dei templi, come simbolo di beneficenza e protezione:

Di solito appare sulle mappe giapponesi, disegnato a sinistra e in orizzontale, per indicare i templi buddisti:

Nella scrittura giapponese è usato anche come manji, che letteralmente significa “diecimila dei” e rappresenta nella sua essenza il Dharma, l’armonia universale e l’equilibrio degli opposti. A sinistra simboleggia amore, pace, armonia e misericordia (Omote Manji), a destra forza e intelligenza (Ura Manji):

Nel giainismo, antica religione indiana del VI secolo a.C., la svastica è considerata uno dei 24 segni di buon auspicio e l’emblema dell’arhat, la persona che ha compreso a fondo la vera natura dell’esistenza e ha raggiunto il nirvana. Le cerimonie iniziano e terminano con la creazione di una svastica intorno all’altare.

Secondo la leggenda della religione Bon del Tibet, al centro della terra di Elm Lungring si trova il monte Yungdrung Gutseg, “la piramide delle nove svastiche” (che rappresenta le nove vie del Bon).

Dalla base del monte Yungdrung Gutseg scorrono quattro fiumi in quattro direzioni. La svastica o Yungdrung è un simbolo della permanenza e dell’indistruttibilità della saggezza di Bön.

In Cina, durante il regno di Wu Zetian, è stato adottato come equivalente della parola wàn, che significa “diecimila”, che simboleggia la totalità, la somma di tutte le manifestazioni. Ad esempio, nel Dao De Jing si parla di “madre di diecimila cose”. 万 non è che una variante semplificata di 萬.

La sua applicazione nell’artigianato risale al 2500 a.C.. Nel VII secolo l’imperatrice Wu della dinastia Tang decretò che la svastica fosse utilizzata come simbolo alternativo del sole.

Fino all’avvento del comunismo, l’equivalente cinese della Croce Rossa ha adottato la svastica rossa come distintivo, apparendo su tutto ciò che ha a che fare con il servizio sanitario cinese.

Anche gli Ittiti conoscevano la svastica.

In Grecia era un simbolo diffuso e ampiamente utilizzato:

Grecia. 800 AC

Grecia. 800 AC

Grecia, Attica, 780 AC

La svastica è un motivo comune nella cultura romana, essendo stata raffigurata in mosaici, fregi e altre opere dell’impero.

Marocco

Svastica dell’antica Gallia. Museo gallo-romano, Lione, Francia.

Museo Nazionale di Arte Romana, Mérida, Estremadura, Spagna

Mosaico romano decorato con svastiche. La Olmeda, Spagna

Arte etrusca, Bolsena, Italia, 700-650 a.C.

Piatto romano. III secolo

Anche in Israele, la svastica si trova come elemento decorativo (non religioso) nelle antiche sinagoghe.

I motivi della svastica si trovano persino in Africa.

Ghana, 1400 AD

Svastica su un mosaico romano del II secolo. Tunisia.

Tra gli Hopihopi, abitanti dell’altopiano centrale degli Stati Uniti, la svastica simboleggia la migrazione effettuata in occasione dell’arrivo degli uomini nel quarto mondo attraverso il sipapu o “vagina della terra”. Secondo la tradizione Hopi, Massaw (il guardiano e protettore di quelle terre) istruì i nuovi arrivati a migrare nelle quattro direzioni o angoli della terra per conoscere la vita. Tutti i loro percorsi formavano una grande croce e le loro braccia raggiungevano i passi delle quattro direzioni cardinali. Girando ad ogni estremità, trasformarono questa grande croce in una svastica, sia in senso orario che antiorario, secondo il movimento della terra o del sole.

Schizzi Hopi

Anche i Navajo hanno la svastica fortemente radicata nelle loro credenze, come parte di un racconto mitologico in cui una divinità chiamata Etsáy-hashkéh, l’Uomo Coyote, salvò un bambino che galleggiava su un vortice d’acqua chiamatoAwáy-nah-ólth.

Una procedura di guarigione del popolo Navajo consiste nell’adagiare il paziente sulla svastica sacra al centro di un disegno di sabbia. La tribù Navajo applicava la svastica come ornamento su coperte, perline, ceramiche e altri oggetti.

Coperta Navajo per la pittura su sabbia

Svastiche su una coperta navajo. Arizona, 1920

Il kultrun del popolo Mapuche (Cile) rappresenta nella loro cosmovisione la metà dell’universo o del mondo, nella sua forma emisferica. Sulla toppa sono rappresentati i quattro punti cardinali, che sono i poteri onnipotenti di Ngnechen, il dominatore dell’universo. Questi sono rappresentati da due linee a forma di croce e le loro estremità si diramano in altre tre linee, che rappresentano le zampe del choique (struzzo). All’interno dei quattro quarti sono disegnate le quattro stagioni dell’anno.

Kultrum mapuche (Cile)

Per la cultura andina, la svastica rappresentava, secondo Walter Alva, un: “Elemento geometrico del movimento permanente dei cicli della vita… Per la cultura andina è un simbolo del dio del vento e dell’acqua”.

Il motivo della svastica è stato ritrovato nell’artigianato del popolo Toba a Santiago del Estero, in Argentina.

Artigianato della ceramica di tufo. 1200 A.C.

Per quanto riguarda la presenza di questo simbolo nei tempi precedenti alla conquista dell’America, possiamo citare la nota del ricercatore Ramón Tissera (rivista Todo es Historia, aprile 1972, numero 60):

Una fascia di fili di caraguará, artigianato toba, mostra il dettaglio decorativo più curioso: UNA CRUZ GAMADA, un simbolo di origine antichissima. Nei siti scavati a Santiago del Estero sono stati rinvenuti numerosi elementi incisi con svastiche, oltre a statuette appartenenti all’antico culto della Madre Terra con la “testa di gufo”. Quest’ultima forma religiosa pare coesistesse in questa regione con il culto del Padre Cielo, la cui manifestazione visibile era la svastica.

“È inspiegabile che questo simbolo sia stato utilizzato nel corso della storia da molte civiltà lontane che non avrebbero avuto alcun legame comune, a meno che non si consideri la possibilità che si tratti di un simbolo derivante da un’esperienza comune a tutti questi popoli”.

Secondo il pensatore francese Jean Michel Angebert:

L’origine della Svastica si perde nella notte dei tempi, tanto che può essere considerata il simbolo più antico utilizzato dall’umanità. Il significato più antico che le viene attribuito è quello di simbolo solare. La sua tradizione risale all’India vedica, ma gli insegnamenti brahmanici ci dicono che la sua origine è molto più arcaica (Les Mystiques du Soleil, 1971).

Fonte: Old Archive

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