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La Verità Scomoda

Vi e’ un gran parlare di soluzioni e vie di uscita dalla crisi, dalla povertà, dalla depressione o da un governo ladro, o come va di moda in questo periodo, da un virus impazzito che e’ penetrato direttamente dentro il cervello delle persone prima ancora che attraverso le vie aeree respiratorie.

Accendi il televisore che ti fanno vedere le immagini relative alla devastazione economica in cui si trova il paese, appare uno in televisione e ti dice che la colpa e’ del governo il quale non ha fatto le cose bene, ma poco distante un altro ti riferisce che non e’ vero, i responsabili sono i cittadini che non hanno eseguito bene le direttive dello stato, gli imprenditori a loro volta danno la colpa agli operai che sono lavativi e costano troppo, gli operai danno la colpa ai loro compagni di lavoro che fanno la spia e non sono solidali in quello che fanno, essi a loro volta si lamentano degli affitti troppo cari e delle spese che aumentano e che non consente loro di vivere e gli affittuari e i commercianti di conseguenza ce l’hanno con le leggi in vigore che impongono loro sempre nuove tasse e si potrebbe andare avanti per Mesi e anni

La società attuale e’ quella che ognuno di noi attraverso ogni singola azione individuale ha creato tassello dopo tassello e ha tutte le ragioni di lamentarsi…..

………..mai di se stessi però, mi raccomando.

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LA VIA D’USCITA

La via d’uscita esiste ed è una sola. È questa la verità che nessuno vuole sentire, perché è una verità scomoda. Siamo in un momento di crisi e molti soffrono per problemi pratici effettivi: per mancanza di lavoro, di liquidità, per diminuite possibilità di vita. Altri soffrono per paura di ciò che hanno davanti, perché temono di perdere ciò che hanno e cercano soluzioni pratiche per salvare il salvabile.

La verità è che la società, per come la conosciamo e per come esiste ora, l’abbiamo costruita noi. Noi siamo i responsabili per i governi che ci rappresentano, votati o no, perché gli permettiamo di esistere e perché abbiamo permesso a tutto questo di crescere, di mettere radici e di proliferare.

La società non è mai stata giusta. La crescita delle società si è basata per secoli sullo sfruttamento delle persone più deboli. Le civiltà sono diventate grandi sempre grazie al sacrificio di molti esseri umani. La corruzione fa parte della storia dell’uomo, così come le menzogne.

Ma adesso che l’ingiustizia tocca a noi piangiamo. A nessuno piace considerare che siamo stati anche noi, Italia, italiani, ad essere complici di questo sistema. Volendo anche solo considerare gli ultimi 50 anni siamo stati noi (per esempio) a creare il “must del brand” di tutto ciò che è italiano: vuoi un bel vestito e bene fatto? Lo paghi e anche moltissimo, perché io l’ho firmato io sono italiano. Vuoi, un mobile, un’auto, un paio di scarpe italiane? Allora devi pagare in modo sproporzionato, spropositato quello che dovrebbe essere di per sé stesso bello e ben fatto per il semplice motivo che creare qualcosa di bello è giusto, è meraviglioso; perché è già un dono avere la possibilità di creare. 

Noi abbiamo sfruttato questo sistema, abbiamo venduto a prezzi altissimi a tutto il mondo “l’italianità”. Non ci è bastato avere successo, guadagnare, creare benessere; allora siamo andati a produrre i nostri prodotti all’estero dove la manodopera costava di meno e dove pochi di noi hanno potuto guadagnare di più, sempre a scapito di qualcun’altro. Perché non è bastato avere successo, non è bastato avere benessere; bisognava avere di più, sempre di più. Non ci è bastato riprenderci dalla seconda guerra mondiale, costruire un made in Italy, comprarci casa, due case, tre case… Abbiamo dovuto affittarle a prezzi spropositati a chi non poteva permetterselo; abbiamo dovuto sfruttare i turisti che venivano a trovarci. Anche oggi, in questo momento di crisi profonda dove ci sono dei professionisti che hanno perso tutto, che sono costretti ad andare a mangiare nelle mense pubbliche, esiste ancora un mercato dello sfruttamento dei beni primari (la casa è proprio uno di questi) a costi impossibili da sostenere, perché vogliamo ancora guadagnare sulle difficoltà degli altri; quindi sfruttare la situazione di chi non è stato fortunato.

Ma di che cosa stiamo parlando?

Di quale cambiamento auspicabile stiamo parlando?

Fino a quando non cambiano gli esseri umani non cambierà nulla.

In Grecia stanno morendo di fame e di stenti e noi siamo preoccupati di salvare i nostri risparmi. Vergogna, dovremmo vergognarci. Con quale diritto pensiamo di dover salvare le nostre cose pratiche, materiali. Andiamo in chiesa, organizziamo visite dal Papa e non abbiamo un occhio, una parola, un gesto per i nostri vicini di casa che sono stati ingannati, sfruttati, traditi ed ora soffrono ingiustamente perché vittime di un sistema che vuole impoverire, stritolare e renderci schiavi e non capiamo che i prossimi siamo noi. Comunque il primo vero interesse di tutti resta salvare ciò che si ha; il nostro “piccolo orto”.

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Non ci sarà nessun cambiamento è questa la verità, perché siamo noi i primi a dover cambiare. Volete uscire dal sistema? Allora usciteci!

Lasciate il lavoro, la scuola, il sistema. Uscite fuori dai giochi. Lo impariamo da bambini ma poi lo dimentichiamo: l’unico modo di uscire fuori dai giochi, è sempre stato smettere di giocare.

La verità è che gli esseri umani, la massa, è sempre stata la più forte. La massa ha bisogno  dei governi, come i governi hanno bisogno della massa. È un gioco reciproco di cui la massa non è consapevole. Se la massa smette di giocare, smette di votare, di lavorare, di andare a scuola di fare qualsiasi cosa questa società, così come è impostata ci chiede, allora i governi hanno un problema, un serio e vero problema. Le guerre non si combattono con la violenza, ma non partecipando.

Siamo tanti; non siamo mai stati così tanti sulla Terra. Siamo forti se agiamo tutti insieme. Non c’è modo di fermare una tale quantità di uomini se agisce insieme. Se tutti questi uomini escono fuori dal sistema e da domani si svegliano e vanno in spiaggia, nel parco o dovunque vogliano andare e da allora si iniziano a comportare da esseri liberi, allora il sistema crolla; in una settimana.

La libertà è una questione di mente non di soldi. Si è liberi se lo si è dentro di sé; non sono i soldi a renderci liberi. La società ci mente; la comunicazione ci mente; il sistema ci mente. Non guardate con invidia verso chi ha messo via tanto capitale sfruttando il sistema; questi esseri non sono liberi. Esistono da sempre le pecore ed il cane pastore. Questi esseri sono il “cane pastore”, ed esiste da sempre un profondo legame tra “il cane pastore e le sue pecore”. Il cane pastore non è libero. L’aquila è libera! Libera perché è senza rapporti di dipendenza da niente. La sua vita, la sua giornata, la sua sussistenza non dipende da niente e nessuno. Siate aquile e lasciate tutto, tanto lo perderete comunque. Lasciarlo ora vuol dire combattere in modo pacifico e vincere.

Ma poi, guardatelo bene: abbiamo paura di lasciare cosa?

Il lavoro? Se vi rende felici state dove siete; ma quanti di voi non lo sono affatto? Scommetto la maggioranza. Non pensate di poter ottenere risultati diversi rendendovi davvero utili ad una società diversa, facendo ciò che vi piace davvero fare e nel quale magari siete bravissimi?

La scuola? La scuola ci mente spudoratamente, all’insaputa degli stessi insegnati inconsapevoli perché sono preparati nelle stesse università create dal sistema per perpetuare la menzogna che ci tiene schiavi. Non è vero nulla di ciò che ci insegnano, è l’allevamento degli schiavi. Non è vera la nostra storia e neanche il computo degli anni in cui ci troviamo. Non è vera la scienza, né l’astronomia. Lasciare la scuola pubblica e privata è il dono più grande che possiamo farci. Chi desidera davvero studiare e/o istruire può trovare libri e informazioni libere che possono insegnargli le cose per come stanno realmente. Sono sicura che esistono tanti di noi che hanno passato la vita a studiare ciò che veramente c’era da sapere e che vorrebbero condividerlo con gli altri, grandi e piccoli, gratuitamente.

Noi, massa, per adesso abbiamo ancora tutto: la vita, il libero arbitrio, le terre, le case. Non permettiamo loro di toglierci tutto ciò che abbiamo, compresa la libertà, perché è in questa direzione che stiamo andando. Uniamoci, conosciamoci, aiutiamoci; condividiamo terra, case e creiamo piccoli gruppi indipendenti; coltiviamo la terra e i giardini; creiamo orti sui balconi, sui terrazzi; andiamo a pescare e condividiamo ciò che abbiamo, ciò che sappiamo. Noi possiamo ancora scegliere di essere liberi insieme, di uscire fuori da tutto questo prima che ci stritoli.

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Il risultato sarà il riappropriarci della nostra vita, delle nostre  qualità, dei rapporti umani. Il risultato sarà il rimpossessarci dei nostri doni, delle nostre virtù e dei nostri sogni. Non siate spaventati da una società che parte dal nulla e che ha tutto da costruire perché è la cosa più grande, magnifica e stimolante che potrà mai capitarvi su questa Terra. È della schiavitù che dovete avere paura, di quello che sta succedendo se non ne usciamo fuori; ma possiamo farlo solo insieme, tutti insieme.

Nessun politico potrà salvarci da tutto questo, nessun sistema politico, nessun partito. Possiamo salvarci solo se agiamo in modo indipendente e insieme, sostenendoci l’uno con l’altro. Non perderemo davvero nulla, nulla; guadagneremo invece la vita e un futuro per noi e per i nostri figli.

Conosciamoci, contattiamoci, iniziamo ad unirci non a separarci. Non c’è nulla che davvero ci separi se non noi stessi e le cretinate che ci mettono in testa per farci essere uno contro l’altro. Ma noi non abbiamo nessun motivo di essere uno contro l’altro. Per favore tendiamoci la mano.

Però non solo su Facebook (o simili), incontriamoci veramente.

Penelope London

Fonte: Astronavepegasus

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