Le mappe del mondo sono un imbroglio e nessuno se ne accorge
Sono sicuro che nessuno ci ha mai fatto caso, ma le cartine geografiche sono un autentico insulto alla razionale prospettiva grafica e le motivazioni non sono come la gente pensa squisitamente coreografiche, ma affondano le loro radici in quella che deve essere una rappresentazione che stimola gli individui a ragionare in un determinato modo su quello che si ritiene un banale errore di misura. Questi signori della guerra sono veramente bravi bisogna ammetterlo. 🙁
Toba60
Siamo tra i più ricercati portali al mondo nel settore del giornalismo investigativo capillare ed affidabile e rischiamo la vita per quello che facciamo, ognuno di voi può verificare in prima persona ogni suo contenuto consultando i molti allegati (E tanto altro!) Abbiamo oltre 200 paesi da tutto il mondo che ci seguono, la nostre sedi sono in Italia ed in Argentina, fate in modo che possiamo lavorare con tranquillità attraverso un supporto economico che ci dia la possibilità di poter proseguire in quello che è un progetto il quale mira ad un mondo migliore!
Le mappe del mondo sono un imbroglio
Selma Malika Haddati, vicepresidente dell’Unione Africana (UA), ha lamentato che «le mappe (del mondo) non sono neutre. Influenzano la nostra comprensione del mondo». Davvero? Secondo la sua visione del mondo, le mappe della Terra devono essere riviste. I paesi dell’emisfero settentrionale, in particolare l’Europa, ma anche la Russia, sono effettivamente rappresentati in modo sproporzionato rispetto all’Africa. Ciò conferisce loro un’importanza eccessiva rispetto al loro continente.

La Groenlandia è più grande dell’Africa: la proiezione di Mercator suscita irritazione nel continente nero (grafico: Imago)
In realtà, l’Europa continentale fino agli Urali misura solo 10,5 milioni di chilometri quadrati, mentre l’Africa, con i suoi 30,4 milioni di chilometri quadrati, “pesa” circa il triplo. Con i suoi 4,3 milioni di chilometri quadrati, l’Europa dell’UE è meno della metà dell’Europa continentale, e tra questi c’è anche la Germania con i suoi 0,357 milioni di chilometri quadrati. Bisogna quasi cercare il nostro Paese con una lente d’ingrandimento sulle mappe del mondo o su un mappamondo.
E quindi metà dell’Africa è attratta da questo angolo di terra! Perché allora questa politica africana non mette in guardia i suoi connazionali dalla presunta ristrettezza delle nostre grandi città? Perché non avverte la sua clientela che la densità demografica (in Germania) è da tre a cinque volte superiore a quella del suo continente nero? No, lei lascia che la sua popolazione venga a “lavorare” da noi, affinché gli emigrati possano inviare generosi trasferimenti di denaro alla loro patria, contribuendo così a migliorare il magro prodotto interno lordo di ciascuna delle inefficienti economie africane.
Distorsione cartografica
Come si verifica la distorsione delle mappe del mondo? È la conseguenza inevitabile del problema di rappresentare in modo bidimensionale la superficie tridimensionale del globo terrestre. La distanza di un grado di longitudine all’equatore, che attraversa l’Africa centrale, è di circa 111,2 chilometri (40.000 chilometri divisi per 360 gradi). Berlino, invece, si trova a 52,5 gradi di latitudine nord, più vicina al Polo Nord che all’equatore, e di conseguenza il suo grado di longitudine misura 67,6 chilometri, ovvero solo il 60% di quello che misura un grado di longitudine dell’Africa equatoriale per il calcolo vedi qui.
Una rappresentazione cartografica porta automaticamente a distorsioni, che sono più evidenti in Groenlandia con la proiezione di Mercatore. Come soluzione al “problema” sembra invece più adatta la proiezione cartografica Equal Earth. Si tratta di una proiezione cartografica pseudo-cilindrica del mondo, inventata nel 2018. È influenzata dalla diffusa proiezione di Robinson, ma a differenza di quest’ultima mantiene le dimensioni relative delle superfici. Secondo questa rappresentazione, l’Africa non viene sottovalutata.
Secondo la mappa, in Europa lo spazio sta diventando stretto
Ciononostante, Haddati sostiene che sia giunto il momento di “correggere” le mappe del mondo. Cosa intende fare la “seconda donna dell’Africa” dell’Algeria islamica, che è 6,7 volte più grande della Germania, ma ha solo poco più della metà della popolazione tedesca? Torniamo ancora una volta al confronto tra una città africana e la capitale tedesca: chi vive in Africa centrale in un terreno di 1000 metri quadrati, a Berlino avrebbe a disposizione solo 600 metri quadrati (il 60% della distanza longitudinale rispetto a casa sua) a causa della contrazione della superficie tra i meridiani. A quanto pare, dovrebbero quindi condividere molto meno spazio con i propri connazionali, senza contare che ci sono anche alcuni abitanti del luogo. Perché vengono comunque in Germania, anche se qui, stando alla mappa, devono limitarsi in termini di spazio?
È semplice: perché sanno che qui i “panini” sono molto più grandi, in proporzione alla superficie disponibile. In altre parole: la Germania è al primo posto a livello mondiale per quanto riguarda l’assistenza completa agli immigrati, il che attira le persone qui (in neotedesco “pull factor”). Se ci limitassimo a un livello di assistenza pari a quello dei paesi che attraversano nel loro lungo viaggio verso la terra promessa, non avremmo bisogno di bloccare le accoglienze.
Il dono velenoso della Merkel
Non dovremmo nemmeno discutere di controlli alle frontiere e rimpatri (allora chiamati, nel gergo politico completamente privo di connotazioni politiche di inizio secolo, «rimpatrio») nei paesi balcanici o nei loro paesi d’origine. Gli africani rimarrebbero nei paesi europei con una densità di popolazione inferiore, proprio come nel loro paese d’origine. E ciò che vale per l’Africa vale anche per gli altri paesi di provenienza dei migranti.
Nella settimana prima di Natale del 2018, la cancelliera Merkel è volata a Marrakech per far approvare il Patto globale sulla migrazione: il suo regalo di Natale alla comunità internazionale, per noi un dono avvelenato. Tale patto sulla migrazione garantisce a ogni cittadino del mondo il diritto fondamentale all’emigrazione: fin qui tutto bene. La sua decisione era stata preceduta, nel 2015, dalla garanzia di immigrazione in Germania per ogni cittadino del mondo: fin qui tutto male. È interessante notare che l’Algeria, da cui proviene la “seconda donna d’Africa”, si è astenuta dal voto sul patto sulla migrazione. Le malelingue ipotizzano che ciò sia dovuto al fatto che la conferenza, sensazionale e redditizia per i padroni di casa, si è tenuta nel vicino Marocco e non in Algeria. Insomma, “è umano” ovunque.
Von Albrecht Künstle
Fonte: ansage.org
SOSTIENICI TRAMITE BONIFICO:
IBAN: IT19B0306967684510332613282
INTESTATO A: Marco Stella (Toba60)
SWIFT: BCITITMM
CAUSALE: DONAZIONE




