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Mario Draghi il Sicario della Finanza: Una Vita Dedicata a Distruggere le Economie del Mondo

Vi devo confessare che mi riesce difficile commentare l’avvento di Mario Draghi come primo ministro In Italia.

Ho evidenziato in centinaia di articoli (E tutti ben documentati) in questi anni, la pericolosità’ di questo famigerato personaggio neanche tanto oscuro della finanza mondiale, noto in tutto il mondo per il suo spietato cinismo.

Che non vi sia stata un insurrezione popolare può essere dovuta a sette di queste plausibili motivazioni.

1) Il popolo Italiano non lo conosce o ha una informazione distorta su di lui.

2) Alla gente sta bene, si fidano della Troika Europea e del governo non eletto che lo ha posto sullo scranno del potere nazionale.

3) A nessuno importa nulla, tanto non si può’ cambiare l’ordine delle cose.

4) Andrà tutto bene perché peggio non può andare.

5) Seguono solo i programmi televisivi nazionali in prima serata e gli organi di informazione in rete via Google, Yahoo, Bing e Yandex.

6) Non seguono Toba60 e preferiscono guardare il Grande Fratello o Bruno Vespa in seconda serata.

7) Presi dai social tra un like e un vaff… si sono dimenticati che le cose per cambiarle bisogna necessariamente alzarsi dalla sedia e prendere una qualsiasi iniziativa che non sia quella esclusiva di lamentarsi scendendo in piazza.

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Una Vita Dedicata a Distruggere le Economie del Mondo

A cosa ci hanno portato oltre trent’anni di politiche Neoliberiste? “LAVORERETE UN GIORNO IN MENO GUADAGNANDO COME SE LAVORASTE UN GIORNO IN PIÙ!”, si diceva all’inizio degli anni 2000.

Progetto ancora irrealizzato e che anzi all’epoca del Covid​ sembra lontano anni luce per i lavoratori, soprattutto i privati, sempre più sotto scacco del baratro economico che incombe.

Con ogni probabilità però quelle politiche Neoliberiste continueranno nell’immediato futuro, perché il possibile nuovo premier Mario Draghi​ è uno dei padri di quelle politiche economiche che hanno partorito le privatizzazioni​ degli anni ’90.

Sulla competenza del nuovo premier scelto da Mattarella​ sembrano tutti concordare, ma poi c’è da vedere come verrà usata quella competenza. Uno scenario si può già delineare a partire dal curriculum dell’ex presidente della BCE​, come hanno fatto in diretta Valerio Malvezzi​ e FabioDuranti​.

L’obiettivo numero uno ”a lungo termine” della filosofia liberista potrebbe essere proprio la proprietà privata. Un monito lo abbiamo avuto di recente, nientemeno che nelle parole del Papa: “Non esiste la proprietà privata”. Una dichiarazione più politica che teologica, quella di Francesco, che potrebbe trovare presto un seguito, come profetizza Malvezzi.

Mario Draghi & Mario Monti

Mario Draghi si è reso responsabile della svendita del patrimonio pubblico ai potentati stranieri per i quali lavorava; il tutto è iniziato a bordo del Britannia nel 1992.


Draghi si è reso responsabile di miliardi di euro di perdita del nostro Stato in prodotti derivati sottoscritti tra il ’91 e il 2001, ossia quando era direttore generale al Ministero del Tesoro.

Si è reso responsabile dell’aggravarsi dell’indebitamento dell’Italia sui mercati finanziari, ricordiamo infatti che le sue iniezioni di liquidità creata dal nulla erano comunque gravate di interessi.

Draghi è appartenente a organizzazioni fortemente antidemocratiche ed oligarchiche dei membri del capitalismo speculativo come Bilderberg, e la commissione Trilaterale.

Draghi proviene dalla Goldman Sachs ed è addirittura membro del Gruppo dei 30, ossia i 30 uomini più potenti del mondo bancario e finanziario che si riuniscono a porte chiuse nonostante il conflitto di interessi col suo ruolo di garante alla Banca Centrale Europea.

Draghi è responsabile del commissariamento dell’Italia da parte della finanza internazionale avvenuto nel 2012 con la famosa lettera inviata insieme a Trichet per destabilizzare il governo in carica, cosa che una banca non dovrebbe e non potrebbe mai fare.


Draghi si è reso responsabile di non aver raggiunto neanche gli obiettivi sull’inflazione alla guida della BCE e di non avere vincolato le iniezioni di liquidità a prestiti e investimenti nell’economia reale, a cui è arrivato davvero ben poco. Unico merito di Draghi è aver salvato l’euro.

Un po di storia per Ricordare Mario Draghi

Proviamo a capire insieme cosa accade quando al Governo italiano giunge un uomo proveniente dalla banca d’affari americana GoldmanSachs​.

Facciamo un passo indietro: nel 2011 due uomini provenienti dalla Goldman Sachs Mario Monti​ e Mario Draghi​ – diventano rispettivamente Presidente del Consiglio​ del Governo tecnico in Italia e governatore della Banca Centrale Europea​.

Tutto avviene nell’arco di due settimane (Draghi il primo novembre, Monti il 16), ma tra quelle due date si inserisce quella di un’altra figura legata alla Goldman Sachs, ossia Lucas Papademos​, che l’11 novembre 2011 diventa il Presidente del Consiglio tecnico in Grecia​.


Già la tempistica lascia qualche sospetto sul legame tra i tre e la controversa banca d’affari americana. Ma cosa avevano in comune? E che ruolo ha avuto la Goldman Sachs nei loro prestigiosi incarichi? Monti è arrivato a capo del Governo tecnico in Italia a causa della crisi dello Spread​ indotta dalle grandi banche, tra cui proprio Goldman Sachs, come riportato da MilanoFinanza​ l’11 novembre 2011.


La stessa Goldman Sachs aveva contribuito a truccare i conti della Grecia per permetterle di entrare nella gabbia dell’euro insieme all’allora governatore della Banca Greca​ che – guarda caso – era proprio Lucas Papademos

E’ stato tra l’altro un protagonista assoluto per conto della Goldman Sacks in compagnia di Mario Monti, (Incredibile ma vero venne nominato tempo dopo come primo ministro in Italia) all’epoca consigliere del Ministro Cavallo, ministro dell’economia Argentino all’Epoca di Menem) del Crack Argentino che ha distrutto e dilapidato un economia tra le più’ ricche del mondo e che ancora oggi ne stanno pagando le conseguenze.

P.S.

All’epoca l’unica credenziale che venne attribuita a Mario Monti fu quella di essere stato professore all’università Bocconi di Milano che alla World University Rankings risultava essere all’epoca al 272 posto li dove gran parte delle Università del Terzo Mondo erano abbondantemente sopra la presunta Titolata Scuola Italiana!!!!

Stefania Sodacci

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