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Può l’Europa Sopravvivere alla Sua Stessa Censura?

Sebbene circa 200 accademie di IP e gran parte dell’industria musicale abbiano bocciato la nuova legge europea sul copyright, il parlamento europeo l’ha approvata lo stesso. Ci sono due sezioni della legge particolarmente rilevanti. L’articolo 11 impedisce agli aggregatori di notizie, come i motori di ricerca e le società di social media, di collegare e fornire frammenti di articoli senza pagare una “link tax”. Un’assurdità, non c’è motivo per cui i siti web debbano pagare per quello che è a tutti gli effetti un favore. È responsabilità di coloro che creano contenuti monetizzarli attraverso annunci pubblicitari o paywall, non tentare di sottrarre i ricavi da entità di maggior successo. In pratica questo concentrerà il potere nelle mani di grandi siti di notizie, i quali hanno maggiori probabilità di raggiungere accordi per il diritto di condividere i link.

Uno studio tedesco ha rilevato che quasi due terzi delle entrate andranno ad un singolo editore e solo l’un percento ad editori più piccoli. Non sorprende quindi che i lobbisti dell’industria editoriale multinazionale abbiano spinto per l’approvazione della legge. L’articolo 13 rende le piattaforme (come Google, Facebook, Twitter, Tumblr e i forum Web) responsabili in modo proattivo per la violazione del copyright. Inverte l’onere, supponendo che i contenuti generati dagli utenti rompano il copyright a meno che non sia provato diversamente. Altra assurdità, poiché le piattaforme sono come librerie e quando un libro è offensivo o lede il copyright, viene semplicemente rimosso… non si fa causa alla biblioteca. Il copyright è spesso poco chiaro e contestato. Visto che suddette piattaforme saranno legalmente responsabili, dovranno utilizzare sistemi automatici per impedire agli utenti di pubblicare contenuti, immagini, video e musica attraverso GIF e meme. In pratica questo significa filtri di caricamento, una seria minaccia alla libertà di espressione e alla creatività online.

Per non parlare del caos che verrà generato dai falsi positivi. L’articolo 13 è anch’esso un regalo per le piattaforme più grandi, perché sebbene possa creare qualche grattacapo, solo le grandi aziende potranno permettersi di rispettare la legislazione creando una valutazione automatica del copyright e la concessione di licenze con i proprietari. Piattaforme nuove e più piccole non saranno in grado di competere.

Fonte: https://www.francescosimoncelli.com/

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