10 Cose che Abbiamo Imparato Durante il Colpo di Stato del Covid-19
Il mondo intero é stato preso in giro da un manipolo di criminali presuntuosi ed in preda ad un delirio di onnipotenza che ha fatto molta presa sulla popolazione mondiale.
Ora confidano nella innata predisposizione della gente a dimenticare in fretta e si fanno paladini della ripresa attraverso delle misere concessioni che hanno la sola funzione di procrastinare un agonia che prima ancora che dal covid, parte da una già endemica debacle economica che in tutti i modi hanno cercato di mascherare.
Come tutte le cose si devono anche cogliere gli aspetti positivi, benché c’è da dire che attraverso una collettività più’ preparata non saremmo mai arrivati al punto in cui ci si trova adesso.
Alle volte penso a quanto questa nomenclatura di politici devono odiare se stessi, l’umanità, la naturalezza della vita con tutte le sue potenzialità, al punto da aver creato con accanimento terapeutico un cosi devastante stato di cose sino a ridurre alla disperazione, la fame, alla schiavitù ed alla privazione di ogni libertà’ di pensiero una sacca infinita di persone.
Questo sarà’ materia di studio per i nostri posteri che avranno molto da lavorare, nel frattempo per noi che viviamo il presente cerchiamo di fare tesoro da questa situazione e di cominciare a tirare le somme, solo attraverso una disanima oggettiva dei fatti si possono operare le scelte giuste per un futuro possibilmente meno virale, a cominciare da quanto ora avrete modo di apprendere.
Toba60
Il Colpo di Stato del Covid-19
Un potenziale positivo dall’intera debacle di Covid-19 è che abbiamo imparato una quantità incredibile sulla società in cui viviamo. Questo sarà cruciale se riusciremo ad evitare una discesa in un futuro da incubo di schiavitù tecno-fascista.
Avremo una nuova comprensione di ciò che il nostro mondo è diventato e di ciò che vorremmo che fosse nei decenni e nei secoli a venire. E “noi” significa noi. Mentre la maggioranza non ha, apparentemente, imparato nulla da ciò che è successo.
Non c’è modo che la conoscenza acquisita da un 15% o 20% della popolazione sveglia non finisca per essere condivisa da quasi tutti. Una volta che la verità è fuori, tende a rimanere fuori. Come ha detto saggiamente H.R. Haldeman, “non si può rimettere il dentifricio nel tubetto”.
Ecco dieci cose che abbiamo imparato durante il colpo di stato del Covid
(1)
Il nostro sistema politico è irrimediabilmente corrotto. Praticamente tutti i politici sono irrimediabilmente corrotti. Non ci si può fidare di nessun partito politico. Tutti possono essere, e sono stati, comprati.
(2)
La democrazia è una farsa. È stata una farsa per molto tempo. Non ci sarà mai una vera democrazia quando il denaro e il potere sono la stessa cosa.
(3)
Il sistema non si fermerà davanti a nulla per mantenere il suo potere e, se possibile, aumentare i suoi livelli di controllo e sfruttamento. Non ha scrupoli. Nessuna bugia è troppo scandalosa, nessuna ipocrisia troppo nauseante, nessun sacrificio umano troppo grande.
(4)
I cosiddetti movimenti radicali di solito non sono niente del genere. Da qualsiasi direzione pretendano di attaccare il sistema, fanno solo finta di farlo, e servono a incanalare il malcontento in direzioni che sono innocue per la cricca del potere e persino utili per i suoi programmi.
(5)
Qualsiasi voce “dissidente” di cui abbiate mai sentito parlare attraverso i media aziendali è probabilmente un falso. Il sistema non distribuisce pubblicità gratuita ai suoi veri nemici.
(6)
La maggior parte delle persone nella nostra società sono codardi. Si libereranno di tutti i bei valori e principi di cui si sono vantati a gran voce per tutta la vita solo per evitare la minima possibilità di critiche pubbliche, inconvenienti o anche piccole perdite finanziarie.
(7)
I media tradizionali non sono altro che una macchina di propaganda per il sistema e i giornalisti che vi lavorano hanno venduto la loro anima dispiaciuta, mettendo le loro (spesso minime) capacità di scrittura interamente a disposizione del potere.
(8)
La polizia non è al servizio del pubblico, ma di una minoranza potente ed estremamente ricca che cerca di controllare e sfruttare il pubblico per i propri stretti e avidi interessi.
(9)
Non ci si può fidare degli scienziati. Useranno il potere ipnotico dei loro camici bianchi e del loro status autorevole a beneficio di chiunque finanzi il loro lavoro e il loro stile di vita. Chi paga il pifferaio chiama la melodia.
(10)
Il progresso è un’illusione fuorviante. Il “progresso” della crescente automazione e industrializzazione non va di pari passo con un progresso nella qualità della vita umana, ma di fatto la ridurrà “progressivamente” fino alla completa estinzione.
Winter Oak
Fonte: Twitter WinterOakPress