I Misteriosi Petroglifi della Valcamonica e gli Antichi Alieni
Provate ad andare in Perù, in Egitto, in Serbia, in Germania, in Messico o in qualsiasi parte del mondo e scoprirete che le immagini simboliche raffigurate presso i luoghi delle antiche civiltà locali sono sempre le stesse e sempre meno sono le persone che si domandano perché.
L’archeologia è stata bandita praticamente in tutti gli stati del mondo e non possono essere fornite informazioni senza il controllo degli organi di stato ….lo sapevate?
Meditate gente Meditate.
Toba60
Il nostro lavoro come ai tempi dell’inquisizione è diventato attualmente assai difficile e pericoloso, ci sosteniamo in prevalenza grazie alle vostre donazioni volontarie mensili e possiamo proseguire solo grazie a queste, contribuire è facile, basta inserire le vostre coordinate già preimpostate all’interno dei moduli all’interno degli editoriali e digitare un importo sulla base della vostra disponibilità.Se apprezzate quello che facciamo, fate in modo che possiamo continuare a farlo sostenendoci oggi stesso…
Non delegate ad altri quello che potete fare anche voi.
Staff Toba60
Meno dello 0,1% dei nostri lettori ci supporta, ma se ognuno di voi che legge questo ci supportasse, oggi potremmo espanderci, andare avanti per un altro anno e rimuovere questo fastidioso Banner…
I misteriosi petroglifi della Valcamonica e gli antichi alieni
Uno dei modi in cui i popoli del passato hanno lasciato una traccia della loro esistenza e della loro vita sono le varie pitture rupestri che si trovano in tutto il mondo.
Si tratta di persone vissute prima della storia scritta, quando il modo migliore per annotare una scena della loro vita era iscriverla sulla roccia, e molte di queste reliquie del passato dimenticato sono state scoperte. A volte, però, ci sono opere d’arte rupestre che non si limitano a offrire uno sguardo su un’altra epoca, ma mostrano qualcosa di veramente misterioso.
All’interno dell’aspra e montuosa area della Lombardia, in provincia di Brescia, si trova una valle isolata chiamata Valcamonica. Una delle più grandi valli delle Alpi centrali, si estende per 56 miglia attraverso campi rurali, boschi e caratteristici borghi medievali che sono cambiati pochissimo nel corso di centinaia di anni e sembrano usciti da una fiaba, alcuni dei quali sono stati regolarmente votati come tra i borghi più belli d’Italia.
L’area è anche ricca di flora e fauna, in gran parte unica nel suo genere, e dal 2018 è stata riconosciuta come Riserva Mondiale della Biosfera dall’UNESCO. Oltre a questo, la valle è ricca di storia, con numerosi antichi castelli e rovine romane, e possiede diversi siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, ma la Valcamonica è forse più conosciuta per avere la più grande, estesa e completa collezione di disegni rupestri preistorici, chiamati petroglifi, al mondo.
Sebbene i disegni rupestri fossero noti da tempo agli abitanti del luogo, che per lo più li ignoravano e li chiamavano pitoti, o “scarabocchi”, hanno ottenuto l’attenzione del mondo accademico nel 1914, quando sono stati ritrovati dall’alpinista e geografo Gualtiero Laen, e da allora hanno suscitato un interesse sempre maggiore da parte di scienziati e antropologi di tutto il mondo. Sono oltre 140.000 i simboli e le figure formalmente riconosciuti dall’UNESCO scolpiti nella roccia in tutta la valle, ma si stima che in totale possano essere tra i 200.000 e i 300.000, che racchiudono oltre 8.000 anni di storia, a partire almeno dal VI-VIII secolo a.C. nel Mesolitico (15.000-5.000 a.C.) fino al Medioevo (476-1453 d.C.).
Molte di queste incisioni catturano nel tempo immagini che ritraggono la vita quotidiana e la spiritualità di questi antichi esseri umani, tra cui animali, piante e uomini impegnati in varie scene di vita quotidiana, di caccia, di magia, di religione, di guerra e di navigazione, tutte in condizioni eccezionalmente buone e praticamente non danneggiate dagli anni e dagli agenti atmosferici, rendendo così queste incisioni e la storia che ritraggono inestimabili per i campi della preistoria, della sociologia e dell’etnologia.
Le ampie incisioni hanno attirato molta curiosità e fascino da quando la loro presenza è diventata nota. In particolare, sono state utilizzate come propaganda nazista durante la Seconda guerra mondiale, quando i tedeschi Franz Altheim ed Erika Trautmann iniziarono ad associare i petroglifi alle ideologie naziste, diffondendo rapidamente l’idea che essi raffigurassero una misteriosa razza ariana ancestrale e fornissero la “prova” della loro superiorità.
Le incisioni furono utilizzate anche per la propaganda fascista italiana e solo nel dopoguerra e negli anni Cinquanta si ricominciò a fare ricerca scientifica su di esse. Nel 1979, i petroglifi della Valcamonica sono stati riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, diventando il primo sito italiano designato, e le incisioni hanno suscitato meraviglia e speculazioni fino ai giorni nostri. Tuttavia, con un luogo così misterioso e fermo nel tempo, forse non sorprende che vi siano stati associati anche molti misteri irrisolti.
Non è passato inosservato il fatto che tra tutte le immagini di esseri umani, animali, piante e forme geometriche varie ce ne sono alcune che si distinguono per essere piuttosto diverse dal resto e non un po’ fuori luogo. In particolare, ci sono alcuni petroglifi che mostrano figure disegnate in modo tale da far sembrare le loro teste troppo piccole in proporzione al resto del corpo, e a rendere il tutto più strano è il fatto che sembrano indossare quella che può essere descritta solo come una sorta di tuta spaziale protettiva.
Queste figure hanno anche in testa dei caschi che assomigliano molto a quelli che indossano gli astronauti, con tanto di linee che si irradiano verso l’esterno come se volessero trasmettere una luce brillante. Per rendere il tutto ancora più bizzarro, le figure sono raffigurate con in mano quelli che sembrano strumenti o armi misteriose, come non se ne vedono in nessun altro disegno, e in effetti in nessun altro luogo della storia di queste incisioni si è visto qualcosa di simile. L’impressione che si ha è che si tratti di figure con tute da astronauta che brandiscono strumenti o armi avanzate, ma naturalmente c’è l’enigma che si tratta di immagini risalenti a migliaia di anni fa, molto prima che fosse disponibile qualsiasi tipo di attrezzatura o di illuminazione elettrica.
Cosa ne deduciamo? Perché questa serie di incisioni ha conservato figure dall’aspetto così anomalo tanto tempo fa? Considerando il loro strano aspetto e la loro natura fuori luogo, forse non sorprende che gli strani petroglifi siano stati proposti come prova che antichi alieni abbiano visitato l’area e siano stati poi raffigurati dall’impressionato popolo antico che viveva qui. Tuttavia, altri hanno proposto che i petroglifi siano semplicemente rappresentazioni artistiche stilistiche di qualche idea religiosa o addirittura di una battaglia tra due uomini che indossano una sorta di armatura.
Le immagini sono così antiche e le persone che le hanno incise nella roccia sono scomparse da tempo, quindi è impossibile dirlo con certezza, ma le immagini sono certamente strane se paragonate alle altre figure e scene più banali raffigurate in Valcamonica. Cosa sono e cosa rappresentano queste immagini? Sono solo i capricci di qualche artista di vecchia data, una scena banale che è stata semplicemente travisata, o qualcosa di più? Di petroglifi misteriosi ne sono stati scoperti molti in tutto il mondo e, qualunque sia la risposta, quelli della Valcamonica restano quantomeno intriganti.
Fonte: mysteriousuniverse.org
SOSTIENICI TRAMITE BONIFICO:
IBAN: IT19B0306967684510332613282
INTESTATO A: Marco Stella (Toba60)
SWIFT: BCITITMM
CAUSALE: DONAZIONE