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Le Abilitá di un Allenatore di Calcio

Se qualcuno pensa che per essere un bravo allenatore di calcio basti conoscere tutto di tattica strategia e tutte quelle conoscenze rifetite alla tenica, state pur certi che avrá tutte le credenziali per fare un buco nell’acqua.

Da uno studio riferito ai migliori tecnici del mondo e’ risultato che la componente tecnica per quanto sia un requisito molto utile, non e’ assolutamente la qualita’ che li rende vincenti.

Quello che avrete modo di leggere ora, penso sia un qualcosa che forse tutti dovrebbero prendere in seria considerazione, sono cose che non si apprendono a scuola e nessuno potra’ mai far propria questa conoscenza sensa un lavoro introspetivo che rende funzionale ogni presa di posizione, a prescindere da quelli che sono gli obbiettivi da intraprendere.

Non abbiate fretta e fate le cose con calma, la mente e’ la sola cosa che conta, cominciamo ad usarla nel modo migliore e….

….per una volta il pallone mettiamolo da parte.

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Essere un allenatore richiede molte qualità e abilità

A seconda della situazione e del momento, l’allenatore è:

  • Designer: progetta gli obiettivi da raggiungere e le operazioni di formazione
  • Organizzatore: organizza le situazioni dell’atleta e struttura il gruppo
  • Comunicatore: comunica con l’ambiente esterno e il gruppo sportivo, chiarisce gli obiettivi e guida il lavoro,
  • Facilitatore: sviluppa un clima motivazionale, guida alla ricerca di responsabilità e autonomia e organizza le interazioni tra coach e coach
  • Valutatore: valuta costantemente le proposte di lavoro in base alle risorse degli sportivi, gli effetti dell’allenamento in base all’obiettivo perseguito, i risultati ottenuti nonché le loro cause.

RUOLO DELL’ ALLENATORE

Il ruolo dell’allenatore si esprime in due aree

  • Quello della produzione dei giocatori e quello della comunicazione con loro.
  • Nell’area della produzione di giocatori
  • Chiarire gli obiettivi (terminali o intermediari)
  • Analizza le difficoltà (organizzazione, livelli ecc …)
  • Valorizzare l’altro (empowerment)
  • Ricordare gli standard di risultati (in relazione al livello degli avversari)
  • Promuovere scelte rilevanti (livello di requisito)
  • Proporre soluzioni (pianificazione, programmazione)
  • Nell’area della comunicazione e delle esigenze individuali

L’allenatore deve essere in grado di:

  • Sviluppare la partecipazione (gestione partecipativa)
  • Rimettere a fuoco l’attività (promemoria degli obiettivi)
  • Prendi in considerazione le emozioni (preparazione psicologica)
  • Riconciliare e risolvere i conflitti (gestione del gruppo)
  • Invia segnali di riconoscimento (congratulazioni e incoraggiamento, feedback positivo)
  • Sviluppare un ascolto enfatico (portare l’atleta a livello emotivo per permettergli di sentirsi meglio)

COMPETENZE DELL’ALLENATORE

A livello oggettivo, l’allenatore, attraverso la sua formazione e la sua esperienza, deve essere in grado di:

Eseguire un’analisi della situazione iniziale (diagnosi)

Vincoli della pratica sportiva:

  • Risorse del team di gestione
  • Caratteristiche degli atleti da allenare (risorse iniziali)
  • Struttura della formazione, risorse materiali
  • Obiettivi sportivi perseguiti
  • Mezzi da attuare.

Fare scelte e prendere decisioni (definire obiettivi e mezzi per raggiungerli):

  • Scelta degli obiettivi per i risultati perseguiti (terminali) e sviluppo (intermedi),
  • Contenuti della formazione, metodi di valutazione, monitoraggio …

Costruisci un programma d’azione (operazionalizzare):

Pianificazione, periodizzazione, programmazione,
Carichi di allenamento,
Livello di requisito (progressione),
Procedure di recupero,
Preparazione di tattiche competitive

Valuta l’azione:

  • Chiarimento delle decisioni da prendere
  • Costruzione e padronanza degli strumenti di valutazione
  • Costruzione di benchmark di valutazione
  • Quantificazione e qualificazione dei risultati attesi e ottenuti
  • Regolazione del lavoro in base agli effetti ottenuti e tenendo conto dell’evoluzione dei professionisti
  • La forza del ‘bravo’ allenatore è saper evolversi e progredire nelle sue pratiche:
  • Per quanto riguarda la conoscenza scientifica centrata sull’ottimizzazione delle prestazioni
  • Per quanto riguarda i principi etici.

Analisi dei vincoli della pratica sportiva:

  • Vincoli energetici: si tratta dell’analisi dei tipi di sforzo, intensità, distribuzione ecc…; l’obiettivo è definire il costo energetico dell’attività
  • Vincoli meccanici: sono legati alla tecnica e sono evidenziati da gesti e movimenti specifici,
  • Vincoli tattici che inducono un costo attentivo e cognitivo, si sviluppano in attività sportive che presentano incertezze di eventi, spaziali o temporali.
  • Vincoli psicologici: vincoli legati allo stress e all’assunzione di rischi.

A un livello più soggettivo, il coach adotterà i seguenti approcci e utilizzerà i seguenti principi:

  • Credenza nelle capacità degli atleti
  • Coinvolgere il gruppo o il giocatore nelle scelte tecniche e tattiche:

Gestione partecipativa: (utilizzo di un sistema basato sulle competenze e non sulla gerarchia stabilita).

  • Dai fiducia nel potere dell’autorealizzazione dei giocatori
  • Sviluppo di immagini di sé positive.
  • Promuovere l’espressione dei bisogni individuali
  • Adattamento e personalizzazione dei contenuti formativi.
  • Sollecitazione dello spirito di innovazione,
  • Promozione dell’assunzione di rischi controllati.

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Affidati alla motivazione intrinseca piuttosto che estrinseca:

  • Sviluppo dell’espressione del progetto personale.

Analisi dei fallimenti e successo dei risultati dell’atleta:

Lo svolgimento dell’analisi delle cause dei fallimenti e dei successi permette di comprendere, selezionare strategie redditizie e correggere gli errori commessi.

Due tipi di attribuzione vengono sviluppati dall’individuo durante l’analisi di un risultato:

  • Interno: l’atleta si considera la causa di ciò che gli sta accadendo
  • Esterno: l’atleta pensa che quello che gli succede non sia colpa sua, ma sua responsabilità

La combinazione e la somma di queste abilità consentirà al formatore di svolgere le seguenti operazioni nell’ambito del suo progetto formativo:

Operazioni di progettazione:

  • Definizione degli obiettivi.
  • Formalizzazione dei mezzi necessari.
  • Scelta dei metodi di preparazione.
  • Programmazione del contenuto del lavoro.
  • Distribuzione dei carichi di lavoro nel tempo.
  • Questa fase si trova prima dell’azione stessa. Richiede che l’allenatore conosca le risorse possedute dall’atleta per essere allenato nonché i requisiti legati agli obiettivi perseguiti.

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Operazioni di implementazione:

  • Pianificazione (gestione del tempo)
  • Programmazione (gestione dei contenuti formativi, definizione degli obiettivi di lavoro energetico, tecnico, tattico, mentale)
  • Metodologia di formazione.
  • Il tutto porta ad un’organizzazione dei cicli di lavoro (macro, meso, micro cicli, sessioni di formazione)

Operazioni di guida vere e proprie:

  • Chiarimento delle aspettative degli atleti,
  • Valutazione dell’apprendimento precedente
  • Proposte di situazioni lavorative (sviluppo delle qualità necessarie per la prestazione),
  • Introduzione di regolamenti riguardanti le differenze tra gli obiettivi fissati e gli obiettivi raggiunti
  • Motivazione e supporto dei professionisti nella gestione dei fallimenti e dei successi

Operazioni di valutazione:

  • Valutazione diagnostica iniziale,
  • Valutazione normativa in corso
  • Valutazione finale (assessment), verifica degli effetti di spillover

RAPPORTO TRA COACH E COACH

Il processo decisionale tra coach e coach può essere fatto in due modi:

  • Modalità autocratica: in questa modalità tutte le decisioni sono prese dal ‘leader’; quest’ultimo progetta e quello addestrato esegue.
  • Modalità democratica: in questa modalità c’è un’analisi condivisa delle decisioni, deliberazione del gruppo; gli obiettivi, i mezzi e le fasi del processo sono scelti in gruppo

Comunicazione al tirocinante:

  • Non rilasciare dichiarazioni negative in allenamento o in gara
  • Chiedi sempre di fare il massimo (per tutte le sequenze, esercizi e sessioni)
  • Sviluppare nell’atleta l’accettazione delle proprie responsabilità (sia fallimento che successo)
  • Considera la difficoltà come una sfida e non come una minaccia
  • Sviluppare l’idea che dal fallimento si impara per il successo successivo (feedback)
  • Focalizzarsi maggiormente sui mezzi (criteri oggettivi) che sul risultato da ottenere (a seconda dei parametri soggettivi).

Nell’ambito dello svolgimento delle sessioni di formazione, l’allenatore:

  • Intervenire in modo significativo (istruzioni preliminari e durante l’azione, stimolazione verbale, domande ecc.)
  • Usa principalmente feedback positivi
  • Adotta comportamenti che riflettano la loro convinzione nella capacità del giocatore di avere successo
  • Fare commenti in un clima sociale ed emotivo positivo.
  • A livello psicologico, l’intervento del formatore con il tirocinante costituisce uno degli aspetti essenziali del processo formativo.
  • La comprensione psicologica delle materie sportive consente all’allenatore di basare la scelta delle proprie tecniche di intervento, in modo da sviluppare le qualità psicologiche necessarie alla prestazione.

L’intervento dell’allenatore :

  • Per specificare cosa stanno cercando di ottenere
  • Partecipare allo sviluppo del desiderio di raggiungere l’obiettivo
  • Per facilitare l’energia psicologica necessaria per la sua realizzazione.

Fonte: https://www.aefoot.com

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