Guerra o Pace questo è il dilemma
Il corso degli eventi era del tutto prevedibile, in questo momento le sommosse popolari si sono intensificate in ogni luogo d’Italia e nel mondo e le iniziative individuali si sono coalizzate sino a diventare ingovernabili.
Sono finiti i tempi in cui uno stato attraverso le forze armate poteva gestire una rivolta popolare, gli strumenti in mano dei contendenti non sono più gli stessi, la cultura e la tecnologia ha diversificato ogni ingerenza su entrambi gli schieramenti.
La Globalizzazione non è poi cosi perfetta come si è dato a credere, il suo punto di forza è la gestione delle masse attraverso mezzi subdoli e impercettibili, vero tallone di Achille è che di fronte ad eventi estremi, la popolazione reagisce ad una realtà tangibile e reale che non lascia spazio a interpretazioni arbitrarie, ma induce solo ad un azione che è retaggio di principi dettati dalla sopravvivenza.
Il potere teme più di ogni altra cosa ogni presa di posizione collettiva che ha esiti devastati per la loro egemonia.
Sicuramente ci sarà un’immediata e rapida reazione dello stato in forma violenta e repressiva, solo cosi può in qualche modo prendere tempo, quello che serve per riciclarsi e riproporsi in altre vesti.
In un mondo dove la vita non ha alcun significato in virtù di un materialismo sfrenato consolidato nel tempo, allo stesso modo non vi sarà alcuna remora nel dare sfogo alla frustrazione collettiva e da questa, (spero di sbagliarmi ma la storia insegna) ogni leader rimpiangerà amaramente di essersi mai immortalato sull’altare della patria nel nome di non so quale altro principio se non quello del potere.
Dite la verità, chi non desidera valersi nei confronti di ogni membro del parlamento o di un qualsiasi organo legato ad esso, fosse anche solo quello dell’impiegato postale che ti fa aspettare un’ora per una raccomandata?
Come singolo cittadino questo è inverosimile, ma non bisogna dimenticare che il sentire collettivo un tempo è stato in grado e senza alcun rimorso, di sterminare 6 milioni di ebrei e di coinvolgere il mondo in una guerra che ha mietuto 53 milioni di vittime.
Chi in questo momento in Italia è a capo delle istituzioni è solo un soggetto ignaro di tutto quello che succede e non è consapevole di nulla.
La loro funzione e l’incapacità di prendere una qualsiasi iniziativa, è parte del gioco di chi tiene in mano le redini del mondo che li ha posti su un piedistallo come emblema del potere.
Ecco che i protagonisti del dissesto italiano diventano loro malgrado da carnefici a vittime della loro insipienza e il seguito avrà un corso che si amplificherà a livello globale, perché il sistema in corso d’opera, non lascia nessuno esente ad un ingerenza diretta su ogni questione politica e sociale.
La violenza è sempre latente negli esseri umani, solo che questa si e somatizzata per anni in mille rituali stupidi che non avevano alcuna via di sbocco e si manifestava unicamente in un ambito poco creativo e distruttivo.
Ora c’è una grande opportunità, ed è quella di esprimerla liberamente senza alcun senso di colpa, un reato isolato comporta la reclusione, ma un azione collettiva nella medesima direzione, non lascia alcuno strascico morale ed etico.
Il dramma è parte di entrambi gli schieramenti, il potere e il popolo, chi agirà per primo avrà lo svantaggio della prima mossa, perché sarà il lasciapassare per ogni ulteriore presa di posizione su tutto quello che di distruttivo verrà messo in atto.
A nulla varrà il deterrente dato da una sanzione economica e nemmeno un azione intimidatoria dell’autorità costituita (L’esercito la Polizia i Carabinieri e le Autorità Statali) con tutto il suo apparato, che si troverà a dover fare una scelta.
L’Italia è un popolo di partigiani per natura e nella fase critica vedrete prenderanno le parti di chi sta avendo la meglio.
La finanza speculativa, il signoraggio bancario, gli sbarchi destabilizzanti, il terrorismo e la bolla economica satura oramai fuori controllo, passeranno in secondo piano, ed è la sola cosa che conta per chi ha creato tutti i presupposti affinché tutto ciò accadesse.
La fase due sarà la presa di un potere costituito, che si farà paladina della libertà e della giustizia, cosi è stato e sarà nei secoli dei secoli a venire.
Senza una presa di coscienza individuale, a nulla serve un qualsiasi cambiamento, il desiderio di essere governati è innata in una società oramai assuefatta al dovere e all’obbedienza, la rabbia dettata dall’istinto non è una scelta autonoma ma è sempre imposta dagli eventi da cui non si ha alcun controllo.
Tutte le rivoluzioni si sono risolte spesso con l’intenso desiderio di una democrazia condivisa a sua volta con una bieca dittatura.
E’ un dilemma questo che l’uomo non ha ancora saputo risolvere nonostante i ricorsi storici che inesorabilmente si ripropongono a cadenza periodica….
La Guerra o la Pace
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