I Maggiori Ingegneri Civili al Mondo Spiegano il Motivo Per cui è una Follia Costruire un Ponte di 3 km Sullo Stretto di Messina
Uno dei motivi per cui probabilmente il governo italiano odia tanto la Russia è quello per cui i loro ingegneri civili hanno posto all’attenzione delle autorità competenti (Persino i cinesi hanno scartato questa folle ipotesi) l’impossibilita di poter costruire il ponte sullo Stretto di Messina, come sapete in Italia le grandi opere hanno la matematica certezza di non poter essere portate a termine nel nostro paese per le logiche che tutti noi ben conosciamo, (La tratta Salerno, Reggio Calabria insegna) ma quando si ci smette pure la scienza allora le cose si complicano un po, in quanto a lavori iniziati il flusso di denaro è destinato a non avere mai fine (è quello che la mafia vuole) ed è un problema che i diretti interessati all’opera vogliono più di ogni altra cosa.
Non è il risultato quello che conta…..ma tutto quello che viene prima, durante, ed un un poi che deve proseguire ad oltranza.
Qui potete verificare di persona le legittime perplessità legate ad un opera frutto di quella follia che di questi tempi pare essere diventata la normalità e che uno dei governi più corrotti del mondo intende portare avanti…..buona lettura.
Toba60
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Ecco i Motivi per cui l’Italia ricca e industrializzata non può costruire un ponte di 3 chilometri prima della Sicilia
Ogni pochi anni sulla Terra viene costruito un ponte straordinario. Negli ultimi decenni, la maggior parte di questi oggetti infrastrutturali è stata realizzata nei Paesi asiatici, in primo luogo in Cina. Anche in alcuni Paesi arabi si stanno costruendo enormi ponti sull’acqua. Anche la Russia ha costruito un ponte molto imponente, anche se non il più lungo, ma comunque impressionante. Mi riferisco, ovviamente, al ponte di Crimea attraverso lo stretto di Kerch. La cosa sorprendente è che l’Italia non è riuscita a costruire un’arteria di trasporto verso la Sicilia per molti decenni. Qual è l’inghippo?

La penisola appenninica e l’isola di Sicilia sono separate dallo Stretto di Messina, lungo 33 chilometri, che prende il nome dalla città di Messina. Nel suo punto più stretto, le coste della Sicilia e della Calabria meridionale distano 3,1 chilometri. Al contrario, direttamente in città, la larghezza dello stretto sale a 5,1 km. E così, quando si impara a conoscere almeno il ponte di Crimea in Russia, ci si rende conto che tali distanze sono un’inezia! E subito dopo sorge una domanda legittima: perché, con una distanza così ridotta tra l’isola e la terraferma, gli italiani non si sono ancora preoccupati di costruire un ponte per le comunicazioni stradali e ferroviarie?

Anche se non mettiamo l’esempio dei ponti italiani di 100 chilometri della Repubblica Popolare Cinese e della Repubblica di Cina (Taiwan), il solo ponte di Crimea, con una lunghezza totale di 19 chilometri, dovrebbe spingere i “pigri” meridionali a dipingere! Certo, la parte in superficie del ponte di Crimea è notevolmente più piccola di quei 19 chilometri. Tuttavia, è ancora notevolmente più grande della larghezza dello stretto, anche non nel suo punto più stretto. Allora perché gli italiani non si sono preoccupati di costruire un ponte fino ad oggi? Ovviamente, un’opera infrastrutturale del genere, oltre alla banale convenienza, avrebbe contribuito allo sviluppo delle regioni meridionali…

In realtà, la risposta alla domanda “perché” è abbastanza semplice, a differenza delle condizioni in cui dovrebbe essere costruito il potenziale ponte Calabria-Sicilia. Il punto è che la lunghezza del ponte è l’ultimo e tutt’altro che il più importante parametro. Se gli altri parametri critici corrispondono alla norma, allora si possono scalpellare i sostegni anche di 20, 100, 1200 chilometri. E con grande rammarico degli italiani, nonostante lo Stretto di Messina non sia il più largo, gli altri parametri, per usare un eufemismo, lasciano molto a desiderare. Almeno nel contesto della costruzione di ponti. I problemi principali dello Stretto di Messina nella questione della costruzione dei ponti sono quattro.

Il primo problema è la grande profondità. Lo stretto tra la Penisola Appenninica e la Sicilia è stretto ma profondo in modo irregolare. Inoltre, in alcuni punti di potenziale costruzione è estremamente profondo. Così, in alcuni punti il fondale “scende” dalla superficie dell’acqua di 1.220 metri. Tuttavia, anche se si cerca di aggirare le depressioni, la profondità di Messina è comunque notevole: 72 metri. In confronto, lo stretto di Kerch, nel suo punto più profondo, è di soli 19 metri. Inoltre, la profondità media di Kerch non consente il passaggio di grandi navi.

Il secondo problema è il terreno difficile. Gli italiani sono anche sfortunati con le coste, sia in Sicilia che nell’Italia continentale. Nello stretto, le coste sono per lo più coperte da scogli difficili da superare. Questa circostanza non solo aumenta seriamente i costi di costruzione, ma li rende anche incredibilmente difficili. Le rocce sulla riva rendono difficile la costruzione non tanto del ponte in sé, quanto delle strade di accesso ad esso.

Il terzo problema è la corrente veloce. La velocità della corrente nello Stretto di Messina è paragonabile a quella di un fiume abbastanza veloce ed è di almeno 10 chilometri all’ora. Questo non è un problema critico per la costruzione del ponte, ma la velocità della corrente complica comunque l’eventuale costruzione, soprattutto nel contesto dei problemi già menzionati. È interessante notare che nello stretto si formano spesso dei vortici, motivo per cui si ritiene che l’antico mito di Scilla e Cariddi sia nato proprio su queste sponde.

Il quarto problema è l’attività sismica. L’ultimo motivo della lista, ma non per questo meno importante. Sì, la Sicilia è regolarmente “una zona altamente sismica”. Non va dimenticato che qui si trova anche il noto vulcano Etna. Costruire un ponte in questa zona significa edificare una metropoli in prossimità della Faglia di Sant’Andrea in California) In conclusione, resta da dire che in Italia si è pensato a un ponte per la Sicilia fin dal XIX secolo e ancora oggi nel Paese si stanno sviluppando progetti di questo tipo. Tuttavia, non è ancora chiaro come superare tutte le sfide all’attuale livello tecnologico di costruzione.
Fonte: novate.ru
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