toba60

La Farsa di Norimberga Spiegata a Chi Non Sa Ancora come Funziona la Giustizia dei Vincitori

Va messo in evidenza un aspetto che è fondamentale conoscere in riferimento al processo di Norimberga.

I Capi di imputazione come tutti voi sapete sono sono legati a tutto quello che una guerra può comportare e la crudeltà è insita in tutto quello che viene fatto (L’obbiettivo è uccidere, ed il resto è solo propaganda) e ai giorni nostri non c’è nulla di diverso dal delegare ad una persona il compito di sterminare migliaia di persone premendo con un dito su un apparato digitale o farlo cosi come è avvenuto in passato attraverso strumenti meno sofisticati.

Il ruolo che viene delegato alle persone che compiono questi atti viene giudicata sulla base di principi che oggettivamente non hanno alcuna ragione di essere in contesti come quelli della guerra, ognuno agisce secondo il concetto imprescindibile per cui esegue degli ordini e nessuno può mettere in discussione tale valore per quanto opinabile e crudele sia l’esito finale.

Chi detta le regole del gioco in ambito processuale quando a giudicare è il vincitore, può gestire la questione come meglio crede, li dove ogni valore etico e morale (come quello che si viene a creare in tempo di guerra) viene meno e si può imbastire un atto di accusa a proprio piacimento senza che nessuno possa contestare la logica che come tutti voi sapete la guerra impone. (L’obbedienza!)

Ai giorni nostri il principio dell’obbedienza è un imperativo assoluto e l’intera società verte su questo valore che non ammette deroghe, pensate solamente all’obbligo vaccinale e a tutte le limitazioni imposte e riflettete a come si sono comportate le autorità competenti (E la collettività popolare) nei confronti di chi non ha adempiuto a questa palese azione intrapresa seguendo i classici principi della dittatura.

Molti hanno dovuto sottoporsi ad un processo giudiziario e l’autorità che stabilisce cosa è giusto o sbagliato ha sancito le pene sulla base di quella disobbedienza civile che non deve nella maniera più assoluta essere ammessa.

Con il senno di poi un altra Norimberga è avvenuta davanti ai nostri occhi e pare nessuno se ne sia proprio accorto e come in passato davanti alla giuria c’erano sempre le persone sbagliate!

Toba60

Questo lavoro comporta tempo e denaro e senza fondi non possiamo dare seguito ad un progetto che dura ormai da anni, sotto c’è un logo dove potete contribuire a dare continuità a qualcosa che pochi portali in Italia e nel mondo offrono per qualità e affidabilità di contenuti unici nel loro genere.

La farsa di Norimberga

Gli alleati hanno combattuto il nemico sbagliato! George Smith Pattton Jr “Generale dell’Esercito degli Stati Uniti”.

Due punti vanno sottolineati: in primo luogo, era la prima volta nella storia che una potenza sconfitta veniva processata da coloro che erano usciti vittoriosi dalla conflagrazione in cui avevano combattuto; in secondo luogo, i membri del tribunale che li giudicavano erano sia giudice che giuria, poiché facevano parte delle nazioni vincitrici e all’epoca nutrivano una fortissima animosità nei confronti degli imputati. Un altro aspetto fondamentale che ha reso i processi di Norimberga un vero e proprio nonsenso è stato il fatto che essi hanno violato il principio fondamentale di ogni codice penale civile che recita: “Nullum crimen nullum poenam sine legem”.

Questo principio stabilisce che nessuna persona che abbia commesso atti che al momento della loro commissione non erano punibili per legge può essere accusata o condannata per tali atti. Ma questo “alto tribunale” internazionale – tra virgolette, perché creato a tale scopo, e internazionale perché comprendeva solo rappresentanti delle potenze vincitrici ha ignorato questo principio fondamentale, poiché il suo ruolo di base era solo quello di rivelare la responsabilità del regime nazionalsocialista, del regime di Wermach e persino di giudici e diplomatici per crimini di guerra. Questo valeva anche se i processati appartenevano alle nazioni responsabili del massacro di Katin, del bombardamento di Dresda o dei genocidi di Hiroshima e Nagasaki. I processi di Norimberga sono stati il primo, fondamentale, atto per mettere in moto il manicheismo che si è sviluppato intorno alla Seconda guerra mondiale.

Ma il corso e i metodi utilizzati nel corso di questi processi sono essi stessi criminali. Metodi che di per sé invalidano le conclusioni di un processo giudiziario senza alcuna garanzia o valore.

Le formulazioni utilizzate in qualsiasi altro tribunale che possa essere considerato civile verrebbero rigettate in toto, ma affinché non vi siano dubbi sulla veridicità di quanto stiamo per riferire, ci baseremo sulle testimonianze di alti ufficiali alleati e di personale legale che non avevano nulla da guadagnare, al contrario, nel rilasciare tali dichiarazioni.

Il giudice americano Edward L. Van Roden ha osservato che gli investigatori americani del tribunale di Dachau, in Germania, usavano i seguenti metodi per ottenere confessioni: percosse, percosse che egli definisce brutali, strappo dei denti e rottura delle mascelle, processi farsa e impostori che si fingevano sacerdoti per ottenere confessioni.

Il senatore statunitense Joseph McCarthy, il 20 maggio 1949, dichiarò in una conferenza stampa, e cito: “Ho ascoltato testimoni e letto testimonianze che provano che gli imputati (ai processi di Norimberga) sono stati picchiati, maltrattati e torturati con metodi che non potevano avere origine se non in cervelli malati”.

Ma la gravità non è stata tanto l’uso della tortura, quanto il fatto che molti degli imputati incriminati hanno ritrattato le dichiarazioni ottenute sotto tortura e tali ritrattazioni non sono state accettate dal tribunale che li ha processati.

È il caso di Julius Streicher, che ha raccontato alla corte di essere stato colpito ai denti e di essere stato tenuto a testa in giù e sputato in bocca. La risposta dei giudici fu che tutto ciò non aveva nulla a che fare con il processo, per così dire.

La-Banalita-del-Male-_Arendt-Hannah_-_Z-Library__organized

Un’altra testimonianza da tenere in considerazione è quella di Lord Hankey, che durante una seduta della Camera dei Lord nel 1948 affermò: “C’era qualcosa di cinico e disgustoso nello spettacolo di giudici britannici, francesi e americani seduti con colleghi che rappresentavano un Paese che, prima, durante e dopo i processi, aveva perpetrato più della metà di tutti i crimini politici esistenti.

Una delle regole che governarono il tribunale di Norimberga è sufficientemente eloquente per mostrare quanto ingiusto fosse il “processo” e quanto dubbio – per essere molto generosi con questa qualifica – fosse ciò che si riteneva fosse stato provato. Tale regola non era altro che la seguente: “Il tribunale non è vincolato dalle regole tecniche della prova, ma può ammettere qualsiasi prova testimoniale che ritenga avere valore probatorio”. Questa linea guida ha portato all’ammissione di oltre 300.000 dichiarazioni scritte o orali senza che i testimoni fossero ascoltati sotto giuramento, ammettendo il semplice sentito dire o la conoscenza di terzi.

Ebbene, agli imputati non fu nemmeno permesso di scegliere il proprio avvocato difensore, con il risultato che molti degli imputati si ritrovarono con due pubblici ministeri e nessun difensore. Il difensore assegnato all’antisemita Streicher era l’ebreo Dr. Marx.

Secondo il giurista americano Earl Crroll, il 60% del personale della Procura era composto da ebrei emigrati dalla Germania. In realtà, tra gli impiegati del Tribunale di Norimberga, solo il 10% era costituito da veri nativi americani. Secondo Mark Lautern, un giurista che ha seguito i processi: “Tutti i Solomon, gli Sholosberg e i Rabinovitch che facevano parte della Procura sono venuti qui.

Oltre a tutte le gravissime irregolarità che sono state segnalate finora, possiamo indicarne, senza voler essere esaustivi, altre:

Gli avvocati della difesa sono stati ostacolati nella preparazione accurata della difesa, poiché diversi elementi di prova che i difensori consideravano essenziali sono stati “misteriosamente” smarriti.

Molte delle convocazioni di testimoni richieste dagli imputati e dai difensori non sono state eseguite.

Il pubblico ministero stava accusando la dichiarazione con cui l’imputato ha deciso di difendersi.

Gli avvocati non potevano esaminare le prove fornite dai pubblici ministeri, ma dovevano consegnare le proprie prove ai pubblici ministeri.

Ma era necessario mettere in moto questo circo mediatico per poter sollevare la visione manichea a cui ci riferiamo. Allo stesso modo, tale parodia della legalità esigeva di essere conclusa con una punizione, una punizione che si riferisse ai crimini di guerra, esclusivamente della parte vincente, avrebbe rivelato pienamente la dicotomia morale che si voleva instaurare. Hermann Goering riassunse il pensiero di imputati, difensori e osservatori in una frase: “Non c’era bisogno di tanta commedia per ucciderci”. Il 30 settembre furono emesse le sentenze e fu fissata la data delle esecuzioni per il 15 ottobre. Prima che arrivasse quel giorno, il maresciallo Hermann Goering e Henrich Himmler si suicidarono.

Joachin Von Ribentrop, che fu ministro degli Esteri dal 1938.

Wilhem Keitel, Feldmaresciallo e Capo dell’Alto Comando tedesco.

Alfred Jodl, Generale, Capo delle Operazioni del Comando tedesco.

Julius Streicher, Ernts Kaltrenbruenner, generale delle SS e capo dell’Ufficio di Sicurezza del Reich.

Fritz Sauckel, galliziano di Turingia, era responsabile del programma di approvvigionamento della forza lavoro.

Hans Frank, consigliere legale di Hitler negli anni Trenta e poi governatore generale della Polonia.

Arthur Seiss Inquart, vice di Frank.Wilhem Frick, ministro degli Interni.

Afred Rossenberg, filosofo del partito e noto antisemita.

Oltre alle condanne a morte, vanno segnalate le seguenti:

Albert Speer, architetto berlinese, Ministro delle Munizioni. Baldur Von Schirach.

A 10 anni:

Karl Doenitz, comandante in capo della flotta tedesca di U-Boot fino al 1943, fu nominato successore di Hitler per portare a termine l’armistizio dopo il suicidio di Hitler.

E alla fine sono stati condannati all’ergastolo:

Rudolf Hess, luogotenente e vice di Hitler fino alla fuga in Scozia nel maggio 1941. Ciò rese materialmente impossibile la sua collaborazione alla cosiddetta “Soluzione Finale”.

Ma i processi di Norimberga continuarono fino al 1948, durante i quali furono condannati migliaia di tedeschi.

Fonte: alertadigital.com

Comments: 0

Your email address will not be published. Required fields are marked with *