Piazza Tienanmen L’altra Realtà
Cosa vi ricorda l’immagine di quello studente che con estremo coraggio ha fermato un carro armato nella piazza di Tiananmen?
È stato un simbolo per intere generazioni di persone ed ha rappresentato un caposaldo della politica americana atta a screditare la dittatura cinese come se loro fossero i portavoce assoluti della democrazia.
Detto tra noi un po ci dispiace darvi questo studio ufficiale, perché un po ci abbiamo giocato pure noi su questa narrativa.
Su wikileaks su milioni di dati sensibili si trova praticamente di tutto, avremmo materiale per mandare nelle patrie galere mezzo parlamento italiano, perché l’altro mezzo non ha potuto godere della liceità di essere inclusa nella lista stilata da Julian Assange in quanto tutta la questione si è fermata con il suo Arresto.
Su, rassegnamoci alla realtà e andiamo avanti, lo studente cinese praticamente é stata una FakeNews moderna che pero a molti è piaciuta e come tante ce ne saranno …..seguite passo tutti i documenti e filmati e una volta potata a termine la ricerca siamo sicuri che la prima parola che vi viene in mente é …..Peccato!!!!
Toba60
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Tiananmen
Dal 1989, ogni 4 giugno, i media occidentali scrivono articoli in occasione dell’anniversario della cacciata dei manifestanti dalla Piazza Tienanmen di Pechino. La loro visione sembra essere sempre piuttosto unilaterale e stereotipata e descrive un esercito brutale che reprime delle pacifiche proteste.
Questo non è il quadro completo. Grazie a Wikileaks abbiamo alcuni rapporti sulla situazione di allora, direttamente dell’ambasciata americana a Pechino. Descrivono una scena diversa rispetto a quella diffusa dai media occidentali fino ad oggi.
Diecimila persone, per lo più studenti, occupavano la piazza da sei settimane. Protestavano per le conseguenze politiche e personali della caotica Rivoluzione Culturale voluta da Mao, che aveva sconvolto l’intero paese. La liberalizzazione ed il passaggio ad un modello più capitalista sotto Deng Xioping non avevano ancora dimostrato di avere successo e questi cambiamenti erano osteggiati dallo zoccolo duro del Partito Comunista.
L’ala più liberale del governo aveva cercato di negoziare con i manifestanti, ma non era stato trovato alcun accordo. Gli intransigenti del partito insistevano per la soppressione delle proteste. Quando, alla fine, il governo aveva cercato di allontanarli da questa piazza, altamente simbolica, i manifestanti avevano opposto resistenza.
Il 3 giugno il governo aveva spostato le truppe verso il centro città di Pechino. Ma i convogli militari erano stati bloccati. Alcuni erano stati attaccati. L’ambasciata degli Stati Uniti aveva riferito che dei soldati erano stati presi in ostaggio:
La tensione è aumentata per tutto il pomeriggio perche’ i residenti di pechino hanno dato sfogo alla loro rabbia molestando il personale militare e di polizia e attaccando i loro veicoli. Gli studenti hanno mostrato le armi catturate, attrezzature militari, veicoli compresi, di fronte al palazzo di zhongnanhai. Un tentativo per liberare il personale militare ancora sequestrato o per sbloccare l’entrata meridionale di zhongnanhai puo’ essere il motivo di un attacco con gas lacrimogeni limitato in questa area circa alle 1500 ora locale.
Un altro cablogramma del 3 giugno ribadisce:
Alle truppe ovviamente non sono stati ancora dati ordini che permettano loro l’uso della forza. Il fatto che siano in gran numero, che siano dotati di elmetto e le armi automatiche che portano suggerisce che l’opzione per l’uso della forza è reale.
Nelle prime ore del mattino del 4 giugno i militari avevano finalmente raggiunto il centro della città e avevano cercato di allontanare la folla da piazza Tienanmen:
Gli studenti avevano gettato del materiale su almeno un trasporto truppe corazzato e avevano incendiato il materiale, secondo un funzionario dell’ambasciata vicino alla scena. Abc segnala che un altro trasporto truppe corazzato e’ in fiamme. Almeno un autobus stava bruciando, secondo il notiziario di abc, sulla piazza alle 0120. Testimoni hanno affermato che soldati e polizia antisommossa erano sul lato sud della piazza e che truppe stavano dirigendosi verso la piazza dal lato occidentale della città.
I soldati avevano risposto come fanno tutti i soldati quando vedono che i loro commilitoni vengono dati alle fiamme:
Sono stati segnalati colpi di arma da fuoco indiscriminati da parte delle truppe sulla piazza. Possiamo sentire gli spari dall’ambasciata e dal complesso del corpo diplomatico di jianguomenwai. Testimoni parlano di gas lacrimogeni sulla piazza, in alto vengono sparati anche bengala e traccianti.
La maggior parte delle violenze non erano avvenute nella piazza, che era già abbastanza vuota in quel momento, ma nelle vie circostanti. I soldati avevano cercato di respingere la folla senza fare uso delle armi:
La situazione nel centro della città è molto confusa. Ufficiali di polizia al beijing hotel hanno affermato che le truppe stanno spingendo una gran folla di dimostranti ad est di changanjie. Sembra che queste truppe non stiano sparando sulla folla, secondo i funzionari dell’ambasciata gli spari provengono da dietro le truppe che arrivano dalla piazza.
Con la piazza finalmente liberata, le proteste degli studenti erano terminate.
Aggiornamento (5 giugno)
Peter Lee, in arte Chinahand, era lì presente. Ha appena pubblicato il suo resoconto di testimone oculare, scritto in quel momento.
I servizi segreti occidentali avevano esfiltrato fuori dal paese circa 800 leader della loro fallita “rivoluzione colorata,” secondo quanto riportato dal Financial Times:
Molti di loro sono andati prima in Francia, ma la maggior parte si è poi recata negli Stati Uniti, con borse di studio nelle università della Ivy League.
Le squadre addette all’esfiltrazione, aiutate dall’MI6, dal servizio segreto del Regno Unito e dalla CIA, secondo molti resoconti, erano dotate di scrambler, segnalatori a infrarossi, occhiali per la visione notturna e armi.
Non è chiaro quante persone siano morte durante gli incidenti. I numeri variano dalle decine alle diverse centinaia. Non ci sono prove che numeri più elevati siano corretti. Inoltre, non si sa quante delle vittime fossero soldati, o quanti manifestanti violenti o spettatori innocenti.
Il New York Times usa il trentesimo anniversario degli incidenti del 4 giugno per riproporre una narrativa che parla di una resistenza civile riuscita.
È diventato un simbolo globale di libertà e di sfida, immortalato in foto, programmi televisivi, manifesti e magliette.
Ma, tre decenni dopo che l’esercito cinese aveva represso le manifestazioni di Piazza Tienanmen, “Tank Man” (la persona che aveva coraggiosamente affrontato un convoglio di carri armati che percorreva una strada di Pechino) rimane più misterioso che mai.
Ma quell’uomo era davvero un eroe? Non si sa (Abbiate la compiacenza di salvare l’articolo ce lo hanno tolto 3 volte) cosa volesse veramente o se facesse addirittura parte delle proteste:
Secondo l’uomo che ha scattato la foto, il fotografo dell’AP Jeff Widener, l’immagine risale al 5 giugno, il giorno dopo gli incidenti di piazza Tienanmen. I carri armati non erano diretti verso la piazza ma se ne stavano allontanando. Erano rimasti bloccati non da uno studente ma da un uomo con una borsa della spesa che attraversava la strada e che aveva scelto di giocare a fare il duro con i carri armati in partenza. Il carro di testa aveva sterzato per evitare di fargli del male.
Il video integrale del blocco della colonna di carri (abbassate il volume della terribile musica) mostra che l’uomo parla con il comandante del carro armato, che non fa alcun tentativo di allontanarlo. La scena termina dopo due minuti quando alcuni passanti civili dicono finalmente all’uomo di togliersi di mezzo. Il NYT scrive anche:
Ma, più di recente, il governo si è dato da fare per eliminare la memoria di Tank Man, censurandone le immagini online e punendo quelli che ne parlavano.
…
Come risultato della campagna governativa, molte persone in Cina, specialmente i giovani Cinesi, non riconoscono la sua immagine.
Al che Carl Zha, che attualmente viaggia in Cina e parla la lingua, risponde:
Carl Zha @CarlZha – 15:23 utc – 4 giu 2019
Per la cronaca, tutti in Cina sanno quello che è successo il 4 giugno 1989. Ogni anno il governo cinese glielo ricorda aumentando il livello di censura in occasione dell’anniversario. Non so se i giornalisti occidentali che affermano che le persone in Cina non sanno nulla sono semplicemente stupidi/ignoranti o deliberatamente fuorvianti.
In effetti, tutto questo si applica, in generale, ai resoconti giornalistici provenienti dalla Cina. Non so se i giornalisti occidentali sono così stupidi/ignoranti o deliberatamente fuorvianti. Pensavo che la gente non potesse essere così stupida, ma sono continuamente sorpreso …e
Carl Zha @CarlZha – 15:42 utc – 4 giu 2019
Questa immagine è stata condivisa in uno dei gruppi Wechat in cui mi trovavo oggi. Sì, tutti hanno capito il riferimento.
Carl dice che il film in due parti The Gate To Heavenly Peace è il miglior documentario sulle proteste di piazza Tienanmen. Esplora il background politico e sociale degli incidenti e include molte testimonianze e scene originali.
Moon of Alabama
Fonte: moonofalabama.org
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