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Effetto TBR: Come La Ripetizione Può Far Sembrare Autentiche Anche le Affermazioni Più Assurde

Nulla di nuovo sotto il sole, da Ponzio Pilato a Nerone, passando per Napoleone, Adolf Hitler, sino a dei benemeriti imbecilli come quelli che circolano ora in politica o in televisione attualmente.

Il potere ed il monopolio delle menti passa attraverso la ripetizione costante di mille idiozie, certo che senza un organo recettore predisposto il tutto non avrebbe alcuna conseguenza …

….e voi su che frequenza d’onda siete sintonizzati?

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Effetto TBR

La diffusione della disinformazione negli ultimi anni è stata un pericolo enorme, e finora si è dimostrato estremamente difficile metterla sotto controllo.

La ricerca psicologica ha scoperto molto di ciò che fa credere alle persone informazioni false, ma il quadro completo è lontano dall’essere completo, e nuove scoperte rivelano ancora più fattori che possono sostenere il problema.

Un esempio è l’effetto Truth-by-Repetition (TBR) ripetere una dichiarazione aumenta la sua percezione come vera. Una teoria ben nota sul perché questo accade enfatizza il ruolo della “fluidità di elaborazione”; essenzialmente, la ripetizione rende le informazioni più facili da elaborare cognitivamente, e questa fluidità viene interpretata erroneamente come un segnale che l’informazione è vera.

Fino a poco tempo fa, si pensava che questo fenomeno fosse limitato alle affermazioni che potevano presumibilmente essere vere. Ma una nuova ricerca mostra che questo effetto si estende molto di più e può far sembrare più vere anche le affermazioni più ridicole.

Il lavoro precedente in questo settore ha dimostrato che una singola ripetizione di affermazioni senza senso come “la Terra è un quadrato perfetto” non ha alcun effetto su come vengono percepite vere tali affermazioni. Ma questo può essere dovuto al fatto che i metodi non erano abbastanza sensibili per notare un piccolo effetto.

Per rimediare a questo, Doris Lacassagne e i suoi colleghi dell’Università della California in Belgio hanno mostrato ai partecipanti più ripetizioni di affermazioni false che negli studi precedenti, e li hanno anche fatti rispondere su una scala con punteggi significativamente più discreti. Il loro recente studio ha coinvolto 232 partecipanti di lingua inglese degli Stati Uniti (51% donne) reclutati via Internet.

Nella prima fase dell’esperimento, a questi partecipanti sono state presentate otto delle 16 possibili affermazioni che i partecipanti allo studio precedente avevano valutato come molto poco plausibili. Queste includevano affermazioni poco plausibili come “Gli elefanti pesano meno delle formiche” e “Il fumo fa bene ai polmoni”, così come affermazioni forse più plausibili (almeno per il campione americano) come “Il rugby è uno sport associato a Wimbledon”.

Ai partecipanti è stato chiesto di valutare quanto trovavano interessanti le otto affermazioni presentate e sono stati avvertiti che potrebbe essere chiesto loro di valutare la stessa affermazione più di una volta. Le affermazioni sono state presentate in ordine casuale e ripetute cinque volte ciascuna, ottenendo 40 prove.

Subito dopo, ai partecipanti sono state mostrate tutte le 16 affermazioni in ordine casuale otto delle quali avevano visto ripetutamente nella fase precedente e otto delle quali erano nuove. È stato chiesto loro di valutare quanto fosse vera ogni affermazione, su una scala da -50 (“decisamente falso”) a +50 (“decisamente vero”).

L’analisi delle risposte ha mostrato che la ripetizione di affermazioni non plausibili ha influenzato i punteggi di verità dei partecipanti. Anche se tutti i punteggi di verità erano ancora in territorio negativo, le affermazioni che erano state dimostrate ripetutamente erano generalmente percepite come meno false delle affermazioni presentate di recente. Le affermazioni che erano forse meno estreme (ma ancora altamente implausibili), come “il monsone è causato da un terremoto”, erano più suscettibili all’effetto TBR.

Ulteriori ricerche hanno anche rivelato differenze tra i partecipanti: il 53% ha mostrato un effetto TBR positivo, con i loro punteggi che si spostano verso la verità dopo aver ripetuto le affermazioni, mentre il 19% non ha mostrato alcun effetto, e il restante 28% ha mostrato un effetto TBR negativo. In quest’ultimo gruppo, la ripetizione faceva sembrare le affermazioni ancora più implausibili. Queste analisi mostrano che non tutti rispondono all’effetto TBR allo stesso modo.

Questi risultati mostrano che una quantità sorprendentemente piccola di ripetizione può influenzare la percezione della verità di affermazioni altamente implausibili. Questo chiama in causa alcune teorie che suggeriscono che un maggiore senso di fluidità dovrebbe far sembrare vere le affermazioni solo se sono plausibili.

Un ulteriore esame delle differenze individuali, in particolare il motivo per cui alcuni partecipanti trovano le affermazioni meno vere quando vengono ripetute, può fornire intuizioni interessanti su come la fluidità viene interpretata da persone diverse. Anche studi più lunghi possono essere informativi. Gli spostamenti nella percezione della verità erano relativamente piccoli dopo poche ripetizioni a brevi intervalli, studiare come questo effetto può modellare le percezioni della verità per giorni e settimane può aiutarci a capire meglio come funziona l’effetto TBR nella vita quotidiana.

Nell’era del ciclo di 24 ore di notizie ripetitive e degli algoritmi online, l’effetto TBR ci dà un’idea del perché e del come la gente creda ad affermazioni sempre più incredibili. Con un po’ di fortuna, questi risultati diventeranno parte di un puzzle più ampio nella ricerca di modi più affidabili per prevenire la diffusione della disinformazione.

Fonte: strangeplanet.ru

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