La Scienza. Miniera D’Oro per un Allenatore di Calcio
Quando un tecnico si aggiorna su Tecnica, Tattica e Preparazione Fisica, e’ sempre sugli aspetti pratici che concentra tutta la sua attenzione. Voglio mettere in evidenza di come spesso, per non dire sempre, e’ sui dettagli che si celano tutti gli elementi che determinano il successo di una squadra di calcio, questi possono essere di natura psicologica, fisica, ambientale, biomeccanica o tecnica e nel calcio come in tutte le discipline sportive, questi elementi sono sempre presenti, come dire, non sottovalutare mai tutto quello che ruota attorno.
Un Esempio che viene dall”Atletica Leggera Ho, in un articolo precedente, parlato dell’Interval Training, base su cui tutti gli allenatori del mondo, hanno sviluppato la loro preparazione. Indipendentemente dalla disciplina sportiva, vi e’ un’alternanza tra lavoro fisico e recupero ( I Dettagli li troverete nell’ articolo) che non deve mai essere superiore ad un certo limite.
L’esito di questo lavoro e’ supportato da dati oggettivi, che sul campo hanno sancito il successo di innumerevoli atleti. Successivamente alcuni ricercatori, non si sono limitati ad analizzare i dati e verificare quanto gia si sapeva, ma hanno voluto andare piu’ a fondo sulla questione, ed hanno scoperto che la parte allenante che maggiormente incideva sulla performance degli atleti, non era tanto la fase di recupero, ma il rapido innalzamento dei battiti cardiaci, che si verificava ad ogni ripartenza.
Detto fatto, nel mondo dell’atletica leggera, questo dettaglio non da poco, ha messo in condizione molti maratoneti, non piu’ giovanissimi, (Ma non solo loro) di avvalersi di questa nuova conoscenza, per esaltare qualita’ che prima non potevano sviluppare (Se non al prezzo di frequenti infortuni) e lo hanno fatto attraverso lavori in salita, eseguiti al massimo della velocita’, con pendenze del 20% e con un lavoro che non doveva superare gli 8” secondi (Per gli agonisti anche fino a 12”-15”) del perché non si dovevano superare questo tempi e’ presto detto.
Per un maratoneta lavorare eccessivamente su lavori ”Lattacidi”, (Per semplicita’, ”Si spende piu’ di quello che si ha e si crea un debito”) inibisce le qualita’ necessarie per lavorare in velocita’ su lunghe distanze, e gli 8 secondi tutelano gli atleti da questa eventualita’.
Un ulteriore vantaggio si ha anche dal fatto che si rinforzano muscoli che usualmente non si usano e si migliora la tecnica di corsa e udite udite, viene meno la possibilità’ di infortunarsi in quanto l’impatto sul terreno e’ meno gravoso, soprattutto in chi e’ attempato con gli anni e, aspetto non da poco, c’è’ pure l’aspetto psicologico, che come ben si sa, spesso scoraggia molti atleti, nel sottoporsi agli estenuanti lavori in pista, che l’interval training classico comporta.
Non e’ necessario che si ritorni in fretta al punto di partenza, il tutto va fatto con calma, i nostri ricercatori già’ ci hanno detto che la parte allenante e’ quella che ci consente di innalzare rapidamente i battiti del cuore e nel piu’ breve tempo possibile, quello che uno deve fare, e’ poterlo fare a tempo debito ed al massimo delle sue possibilità’.
La lezione impartita da questo esempio emblematico, deriva dal fatto che conoscere un qualcosa che funziona e che da esito positivo, per esempio i principi di gioco nel calcio o i lavori didattici sviluppati dagli allenatori vincenti del momento, sono molto importanti, ma capire (Approfondire) come funzionano le basi su cui si sviluppano determinate esercitazioni, da’ un valore aggiunto inestimabile al seguito di tutto quello che potenzialmente si puo’ fare.
Approfondire e comprendere ciò’ che si fa consente di ampliare e sviluppare in piu’ direzioni tutto quello che viene svolto, al punto che spesso si finisce per stravolgere ogni paradigma dettato dai luoghi comuni.
Prima di andare su esempi pratici voglio sorprendervi ulteriormente, affinché’ si consolidi un diverso modo di relazionarsi, a tutto cio’ che si da’ per scontato e banale.
Un pilota di Formula 1 che sfreccia a velocita’ vertiginose toccando sovente i 350 km orari e con accelerazioni devastanti da togliere il fiato, ha come obbiettivo, quello di compiere ogni giro di pista nel minor tempo possibile.
Che qualità’ indispensabile pensi debba avere?
La risposta appare scontata e te la do io, per non farti perdere tempo, deve avere dei ”Riflessi Eccezzionali” oltre a tante altre qualita’ naturalmente.
Ebbene quando dei ricercatori si sono prodigati a studiare i migliori piloti automobilistici, hanno avuto una sorpresa che li ha letteralmente lasciati di stucco. Tutti avevano riflessi abbondantemente sotto la media e non sapevano darsene una ragione.
La spiegazione stava tutta in quelle che sono le funzioni che oggettivamente servono ad un campione automobilistico, sfrecciare in curva ad alta velocità implica doverlo fare con una linea precisa e che non comporti bruschi cambiamenti di direzione, (Questo fa pedere tempo) essere lenti di riflessi (Stiamo parlando di ms ) fa si che un pilota ha reazioni meno marcate nelle curve che in termini di tempo possono significare anche solo 1/100 di secondo, che pero’ sommati a tutti i giri del percorso, significano il podio o un doppiaggio, a parita’ di macchina.
Questo che ti dico ora e’ sempre sotto i tuoi occhi, ma non ci hai mai fatto caso, non ti preoccupare. alla fine della lettura starai sicuramente piu’ attento
Il gioco del calcio ruota tutto attorno una componente tecnica imprescindibile, a cui non si puo’ fare a meno, ”Calciare la Palla”.
Un biomeccanico, un matematico o un fisiologo, se lo poni davanti ad un giocatore che calcia il pallone, percepisce un mondo ai più’ sconosciuto, fatto di calcoli matematici, di leve, o di strutture anatomiche che collegate tra loro danno un valore che varia a seconda del metro di giudizio a cui si sottopone un soggetto che si muove, credetemi, e’ un mondo parallelo fatto di cose fantastiche e sorprendenti, sin da piccolo ho sempre coltivato la passione per questo approccio alternativo, e mi sono fatto l’idea di quanto l’essere umano sia una macchina semplicemente sorprendente, e spero che al termine di questa prima parte, anche tu possa condividere con me, tutta la mervaviglia che si maschera dietro al calcio ad un pallone, ma soprattutto possa trarre giovamento da quello che avrai modo di conoscere.
Tutto deve essere semplice, e non c’e nulla di meglio per spiegare le cose adoperando esempi pratici per farti capire bene le cose, ”iniziamo”.
Un tempo era consuetudine fare largo uso della palla medica, lo si fa’ ancora oggi, ma considerata l’alta tecnologia ed il supporto di molteplici strumenti altrnativi, non e’ che si prenda in seria considerazione questo attrezzo.
Cerchiamo di conoscere lo strumento in questione, ti voglio raccontare (Sono sicuro che nessuno te lo ha mai detto) perche’ si chiama Palla Medica.
Un tempo in Inghilterra c’era un Re assillato da mille problemi fisici e i medici di corte non riuscivano a venirne a capo, pur con tutti i medicinali dell’epoca.
Il Paggio di corte cerco’ allora, di sua iniziativa, di risolvere il problema, prese delle erbe medicinali coltivate nell’orto del castello e le inseri’ all’interno di un contenitore in pelle, cucito poi con dello spago, per dare compattezza alla sfera cosi creata.
Con questo pallone, ogni giorno, assieme ai compagni di corte, se la passavano l’un con l’altro e la cosa li divertiva molto, ma oltre al fatto ludico del gioco, tutti i dolori che prima tormentavano il Re, scomparvero definitivamente, e da li’ il nome, Palla Medica.
Bene, fatta questa doverosa premessa, andiamo verso un periodo un po’ piu’ recente.
A Coverciano anni fa, durante i raduni delle nazionali si accorsero che utilizzando la palla medica, i giocatori che di slancio all’indietro la facevano cadere piu’ distante , erano anche coloro che disponevano di una maggior potenza di tiro, lo stesso esito lo riscontrarono anche eseguendolo frontalmente.
Il nesso tra le due cose era sotto gli occhi di tutti, ma c’era un ulteriore capacita’ che veniva esaltata, ed era il fattore velocità’.
Chi eccelleva in questa modalita’ di lavoro era allo stesso tempo veloce, ed ora, prova a far mente locale attualmente, di tutti i giocatori in grado di lanciare il pallone anche fino al secondo palo della porta (Roberto Carlos Real Madrid) alla stregua di un calcio d’angolo, io te ne cito alcuni, Cristiano Ronaldo (Juventus) Salah (Liverpool) Bale (Real Madrid) Robben (Bayern Monaco) tutti in grado di correre i 100 metri sotto gli 11 secondi.
Che ne dici di rispolverare quel vecchio e pesante pallone impolverato che sono sicuro si trova in fondo al magazzino e che nessuno si ricorda piu’ di avere?
Ed ora vediamo se hai capito la lezione
Quale di tutti i giocatori di una squadra (Ruolo o Posizione )di calcio secondo te, alla luce di tutte le caratteristiche sopraindicate, possiede nella media il rapporto velocità’ forza e potenza maggiore (Insomma ha il tiro piu’ potente) rispetto tutti gli altri ? (3…2…1……stop)
‘‘Il portiere” Tempo fa leggevo delle riviste specializzate e consultavo i test relativi ai dati sulle varie capacità condizionali, eseguiti da club professionistici, ed un dato mi colpi’ particolarmente.
Nei test di velocità’ sul breve i portieri risultavano essere spesso tra i primi, ed in qualche caso addirittura i migliori.
Tutta la loro preparazione e’ improntata su lavori di agilita’, forza dinamica e acrobatica, psicocinetica, e i distretti muscolari che ogni giorno educano sono molto piu’ estesi, rispetto ai giocatori di ruolo che vanno in campo, e la dinamicita’ specifica, che viene allenata tutti i giorni (Anche la palla Medica) fa si che sia lui quello che calcia il pallone con maggior potenza.
Per finire e’ doveroso da parte mia evidenziare alcuni aspetti di natura tecnica.
Le variabili che incidono sulla prestazione, nel caso specifico il calciare o correre piu’ velocemente, sono sempre soggette a fattori di varia natura: Sezione muscolare (Pennata, Bipennata, Penniforme) Tibo di Fibre (Pallide o Rosse) Leve Ossee (Struttura Fisica) Biomeccaniche (Sincronia del Movimento) Percezione Cinestetica (Analisi Introspettiva del Corpo)
Queste sono a mio parere, i fattori fondamentali, ma non ti scoraggiare, la prossima volta in parole semplici ti sarà aperto un mondo fantastico anche su queto tema, che ti aprirà gli occhi su aspetti che studiosi di tutto il mondo hanno con tutta la loro passione scandagliato, ma che tu allenatore, devi solo mettere in pratica, (Prima e’ bene conoscerle) con un po’ di fantasia pero’, ed ora andiamo avanti e …..non sorprenderti mi raccomando.
Due piccioni con una Fava? Meglio tutti !
Tempo venne svolta una competizione, in cui si confrontano i migliori atleti del mondo delle varie discipline sportive.
IL campione del Mondo di Formula Uno, quello di Pugilato , il Pallone d’oro del Calcio o il vincitore di Wimbledon, insomma erano raggruppati tutti gli idoli del mondo dello sport, i quali si dovevano cimentare in competizioni di vario genere, sul tipo, 50 metri di nuoto, sollevamento pesi, o i 100 metri piani su pista.
Questa pero’ fu un occasione unica per gli scienziati, per cercare di capire cosa avessero in comune tutti questi super atleti e la loro scoperta fu per certi versi sconcertante.
Il fattore comune denominatore tra loro, era la spiccata capacita’ di percepire il tempo e lo spazio, ma la cosa per loro non finiva qua, ed hanno deciso di proseguire la loro ricerca svolgendo ulteriori verifiche, ma questa volta con soggetti non particolarmente dotati.
Ebbene, tutti i soggetti esaminati indipendentemente dalla disciplina di loro competenza, hanno migliorato tutte le loro performance nella misura in cui miglioravano la loro capacita’ di percepire lo spazio ed il tempo.
Esempi Pratici Esplicativi
- Corsa di 100 metri da percorrere ad un tempo predefinito (Es 30”) senza l’ausilio di alcun strumento.
- Corsa di 100 metri da percorrere ad una cadenza predefinita (Es 130 passi) senza alcuna variazione di misura relativa al passo.
Per chi intende sviluppare una qualsiasi preparazione, il venire a conoscenza di questo, e’ come Scoprire il Santo Gral.
Come molti tecnici, alla luce di questa ricerca, abbiano messo in pratica lo sviluppo di questa potenzialità’. Sara’ argomento di un prossimo servizio, per ora andiamo avanti, che le sorprese non sono finite
Destro Sinistro questo e’ il dilemma
Quante volte avete sentito in televisione, che il tal giocatore ha sbagliato il tiro perché non era il suo piede, immagino la rabbia di chi vedeva Andrea Pirlo che dopo 20 anni ancora non riusciva a capire se era destro o mancino.
Eppure questa peculiarità’ potrebbe essere migliorata con estrema facilita’, facendo tesoro di quanto viene svolto dietro le quinte, da ricercatori che spesso lavorano a tenuta stagna, slegati cioe’ da un qualsiasi contesto sportivo o didattico.
Tutti gli allenatori, nessuno escluso, indipendentemente dalla categoria di appartenenza (Che siano in Seire A o in categoria Amatori) per quanto cerchino di creare una base ampia, o polivalente, focalizzano tutti indistintamente il gesto in se’, con il piede debole e lo fanno ripetere fino alla giusta esecuzione, che poi in partita inevitabilmente non si concretizza mai.
L’uomo e’ una macchina meravigliosa e desidera solo che un giocatore sappia calciare con entrambi i piedi, devi solo assecondare madre natura.
Lascia stare il piede che calcia, lui sa gia quello che deve fare, e’ scritto nel suo patrimonio genetico, quello che fa il piede destro lo sa fare anche il sinistro.
Focalizza tutta la tua attenzione sul piede di appoggio, e’ lui il resposabile di tutti i tuoi guai, e’ l’equilibrio che offre, che fa la differenza. Dedicare 10 minuti ogni giorno a stare in equilibrio con il piede di appoggio e’ l’equivalente di 1 ora utilizzata a calciare la palla del piede debole, con una sostanziale differenza, che nel primo caso, un giocatore impara, nel secondo smette di giocare al calcio.
La Palla e’ Rotonda ma alle volte ha la Testa Quadra
C’è’ Ronaldo, fermo dietro la palla, gambe larghe e posizione laterale, due passi sulla sinistra del pallone, 7 passi di rincorsa e colpo secco al centro della sfera, senza alcun effetto, il pallone parte veloce e tutto un tratto si abbassa e cade proprio sotto la porta.
Un esecuzione che il mondo del calcio Conosce molto bene, e’ strano come dietro un semplice gesto come questo, milioni di giocatori si affannano a delegare lui la sola facolta’ compierla. (E’ una provocazione, lo avrai capito)
In lui tutto e’ naturale, ma chi questo dono non lo possiede, dovrebbe almeno in qualche modo cercare di capire perche’ lui si e gli altri no.
Sentiamo cosa dice la scienza e vedrai, che si aprirà’ un ondata di speranza anche in chi pensava di non poter fare mai nulla di simile nella sua vita, se non in virtù’ del caso, che come sapete, si può’ sempre verificare.
Il pallone come tutte le cose nella vita obbedisce alle leggi della fisica, avrai sentito sicuramente almeno una volta nella vita, che un aereo da turismo, e’ caduto in seguito ad una fase di stallo, nel settore aeronautico questo e’ un dramma, ma nel calcio quando si verifica, puo’ scaturire un delirio di gioia collettivo, se il protagonista e’ un pallone.
Ebbene un pallone quando parte, ha una determinata velocità’, la distanza naturalmente incide sulla scelta di chi calcia, se sei distante si deve calciare forte se sei vicino più’ piano.
In fisica (E nel calcio di conseguenza) esiste una fase in cui la velocita’ di un oggetto decade improvvisamente, e’ la fase di stallo di cui ti parlavo prima e che si verifica esattamente alla velocita di 60km orari.
Il segreto e’ tutto qui, calciare e far si che il pallone al momento in cui si avvicina alla porta, giunga alla velocità’ appena indicata.
Dovete sapere che i giocatori di Basebal, negli Stati Uniti, sulla base di questo principio, hanno sviluppato veri e propri studi metodologici per incrementare tutte le variabili utili per migliorare la capacita’dei lanciatori, che come ben sapete sono determinanti per la vittoria.
Gestire la velocità’ della palla al momento in cui arriva al battitore e’ un arte ed una scienza vera e propria.
Un dettaglio su cui lavorano costantemente le società’ investendo milioni di dollari.
Per concludere, spero tanto che tutti abbiate avuto modo di apprezzare quanto il calcio, non sia un qualcosa di statico, ma di estremamente dinamico, nella forma e nello sviluppo di continue novita’, che spesso hanno radici molto lontane.
Non mancate alle prossime puntate, perche ci sono tantissime altre informazioni che i media ed i mezzi di informazione classici e purtroppo anche le scuole calcio avanzate trascurano, un po per negligenza, ed un po’ per la tendenza a focalizzare tutta l’attenzione su soluzioni chiamiamole di nicchia, che pero’ inibiscono il valore aggiunto che una comprensione approfondita da’, consentendo poi di ampliare il raggio di azione su cui agire.
Toba60