Anatomia Dell’Allenatore Perfetto
Questo lavoro comporta tempo e denaro e senza fondi non possiamo dare seguito ad un progetto che dura ormai da anni, sotto c’è un logo dove potete contribuire a dare continuità a qualcosa che pochi portali in Italia e nel mondo offrono per qualità e affidabilità di contenuti unici nel loro genere.
Chi scrive è diplomato come Tecnico Professionale in Argentina presso la Fifa ed ha omologato il suo titolo di studio Uefa in Spagna a Barcellona.
L’Allenatore Perfetto
Sarà bene che prima di iniziare vi trovate un posto tranquillo e vi concentrate attentamente su quanto ora avrete modo di leggere, non è un trattato di fisiologia né di tecnica e tattica calcistica e nemmeno un dettagliato reportage su organizzazione e gestione societaria riferita naturalmente al gioco del calcio.
Un allenatore naturalmente deve interagire con tutto quanto citato ora, ma non è questo il tema in questione che dobbiamo affrontare, ci sono migliaia di articoli che trattano ognuno a modo suo questi argomenti, ma vi posso assicurare che si contano sulle dita di una mano le considerazioni, i dettagli ed i particolari che avrai modo ora di conoscere.
È un editoriale unico nel suo genere che sicuramente sarà motivo di discussione e controversie, ma a cui non si può assolutamente sfuggire, se non altro per una onesta’ intellettuale che scardina finalmente un Tabù che ai giorni nostri non ha più ragione di esistere.
Quando ero un po più giovane mi occupavo per Hobby di Psicologia Sociale e tra i tanti autori uno mi coinvolgeva particolarmente si chiamava Eric Fromm, scrisse circa una Quarantina di libri e tutti di un originalità fuori dal comune, amava sempre raccontare una storiella nel mezzo di articoli che trattavano dell’uomo inserito all’interno di una collettività, vedrete, che al termine del racconto avrete le basi per dare il via ad un cambio di paradigma che sono sicuro cambierà non poco il vostro modo di percepire il ruolo di Allenatore. (E non solo)
Iniziamo e tenetevi duri alla sedia, senza dimenticare naturalmente di spegnere il cellulare.
Il Bibliotecario
Un giorno un Bibliotecario presso un piccolo paese di provincia andò in pensione, ed il responsabile del personale subito si fece carico di trovare un sostituto capace e adatto al ruolo lasciato vacante.
Mise un inserzione sul bollettino pubblico comunale, ed il giorno dopo si presentarono 3 persone.
Il primo di bella presenza esibii i suoi trascorsi lavorativi e rilasciò su carta intestata il suo titolo di studio, era un laureato in Letteratura ed aveva prestato servizio come supplente presso una prestigiosa Università.
Il Secondo si presenta con un abbigliamento giovanile ed un aspetto molto piacevole, modi di fare aggraziati e dà l’impressione di essere un buon comunicatore e abituato al contatto con la gente considerata la disinvoltura con cui si relaziona nel colloquio ed ha un titolo di studio come ragioniere e mette in evidenza il fatto avere una grande passione per la lettura.
Il terzo candidato è un giovane con fattezze assai discutibili, poco curato nell’aspetto si accomoda sulla sedia senza stringere la mano e con modi decisi ma poco diplomatici riferisce di non possedere alcun titolo di studio e che l’unico suo interesse sia quello di collezionare Farfalle.
Il giorno seguente l’incaricato deve prendere una decisione, ed ha un’ unica certezza, quella di escludere il rozzo collezionista e si trova ora a dover fare una scelta tra il laureato, ed il giovane ragioniere.
Al momento di decidere fa una riflessione tra sé pensando bene sul da farsi e si pone alcune domande prima di operare una scelta
Il laureato in letteratura è indubbiamente una persona colta e preparata, ma in una biblioteca la letteratura non e’ che una minima parte di tutto quello che viene presentato, tra l’altro compito suo non è dare lezioni scolastiche, il pubblico viene solo per consultare libri.
Il secondo sembra la persona più indicata, educato, comunicativo e tra l’altro coltiva una passione che e’ molto attinente al ruolo che egli deve ricoprire, ma un dubbio lo assale, prima di prendere la decisione definitiva e pensa tra sé che una persona presso una biblioteca non deve leggere libri, questo è una perdita di tempo, tra l’altro in un luogo lavorativo come la biblioteca essere comunicativi con le persone, non è proprio il massimo delle priorità, in quanto in biblioteca si deve stare il più’ possibile in totale silenzio per non disturbare i presenti.
A questo punto lo sguardo si pone sulla credenziale del Goffo e Impacciato Collezionista e sulla questione gli sorgono mille opzioni che prima non gli erano passate per la mente, chi meglio di un collezionista di farfalle sa catalogare al meglio migliaia di libri in ordine cronologico di genere e di autore con certosina precisione, il contatto con la gente è sempre limitato al minimo indispensabile, chi si presenta in biblioteca possono essere giovani, adulti o bambini e tutto deve essere facile nella ricerca, nessuno meglio di un collezionista, ha tutte le carte in regole per assolvere questo compito.
Fatte le doverose considerazioni alla fine l’impacciato e goffo collezionista viene assunto e mai scelta fu più azzeccata, la fama per essere il miglior luogo per reperire libri sempre aggiornati e con facilita’ si è sparsa rapidamente diventando un punto di riferimento per tutti i lettori della zona.
Cosa ci insegna questa storia, che conclusioni dobbiamo trarne alla luce di un dato di fatto che stravolge i paradigmi che solitamente vengono considerati in ogni contesto socioeconomico e nel caso nostro, sportivo?
Andiamo avanti e le conclusioni fatele alla fine.
Veniamo ora ad un’ altra questione molto più tecnica su quanto avete avuto modo di conoscere, Howard Gardner professore presso la Harvard University elaboro’ ancora negli anni 80 uno studio sulle capacita’ intellettive e sviluppo’ una ricerca sulle Intelligenze Multiple e considerò privo di fondamento ogni concetto di intelligenza riferito al Quoziente di Intelligenza, veniamo ora nello specifico per mettere ordine su una questione che sicuramente stravolgerà il concetto di allenatore ideale per come ve lo hanno imposto sino ad ora.
Gardner ha elaborato dopo studi congiunti con i suoi collaboratori diverse forme di Intelligenza che ora vi elenco con le dovute spiegazioni, badate bene che ogni uno di voi che legge sicuramente avrà in sé ogni peculiarità posta in essere da quanto avrà modo di consultare.
Intelligenza logico-matematica
Coinvolge sia l’emisfero cerebrale sinistro, che ricorda i simboli matematici, che quello di destra, nel quale sono elaborati i concetti. È l’intelligenza che riguarda il ragionamento deduttivo, la schematizzazione e le catene logiche. La possiedono solitamente scienziati, ingegneri, tecnologi. Albert Einstein, Richard Feynman e Carl Friedrich Gauss.
Intelligenza Linguistica
È l’intelligenza legata alla capacità di utilizzare un vocabolario chiaro ed efficace. Chi la possiede solitamente sa variare il suo registro linguistico in base alle necessità ed ha la tendenza a riflettere sul linguaggio. Possono averla poeti, scrittori, linguisti, filologi, oratori. Robert Kennedy, Giacomo Leopardi o Henry Thourau.
Intelligenza Spaziale
Concerne la capacità di percepire forme e oggetti nello spazio. Chi la possiede, normalmente, ha una sviluppata memoria per i dettagli ambientali e le caratteristiche esteriori delle figure, sa orientarsi in luoghi intricati e riconosce oggetti tridimensionali secondo schemi mentali piuttosto complessi. La possiedono scultori, pittori, architetti, ingegneri, chirurghi ed esploratori Van Gogh, Aligi Sassu, Frank Lloyd Wright.
Intelligenza Musicale
Normalmente è localizzata nell’emisfero destro del cervello, ma le persone con cultura musicale elaborano la melodia in quello sinistro. È la capacità di riconoscere l’altezza dei suoni, le costruzioni armoniche e contrappuntistiche. Chi ne è dotato solitamente ha uno spiccato talento per l’uso di uno o più strumenti musicali, o per la modulazione canora della propria voce. La possiedono prevalentemente i compositori, i musicisti e i cantanti Johann Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus Mozart, e i Beatles.
Intelligenza Corporeo-Cinestesica
Coinvolge il cervelletto, i gangli fondamentali, il talamo e vari altri punti del nostro cervello. Chi la possiede ha una padronanza del corpo che gli permette di coordinare bene i movimenti. Ce l’hanno in misura peculiare ballerini, coreografi, sportivi, artigiani, Diego Armando Maradona, Pele’, Rudolf Nureyev e Roberto Bolle.
Intelligenza Interpersonale
Coinvolge tutto il cervello, ma principalmente i lobi pre- frontali. Riguarda la capacità di comprendere gli altri, le loro esigenze, le paure, i desideri nascosti, di creare situazioni sociali favorevoli e di promuovere modelli sociali e personali vantaggiosi. È presente in maggior misura in politici, leader, imprenditori di successo, psicologi, Adriano Olivetti , Sigmund Freud, Mahatma Gandhi.
Intelligenza Intrapersonale
Riguarda la capacità di comprendere la propria individualità, di saperla inserire nel contesto sociale per ottenere risultati migliori nella vita personale, e anche di sapersi immedesimare in ruoli e sentimenti diversi dai propri. Non è prerogativa di qualcuno, benché la possiedano in particolare, gli attori. Gigi Proietti, Alberto Sordi, Woody Allen.
Intelligenza Naturalistica
Consiste nel saper individuare determinati oggetti naturali, classificarli in un ordine preciso e cogliere le relazioni tra di essi. È l’intelligenza tipica di biologi, astronomi, antropologi, medici e altri. Carl Sagan e Zecharia Sitchin.
Intelligenza Esistenziale
Rappresenta la capacità di riflettere consapevolmente sui grandi temi dell’esistenza, come la natura dell’uomo, e di ricavare da sofisticati processi di astrazione delle categorie concettuali che possano essere valide universalmente. È tipica dei filosofi e degli psicologi, e in parte anche dei fisici. Platone, Socrate, Carl Rodgers e Viktor Frankl.
Naturalmente ci sono variazioni, che implicano una molteplice forma di sviluppo intellettivo, orientato su più direzioni, ma non soffermiamoci nei dettagli ed andiamo avanti.
Va sottolineato che non e’ una questione che si limita ad una dinamica prettamente psicologica, tutto questo ha un fondamento che affonda le radici su basi neurologiche e biologiche e fisiche, lo sviluppo di un individuo avviene attraverso connessioni sinaptiche che evolvono sino a sviluppare idee, pensieri, azioni, ed ogni predisposizione che ogni uno di noi possiede è la combinazione di fattori genetici, ambientali, educativi e sociali che non hanno in se una sua base ben definita ma prende forma e si sviluppa grazie a continui salti di qualità’.
Ora seguitemi attentamente che questa è una fase cruciale per attuare il già citato cambio di paradigma.
Immaginate con la fantasia di possedere una Ferrari nuova fiammante e di sfrecciare per le strade, godendosi del rombo del motore e di tutta la sua potenza e accelerazione che i fantastici meccanici e ingegneri hanno messo a vostra disposizione, ed ora considerate il fatto che questa macchina proprio non ve la potete permettere e vi dovente accontentare nella realtà di compararvi una Kia Picanto, indubbiamente una gran bella macchina, ma nulla a che vedere con quanto desiderato.
E’ scontato che una Ferrari in una qualsiasi competizione su pista avrà sempre la meglio e i confronti con la Picanto non lasciano spazio al dubbio, perderà sempre, questo é un paradigma consolidato e corroborato dai fatti, ma ora poniamo la questione su un altro binario, se le stesse macchine le mettiamo in competizione su una città come Bogotá in mezzo al traffico cittadino, scommettereste a occhi chiusi sulla vittoria della fiammante Ferrari, nei confronti della meno titolata Picanto?
Tutti voi siete Ferrari o Picanto e tutti voi sarete sempre giudicati per il mezzo che possedete, indipendentemente da ciò che con questa macchina dovete fare, e’ un condizionamento insito nella società in cui viviamo.
Prima di affondare il coltello nella piaga, che non dimentichiamolo è il ruolo dell’allenatore, voglio porre alla vostra cortese attenzione di come le maggiori società’ al mondo nel settore della ricerca e dello sviluppo si siano anticipati sulla questione che sto ponendo ora alla vostra attenzione.
Quando si presenta un curriculum tutti partono dal presupposto che il massimo dei voti sia una garanzia per essere assunti, beh, le statistiche hanno dimostrato che chi dispone di dipendenti assunti con questa logica hanno posto le basi per un sicuro fallimento.
Le società’ vincenti hanno usato un criterio differente analogo a quello posto prima dal bibliotecario, non importa il voto, ma chi ci mette meno ad arrivare alla laurea, indipendentemente dal fatto che uscito dall’università abbia avuto un voto sia appena sufficiente, il mondo del lavoro necessita di idee e di sviluppo che viaggia a velocità’ sempre maggiore, ed è chi arriva prima che si aggiudica il mercato, viviamo un un mondo dove la velocità è determinante e chi ci lavora si deve adeguare alla regola se non vuole soccombere, se poi chi fa la domanda è un Maratoneta avrà il 50% di possibilità in più, perché’ certamente chi si impegna in questa disciplina avrà costanza, determinazione, disciplina ed è meno soggetto a malattie causa di assenze sul lavoro.
Ed ora veniamo al nostro allenatore, che caratteristiche deve avere una persona che gestisce un insieme di giocatori ?
Tenetevi forte perché quello che sto per dirvi alcuni, sicuramente non lo accetteranno, ma altri e penso la maggioranza, non potrà fare a meno di convenire con me di fronte all’evidenza, che forse sono stati ingannati, per logiche che al momento non sono materia di discussione. (Potete comunque inserire i vostri commenti)
Quando vengono inseriti i bandi da parte della federazione Uefa, per le ammissioni al corso allenatori le credenziali che ti consentono di accedere è legata agli anni di carriera, alla categoria in cui una persona ha giocato ed ad eventuali titoli secondari.
Se per esempio tu hai giocato in serie A in Italia hai già il punteggio necessario per accedere al corso, se poi hai fatto parte della Nazionale la priorità è assoluta per avviare in breve tempo dopo un corso relativamente breve ed entrare nel grande giro del calcio che conta, nei corsi inferiori poi il criterio è lo stesso non cambia nulla, e questo non solo in ambito Uefa ma anche Fifa, presso i paesi Nord e Sud Americani e Asiatici, seppur in maniera meno marcata.
Una Laurea in psicologia una in scienze motorie una in fisica ed una in matematica, non ti garantisce l’accesso nemmeno ad un corso dilettantistico, considerato l’alto numero di domande, basta che una persona abbia giocato per una vita da riserva come tesserato presso l’oratorio dietro casa, che hai già una credenziale privilegiata per l’accesso alla Scuola Calcio.
La logica posta in essere è la stessa dell’incaricato alla scelta di chi doveva assumere il ruolo di Bibliotecario, stesse problematiche stesse logiche e stessi luoghi comuni, siamo nel 2023 e si sta ragionando con i principi che risalgono al medio evo, solo che ora abbiamo dalla nostra la stessa tecnologia e conoscenza che paradossalmente chi vive nel mondo del calcio usa per un analisi dettagliata riferita ad una partita di calcio.
I talenti e le capacità di chi si impegna nel calciare ad un pallone, sono alla stregua della capacità del nostro Laureato in letteratura e del Ragioniere in riferimento al ruolo di tecnico.
Non e’ poi cosi esagerato dire che la competizione in ambito calcistico sia tra Somari, li dove i Cavalli di razza sono impossibilitati a partecipare.
Un esempio tra tutti e’ quello della Silicon Valley, luogo per eccellenza della produzione Hi Tech, (Dove sono svincolati da ogni logica comune) recluta i suoi dipendenti considerando principi citati prima, questo ha reso la competizione del vecchio continente improba e vincolato da valori privi di ogni fondamento.
Il Calcio e’ uno spettacolo meraviglioso, ma i protagonisti sono in tutto e per tutto dei fantastici Somari, Efficienti, Aggiornati, Ipertecnologici, Preparati, Con una Eccellente Cultura, ma sempre Somari sono, lo spettacolo è fantastico e desta l’attenzione di tutto il pianeta, ma viene sviluppato da figure professionali che in altri contesti, con il medesimo principio legato alla selezione, sarebbe costretto a Vendere il Cocco a Mar del Plata.
Immagina un Albert Einstein o un Sigmund Freud a cui viene negata la presenza presso un università perché Ebreo, il principio è lo stesso, non c’è alcuna attinenza tra le capacità e le credenziali da esibire al momento di iscriversi.
Usando il metro di giudizio con cui i tecnici di calcio vengono ammessi ai corsi federali , gente come Leonardo Da Vinci, Richard Feynam, Ralph Waldo Emerson, Enrico Fermi, John Kennedy, Robert Kennedy, Michelangelo, Tiziano, Picasso, Michael Douglas, Robert de Niro, Isaac Newton, Wolfghan Goethe, Mahatma Gandhi, Charlie Chaplin, Amadeus Mozart, Nicola Tesla e potrei andare avanti per ore menzionando tutti i geni del presente e passato che hanno inciso sull’umanità, non avrebbero mai potuto fare nulla se non coltivare i campi di patate o lavorare presso una fabbrica di scarpe.
E’ bello vedere un Pep Guardiola mentre allena il Mancester City, è uno spettacolo fantastico vedere come giocano le squadre di Jürgen Klopp, e che dire di un José Mourinho con le sue geniali innovazioni tecniche e tattiche, non confondiamo le cose e atteniamoci ai dati reali.
Quello che hai letto ora non è un denigrare l’operato di persone che hanno fatto la storia del calcio presente passato e futuro, sarebbe totalmente ingiusto, quello che deve stimolare un nuovo paradigma legato al ruolo dell’allenatore è lo stesso che poi direttamente e indirettamente condiziona la società intera che necessita del meglio che ogni individuo può offrire nel suo Ambito.
Dentro ogni persona c’è un genio e non lo sapete, vi è impedito di sviluppare tutte le capacita’ di cui disponete, nel nome di norme e luoghi comuni che inibiscono tutte le facoltà che potrebbero rendere la vita migliore a voi e soprattutto al genere umano.
Il calcio mi piace ma non mi accontento e voglio di più, lottate anche voi per questo principio, cominciate con il far valere le leggi della natura e non quelle degli uomini spesso vincolati ad interessi che affronterò in altre sedi.
Ed ora prima di finire, leggete attentamente una piccola vicissitudine appartenente al mio passato, che sicuramente non farà che consolidare quanto letto sopra.
Mi trovo in compagna con il mio amico del cuore quello che anche se dici le cose sbagliate ti supporta sempre, fa la collezione di Aeroplani su scala ridotta e mi mostra il suo ultimo acquisto, un complicato modello di Aereo da Combattimento Americano e appoggia la scatola sul tavolo da salotto per farmelo vedere, senza aprirlo.
Suona il campanello e arriva mio nipote di 13 anni, va dalla nonna (Mia Madre) e si beve una coca cola, io e il mio amico usciamo di casa e decidiamo di rientrare prima di pranzo, lasciamo tutto sul tavolo e giriamo per la città, passa poco più di un’ora e torniamo a casa dove troviamo il modellino di aereo (174 pezzi) completamente assemblato e incollato perfettamente, senza però gli adesivi allegati, un lavoro che il mio amico svolge in una settimana e con fatica, era li’ pronto davanti ai nostri occhi.
Pensava fosse un regalo per lui e lo aveva montato, era la prima volta che lo faceva, ci siamo guardati negli occhi, tra lo stupore generale, mio nipote esce e se ne va come nulla fosse, sono passati 30 anni, lui ora lavora presso la Delta Arilines come Stewart, adorava gli aerei e pur di vederli aveva deciso di salirci sopra a vita, si e’ laureato in economia parla 5 lingue ma la sua gioia sono e rimarranno sempre gli aeroplani, mi sono sempre domandato con la sua memoria per i dettagli ambientali e la capacità di riconoscere oggetti tridimensionali secondo schemi mentali piuttosto complessi come quelli che ha dimostrato a soli 13 anni, cosa avrebbe potuto fare se avesse deciso di diventare Architetto o Ingegnere…. la società’ aveva bisogni di economisti e quello ritenne giusto studiare.
Ascoltami bene, caro allenatore, lascia perdere tutto quello che ti hanno insegnato nelle scuole allenatori e cerca un po di ridimensionare il ruolo che hanno ai tuoi occhi tutti coloro che ora sono protagonisti del bel calcio che vedi e che dettano ogni disposizione sul campo, devi sapere che potresti essere te il tecnico perfetto, il brutto anatroccolo che tutti sognano di avere, solo che tu non lo sai, ora scommetto sei più rilassato e la tua autostima si è accresciuta, come dire, c’è posto per tutti in questo mondo, ed è una presenza bada bene da protagonista, devi solo trovare il tuo spazio che esiste per ognuno di noi, basta solo lasciar perdere tutti paradigmi….
… che solo una società malata può accettare senza reagire.
Toba60
SOSTIENICI TRAMITE BONIFICO:
IBAN: IT19B0306967684510332613282
INTESTATO A: Marco Stella (Toba60)
SWIFT: BCITITMM
CAUSALE: DONAZIONE