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La mia dichiarazione di sovranità

Prima ancora di rivendicare i propri diritti si devono anteporre tutte quelle norme etiche e morali che purtroppo pochi hanno l’accortezza di porre sul piatto della bilancia li dove questa pende spesso dalla parte di una legge creata dall’uomo ed iniqua per natura.

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Staff Toba60

Dichiarazione di sovranità

Con la presente dichiaro di essere un individuo sovrano al quale nessuno può imporre diritti o doveri senza il mio consenso, anche se ciò avviene con piacevoli giustificazioni legali, morali o di altro tipo. Riconosco e accetto la sovranità degli altri individui nella stessa misura. Dichiaro di non voler essere considerato membro di alcun tipo di associazione, comunità o società a cui non abbia espressamente aderito.

Questa dichiarazione si rivolge a individui e gruppi di ogni tipo, in particolare a organizzazioni criminali e governi che agiscono come se potessero impormi dei doveri senza il mio consenso non mi chiedono nemmeno espressamente il consenso, anche se io posso concederlo, sia nel mio interesse sia ai fini del mio contributo libero e volontario al bene comune. La cosiddetta democrazia non è in grado di porre rimedio a questa situazione: al contrario, il principio di maggioranza, senza requisiti di qualificazione degli elettori, può generare motivazioni di base come l’invidia, il risentimento e altre avversioni, che portano nel pieno rispetto della legge a rubare a chi si trova in una posizione economica migliore. Inoltre, la semplice possibilità di utilizzare un gran numero di funzioni e uffici legislativi, giudiziari ed esecutivi per partecipare al potere non lascia quasi alcuno spazio per una resistenza essenziale a tali ingiustizie.

Questa dichiarazione è rivolta in particolare a quei governi che vogliono impormi la loro cosiddetta sovranità con termini come “costituzione”, “legge”, “ordinanza”, “ordine di marcia”, “avviso ufficiale” e così via. In quanto individuo sovrano, sono consapevole che assoggettarmi a un governo al quale non ho dato il mio consenso crea, nella migliore delle ipotesi, meno costi o più benefici che se privilegiassi, ai fini di un’ideologia della sovranità, la mia sovranità in ogni momento e in ogni circostanza.

Anche se non lo faccio espressamente, mi sento costretto ad abbandonare questo percorso di tolleranza dell’oppressione, che ho seguito fino ad oggi, perché i costi sono aumentati in modo così drammatico in molti modi, come ad esempio: violazioni dei miei diritti umani derivanti da una crescente coercizione; restrizioni sempre più strette al mio controllo sulla mia proprietà; imputazioni di incapacità di prendermi cura di me stesso e della mia salute; aperta sfiducia nella mia capacità di occuparmi di me stesso e della mia proprietà in modo onesto e in buona fede; il crescente costo amministrativo e giudiziario per soddisfare le ormai innumerevoli norme di legge e la richiesta di un “cittadino trasparente”; il permanente e crescente pericolo di criminalizzazione derivante da norme di legge ormai disumanamente contorte; il furto aperto della mia proprietà sotto la minaccia della violenza – e molto altro ancora.

I potenziali benefici diminuiscono in molti modi diversi, come ad esempio la diminuzione della protezione di me stesso e della mia proprietà come risultato di una legislazione in continua evoluzione e dell’insicurezza giuridica che ne consegue; la crescente incoerenza nell’aumento del numero di norme di legge con conseguente accumulo di controversie legali, nonché ritardi ed eccessive richieste di giustizia; l’aperta violazione del principio della separazione dei poteri attraverso la monopolizzazione della giurisdizione; violazione dei principi fondamentali dell’indipendenza attraverso la giurisprudenza e la legislazione attraverso l’amministrazione esecutiva; aumento delle intercettazioni e dei controlli; aperta e crescente sfiducia nei miei confronti come cittadino per il cosiddetto “scambio automatico di informazioni con i governi stranieri” riguardo ai miei dati bancari; programmi di incentivi economici e di accoglienza dei cosiddetti rifugiati, che portano a un indebolimento della sicurezza pubblica – e molto altro ancora.

Né c’è alcuna prospettiva che questa situazione allarmante possa migliorare; l’uso irresponsabile e dispendioso del denaro dei contribuenti, che favorisce l’indesiderabile con l’eufemismo fuorviante di “costi sociali”, e che grava su ciò che è desiderabile attraverso una tassazione progressiva, culmina nella demoralizzazione di persone valide e forti e in un elevato debito pubblico. Non vedo la fine di questa espansione del governo, che di per sé crea povertà. Ho già versato decine di milioni di contributi, eppure il debito pubblico ha continuato a crescere senza il mio consenso, al punto che anch’esso deve essere considerato un caso di cattiva gestione criminale di cui io, come cittadino, non posso e non voglio essere ritenuto responsabile.

Per anni ho pensato che questa fosse una tirannia benevola, ma ora la vedo come una tirannia malvagia che crea costrizioni e dipendenza tra i cittadini e ha le stesse caratteristiche della schiavitù, che è stata bandita e abolita molto tempo fa.

Inoltre, con la presente dichiaro di essere un essere umano morale e spirituale dotato di ragione e di un dono per il linguaggio, che non può essere membro di un’organizzazione irragionevole, ingannevole e ladra nota come “Stato”, che agisce in modo immorale e seduce le persone per abusare e derubare uno Stato che si sottopone sempre più spesso a influenze straniere opache e che rimane invischiato in dubbie appartenenze a istituzioni globali sovraordinate, che in breve tempo aboliranno le tradizioni sudafricane a lungo coltivate per la protezione dell’individuo.

Guidato dalla mia coscienza e dalla mia morale, non rappresento una minaccia per gli altri e rinuncio al mio diritto nei confronti del cosiddetto Stato costituzionale, che – come ci si può aspettare da un monopolio – emana leggi sempre più povere con conseguenze finanziarie sempre più elevate. Questo cosiddetto “diritto” è creato da altri sulla base di premesse e approcci specifici, ed è usato sempre più palesemente per sopprimere i membri di questi Stati. La lettera della legge costituisce in definitiva una finzione che può essere cambiata nuovamente in seguito attraverso la legislazione. In realtà può uccidere e uccide. Io, invece, entro consapevolmente nella legge di natura o diritto naturale, in cui le norme di convivenza hanno un carattere eterno, come il divieto di appropriazione indebita della proprietà altrui, e sono valide senza essere scritte. Questa legge naturale, o legge a priori, è il fondamento di ogni convivenza pacifica e non violenta tra le persone. Esiste almeno dalla registrazione del pensiero di filosofi antichi, come Eraclito, Socrate e Aristotele, ed è strettamente legata ai diritti umani.

In qualità di individuo sovrano e di essere umano spirituale e morale, ho usato la natura libera e autodeterminata con cui sono nato per agire come giudice di me stesso e mi sono pronunciato sull’opportunità e l’utilità di essere membro di organizzazioni come gli “Stati”. Non escludo la possibilità di comunità, attuali o future, costruite sui principi fondamentali dell’ordine naturale e delle quali potrebbe essere un onore per me far parte.

Rifiuto espressamente il principio mafioso, secondo il quale devo lasciare un Paese se non mi piace. Al contrario, sono gli oppressori di individui sovrani e di esseri umani morali e spirituali che dovrebbero essere visti come paria e che dovrebbero astenersi dalle loro azioni dannose, le cui conseguenze stanno diventando sempre più visibili.

Non accetto alcuna forma di violenza o minaccia di violenza nei miei confronti e proclamo espressamente il mio desiderio sovrano di vivere in pace, di essere lasciato in pace e di lasciare in pace gli altri. Non farò nulla a nessun altro individuo sovrano, soprattutto nulla di simile a ciò che non vorrei fosse fatto a me. Le persone e le organizzazioni che violano questo principio di reciprocità, ad esempio derubandomi della mia proprietà e del mio tempo, possono aspettarsi che io li ritenga responsabili delle perdite che subisco a causa delle loro azioni. Mi riservo il diritto di chiedere un adeguato risarcimento per i danni subiti finora.

Fonte: DeepWeb


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