Seconda Parte: L’Agenda di un Potere che Non ha Limiti ne Confini
Il potere lo si acquisisce sempre dove c’è qualcuno che glielo concede e le conseguenze di tale scelta non vengono praticamente mai condivise.
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Architetti nell’Ombra
Miei cari lettori, mentre vi lasciate trasportare dal dolce flusso del vostro feed digitale, dove ogni like e condivisione sembra avvicinarvi a una parvenza di libertà, non dimentichiamo coloro che orchestrano tutta questa lugubre sinfonia. Le famiglie Rothschild e Rockefeller. Questi nomi risuonano come una dolce melodia nei corridoi della storia, come direttori d’orchestra discreti ma estremamente influenti.

Dietro questi movimenti, queste dinastie sono i veri architetti del dominio attraverso il debito. Per secoli hanno elaborato una strategia sottile, quasi artistica, per tenerci nelle catene del debito, lasciando le masse alla mercé dei loro trucchi finanziari. Non è affascinante? Mentre clicchiamo e scorriamo, loro tessono pazientemente la loro tela, intrappolandoci in una danza mortale di cui non siamo nemmeno consapevoli.
Tenetevi forte, mentre esploriamo come queste famiglie storiche continuano a tirare i fili, trasformando il debito in uno strumento di controllo efficace quanto un burattinaio che brandisce i suoi fili invisibili. Preparatevi a un viaggio avvincente nel cuore della finanza e del potere, perché il resto di questa odissea promette di essere ancora più gustoso!
Dietro questi movimenti, le dinastie Rothschild e Rockefeller continuano a comandare. Per secoli, queste storiche famiglie finanziarie hanno sviluppato una sottile strategia di controllo attraverso il debito. Sono all’origine della creazione delle principali banche centrali e continuano a svolgere un ruolo chiave nel controllo dei meccanismi monetari internazionali. Attraverso la loro influenza su istituzioni come il FMI e la Banca Mondiale, queste famiglie sono responsabili dell’impoverimento di intere nazioni, intrappolate in cicli di debito perpetuo.
Queste famiglie immortali, veri e propri vampiri del potere, giocano a scacchi con il mondo da secoli, muovendo le loro pedine con la sicurezza di un gran maestro amorale. I Rothschild, i Rockefeller e, naturalmente, la loro allegra banda di tredici famiglie, questi aristocratici del capitalismo che, nell’ombra, tengono l’intero pianeta per i cordoni della borsa. Cosa possiamo dire di loro, se non che hanno imparato l’arte della manipolazione come nessun altro?
La loro strategia? Oh, è infantilmente semplice, ma spaventosamente efficace: il controllo totale attraverso il logoramento. Perché preoccuparsi di conquistare territori attraverso la guerra, con tutti i suoi spargimenti di sangue e il disordine, quando si può semplicemente comprarli impoverendo le nazioni? Un piccolo aiuto qui, un prestito là a un tasso di interesse esorbitante, e presto! Eccoli qui, a mangiare a volontà le risorse dei Paesi che hanno messo in ginocchio. A chi servono le armi quando si hanno i contratti?
Benvenuti nel loro antico gioco, dove le regole sono stabilite dai vincitori e tutti perdono tranne loro. Mentre noi comuni mortali discutiamo su quale tipo di caffè comprare o se optare per l’ultimo smartphone, questi titani della finanza si divertono a tirare le fila della nostra vita quotidiana.
Crisi economiche, carestie, guerre? Oh, sono solo pedine sulla loro scacchiera, eventi accuratamente orchestrati per garantire il loro profitto. E intanto noi applaudiamo al loro spettacolo, cullati da illusioni di libertà e autonomia. E che dire della trappola del debito: una nuova forma di schiavitù in cui tutti partecipano grazie alle tasse, ora detratte alla fonte, nel caso in cui qualcuno si svegli e rifiuti questa presa per i fondelli. Viva la sinistra, grazie Hollande!
Ma niente panico! Tenetevi forte, perché abbiamo ancora molto da scoprire su questi architetti del dominio mondiale. Prendete un bicchiere di champagne (perché probabilmente l’hanno fornito loro) e preparatevi a immergervi ancora di più nel loro balletto machiavellico. Dopo tutto, chi non ama un buon dramma?
I Rothschild e i Rockefeller sono i principali artefici di questo sistema machiavellico. Queste due famiglie, spesso definite i pilastri della finanza mondiale, sono all’origine delle grandi banche centrali moderne. Pensate che i vostri governi controllino il denaro? Beh, ripensateci. Le banche centrali non sono altro che burattini nelle mani di queste élite. Dalla creazione della Banca d’Inghilterra e poi della Federal Reserve statunitense, i Rothschild e i Rockefeller hanno perfezionato l’arte di creare debito ex nihilo e di usarlo per manipolare le nazioni.
Il FIMI e la Banca Mondiale! Queste istituzioni si presentano come salvatori delle nazioni in difficoltà, come cavalieri dall’armatura scintillante, pronti a salvare i Paesi in difficoltà. Ma attenzione, amici miei, non fatevi ingannare da questa facciata carismatica! Offrono prestiti, ma con un piccolo dettaglio subdolo: questi prestiti sono progettati per non essere mai rimborsati, quindi generano interessi ad vitam eternam. Sì, avete capito bene, un trucco di magia finanziaria che farebbe invidia al più abile degli illusionisti!

Perché, vi chiederete? Perché il debito perpetuo è la chiave del controllo. Una volta che un Paese si trova in questo circolo vizioso, diventa il burattino ideale per le nostre amate dinastie. Immaginate la scena: un Paese con le mani legate dai debiti, costretto a sottostare alle richieste dei creditori. Cosa deve fare per uscire da questa situazione? Privatizzare le loro risorse naturali, ridurre i servizi pubblici e aprire i loro mercati alle multinazionali che, sorpresa, sorpresa, sono tutte di proprietà delle stesse famiglie che orchestrano questo grande spettacolo del debito!
È un gioco perfettamente oliato, in cui le regole sono scritte da chi detiene il potere economico. Mentre il popolo lotta, cercando di sopravvivere con le briciole, le élite ridono a crepapelle, assaporando il dolce sapore della vittoria. Alla fine, questi Paesi, un tempo prosperi, diventano semplici variabili di aggiustamento nella macabra danza della finanza globale.
Quindi, cari lettori, restate vigili, perché questa partita a scacchi è appena iniziata. Preparatevi a esplorare le ramificazioni di questo sistema perfettamente orchestrato, dove la miseria di un popolo è il terreno di gioco di un altro. Il futuro potrebbe non essere roseo, ma non è forse questa la bellezza del grande dramma che stiamo vivendo?
Ma i Rothschild e i Rockefeller sono solo la punta dell’iceberg. Non sono gli unici a orchestrare questo piano per il dominio del mondo. Tredici famiglie, i veri architetti dell’Avanguardia, condividono il controllo delle multinazionali, delle aziende produttrici di armi e delle banche che gestiscono il mondo. Ed è qui che si arriva al cuore del potere, il vero club privato a cui nessun altro ha accesso.
Ecco l’elenco delle 13 famiglie che, dietro le quinte, possiedono Vanguard e, per estensione, controllano i destini di miliardi di esseri umani:
Rothschild (Europe)
Rockefeller (USA)
Morgan (USA)
DuPont (USA)
Bush (USA)
Carnegie (USA)
Orsini (Italie)
Warburg (Allemagne)
Habsbourg (Autriche)
Kuhn (USA)
Leopold (Belgique)
Sinclair (UK)
Goldman Sachs (USA)
Questi nomi vi ricordano qualcosa? Hanno sempre fatto parte di ogni guerra. Queste dinastie, alcune con secoli di storia, sono i veri padroni del mondo. Non controllano solo banche o aziende, ma intere nazioni. Con le loro multinazionali, le compagnie d’armi e i conglomerati finanziari, gestiscono l’economia mondiale come una gigantesca partita di Monopoli in cui tutto è in vendita… tranne, ovviamente, il loro stesso potere.
Queste famiglie non si limitano a prestare denaro ai governi. No, sarebbe troppo semplicistico. Si assicurano che il denaro non possa mai essere restituito. Come lo fanno? Attraverso tassi di interesse asfissianti, condizioni draconiane e riforme imposte. Il risultato? I Paesi si trovano in trappola, costretti ad adottare politiche economiche che favoriscono le multinazionali controllate da queste famiglie.
Una nazione, un tempo ricca di risorse naturali, diventa un moderno vassallo. Deve vendere il suo petrolio, i suoi minerali, i suoi terreni agricoli e persino i suoi sistemi sanitari ed educativi a queste corporazioni, il cui unico obiettivo è il profitto. E chi c’è dietro queste corporazioni? Sempre gli stessi nomi: Rothschild, Rockefeller, Morgan, DuPont e compagnia. Attraverso le loro aziende, queste famiglie saccheggiano le ricchezze delle nazioni e riducono le popolazioni in povertà e, in caso di rifiuto, fanno la guerra. È una forma di schiavitù moderna, in cui le persone non sono più padrone della loro terra, della loro ricchezza e nemmeno del loro destino.
Ed ecco la ciliegina sulla torta: queste famiglie godono di una totale impunità. Operano al di sopra della legge, protette dalle loro conoscenze, dal loro denaro e dal loro potere. Chi può fermarli? Controllano i governi, i media, le banche e persino le istituzioni internazionali. Pensate che le Nazioni Unite o il G20 abbiano un qualche potere? Sbagliato: sono burattini nelle mani di queste élite.

E non si fermano mai. Il loro obiettivo è semplice: controllare tutti gli esseri viventi sulla Terra, dalle risorse naturali agli esseri umani. Queste famiglie hanno già preso il controllo del denaro, dei mercati e dei governi, e ora stanno attaccando la natura stessa. Con i loro brevetti sui semi e sulle risorse genetiche e i loro investimenti nell’intelligenza artificiale e nelle tecnologie di sorveglianza, stanno cercando di trasformare il pianeta in un gigantesco campo di lavoro dove ogni risorsa, ogni essere vivente, è sotto il loro controllo.
La loro follia non conosce limiti. E perché dovrebbero fermarsi? Non rischiano nulla, protetti dalle leggi che loro stessi creano, manipolando i media per mantenere le masse nell’ignoranza o nella compiacenza. Il popolo, accecato dalle distrazioni digitali e dalle false pretese democratiche, non vede nemmeno che è già incatenato, prigioniero di un sistema progettato per arricchire una manciata di individui a spese dell’intera umanità.
Benvenuti nell’era del controllo totale, cari lettori. I Rothschild, i Rockefeller e le altre 11 famiglie complici non sono qui per negoziare. Hanno già vinto e noi siamo gli spettatori disillusi del loro capolavoro di dominio mondiale. Ma non disperiamo troppo in fretta, c’è sempre di peggio in arrivo. Dietro questo quadro fosco si nasconde un esercito di giovani ideologi, altrettanto devoti alla loro causa.
Tutto questo è possibile, soprattutto, grazie ai Young Global Leaders, i soldatini ben addestrati del World Economic Forum di Davos, allevati in salsa neoliberista, pronti a sacrificare tutto sull’altare del globalismo. Indossano i loro abiti sartoriali come armature, pronti a difendere la loro visione del mondo con il fervore di apostoli in missione. Il loro obiettivo? Diffondere la buona parola del progresso tecnologico e dell’interconnessione globale, mascherando abilmente le conseguenze devastanti delle loro azioni sulle società ed economie locali.
Questi giovani leader sono addestrati a convincere, persuadere e, se necessario, manipolare. Sono cresciuti nel grande bagno del capitalismo sfrenato, dove il denaro scorre liberamente e l’idea stessa di sovranità nazionale è trattata come una reliquia del passato.
Preparatevi, perché nel prossimo post ci immergeremo nell’affascinante e spaventoso mondo di questi Young Global Leaders, scoprendo come essi svolgano un ruolo cruciale nella realizzazione di questo dominio globale, spacciando le loro marachelle per atti di progresso e innovazione. Dopo tutto, chi non vuole un po’ di controllo?
Miliardari e costruttori filantropici
Oggi daremo un’occhiata alle “13 famiglie”, gli illustri architetti dell’Agenda più maledetta e machiavellica che la storia abbia mai conosciuto!
Sono loro i veri padroni del gioco, quelli che, in agguato nell’ombra, muovono i fili di un piano eugenetico e malthusiano il cui obiettivo finale è semplice: conquistare il mondo, non con la forza bruta (anche se la guerra fa comodo), ma con il debito, quello dolce e insidioso che incatena le nazioni come vassalli.
Ma questi grandi architetti non lavorano mai da soli. Per la punta dell’iceberg, hanno le loro menti: questi miliardari “filantropi” che vengono elogiati in riviste come Forbes e altrove, con classifiche ridicole che ci vendono storie di uomini che si sono fatti da soli. In realtà, questi personaggi pubblici – Jeff, Elon, Bill e compagnia – non sono altro che pedine ben acconciate sulla scacchiera mondiale, manipolate con eleganza.
Perché, siamo seri, avete mai visto un Rothschild o un Rockefeller lottare per un posto in questa famosa classifica di Forbes? No, certo che no. Sono molto al di sopra, perché sono loro a stampare le carte del gioco. Creano queste classifiche come se distribuissero dolci, premiando i loro fedeli servitori miliardari, quelli che seguono scrupolosamente le specifiche della grande opera fatta di manipolazione dei media, controllo attraverso la tecnologia e influenza politica attraverso la corruzione… È una grande famiglia, dopotutto.
E poi, al di sotto di tutti loro, ci sono i “Giovani leader globali”, i costruttori di domani, addestrati in scuole segrete nella delicata arte della distopia. Non hanno bisogno di comprendere il piano nel suo complesso, semplicemente lo eseguono, perché sono stati collocati in modo fraudolento nelle loro posizioni per farlo. Costruiscono questo mondo folle, dove la tecnologia controlla le nostre vite, i loro media controllano le nostre menti e il debito controlla le nazioni.
Insomma, se le 13 famiglie sono i cervelli, i miliardari sono i coordinatori e i giovani leader sono i piccoli muratori che posano uno a uno i mattoni della distopia. Ma di loro parleremo in un atto successivo. Per ora parliamo di questi miliardari pazzi, le menti del male. Cominciamo con colui che, a mio parere, è il peggiore di tutti, perché è il megalomane più pubblicizzato del gruppo. Il mio nome è Bill Gates, naturalmente!

Bill, il magnate della tecnologia diventato “filantropo”, dall’inizio del secolo ha subito una svolta radicale che farebbe rabbrividire anche il più cinico. Dietro la sua maschera di benefattore miliardario, che paga con milioni di sovvenzioni da parte delle meRdias, scopriamo un uomo ossessionato da una visione distopica, eugenetica e malthusiana di un mondo che vuole a modo suo. Una visione sua o dei suoi maestri architetti, ma in cui l’espressione dell’umanità non è altro che un vasto esperimento a cielo aperto, a grandezza naturale.
Così, visti da vicino, i suoi progetti apparentemente altruistici rivelano soprattutto un’incontrollabile sete di potere e un desiderio patologico di ridisegnare il pianeta a suo piacimento. Si crede davvero un demiurgo. Dalla salute pubblica all’agricoltura, dall’eradicazione del sole alla demografia mondiale, Gates non si accontenta di fare l’opinionista. Troppo semplice! Con questi miliardi macchiati dalla corruzione, è diventato il burattinaio invisibile di tutte le politiche globaliste, su ogni argomento e senza essere mai stato eletto da nessuno.
Con una miscela ben affinata di corruzione, manipolazione e ossessione per il dominio, questi padroni lo hanno naturalmente nominato portabandiera delle loro illusioni. Sotto la sua patina di filantropo, Bill si intromette nei settori più cruciali per l’umanità, senza alcuna reale competenza e con un gelido disprezzo per le conseguenze. Come se i soldi avessero mai reso qualcuno intelligente, questo è certo! I soldi, e qui parlo di miliardi, solo i grandi truffatori ne hanno così tanti, in realtà, e probabilmente è per questo che siamo poveri…
Lungi dal cercare il bene comune, Bill vuole trasformare il pianeta in un gigantesco laboratorio in cui sia lui a dettare le regole. Per illustrare l’assurdità della sua megalomania, prendiamo il semplice ma sordido esempio della sua ossessione per gli escrementi umani. Con un’arroganza smisurata ma pari alla sua incompetenza, sta finanziando macchine in grado di riciclare gli escrementi umani in acqua potabile e, naturalmente, presumibilmente per salvare le popolazioni svantaggiate. Magnifico, non è vero?
Ma scaviamo un po’ più a fondo. Perché un miliardario senza alcuna competenza in materia di salute pubblica o di ingegneria idrica si imbarca in progetti così sconcertanti, se non addirittura disgustosi? È molto semplice. Utilizza i più indigenti, i senza voce e spesso i senza denti, come cavie umane per i suoi esperimenti su larga scala. Acqua “pulita”, è il suo slogan, ma ottenuta dagli escrementi (Sic…) e naturalmente testata su chi non ha nemmeno la possibilità di rifiutare. Oserebbe imporre questa “soluzione” nelle strade di Manhattan o di Londra? Assolutamente no. Ma quando si tratta di poveri, tutto è lecito. Perché vede l’umanità come una variabile di aggiustamento da sradicare.
E non si ferma certo qui. Gates non si accontenta di giocare con l’acqua, ma cerca anche di manipolare la natura stessa. Finanziando zanzare geneticamente modificate, sostiene di combattere la malaria e la febbre dengue con queste mostruosità chimeriche create in laboratorio. Sulla carta può sembrare una buona idea per i ricercatori idioti e corrotti che lavorano a questo tipo di progetti, ma in realtà è una bomba a orologeria che chiunque, istruito o meno, può facilmente capire.
Ebbene, come previsto, nel 2018 è scoppiata un’epidemia di febbre dengue proprio nelle aree in cui erano state rilasciate queste zanzare OGM, geneticamente modificate e portatrici di tutte le malattie. Una coincidenza? Questo progetto apparentemente “umanitario” assomiglia più a un’arma biologica diretta all’uomo e testata all’aria aperta che a una soluzione praticabile. E chi ne paga il prezzo? Ancora una volta i più poveri, ridotti a semplici pedine nel suo gioco omicida, e voi e io, con le nostre tasse, che gli forniamo sussidi eccessivi.
E poi ci sono le sue sinistre campagne di vaccinazione. Una delle più grandi aberrazioni del suo regno sulla salute pubblica globale, da quando ha comprato l’OMS e ha corrotto tutti i suoi membri. In India, ad esempio, le vaccinazioni finanziate dalla sua fondazione hanno causato la paralisi e persino la morte di centinaia di ragazze. Uno scandalo messo a tacere con la discrezione di uno schiocco di dita. Nessuna giustizia, nessuna responsabilità. Nelle Filippine, i vaccini antitetanici, sempre finanziati da quest’uomo malato, contenevano un ormone che può causare sterilità. Milioni di donne e bambini sono stati colpiti, manipolati senza nemmeno saperlo. Ma non importa, perché Bill rimane intoccabile grazie al suo osceno finanziamento di tutti i media e delle istituzioni, che tiene saldamente in tasca.
E se si fermasse lì, potremmo quasi ridere. Ma no, Gates, come tutti quelli della sua casta, non sa quando fermarsi! La sua sete di controllo si estende ora all’agricoltura. Dopo essere diventato il maggior detentore di vasti terreni agricoli negli Stati Uniti, cosa sta facendo con questa ricchezza terriera? Non colture biologiche sostenibili, no, certo che no. Preferisce gli OGM, in collaborazione con Monsanto-Bayer, l’azienda che incarna da sola la distruzione dell’agricoltura naturale. Con il pretesto di una “rivoluzione verde”, sta spingendo colture tossiche e sostanze chimiche devastanti, non per sfamare il mondo, ma per assoggettarlo all’industria agrochimica e aggiungere “vaccini mRNA” a verdura e frutta. Questi sono i prodotti per i poveri, i prodotti a basso costo. Da qui l’esplosione di cancri e… tumori! Se lo mangi, muori… Cinico e machiavellico!

E che dire della sua idea ancora più folle di bloccare i raggi solari per rallentare il cosiddetto riscaldamento globale, o meglio per impedire lo sviluppo dell’agricoltura naturale! Perché anche questa è un’arma formidabile per sottomettere i popoli! Iniettare particelle chimiche nell’atmosfera come in una brutta distopia fantascientifica eugenetica. Non importa le imprevedibili conseguenze ambientali, ciò che conta per Gates è dimostrare di poter controllare persino le forze della natura per rinchiuderci in un ambiente che lui stesso ha avvelenato. Il suo vero obiettivo non è salvare il pianeta, ma costruire un impero lucrativo trasformando la lotta contro il “cambiamento” climatico (inventato dai suoi scienziati, che lui sovvenziona allegramente, come l’IPCC) in una macchina da profitto per sé e per tutti i suoi compari.
Bill ha acquisito questo potere smodato nella più totale impunità, infiltrandosi e corrompendo le istituzioni pubbliche grazie ai virus e alle back-door inserite in tutti i software Microsoft. Quando si sa tutto del proprio avversario rubandogli le informazioni con un software utilizzato da tutti i dipartimenti governativi, il dado è tratto! E oggi è uno dei maggiori finanziatori privati dell’OMS, il cui presidente, Tedros, non è altro che un attore ma è responsabile del genocidio del Ruanda – Esci dai poveri! – e soprattutto le permette di orientare le politiche globali a proprio vantaggio. L’OMS, che dovrebbe essere un’organizzazione indipendente, è diventata il suo burattino, così come tutte le istituzioni a 3 lettere (ONU, OMS, WTO, WEF, FED, ecc.). Ma Gates non si è fermato qui: ha anche comprato il silenzio totale dei principali media, con pubblicità o sovvenzioni dirette e, come se non bastasse, direttamente dagli editori. In Francia, ad esempio, paga milioni ogni anno a media come l’AFP, per assicurarsi che i suoi sinistri progetti non vengano mai criticati. E funziona!
Come ha fatto un informatico brufoloso e strabico, i cui genitori erano già miliardari, a impadronirsi di tanto potere in settori cruciali come la salute, l’agricoltura, i media e il clima? Come vedrete, si tratta di settori in cui ogni essere umano è schiavo. La risposta è ancora molto semplice: è grazie a quei miliardi! Ha comprato la sua immagine, i suoi falsi studi creati da questi scienziati disonesti, anch’essi comprati, poi ha comprato la sua influenza, ha corrotto interi governi e grazie a questo ha intessuto una rete mondiale di dipendenza politica e finanziaria. Con il pretesto della filantropia, impone la sua visione al mondo, senza alcun reale controllo e bilanciamento.
Come si vede, non si tratta di altruismo, ma di un’ambizione divorante e smisurata, tipica degli psicopatici. Sì, Bill Gates vuole controllare l’umanità, regolare le nascite, manipolare il clima, decidere cosa mangiamo, cosa beviamo, cosa diciamo e soprattutto come viviamo! E lungi dall’essere un benefattore, è soprattutto un predatore, che usa la sua fortuna come unica arma per rimodellare il mondo secondo i suoi deliri eugenetici e malthusiani.
È urgente denunciare ed evidenziare l’influenza tossica di Gates e dei suoi simili sul nostro mondo. Dietro la loro facciata di benevolenza si nasconde una realtà molto più oscura, in cui il denaro diventa uno strumento di dominio assoluto. I loro progetti, lungi dal risolvere i veri problemi dell’umanità, servono solo a rafforzare la loro presa e a sottoporre i più vulnerabili a esperimenti tanto rischiosi quanto pericolosi. Il loro obiettivo, sempre meno nascosto, è ridurre drasticamente la popolazione, controllare le risorse e, infine, regnare sul destino degli altri. Anche i faraoni del loro tempo, sebbene meno ricchi, avevano almeno lavorato per il loro popolo e lasciato edifici per un’intera civiltà. Ma lui? Niente di niente! Virus e software obsoleto ogni 3 anni!
È indispensabile diagnosticare la malattia se vogliamo sradicarla e, con cognizione di causa, opporsi a questa nuova forma di colonialismo, in cui “filantropi” miliardari pensano di essere i padroni del mondo. È ora di suonare il campanello d’allarme e di chiedere una vera sovranità popolare su questioni di salute, agricoltura e giustizia sociale, libertà di espressione e di movimento e autonomia da questi ricchi psicopatici.
È giunto il momento di fermare Bill Gates e tutti coloro che, con il pretesto della benevolenza, usano la loro fortuna per plasmare un mondo in cui il potere e il profitto regnano sull’etica e sull’umanità. Uniamo le forze per difendere i diritti dei più deboli e preservare l’integrità della nostra società di fronte a questi insaziabili predatori. Dobbiamo esigere una trasparenza totale su questi progetti, che riguardano risorse naturali che appartengono a tutti noi e non a questa casta di imbecilli. È anche giunto il momento di chiedere conto delle loro malefatte.
Ma Bill non è solo, al contrario. Il mondo degli ultra-ricchi è un terreno fertile per le controversie, soprattutto quando si tratta di filantropia. Dietro iniziative apparentemente benevole spesso si celano ambizioni personali sfrenate, agende nascoste da trame nelle alte sfere della finanza e persino progetti pericolosi per la società e il pianeta nel suo complesso.
Ecco un elenco di alcuni noti miliardari, altri architetti del piano delle 13 famiglie, che, come Bill Gates, suscitano polemiche con le loro presunte azioni filantropiche. Questi non sono i veri architetti del male, perché non sono nati nella casta ereditaria come le 13 famiglie, ma i loro burattini preferiti, ai quali danno i mezzi finanziari per compiere le loro malefatte. E così seguiamo questi ricchi pervertiti, senza fede né legge, ma soprattutto senza anima né etica.
Per cominciare, il vecchio George Soros, famoso per la sua fondazione Open Society, figura di spicco delle cause progressiste e depravate. Naturalmente viene regolarmente accusato di influenzare e manipolare le politiche interne dei Paesi in cui investe, e a ragione. Attraverso donazioni e sostegno ai movimenti politici, spesso spinge per cambiamenti radicali che causano gravi divisioni sociali. Ma mai arrestato o accusato! Il suo ultimo colpo da maestro? L’acquisizione di oltre 200 stazioni radio negli Stati Uniti, che segna il suo ingresso nella guerra dell’informazione. Ted Turner era ormai avanti con gli anni, così Soros ne prese il posto e diede al figlio un vantaggio. Che cosa vuole veramente ottenere? Il dominio totale sulla diffusione delle idee cosiddette “progressiste”! Un progresso che porta all’abisso della nostra umanità. È solo un altro manipolatore che, con il pretesto della carità, orchestra rivoluzioni silenziose per il proprio… conto in banca.

Il prossimo è Elon Musk, il giovane della banda che sta affascinando il mondo con le sue aziende rivoluzionarie, da Tesla a SpaceX, per non parlare del suo progetto transumanista di chip cerebrale tramite “Neuralink”. Troppo pieni di “stronzate naturali”, contano tutti sull’intelligenza artificiale per salvarsi! Ma dietro questa immagine di innovatore si nascondono grandi preoccupazioni etiche che spingono indietro i confini di ciò che è inaccettabile e, soprattutto, della natura. Le sue posizioni spesso sconcertanti sui social network, al limite dell’autistico e dello schizofrenico, il suo approccio libertario e i suoi progetti di prigioni futuristiche sono fonte di grande preoccupazione. Fino a che punto spingerà i confini tra tecnologia e umanità? La sua visione di un mondo transumanista, in cui gli esseri umani si fondono con le macchine, può lasciare perplessi, ma non è affatto un progresso: è una schiavitù tecnologica e una vera disumanizzazione. Si tratta davvero di migliorare la nostra vita o piuttosto di controllare l’umanità a un livello mai raggiunto prima? Chi oggi non sa più se è un uomo, una donna o un tostapane… non avrà problemi a scegliere il tostapane! Sì, tutto fa parte del loro piano maledetto! Soprattutto la manipolazione delle cavie.
Un’altra di queste menti è Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, che di recente si è impegnato nella filantropia con la creazione del Bezos Day One Fund. Troppo ricco per pagare le tasse, tanto vale tenersi tutto! Viva le fondazioni! Ma i suoi critici sottolineano l’ironia della situazione. Come si può affermare di aiutare le famiglie di senzatetto mentre si sfruttano migliaia di dipendenti in condizioni di lavoro deplorevoli nei propri magazzini? Come può andare a prendere l’acqua da Marte e non aiutare il Sahel? Come può avere un razzo, 3 yacht e 17 auto e chiederci ancora di andare in bicicletta per combattere l’inquinamento? Inoltre, il suo misero contributo alla lotta contro il cambiamento climatico impallidisce rispetto ai miliardi accumulati attraverso Amazon, un’azienda criticata per la sua enorme impronta ecologica. I centri dati sono i più grandi riscaldatori di atmosfera del nostro secolo e grandi consumatori di elettricità. Bezos è davvero motivato dall’altruismo o sta usando la filantropia per riciclare la sua immagine e il suo denaro? Giudicate voi…
Nella sua discendenza, c’è il piccolo Mark Zuckerberg (nipote di Rockefeller – la casta, sempre la casta!) che, attraverso Facebook (rubato durante i suoi studi e finanziato dalla CIA) ha stravolto il panorama mediatico mondiale. La sua “Chan Zuckerberg Initiative” finanzia importanti progetti educativi e sanitari. È abbastanza da far rabbrividire! Se si considera che la stessa piattaforma che gli ha permesso di accumulare la sua fortuna è un’arma formidabile per mettere a tacere il dissenso e, più in generale, per individuarlo, è anche a doppio taglio. Accusato di promuovere la disinformazione, influenzare le elezioni e trascurare la privacy dei suoi utenti, Zuckerberg viene finalmente visto per quello che è: un manipolatore di menti. Quindi, quando investe in iniziative filantropiche, è davvero per correggere i suoi errori o piuttosto per continuare a consolidare la sua influenza nel campo dell’informazione e dei media? Uno dei project manager preferiti dagli architetti… Ma è tutto in famiglia, quindi che diamine!
Richard Branson è un altro di questi secondi coltelli malvagi. Un altro miliardario sedicente “verde”, con i suoi aerei e i suoi razzi, che ha fondato la Virgin Galactic, una compagnia di turismo spaziale. Sebbene Branson sia un fervente sostenitore dello sviluppo sostenibile, i suoi progetti di turismo spaziale sembrano totalmente scollegati dalle sue presunte preoccupazioni ambientali. I viaggi nello spazio sono un lusso riservato a una ricca élite e i costi ambientali di questi voli sono considerevoli. Ancora una volta, si pone la domanda: chi beneficia davvero di questa iniziativa? L’umanità o una manciata di miliardari in cerca di emozioni? E quanti miliardi stia riciclando attraverso la sua fondazione, non lo sapremo mai…
Ci sono anche personaggi davvero inquietanti come Larry Ellison, cofondatore di Oracle, che ha trasformato l’azienda da una piccola start-up in un gigante tecnologico globale. Come gli altri, quindi? E che ha anche dedicato parte della sua fortuna alla filantropia capitalista. E naturalmente la sua reputazione nel mondo degli affari rimane molto controversa. La sua gestione aggressiva, gli stravaganti progetti immobiliari e gli investimenti in iniziative tecnologiche stanno sollevando preoccupazioni circa l’impatto sulle libertà individuali, soprattutto in un contesto di maggiore sorveglianza digitale.
Poi c’è il vecchio della banda, Warren Buffett, che è uno dei miliardari più rispettati per il suo impegno a donare la maggior parte della sua fortuna, ma a Bill Gates! Eppure le sue scelte di investimento, in particolare in settori inquinanti come i combustibili fossili, non gettano alcuna ombra sulle sue buone intenzioni. Forse sta approfittando della rete di meRdias di Bill? Si può davvero essere un benefattore mentre si trae profitto dalla distruzione sistematica dell’ambiente? È una casta, una mafia – e la peggiore delle mafie, perché non protegge, uccide!
Ma questi miliardari non si limitano a dominare il mondo degli affari, ma utilizzano anche tutte le loro fondazioni per esercitare un’influenza sproporzionata sulle decisioni politiche ed economiche globali. Le fondazioni filantropiche, create dai miliardari, sono spesso viste come entità dedicate a cause nobili che ufficialmente combattono la povertà, migliorano l’assistenza sanitaria e sostengono l’istruzione, tra le altre cose.
Tuttavia, dietro questa facciata generosa si nasconde una realtà molto più complessa e, soprattutto, molto preoccupante. Queste fondazioni filantropiche sono ben lungi dall’essere semplici strumenti di carità disinteressata. Sfuggendo alle normative fiscali e operando senza una reale trasparenza, rappresentano una zona senza legge in cui gli ultra-ricchi possono conservare, accumulare e utilizzare la loro ricchezza per influenzare la società a modo loro, evitando di contribuire in modo equo ai sistemi fiscali nazionali.
Queste dinamiche sollevano profondi interrogativi sulla natura della filantropia moderna e sui rischi che essa comporta in termini di democrazia e giustizia sociale. Questa situazione solleva importanti domande sul loro vero ruolo nella società, che affronteremo nella prossima sezione.
Phil BROQ
Fonte: jevousauraisprevenu.blogspot.com
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