Studio dell’International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research ha Rivelato la Presenza di 55 Elementi non Dichiarati nei Vaccini Covid-19
Presenza di 55 Elementi non Dichiarati nei Vaccini Covid-19
La notizia che il vaccino covid19 ha 55 elementi non dichiarati dovrebbe far scoppiare una guerra civile seduta stante da parte d tutta la popolazione nei confronti di ogni governo del pianeta, ma vedo che la cosa non desta alcuna preoccupazione.
Quello che mi riempie di orgoglio è essere stato per un certo lasso di tempo al centro di una sommossa mondiale nei miei confronti (E chi come me) il quale ha visto la collettività planetaria coalizzarsi in massa per non farmi bere il caffè al bar.……stendiamo un velo pietoso e concediamo loro il privilegio di avere goduto di un breve periodo di sana idiozia che di questi tempi ha un valore aggiunto che pare essere una priorità da conservare con accanimento direi quasi terapeutico.
Quello che vi hanno iniettato ve lo diciamo noi ora adesso ed in questo preciso momento, ma per cortesia non impeditemi di andare al bar in fronte casa per il mio quotidiano caffè quotidiano, vi giuro che non sono stato io 🙁
Toba60
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Nanotecnologia nei vaccini COVID-19: la scoperta di uno scienziato di Tucuman sconvolge il mondo e sfida l’establishment farmaceutico
La biotecnologa Lorena Diblasi di Tucuman ha condotto un’indagine internazionale che ha rilevato 55 elementi non dichiarati nei vaccini COVID-19, tra cui nanoparticelle metalliche e componenti utilizzati nei dispositivi elettronici. Lo studio pubblicato sul prestigioso International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research ha rivelato la presenza di 55 elementi non dichiarati nei vaccini COVID-19 di AstraZeneca, CanSino, Moderna, Pfizer, Sinopharm e Sputnik V, tra cui lantanidi citotossici utilizzati nell’optogenetica e nella nanotecnologia, nonché metalli pesanti come cromo, arsenico e nichel in concentrazioni allarmanti. La scoperta della coraggiosa scienziata di Tucuman e del suo team mette in discussione la sicurezza delle nanoparticelle lipidiche (LNP) utilizzate nei vaccini a base di mRNA e solleva seri dubbi sulla trasparenza dell’industria farmaceutica nello sviluppo dei vaccini durante la pandemia del 2020.
Cosa contengono i cosiddetti “vaccini” contro il COVID-19? Parte 1: Prove di un crimine globale contro l’umanità (In Inglese)
29082022HughesPart1proof1.8new01092022La biotecnologa Lorena Diblasi, laureata all’Università Nazionale di Tucumán (UNT), ha condotto uno studio che ha scosso le fondamenta dell’industria farmaceutica mondiale: Secondo la sua ricerca, pubblicata sul prestigioso International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research, nei vaccini COVID-19 di AstraZeneca, CanSino, Moderna, Pfizer, Sinopharm e Sputnik V sono stati trovati 55 elementi chimici non dichiarati. La scoperta comprende nanoparticelle metalliche, metalli pesanti e persino lantanidi citotossici, sollevando interrogativi sulla trasparenza e sulla sicurezza di questi prodotti biologici somministrati in tutto il mondo.
Risultati inediti e preoccupanti
Diblasi e il suo team hanno utilizzato la spettrometria di massa al plasma accoppiato induttivamente (ICP-MS) per identificare la composizione dei vaccini. Questo metodo ha rilevato 12 dei 15 lantanidi (comunemente usati in elettronica e optogenetica) e 11 metalli pesanti, tra cui:
1) Cromo: presente nel 100% dei campioni.
2) Arsenico: trovato nell’82%.
3) Nichel: rilevato nel 59%.

“È preoccupante trovare questi elementi non dichiarati in prodotti che sono stati somministrati a milioni di persone. L’eterogeneità nella composizione dei vaccini testati solleva seri dubbi sulla loro sicurezza”, ha sottolineato Diblasi.
Perché questa scoperta è rilevante?
Trasparenza e sicurezza: la presenza di elementi non dichiarati – soprattutto metalli pesanti e nanoparticelle metalliche – apre la discussione sui controlli di qualità che i laboratori e le autorità di regolamentazione dovrebbero garantire.
Sviluppo accelerato: molti di questi vaccini sono stati sviluppati con procedure di licenza d’emergenza. Lo studio mette in luce la mancanza di trasparenza nei componenti delle formulazioni che sono state sviluppate in tempi molto stretti.
Dibattito globale: voci critiche come quella dell’attivista statunitense Robert F. Kennedy Jr.– noto per la sua posizione interrogativa nei confronti dell’industria farmaceutica – rafforzano il dibattito sull’etica, l’influenza economica e la responsabilità sociale di queste aziende.
Implicazioni per la salute pubblica globale
Questa ricerca ravviva la discussione sulle nanoparticelle lipidiche (LNP) utilizzate soprattutto nei vaccini basati sull’RNA messaggero (mRNA). La preoccupazione principale è la potenziale citotossicità di alcuni componenti chimici che, secondo questa analisi, non sono stati dichiarati correttamente.
In linea con il pensiero di Robert F. Kennedy Jr. che ha definito i vaccini COVID-19 “i più letali mai realizzati”, si sottolinea l’urgenza di promuovere studi clinici trasparenti e un maggiore controllo normativo. Organizzazioni internazionali, come Transparency International, denunciano l’opacità contrattuale tra aziende farmaceutiche e governi, che mette a dura prova la fiducia del pubblico e la credibilità degli enti regolatori.

Da parte loro, gli autori dello studio auspicano un’ulteriore promozione:
1) Ricerca indipendente per replicare e approfondire questi risultati.
2) Trasparenza nella dichiarazione degli ingredienti da parte dei farmaci.
3) Rafforzare i processi normativi per salvaguardare la sicurezza della popolazione.
La ricerca guidata dalla connazionale Lorena Diblasi apre le porte a un esame più rigoroso dei vaccini COVID-19 e solleva la necessità di riformulare gli standard di controllo della qualità e di regolamentazione sanitaria. Poiché il dibattito sulla sicurezza e l’efficacia di questi vaccini continua, il ruolo della comunità scientifica nella sorveglianza e nella diffusione delle informazioni diventa ancora più rilevante.
Ricerca completa in Spagnolo
DiblasietDa eltucumano.com seguiremo da vicino questo caso che pone Tucumán al centro di una grande controversia globale, rafforzando l’importanza della trasparenza, della ricerca indipendente e della discussione aperta su prodotti che hanno un impatto sulla salute di tutta l’umanità.
La ricerca di Diblasi in foto (galleria):


Come detto in precedenza (ma per ogni eventualità lo ripetiamo) non siamo stati noi a modificare il contenuto del siero magico che ora qualche preoccupazione pare la stia dando, gli artefici del veniale errore confidano nel fatto che un ulteriore “Iniezione di Fiducia” sia la soluzione migliore per un eventuale problema futuro, abbiate fiducia che andrà tutto bene, io per ogni eventualità mi sono comperato una nuova Moka da Caffè 🙁
(C’è poco da ridere!)
Lorena Diblasi
Fonte: eltucumano.com
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