7 Motivi Per cui il Dubbio è l’Origine della Saggezza
Detto tra noi, non non sono completamente d’accordo con l’autore dell’articolo, perché vedete, da sempre io vivo nella convinzione che i politici sono geneticamente degli idioti……sfido chiunque a contestare questa mia presa di posizione………democraticamente però vi concedo un ragionevole dubbio sulla questione….. 🙂
Toba60
Siamo tra i più ricercati portali al mondo nel settore del giornalismo investigativo, capillare ed affidabile, ognuno di voi può verificare in prima persona ogni suo contenuto consultando i molti allegati (E tanto altro!) Abbiamo oltre 200 paesi da tutto il mondo che ci seguono, la nostra sede è in Italia, fate in modo che possiamo lavorare con tranquillità attraverso un supporto economico che ci dia la possibilità di poter proseguire in quello che è un progetto il quale mira ad un mondo migliore!
Il dubbio è l’origine della saggezza
1.) Il dubbio trasforma le risposte in domande:
“Il dubbio è essenziale. È il veicolo che ci trasporta da una certezza all’altra”. Eric Weiner
La domanda giusta è sempre più importante della risposta giusta. Perché? Perché c’è una maggiore probabilità di perdersi nelle risposte. Inoltre, c’è una maggiore probabilità di scoprire qualcosa al di là delle “risposte” mettendole in discussione.

È più probabile che le risposte diventino idoli dorati. Le domande hanno più probabilità di fondere quegli idoli dorati in qualcosa di più malleabile, più aperto e più adattabile al cambiamento.
Come disse Ken Kesey, “Il bisogno di mistero è più grande del bisogno di una risposta”.
Accettare le risposte senza metterle in discussione è un problema di certezza. Si può pensare di voler essere certi, ma la certezza è quasi sempre un ostacolo. La cura per la certezza è la curiosità. Non credete a ciò che pensate; siate invece curiosi di sapere perché lo pensate.
2.) Il dubbio insegna a ricondizionare i condizionamenti culturali:
“Solo dopo aver sopportato il necessario dubbio e la disperazione dentro di sé, l’individuo può svolgere un ruolo esemplare nel rimanere saldo in mezzo al pandemonio del mondo”. Stefan Zweig
Il dubbio vi rende vulnerabili, aperti e onesti con il fatto di essere una creatura fallibile. Ti costringe a confrontarti con la cruda realtà che siamo tutti mammiferi imperfetti che tentano vanamente di incasellare la divinità in un verminaio.
Come disse Ernest Becker, “l’essenza della normalità è il rifiuto della realtà”.
Questo è il comodo fardello che vi è stato imposto da Madre Cultura. Ma non potete permettervi di rifiutare la realtà. Dovete abbracciarla. Rifiutate invece l’illusione culturale. Dubitare della zona di comfort.
Impiegate la vostra mente come uno specchio. Riflettere l’illusione. Ricevere ma non conservare. Assorbire ma non aggrapparsi. Imparare ma non soffermarsi. Fate domande, ma ricordate di non accontentarvi mai di una risposta. Accontentarsi di una risposta significa rinunciare all’obiettivo di conoscere qualcosa che non è mai stato conosciuto prima. Non accontentatevi mai. Anche se la risposta sembra convincente. Mettetela in discussione. Mettetelo sempre in discussione. Soprattutto se viene presentata dalla cultura come qualcosa in cui bisogna credere.
Porre domande difficili e sfidare la cultura sarà sempre più importante che ricevere risposte semplici e accettare la cultura.
3.) Il dubbio pianta semi che aprono la mente nel terreno duro della fede cieca:
“Fidatevi di chi cerca la verità. Dubitate di quelli che la trovano”. Andrea Gide
Il dubbio insegna come, come consigliava Aristotele, “intrattenere un pensiero senza accettarlo”.
La credenza cieca è l’epitome dell’accettazione di un pensiero senza prenderlo in considerazione. Che sia dovuto a un condizionamento culturale, a un indottrinamento religioso o a una programmazione politica, il credo cieco porta all’ignoranza volontaria. E l’unico rimedio all’ignoranza volontaria è il dubbio.
L’ignoranza volontaria insita nella fede cieca è la rovina di qualsiasi ricerca della verità. Il dubbio riprogramma la ricerca della verità. E una volta riprogrammata la ricerca della verità, siete liberi. Siete liberi di fare sempre domande, di essere sempre aperti, di essere sempre flessibili e di non cadere mai più nella trappola della credenza cieca.
Come disse il Buddha: “Dubita di tutto. Trova la tua luce”.
Il dubbio mantiene tutte le cose in prospettiva. E soprattutto questo: La ricerca della verità deve continuare per il bene della verità stessa. Infatti. È il segno distintivo del dubbio tenere sempre la ricerca della verità davanti alla “verità”.
4.) Il dubbio espande l’io:
“Se vuoi essere un vero ricercatore della verità, è necessario che almeno una volta nella vita tu dubiti, per quanto possibile, di tutte le cose”. Descartes
Il dubbio insegna la chiarezza attraverso l’iterazione. Il sé è un oceano infinito. Più ci si conosce, più ci si rende conto di quante cose non si conoscono. Ma da questo deriva una chiarezza. Le acque sono ancora infinitamente profonde, ma la visibilità è migliore.

Ci si rende conto che la conoscenza di sé non ha fine. Vi rendete conto che non si tratta di arrivare a un’identità, o a una personalità, o a formare un’opinione, o a giungere a una conclusione, o a una convinzione. Non si tratta affatto di questo.
Si tratta di nuotare verso una chiarezza più profonda. Si nuota attraverso l’identità, la personalità, le opinioni e le convinzioni. Lo fate perché l’alternativa è rimanere bloccati. L’alternativa è diventare fissi e condizionati, placati e intrappolati, imbambolati e sottoposti a lavaggio del cervello.
Il dubbio vi insegna a iterare attraverso l’io come un serpente si libera della sua pelle. Andando sempre avanti. Adattarsi sempre. Sempre superando.
La crescita, l’espansione e la maggiore chiarezza si trovano sempre nelle profondità di un oceano più grande. Nuotate!
5.) Il dubbio vi permette di anticipare i tempi:
“Essere consapevoli dei limiti è già essere al di là di essi”. Georg Wilhelm Friedrich Hegel
Il dubbio insegna l’incertezza e l’incertezza insegna l’aplomb.
L’aplomb lancia una bomba nel rifugio antiatomico della vostra certezza. Vede la via d’uscita dalla trappola della certezza dall’interno. È accettare il fatto che il dubbio è un’onda che si infrange, ma invece di lottare contro di essa, si agisce con aplomb e si fa surf.
Agire con aplomb significa essere proattivi nonostante i dubbi. È onorare il dubbio, distaccarsene e concentrarsi invece su ciò che ci rende curiosi e ispirati. Agire con disinvoltura richiede coraggio, nonchalance e fiducia in se stessi. È capire che il fine non deve giustificare i mezzi.
Quindi l’universo è fondamentalmente incerto? Così sia. Tanto vale unire le forze. Potremmo prendere l’incertezza e trasformarla in stupore e meraviglia. Potremmo anche essere all’avanguardia non aggrappandoci a nessun aspetto della curva. Lasciare che le fiches cadano dove capita.
Avventurarsi nell’ignoto può essere straziante. Il dubbio su se stessi è un dato di fatto. Agire con aplomb significa semplicemente accettarlo come un dono che continua a darvi il potere di appiattire costantemente la scatola, ribaltare le carte in tavola, capovolgere il copione e spingere la busta della certezza che minaccia di avvolgervi in un pensiero monodimensionale.
6.) Il dubbio trasforma l’arroganza in umorismo:
“L’umorismo non è uno stato d’animo, ma un modo di guardare il mondo”. Ludwig Wittgenstein
Non c’è nulla di più potente di un buon senso dell’umorismo, nemmeno il potere. Nel momento del buon umore, l’intero universo è dentro di voi, vibra attraverso di voi, ulula a tutte le lune, canta una lingua più antica delle parole e soprattutto vi ricorda che, sebbene non siate che un granello nel cosmo, siete anche l’intero cosmo all’interno di un granello.

Quando siete in preda al buon umore, siete in sintonia con le frequenze superiori. Siete una sorgente che attinge all’ordine superiore dell’ordine disordinato. Sei un faro di speranza in un campo di disperazione. Sei un faro di oscurità nella luce accecante del condizionamento culturale. Sei un cosmonauta diabolico nel vortice che fa scivolare tutti i nodi.
L’umorismo coltivato è uno specchio rovesciato che capovolge l’universo. Mette in prospettiva la serietà e la meschinità. Mette l’umorismo davanti all’arroganza, il riso davanti alla nostalgia, l’Amor Fati davanti al Fato. Mette l’ego al guinzaglio.
Come diceva Camus, “la grandezza dell’uomo sta nella sua decisione di essere più forte della sua condizione”.
Per costruire una nuova conoscenza, bisogna prima essere in grado di distruggere la falsità e smettere di prendersi troppo sul serio. Fare un salto di coraggio per uscire dalla convinzione e passare alla fede. Siate curiosi, non sicuri. Siate creativi, non convinti. Siate eccentrici, non conformisti. Siate spiritosi, non pieni di arroganza.
Dubitate! Liberatevi di disimparare ciò che siete stati ingannati ad apprendere.
7.) Il dubbio insegna il potere della Via di Mezzo:
“La via di mezzo non va da qui a lì. Va da lì a qui”. Jack Kornfield
Il dubbio vi mantiene in linea con il Grande Mistero, quello che alcuni chiamano Dio. Quanto più siete allineati con questo Mistero, tanto più disciplinata sarà la vostra immaginazione. Più probabilmente agirete con stupore e trascendenza piuttosto che con convinzione e chiusura mentale.
Non si può conoscere il futuro. Non si può controllare come andranno le cose. Si può solo controllare il modo in cui si reagisce a come vanno le cose. Anche in questo caso, non si tratta di controllo. Si tratta di essere adattabili. Si tratta di essere flessibili e resilienti. Si tratta di essere preparati al peggio, anche se si spera nel meglio. Si tratta di trascinare il proprio fragile passato verso il proprio futuro antifragile.
In quel granello di speranza c’è tutto il coraggio di cui avrete bisogno. Un pizzico di coraggio batte un oceano di dubbi. Usate il coraggio come una spada. O, meglio ancora, come una falce. Tagliare la tempesta dell’ignoto. Tagliuzzare il sudario del non sapere. Affettare e tagliare lo spessore dell’incertezza. Non per ottenere l’invulnerabilità, ma per trascendere la vulnerabilità assoluta.
La Via di Mezzo è il luogo in cui si realizza la vulnerabilità assoluta. La Via di Mezzo è la spada della verità che divide tutte le “verità”. La Via di Mezzo è la falce della giustizia che spezza tutte le “corone”.
Tagliare con l’anima. Incontrare il pericolo sulla strada dell’avventura. Salutare la gloria sul campo. Affrontare l’albatros sul sentiero. Incontrare il Minotauro nel labirinto. Tagliare! Tagliare l’ostacolo finché non diventa il percorso.
E se “Dio stesso” dovesse ostacolarvi, tagliate quel bastardo e diventate una cosa sola con tutte le cose.
Gary ‘Z’ McGee
Fonte: .wakingtimes.com
SOSTIENICI TRAMITE BONIFICO:
IBAN: IT19B0306967684510332613282
INTESTATO A: Marco Stella (Toba60)
SWIFT: BCITITMM
CAUSALE: DONAZIONE
