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Maradona lo Ricordo Cosí

Passo parte dell’anno in Argentina e le sue immagini dal momento in cui scendi dall’aereo sono dappertutto, il tratto che va da Buenos Aires a Santa Fé e’ intriso di murales che lo ritraggono ovunque

Ogni volta che converso con qualcuno il suo nome e’ parte integrante della discussione, che tu parli di crisi, di politica, economia o di lavoro, sempre c’è uno spazio a lui dedicato, fosse, anche solo per ricordare che egli il calcio lo giocava meravigliosamente anche con le mani.

Il calcio con lui in campo era divertimento, non esisteva tattica, schemi, modulo di gioco o strategia, bastava una sua giocata per vanificare il lavoro collettivo studiato nei minimi particolari degli avversari, egli con la sua individualità, rappresentava tutto ciò che dal profondo di noi ognuno desidera essere

L’uomo che con la sua forza, capacita’ fantasia e la sua volontà, combatte e vince contro tutto e tutti.

Spontaneo, altruista, generoso ma al contrario di quanto molti possono pensare anche estremamente professionale sul campo di gioco e in allenamento, i compagni di squadra e i tifosi lo amavano e lui elargiva al quadrato questa loro spontanea manifestazione di affetto.

La vita fuori e’ un altra cosa e non ci deve riguardare, Albert Einstein era un marito infedele, Jean-Jacques Rousseau un pessimo padre, Leonardo da Vinci un Pedofilo, il mondo e’ pieno di persone che dietro l’anonimato maschera mille regole infrante, dettate da quelle convenzioni che tutti chiamano regole auree della vita.

Giusto e doveroso e’ pertanto considerare il Maradona calciatore con la sua gran voglia di vivere e giocare e che trasmetteva a tutti gli spettatori ogni qualvolta calcava i campi di gioco, come non fare un confronto con il calcio attuale dove i giocatori si vendono per una pipa di tabacco e si presentano allo stadio come fossero operai della Fiat.

E’ questo il Maradona che tutti dovremmo ricordare, autentico, sincero sempre responsabile delle proprie azioni, nella brutta e nella cattiva sorte e in ogni istante della propria vita

E’ una prerogativa che manca a molte persone, legata più’ alle regole imposte che alla loro autentica natura, ed e’ forse questo il motivo per cui la critica si sofferma su tutto quello che e’ stato il seguito della sua vita fuori dagli stadi.

Da ”Lassu” avranno di che divertirsi, già li immagino tutti seduti sulle tribune, compiacersi dei miracoli che sapeva fare sul campo di gioco qui sulla terra e che ora finalmente possono condividere in quel luogo privilegiato dell’eternità

…..quella che Diego ci la lasciato in eredita’ dal profondo dell’anima.

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