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I corridori hanno davvero bisogno di fare stretching? Le prove potrebbero sorprenderti!

Lo stretching da anni si è prestato a mille considerazioni e oggettivamente se ne sono sentite tante, io personalmente ho sempre trovato riscontro a questi esercizi eseguendoli a riposo e distante dagli allenamenti e per esperienza preferisco eseguirli in modo dinamico al contrario di quanto solitamente viene propagandato, ad ogni modo la cosa migliore da fare è svolgere quello che ci fa sentire bene e che gli altri dicano pure quello che vogliono. 🙂

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I corridori hanno davvero bisogno di fare stretching?

Fin da piccoli ci viene insegnato che lo stretching è una parte importante di un programma di fitness. Per questo motivo, siamo portati a pensare che lo stretching sia necessario per prevenire gli infortuni e ottenere buoni risultati nello sport. Tuttavia, ciò che non ci rendiamo conto è che l’importanza che attribuiamo allo stretching si basa più su supposizioni che su dati scientifici.

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Negli ultimi 20 anni, molti studi medici e sportivi hanno messo in discussione gli effetti dello stretching. Ciò che hanno scoperto è che, sorprendentemente, lo stretching non apporta agli atleti tutti i benefici che si pensava un tempo. Anzi, in alcuni casi è stato dimostrato che può addirittura ostacolare le prestazioni.

Tuttavia, anche se lo stretching non è così fondamentale come pensavamo, potrebbero esserci comunque alcuni buoni motivi per includerlo nella routine settimanale. In questo articolo condividerò ciò che sappiamo sullo stretching grazie alle ricerche scientifiche e vi darò alcuni consigli basati sulla mia esperienza di fisioterapista su quando e come fare stretching per ottenere i massimi benefici.

Prima di approfondire tutti gli effetti dello stretching, è importante sottolineare che i ricercatori lo suddividono in due categorie distinte: acuto e cronico. Lo stretching acuto è quello che viene eseguito immediatamente prima o dopo altri esercizi, ad esempio come parte del riscaldamento o del defaticamento. Lo stretching cronico, invece, è quello che viene eseguito indipendentemente da altri esercizi e seguendo un programma regolare e strutturato il cui unico scopo è aumentare la flessibilità.

Questa distinzione è importante perché il modo in cui si esegue lo stretching porta a risultati molto diversi.

Cosa ancora più importante, la ricerca dimostra che solo lo stretching cronico migliora la flessibilità nel tempo. Pertanto, se il tuo obiettivo è quello di sviluppare una migliore mobilità articolare, sappiamo che devi fare stretching regolarmente oltre ad altri esercizi, non solo come parte della tua routine di riscaldamento.

Essere flessibili rende migliori nel corsa e aiuta a prevenire gli infortuni? Sebbene la maggior parte delle persone ritenga che la flessibilità sia una cosa positiva, le ricerche dimostrano in realtà il contrario.

Questo studio7, che ha preso in esame 100 corridori amatoriali, ha scoperto che i corridori con la minore flessibilità sono in realtà quelli che corrono con maggiore efficienza. I ricercatori che hanno condotto lo studio hanno ipotizzato che ciò sia dovuto al fatto che la rigidità crea stabilità intorno alle articolazioni e questo, a sua volta, consente ai corridori di correre in modo più fluido. D’altra parte, i corridori che sono iperflessibili tendono ad avere molti movimenti extra nelle articolazioni, il che significa che devono impegnarsi molto di più per controllare i propri movimenti e correre in modo fluido.

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I risultati di questo studio contraddicono la nostra convinzione tradizionale sui benefici della flessibilità e sull’importanza generale dello stretching per i corridori. Da questa ricerca emergono due conclusioni fondamentali: primo, una maggiore flessibilità non è correlata a una migliore forma fisica nella corsa. Secondo, la stabilità è il fattore più importante. Quindi, che siate naturalmente flessibili o rigidi, dovreste concentrarvi maggiormente sul miglioramento della stabilità e del controllo, piuttosto che sulla flessibilità.

Un altro presupposto comune è che lo stretching prevenga gli infortuni. Tuttavia, i ricercatori non hanno riscontrato la veridicità di questa affermazione. Ad esempio, questo studio11 condotto nei Paesi Bassi ha esaminato l’effetto dello stretching sugli infortuni nell’arco di un programma di 10 settimane e ha riportato che lo stretching non ha avuto alcun impatto sulla prevalenza degli infortuni da sovraccarico.

Tuttavia, sebbene la ricerca non abbia dimostrato che lo stretching sia utile in caso di infortuni, aneddoticamente i corridori riferiscono che lo stretching aiuta ad alleviare il dolore e il disagio. Per questo motivo, molti professionisti della salute continuano a raccomandare ai corridori di fare stretching regolarmente, oltre all’allenamento di stabilità e forza. Soprattutto se è qualcosa che il corridore trova benefico.

Se desideri aggiungere lo stretching alla tua routine, il momento migliore per farlo è dopo un allenamento intenso (come una corsa lunga) o nei giorni di riposo.

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Non fare stretching immediatamente prima di correre. Se ti senti rigido e a disagio, fai stretching prima del riscaldamento, almeno 15 minuti prima di correre.

Purtroppo non esistono esercizi di stretching miracolosi e, come ho spiegato in questo articolo, non esistono prove scientifiche che dimostrino che un determinato esercizio possa risolvere i vostri problemi. In base alla mia esperienza di corridore e al mio lavoro di fisioterapista, ritengo che la cosa migliore sia eseguire regolarmente una serie di esercizi di stretching diversi. Tuttavia, i corridori che soffrono di tensioni o dolori in una zona particolare del corpo dovrebbero concentrarsi sullo stretching di quella parte del corpo.

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Come nota finale, vorrei sottolineare che, sebbene la ricerca non abbia dimostrato che lo stretching sia particolarmente utile per i corridori, essa dimostra costantemente che l’allenamento della forza e della stabilità lo è. Quindi, se attualmente fate stretching solo come mezzo per gestire il dolore e gli infortuni, dovreste considerare di integrarlo con un allenamento di forza intensivo per ottenere risultati migliori.

Alina Kennedy

Fonte: medium.com & DeepWeb

Riferimenti

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