Le Coincidenze Che Rendono Evidente L’Ovvio!
Le coincidenze sono la sola cosa che gli esseri umani proprio non accettano, altrimenti dovrebbero mettere in discussione ogni sciocchezza accumulata con tanta fatica. 🙁
Toba60
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Le Coincidenze
Mentre i media tradizionali si accontentano di riportare il caos, la distruzione e la perdita di vite umane, uno sguardo più attento alle circostanze che circondano questi incendi rivela una cospirazione su scala colossale, perfettamente in linea con le ambizioni globali delle “città intelligenti”, come definite dal World Economic Forum (WEF). Questi disastri non sono affatto incidenti del destino, ma parte di un piano metodicamente orchestrato per riorganizzare la società, imporre una sorveglianza di massa e trasformare Los Angeles in una vetrina globale per un nuovo ordine urbano strettamente controllato.

Quando otto incendi scoppiano contemporaneamente, diffondendosi alla velocità della luce in tutta Los Angeles, si tratta di qualcosa di più di una semplice coincidenza. Non è colpa né del caso né della natura. Queste fiamme sembrano seguire una traiettoria deliberatamente definita. Un fenomeno del tutto incomprensibile dal punto di vista naturale. La perfetta sincronizzazione di questi incendi, scatenati in una furia incontrollabile, solleva domande legittime.
Non solo hanno distrutto interi quartieri, ma hanno anche risparmiato elementi come alberi, recinzioni e persino cassonetti blu. Come è possibile che i cerchioni di alluminio delle auto si sciolgano mentre l’asfalto rimane intatto? Come può il cemento essere ridotto in cenere dal calore e le siepi accanto rimanere intatte? È come l’effetto del microonde, che cuoce il cibo ma non il piatto. Questi incendi sembrano essere più che selettivi nella loro distruzione, lasciando dietro di sé solo rovine dove sono previsti progetti di sviluppo abitativo.
Il governo californiano, già sotto il controllo dei grandi poteri economici e politici, starebbe usando gli incendi come catalizzatore per “sgomberare” intere aree per far posto a progetti immobiliari futuristici e lontani dalla vita urbana attuale. I quartieri devastati, come Pacific Palisades, luogo di ritrovo preferito dalle celebrità, sono proprio le aree in cui è già prevista la trasformazione in “Smart City”, ma evidentemente non abbastanza velocemente per raggiungere l’obiettivo fissato dal WEF per il 2028. Questi progetti includono giganteschi complessi di appartamenti, gestione centralizzata e, soprattutto, monitoraggio di ogni aspetto della vita dei residenti, che sicuramente avverrà, come a Parigi, al momento delle Olimpiadi del 2028. Il chiaro obiettivo è quello di creare città totalmente controllate, dove ogni movimento, ogni azione e ogni decisione è monitorata e analizzata da un’intelligenza artificiale onnipresente. Il tutto sotto un diluvio di cerimonie decadenti per celebrare l’evento.
A sostegno di questa tesi ci sono prove inquietanti, spesso ignorate, che dimostrano come un mese prima dello scoppio degli incendi le compagnie assicurative avessero cancellato la copertura antincendio per migliaia di proprietà nella regione. Come potevano queste compagnie prevedere una simile catastrofe? Ancora più preoccupante è il fatto che i rapporti rivelano che l’approvvigionamento idrico è stato misteriosamente interrotto in aree strategiche due mesi prima, rendendo praticamente impossibile combattere le fiamme. Peggio ancora, i fondi destinati ai vigili del fuoco sono stati deliberatamente dirottati per aiutare gli immigrati. Anche l’enorme serbatoio di Pacific Palisades, capace di contenere milioni di litri d’acqua, era inspiegabilmente vuoto quando sono scoppiati gli incendi. Cosa fare, dunque, di fronte a queste anomalie ricorrenti, o coincidenze, che rendono evidente l’ovvio?
E le speculazioni non si fermano qui. Immagini radar e video amatoriali hanno catturato fasci di energia apparentemente diretti da una fonte sconosciuta nel cielo, potenzialmente legata a installazioni militari o a tecnologie sperimentali, che hanno alimentato i focolai di incendio. Inoltre, sono stati avvistati velivoli non identificati che sorvolavano la zona dell’incendio, sollevando dubbi sull’uso di nuove armi di telerilevamento (DEW) da parte dell’esercito statunitense, che potrebbero essere state utilizzate per innescare o intensificare gli incendi. Un’altra coincidenza? O solo un altro indizio di una manipolazione sistematica orchestrata dalle stesse persone, volta a distruggere alcune aree lasciando intatte altre, creando così un terreno fertile per progetti immobiliari volti a trasformare massicciamente l’area con le Smart City?
Non è necessario un grande sforzo intellettuale per capire che questi incendi sono perfettamente in linea con questa visione più ampia di rimodellamento del nostro pianeta, un progetto di città in cui gli abitanti sono sotto il totale controllo della tecnologia di sorveglianza e sostenuto dal WEF. Questo piano prevede una trasformazione radicale delle grandi città del mondo in spazi totalmente disumanizzati, dove gli individui sono ridotti a mere unità tracciabili, sotto costante sorveglianza e tagliati fuori da qualsiasi forma di autonomia. Parigi è già sulla buona strada e, come per Los Angeles, prevede anche una drastica riduzione dell’uso delle auto private, il controllo centralizzato dell’energia, dell’acqua e del cibo e, naturalmente, la sorveglianza onnipresente degli abitanti attraverso strumenti tecnologici avanzati.

Klaus Schwab, il fondatore del WEF, ha persino previsto che Los Angeles sarà “senza auto” entro il 2030, trasformando la città in un modello di pianificazione urbana futuristico ma profondamente distopico. Ma perché questo progetto possa prendere forma, è necessario che si liberi spazio e che i cittadini siano pronti ad accettare queste trasformazioni radicali. Non si può costruire il nuovo sul vecchio. Come si fa? Semplicemente seminando paura, confusione e disorientamento nella popolazione, con l’obiettivo di farla andare via o morire. Visti da questo punto di vista, gli incendi offrono l’opportunità di “giustificare” tale trasformazione. La paura del fuoco e la necessità di ricostruire, ma senza il rimborso dell’assicurazione, legittimano l’enorme progetto di rinnovamento urbano, al costo di migliaia di vite e proprietà distrutte.
Il contesto di questa distruzione riecheggia la manipolazione sociale in atto da anni. I valori tradizionali vengono sovvertiti e le ideologie controverse, persino distruttive, vengono imposte alla società. Gli incendi non sono solo un disastro naturale, ma diventano un mezzo per trasformare il tessuto sociale, spaventando gli abitanti, destabilizzando le comunità e facilitando l’introduzione di nuove norme di controllo sociale. La California, un tempo bastione della creatività e della libertà, sembra trasformarsi sotto i nostri occhi in un parco giochi per le élite globaliste, un laboratorio di trasformazione sociale dove l’individuo non è altro che una pedina di un gigantesco puzzle tecnologico.
Gli incendi che hanno devastato Palisades e altre zone della California sembrano simboleggiare molto di più di una semplice perdita materiale. Incarnano profeticamente il risultato di una società in declino, come le moderne “Sodoma e Gomorra”. Questi incendi non sono solo distruzione fisica, ma simboleggiano il degrado morale e sociale – come l’incendio che ha devastato Notre-Dame de Paris, i cui risultati sono stati classificati come “segreto di difesa” – e una California che sembra aver gettato i semi della propria fine spirituale. Per alcuni, le scelte politiche dello Stato, i suoi eccessi ideologici e l’abbandono dei valori tradizionali hanno portato questa terra un tempo prospera al declino. Gli Angeli stanno bruciando nelle fiamme dell’inferno creato dall’esercito americano, dalla DARPA e dal WEF.
Inoltre, le politiche dello Stato democratico della California sono spesso criticate per la promozione di derive sociali radicali, cambiamenti che secondo i critici minacciano la stabilità familiare e la purezza morale delle giovani generazioni. I programmi educativi, la “cultura dell’annullamento” e il wokismo finanziato da Soros, la normalizzazione dei dibattiti sull’identità di genere e sulla sessualità e la presenza di controverse figure di Trans e Drag-Queen nelle scuole sono visti da molti come indicatori di questa totale decadenza della società. La domanda allora diventa: fino a che punto si spingeranno questi eccessi prima che la gente si svegli?

Alcuni tra i più illuminati e informati vedono questi incendi come un atto simbolico di oscuri poteri occulti. A loro avviso, le fiamme sono semplicemente un riflesso dei mali che stanno divorando la società, un segnale inviato da gruppi potenti le cui azioni, spesso associate a pratiche sataniche, mirano a distruggere le fondamenta stesse della moralità e della civiltà cristiana. Le figure dell’élite globalista, come Klaus Schwab, George Soros e Bill Gates, sono chiaramente accusate di perpetuare un piano per cancellare i valori tradizionali a favore di un ordine mondiale tirannico e disumanizzato.
Un altro aspetto inquietante di questi incendi è l’osservazione che alcune strutture, come le chiese di Scientology, sono rimaste completamente intatte, nonostante l’entità della distruzione circostante. Questo particolare fenomeno ha attirato l’attenzione di diversi osservatori, tra cui il presidente Joe Biden, che ha pubblicamente sottolineato come gli edifici con i tetti del colore corretto (blu) non siano stati colpiti dalle fiamme. Secondo lui, il colore specifico dei tetti ha svolto un ruolo protettivo, permettendo a questi edifici di sfuggire alla furia degli incendi, generati dal cielo. Tale affermazione, pur apparendo strana, ha alimentato le speculazioni sull’uso di tecnologie avanzate, tra cui armi a energia diretta (DEW, microonde o laser) in grado di manipolare o controllare gli incendi a distanza, fatta eccezione per il colore blu a causa della lunghezza d’onda coinvolta.
Questo fenomeno non sembra essere puramente casuale. Le Chiese di Scientology (rappresentate da Tom Cruise), che possiedono numerosi edifici nella regione, in particolare con i famosi tetti blu, sono spesso percepite da alcuni come legate a poteri occulti o a potenti reti di influenza. Queste strutture sono sfuggite alle fiamme, mentre i quartieri vicini, spesso abitati da cittadini comuni, sono stati ridotti in cenere.
Permettendo a queste chiese e ai loro edifici simbolici di resistere alle fiamme, questi poteri desiderano preservare le aree di potere e di controllo per la radicale trasformazione urbana e sociale che verrà. La casa di John Goodman è stata completamente distrutta dalle fiamme, ma non la sua pattumiera di plastica blu sul marciapiede, ad esempio. Questa evidente differenza solleva la domanda se i tetti, le auto e, più in generale, gli oggetti blu siano una semplice coincidenza o parte di un piano più ampio per sterminare la razza umana e la libertà?
È quindi difficile ignorare il collegamento tra questi eventi e le ambizioni globaliste di creare città intelligenti. Il fenomeno delle chiese di Scientology con i loro tetti blu resistenti alle fiamme potrebbe essere una metafora di ciò che l’élite prevede per il futuro, con un controllo preciso e inalterato su alcuni settori, mentre il resto della popolazione viene sottoposto a devastazione per facilitare la riorganizzazione. La distruzione massiccia e selettiva di aree residenziali, come è avvenuto di recente a Maui (Hawaii), sembra quindi far parte di un piano più ampio, in cui si utilizzano tecnologie sofisticate per cacciare gli abitanti e riconfigurare la città secondo i dettami delle nuove élite tecnologiche.

La distruzione causata dal fuoco a Los Angeles non è un caso isolato. Anche molte città del mondo sembrano essere colpite da disastri naturali come incendi o inondazioni, eventi che, lungi dall’essere puramente casuali, fanno parte di questa strategia di distruzione del vecchio mondo sostenuta da organizzazioni come il World Economic Forum (WEF), in relazione alle agende 2030 e 2045. Queste città sembrano quindi essere il terreno di prova ideale per le forze che cercano di imporre un nuovo modello di pianificazione urbana sotto controllo totale. Come a Los Angeles, l’intensità di questi disastri sembra sproporzionata, se non diretta, rispetto ai fenomeni climatici osservati in altre regioni. Ciò solleva domande legittime sul possibile uso di strumenti tecnologici avanzati per orchestrare questi disastri, come HAARP.
A Valencia nel 2024, in Spagna, devastanti inondazioni hanno colpito la città, causando una distruzione diffusa in diversi quartieri. Le piogge torrenziali e l’innalzamento dei fiumi hanno travolto le infrastrutture, spazzando via decine di migliaia di abitazioni. Ma ciò che colpisce in modo particolare è la coincidenza di queste inondazioni con i progetti di riqualificazione urbana volti a trasformare la città in una “Smart City” a immagine delle visioni del WEF. Il legame tra questo disastro naturale e la riorganizzazione degli spazi urbani non è insignificante.
Valencia, una città storicamente caratterizzata da un clima mediterraneo relativamente stabile, ha visto le sue infrastrutture idriche e di drenaggio messe a dura prova da queste inondazioni. È emerso che i progetti di “resilienza climatica” gestiti da aziende legate al WEF hanno trasformato aree della città in vere e proprie “zone di prova” per le tecnologie di depurazione dell’acqua e le soluzioni di gestione delle inondazioni. Questi progetti si sono rivelati incompatibili con la realtà sul campo e scelte strategiche dubbie nella pianificazione delle infrastrutture potrebbero aver amplificato i danni, aprendo la strada alla distruzione più ampia necessaria per ridefinire la pianificazione urbana.
Abbiamo vissuto la stessa esperienza con gli uragani simultanei che hanno sommerso la Florida non molto tempo fa, ma dove BlackRock aveva bisogno di allontanare la gente dalla terra per far funzionare la sua miniera di litio. I recenti uragani (Helene) che hanno colpito la Florida hanno avuto conseguenze devastanti per la popolazione locale, ma è importante sottolineare che hanno anche servito interessi economici strategici. Questi disastri naturali hanno devastato aree popolate, costringendo molte famiglie a fuggire dalle loro case.
Questo spostamento forzato di popolazioni ha avuto l’effetto collaterale di liberare terreni precedentemente occupati, ma che società come BlackRock, che investe nel settore delle materie prime, desiderano per i loro progetti. In particolare, queste aree si troverebbero in prossimità di potenziali siti per la produzione di litio, un minerale essenziale per la transizione energetica. La tempistica di questi eventi solleva delle domande. Sebbene non possa essere formalmente provata, la coincidenza tra la devastazione degli uragani e la necessità di sviluppare siti minerari sembra suggerire un legame indiretto tra le due cose.

Come Los Angeles, anche Valencia sta subendo le conseguenze di un clima sempre più estremo, che impone l’implementazione di nuovi modelli urbani. A San Paolo, in Brasile, gli incendi boschivi hanno devastato vaste aree, distruggendo non solo la vegetazione ma anche le abitazioni dei quartieri periferici, dove ora si stanno sviluppando progetti di Smart Cities. In Australia, gli incendi che hanno colpito lo stato del Nuovo Galles del Sud non solo sono stati di un’intensità senza precedenti, ma hanno anche liberato terreni per progetti di riqualificazione che prevedono la costruzione di aree residenziali connesse e monitorate. Questi disastri, lungi dall’essere naturali, siano essi legati all’acqua, al fuoco o ad altri fenomeni estremi, possono essere interpretati come meccanismi di sfratto dei residenti dalle aree interessate, creando un vuoto favorevole alla creazione di nuove infrastrutture corrispondenti al modello delle “Smart Cities”.
Questi eventi non sono affatto incidenti legati ai capricci della natura. Sono la conseguenza di un contesto politico ed economico che usa i disastri naturali come leva per imporre una trasformazione radicale della società e delle infrastrutture, in cui la popolazione povera viene eliminata. Gli incendi di Los Angeles, dell’Australia e del Brasile, le alluvioni di Valencia e della Florida non sono quindi semplici disastri naturali. Sono chiaramente tappe di un più ampio progetto globale di ridefinizione del paesaggio urbano nell’interesse di un’élite globalista. Il legame tra questi eventi e le ambizioni del WEF sta diventando sempre più evidente, e le popolazioni interessate si trovano ancora di fronte alla scelta finale di sottomettersi alla trasformazione imposta o di resistere a questo tentativo di controllo totale.
Questi tragici eventi, oltre a distruggere vite e proprietà, rivelano il desiderio di controllare, manipolare e trasformare i cittadini con il pretesto del progresso tecnologico. La domanda è: fino a che punto siamo disposti ad accettare questa distopia che ci viene imposta con il pretesto della modernizzazione? E la risposta a questa domanda determinerà il futuro del nostro mondo.
Los Angeles è stata ridotta in macerie per diversi motivi!
Ci sono piani per trasformare Los Angeles in una città intelligente in 15 minuti entro il 2028. (Vedi ITS )
SmartLA2028-Smart-City-StrategyAdesso Los Angeles sta bruciando.
Per diversi motivi:
- Per portare avanti la narrativa del cambiamento climatico .
- Liberare spazio per i data center .
- E a causa del litio .
Lasciami spiegare:
Qui sotto potete vedere una mappa dell’attuale densità degli incendi.
Aree in cui gli incendi sono più densi:
- Fenice
- Los Angeles

I centri dati per l’IA e i servizi cloud hanno bisogno di un’enorme quantità di spazio. Questo spazio è attualmente in fase di creazione.
Phoenix
L’azienda Tract ha diverse sedi nell’area di Phoenix dove intende costruire centri dati.
Su uno di essi è previsto un campus di data center con 40 edifici. Secondo Tract, sta attualmente lavorando con il fornitore di energia locale su piani per supportare fino a 1,8 GW di capacità. Tuttavia, poiché il sito è circondato da aree residenziali ed era originariamente destinato a questo scopo (un tempo erano previste 10.000 unità abitative), ci sono delle resistenze. Anche a causa del rumore previsto e dell’altezza dei nuovi edifici.
“Crediamo che il mercato della Greater Phoenix continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nel futuro del networking dei data center hyperscale”, ha dichiarato Grant van Rooyen, CEO di Tract. “Apprezziamo particolarmente l’impegno e la collaborazione del sindaco Orsborn, del consiglio comunale e del personale in questo processo”. (Cfr. DCD)
Los Angeles
Per quanto riguarda i centri dati di Los Angeles, il Los Angeles Times scrive:
“In 25 anni di carriera nel settore immobiliare, non ho mai visto un tale livello di domanda su scala globale”, ha dichiarato Darren Eades, agente immobiliare di JLL specializzato in data center.
I maggiori motori sono i fornitori di servizi AI e cloud, che includono alcuni dei più grandi nomi del settore tecnologico come Amazon, Microsoft, Google e Oracle.

Con i tassi di occupazione degli edifici per uffici tradizionali ancora in calo a causa della pandemia COVID-19 e con i valori degli immobili in diminuzione, i data center rappresentano una rara opportunità per gli sviluppatori immobiliari che guardano a grandi mercati come Los Angeles e ad aree meno urbane con energia abbondante e preferibilmente a buon mercato per le operazioni dei data center.
“Se si riesce a trovare un’utilità per costruire un sito, verranno”, ha detto Eades a proposito degli sviluppatori.
Secondo il rapporto di JLL sui data center, la costruzione sta avvenendo a un ritmo “straordinario” in tutto il Paese e non riesce ancora a tenere il passo. “I posti vacanti sono scesi al minimo storico del 3% a metà anno, spinti da una domanda insaziabile e da un’attività edilizia sfrenata”.
Litio
Un’altra ragione degli incendi, probabilmente la più importante, è la scoperta di depositi di litio nella regione della California meridionale.
Salton Sea
Fox Business ha riferito:
Un’enorme scoperta di litio nella regione californiana del Salton Sea potrebbe contribuire ad aumentare le forniture nazionali di questo minerale, che svolge un ruolo cruciale nella produzione di batterie per veicoli elettrici (EV).
La regione del Salton Sea, nella California meridionale, sta attualmente generando una quantità significativa di elettricità geotermica. Un’analisi condotta nel 2020 da una commissione californiana ha rilevato che la concentrazione di litio nelle salamoie geotermiche che sono un sottoprodotto della produzione di energia elettrica nella regione è probabilmente la più alta al mondo.
Nel novembre 2023 il Dipartimento dell’Energia ha annunciato che un’analisi del Lawrence Berkeley National Laboratory ha rilevato che la regione del Salton Sea potrebbe avere risorse per produrre oltre 3.400 chilotonnellate (o 3,4 milioni di tonnellate) di litio, sufficienti ad alimentare più di 375 milioni di batterie per veicoli elettrici. Per fare un confronto, si tratta di una quantità superiore al numero totale di veicoli in circolazione negli Stati Uniti.
Altri depositi di litio:
- Vicino al lago Havasu (cfr. Havasu News)
- MexiCali (Vgl. Messico Business News)
- Phoenix (Vgl. Arizona Lithium)
Gli estratti più rilevanti degli articoli sopra citati sono assegnati alle rispettive posizioni qui sotto.
Guardate voi stessi. Sono sicuro che si tratta di una coincidenza.

La maggiore opposizione che queste miniere devono affrontare in tribunale e nelle proteste degli attivisti è il loro impatto negativo sull’ambiente e sull’ecosistema.
Se si brucia l’ecosistema, non rimane nulla da proteggere.
Fonti:
Perché gli oggetti blu non si incendiano: è perché i fuochi sono stati appiccati con armi energetiche?
A Los Angeles, i cassonetti blu sembrano essere sopravvissuti all’incendio (proprio come le auto blu a Maui…).
Il colore blu assorbe il giallo, il rosso e l’arancione e quindi non è vittima delle armi energetiche.
Ecco come funzionano le armi a energia diretta
Basta aggiungere un drone per ridurre tutto in macerie e poi dare la colpa al cambiamento climatico.
La compagnia assicurativa sapeva che Los Angeles sarebbe bruciata?
State Farm ha cancellato centinaia di polizze assicurative per i proprietari di case mesi prima degli incendi.
Queste persone non riceveranno alcun risarcimento, come le vittime dell’uragano Helene in North Carolina. (Vedi Newsweek)
Fonti: 7SEES su x & evousauraisprevenu.blogspot.com
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