Dove sono Finiti i Nostri Mitici Eroici ”Conigli” Musicali
Ve li ricordate i cantanti che tutti definivano di protesta degli anni passati, quelli che si impegnavano in prima persona attraverso le loro canzoni facendosi interpreti del loro tempo?
Alcuni li hanno assassinati, vedi John Lennon o Michael Jakson, oppure li hanno suicidati come si conviene con coloro che non si allineano alle direttive di una lobby musicale che non è per nulla diversa a quella che tiene le redini del potere politico, finanziario, ed economico del pianeta.
Per molti di loro l’impegno musicale nei confronti del pubblico era un dovere prima ancora che economico, soprattutto morale, requisito che i cantanti d’oggi non sanno nemmeno cosa sia considerato il messaggio che trasmettono alle generazioni di oggi attraverso le loro canzoni.
E i primattori del passato si sono defilati completamente, molti per un senso di riconoscenza nei confronti di un sistema che li ha resi ricchi e famosi, altri perché tutto sommato la musica è un veicolo che supporta un ego smisurato che non ammette compromessi con la plebe che li idolatra.
Lo sanno tutti che oggi come oggi se vuoi lavorare nella musica ti devi prestare a qualche accomodamento e mai come in questo momento il silenzio dà una precisa idea su come funzionano le cose.
Dove sono finiti i cantanti che per anni hanno predicato la pace e la giustizia e che oggi al tempo del Coronavirus si sono defilati come conigli impauriti, forti della libertà di non compromettersi su questioni che riguardano solo gli altri per paura di perdere la credibilità dei potenti.
Eppure un tempo erano cosi propensi a elargire messaggi messianici ai propri fans, quelli che si mettevano a piangere e si sbracciavano allo stadio strappandosi i capelli e che ora sono in silenzio come loro.
In Italia i vari Gianni Morandi, Zucchero Fornaciari, Massimo Ranieri, Renato Zero, Vasco Rossi, al Bano o Gigi D’Alessio fino a Jovannotti per fare solo alcuni nomi, hanno chinato la testa ed il culo per compiacere un élite che li ha privati della loro dignità per una manciata di becera ipocrisia, ma ce ne sono tanti, tantissimi altri, per non parlare dei complessi musicali volatilizzati come fumo nelle lande.
E all’estero e nel mondo, ”Silenzio Totale”, un tempo si riunivano in gruppo e si impegnavano tra loro per una causa comune, che ora è legata solo al profitto e alla visibilità sui media per un tornaconto personale, quanto basta per rendere evidente quanto la loro miseria umana si abbassa ad un livello che Bob Dilan, Woody Guthrie, Jim Morison, Joni Mitchell e Joan Baez non potrebbero mai vedere dall’alto della loro statura, non solo musicale, ma soprattutto Etica e Morale.
Ci sono anche le mosche bianche in questo momento, come si conviene dove esiste lo squallore collettivo, come Enrico Ruggeri o Giuseppe Povia, o esponenti stranieri come Jon Bon Jovi e Roger Waters, o critici musicali praticamente scomparsi dalla cronaca mainstream, come per esempio Red Ronnie, costretto a elemosinare su un social un like per poter dire la sua, tutte persone considerate dai media classici e dai loro colleghi dal basso profilo alla stregua di un virus da isolare e mettere a tacere.
È triste la vita, ma un attenuante gli va data ai nostri mitici conigli.
“Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”
( “I promessi Sposi” – A. Manzoni)
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Bob dylan mi sa che ha sempre giocato con l altra squadra . . .