La Psiche in Catene: Come la Psichiatria Moderna ha Perso la sua Strada
Io non aggiungo altro, ma da una indagine statunitense risulta che coloro che si sono rivolti ad uno Psicologo, nell’83% dei casi pare abbiano moltiplicato al quadrato i problemi che avevano prima di entrare in terapia…..qualora decideste di rivolgervi a loro, consiglio vivamente di farsi il segno della croce prima si sdraiarsi sul lettino……. o di tapparsi bene le orecchie 🙁
Toba60
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Breve storia della frode, di Freud e della mercificazione della salute mentale
Nell’era in cui i media aziendali prosperano sfornando saghe che inducono alla paura che si tratti dello spettro di un cambiamento climatico catastrofico, di epidemie virali inventate o dell’ombra incombente dell’Armageddon nucleare dovremmo davvero sorprenderci che le “pandemie della salute mentale” siano la norma piuttosto che l’eccezione?

Queste narrazioni non sono solo un’illazione, ma una strategia calcolata per mantenere la popolazione in uno stato di ansia perpetua, malleabile ai capricci di chi è al potere.
Quando la paura non basta, la società passa al passo successivo: la soluzione dell’industria farmaceutica. Il medico, un semplice ingranaggio di questa macchina, prescrive “pillole biofarmaceutiche” con ingredienti misteriosi quanto i presunti benefici che dichiarano.
E se questi conforti chimici non riescono a placare il vostro terrore esistenziale? Beh, allora si viene condotti tra le braccia rassicuranti dei servizi di salute mentale, dove i professionisti – armati di dubbi manuali diagnostici – vi etichettano, medicando la vostra stessa essenza. Non si tratta di un trattamento medico, ma di una catena di montaggio per trasformare gli esseri umani in sedati ambulanti, perfettamente adattati alla realtà distopica creata da coloro che traggono profitto dal nostro panico.
Parliamo ora delle giovani menti, il futuro della nostra specie. I nostri bambini, un tempo vivaci con la naturale curiosità e l’energia della giovinezza, vengono ora sottomessi chimicamente con il pretesto di gestire “problemi comportamentali” o depressione.
È una triste ironia che, in un mondo in cui gridiamo all’individualità, stiamo indottrinando i nostri figli affinché non siano altro che nodi compiacenti e silenziosi di una rete di controllo. Vengono nutriti con la propaganda sotto la bandiera dell’educazione: che la CO2, il respiro stesso della vita, è la nostra rovina; che la scienza e la storia sono verità fatte su misura per adattarsi a un’agenda; che la vaccinazione costante è l’unico scudo contro la prossima pandemia fantasmagorica, trapelata in laboratorio o fabbricata dai media. Questa non è educazione, è indottrinamento. Non è solo disinformazione; è un assalto all’innocenza e alla verità dell’infanzia, mascherato da cura.
Primo, non curare chi è normale
Primo-non-curare-chi-e-normale-Allen-Frances-Z-Library_organizedIl termine “Psiche”, da cui la psicologia prende il nome, indica etimologicamente lo studio dell’anima, un’esplorazione che si suppone finalizzata a comprendere gli strati più profondi dell’esistenza umana.
Eppure, ciò che incontriamo nella pratica odierna della psicologia e della psichiatria è una netta deviazione da questa nobile ricerca. Invece di approfondire la profonda saggezza delle antiche scritture, che descrivevano la scienza dell’anima con riverenza e profondità, ci troviamo in un’industria più simile a un mercato in cui le anime non vengono guarite, ma ammassate nella dipendenza da farmaci.
L’affermazione che la psichiatria moderna è un’impresa guidata dal profitto piuttosto che una disciplina scientifica può sembrare dura, ma è la realtà con cui dobbiamo confrontarci. L’assenza di un test medico definitivo per qualsiasi disturbo mentale sottolinea il terreno traballante su cui poggia questo campo.
Gli psichiatri, insieme ai loro colleghi medici, dispensano farmaci basandosi solo sui sintomi, una pratica che va contro la scienza empirica. Questo non è un trattamento, ma una congettura vestita con l’abito dell’autorità medica.

Si consideri l’agghiacciante storia di uno scienziato irlandese che ha dovuto affrontare la forza draconiana del giudizio psichiatrico soggettivo. Il suo impegno involontario e la successiva somministrazione forzata di farmaci illustrano il terrificante potenziale di abuso quando la scienza viene sostituita dall’opinione. Il suo calvario, documentato nella sua critica critica critica per l’Irish Times, serve da monito. Un uomo, il cui unico crimine è stato quello di avere un’opinione diversa da quella del suo medico di famiglia, è stato privato dei suoi diritti e della sua autonomia e ridotto a un mero contenitore per la sperimentazione farmaceutica.
La comunità psichiatrica ama ammantarsi del manto della scienza, ma le sue diagnosi si basano più sull’interpretazione comportamentale che su una realtà biochimica. Etichettare qualcuno con una malattia mentale sulla base di quella che potrebbe facilmente essere un’interpretazione errata o una vendetta personale non solo non è scientifico, ma è disumanizzante.
Questi cosiddetti “esperti” brandiscono le loro diagnosi come un martelletto, condannando gli individui a una vita di stigma e di farmaci senza il supporto di prove solide e riproducibili. Questa pratica non ha nulla a che vedere con la scienza, ma puzza di controllo, manipolazione e mercificazione del disagio umano a vantaggio delle aziende.
Inoltre, l’industria farmaceutica, con le sue tasche profonde e i suoi interessi acquisiti, ha probabilmente dirottato quello che dovrebbe essere un approccio olistico alla salute mentale, trasformandolo in un nastro trasportatore per la distribuzione di farmaci. Gli effetti collaterali di questi farmaci, spesso ignorati nella ricerca del profitto, possono talvolta essere dannosi quanto i sintomi che dovrebbero alleviare. Questa non è assistenza sanitaria: è una scommessa con le vite umane, in cui i dadi sono caricati a favore di Big Pharma.
Quando la psichiatria entra in gioco non è in gioco solo la vostra sanità mentale, ma la vostra stessa struttura familiare. Immaginate un sistema in cui un singolo parere psichiatrico può privarvi dei vostri diritti di genitori perché vostro figlio è stato, agli occhi di un’industria orientata al profitto, “ritenuto” mentalmente disordinato. Non si tratta di una distopia orwelliana, ma della realtà di luoghi come l’Irlanda, dove lo Stato può annullare i diritti dei genitori sulla base del giudizio soggettivo di un professionista il cui kit di strumenti include più opzioni farmaceutiche che precisione diagnostica.
Il Manuale Diagnostico e Statistico (DSM-IV), la presunta “bibbia” della psichiatria, è meno un documento scientifico e più un manifesto politico, approvato non da prove empiriche ma dal consenso di un comitato. Lo stesso Allen Frances, un tempo alla guida del DSM-IV, ammette la mancanza di prove oggettive, sottolineando la vaghezza di fondo del sistema.
Lily Bit
Fonte: alilybit.com
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