Medagliere Olimpico: Chi Avrebbe Vinto se le Medaglie Fossero Considerate in Funzione della Popolazione?
Chi scrive come sapete ha dedicato gran parte della sua vita a correre nel ruolo di chi e stato troppo lento per arrivare primo e troppo veloce per essere l’ultimo, il detto campioni si nasce e non si diventa, alla luce delle ricerche scientifiche in nostro possesso ha una sua ragione d’essere.
Se sei alto un metro e cinquanta centimetri non potrai mai far parte di una squadra di basket e nemmeno partecipare ad una olimpiade di nuoto, ci sono dei valori imprescindibili che non si possono transigere ed ogni persona o razza che sia ha delle peculiarità fisiologiche e culturali ben precise che possono favorire un atleta ad esprimere il meglio in ogni disciplina.
Chi non ricorda un tempo quando le gare di mezzofondo prolungato erano sempre ad appannaggio degli atleti scandinavi e successivamente hanno ceduto il passo agli africani, pochi sanno per esempio che la provenienza di tutti questi grandi campioni africani Etiopi e Keniani vivono in una zona molto circoscritta del paese, è un po come dire che gli atleti italiani che hanno vinto le olimpiadi provengono tutti dalla Valle D’Aosta, eppure stranamente la realtà pare essere proprio questa, la differenza sostanziale é nata nel momento in cui questi atleti nel loro luogo di origine si sono sottoposti ad allenamenti pianificati da tecnici professionisti li dove il tutto avveniva prima in modo molto approssimativo.
Seguite attentamente!
Negli anni in cui gli italiani vincevano tutte le più prestigiose maratone, il Veneto è stato oggetto di studio da parte di tutti i ricercatori scientifici del mondo i quali cercavano di capire come in questa regione c’era questa grande e florida sfornata di grandi campioni ( Gelindo Bordin Orlando Pizzolato, Salvatore Bettiol per citare i maggiori) per non parlare delle competizioni in montagna che ci vedevano primattori in ogni luogo del pianeta, nessuno ne ha mai parlato, ma la questione era totalmente slegata da tutte quelle infrastrutture che tutti pensano si debba avere per creare una grande quantità di atleti di vertice. ( Il mezzofondo prolungato è meno vincolato da tutti quegli accorgimenti tecnici che contraddistinguono le altre discipline e che vanno prese per tempo)
Era sorto in modo spontaneo un movimento all’epoca unico nel suo genere che aveva creato attorno a se una capillare organizzazione di volontari che avevano pianificato delle competizioni che con il tempo radunavano ogni settimana sino a 3500 persone per provincia e con delle vere e proprie strutture amatoriali che potevano confrontarsi con campioni e non di ogni parte e luogo e dove tutti in base all’età potevano rivendicare con un po di allenamento il suo meritato premio
Ecco che questi atleti di vertice facevano da traino a persone che avevano dei punti di riferimento che non erano quelli di chi si presenta come oggi alla partenza delle non competitive con il cellulare sul braccio ed un orologio ultima generazione che ti dice anche quando devi andare in bagno.
La rovina totale è sorta quando la federazione di atletica in mano a degli autentici somari funzionali ha voluto mettere mano ad un movimento di massa che faceva invidia in tutto il mondo, regolamentando la sola cosa che aveva dato sorprendenti risultati, partendo dal principio per cui tutti dovevano sottoposti ad un controllo medico con tutti i costi relativi e le prassi burocratiche che ci ruotavano attorno, ( Li dove prima tutti nel momento dell’iscrizione si assumevano ogni responsabilità e dove io in 47 anni di corsa non ho mai visto un solo morto o ferito grave in gara) e poi ponendo una divisione tra chi è un atleta agonista e amatoriale ( Stiamo parlando di corse non competitive) dove questa non aveva ragione di essere, facendoli partire separatamente, (spesso il primo premio è un salame) così facendo ha creato quella dicotomia che tanto piace ai politici e che viene imposta tutt’ora in ogni ambito dello sport li dove in questa disciplina ad alti livelli avviene il tutto in modo spontaneo. ( Non vi preoccupate chi corre a 7′ a km non si sogna neanche lontanamente di correre agonisticamente contro il primatista del mondo Joshua Cheptegeie ad un Meeting e chi fa gli assoluti o svolge una maratona ufficiale è bene che si sottoponga sempre alle consuete visite mediche di controllo.)
Il principio base posto dalla federazione è che una corsa non competitiva per il solo fatto che ha come premio un tostapane, diventa secondo logica una competizione da porre alla stregua di una competizione olimpica, seguendo questa linea interpretativa dovremmo in pratica sottoporci tutti ad una visita medica ogniqualvolta giochiamo una partita a calcetto sotto casa. 🙁
Il risultato finale è stato che gli organizzatori hanno dovuto issare bandiera bianca in quanto su di loro si sono venute a creare una infinita sequela di responsabilità gratuite, unite a dei costi improponibili e che il covid ha definitivamente accentuato in un contesto dove questi scienziati hanno aggiunto pure il vaccino tra i sacri doveri imposti ai nostri atleti di ultima generazione, i quali pur con mille esami medico sportivi adesso stramazzano al suolo ancora prima della partenza.
Un mio amico di 35 anni volle venire col nostro gruppo per partecipare a queste non competitive e lo fece con i calzoncini da calcio, i calzetti in tessuto e la maglietta da basket e la cosa gli piacque al punto che decise di proseguire dedicando 3 allenamenti a settimana per portare a termine la gara di 10Km in modo dignitoso come diceva lui.
Dopo 6 mesi in pista correva senza difficoltà a 3′ a km ed in gara giungeva sistematicamente tra i primi 3, un giorno in una competizione locale con oltre 3000 partecipanti, Salvatore Bettiol volle fare un test su strada in prossimità dei campionati italiani di maratona e faticò non poco per batterlo in volata, ed a fine gara il suo allenatore venne vicino a noi e ci domandò da dove veniva e chi era…..noi ci mettemmo a ridere perché l’atleta in questione era tutto tranne che un atleta, perché la sola sua motivazione a correre era quella di regalare la coppa che vinceva a tutti i bambini che presenziavano alla premiazione. ( nel suo ricordo ho sempre fatto pure io la stessa cosa anche se succedeva raramente) questi erano gli atleti che la federazione ha ucciso!
Oltre che ad alimentare un giro di affari che indirettamente dava lavoro a migliaia di persone, questo movimento spontaneo unificava intere famiglie che il fine settimana si ritrovava a condividere dei momenti di sport in allegria e dove l’ultimo arrivato sul tavolo del ristoro si rivolgeva al campione olimpico di turno che con il tono di sfida come si conviene in questi casi gli diceva grosso modo così…..la prossima volta ti batto!
E smettetela di parlare di medaglie e pensate a chi pratica lo sport al ritmo della lumaca e che sono la stragrande maggioranza di chi corre e vedrete che qualcosa di buono salta sempre fuori!
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Uno sguardo diverso al conteggio
Le Olimpiadi sono solitamente dominate da USA e Cina, e Parigi 2024 non è stata diversa. Ma questi paesi non solo hanno la ricchezza per investire risorse nei Giochi, ma hanno anche popolazioni incredibilmente grandi da cui selezionare gli atleti.
Oltre un miliardo di abitanti…
Con una popolazione di oltre un miliardo di persone, sembra abbastanza logico che ci siano alcuni atleti di alto livello in queste delegazioni. Ingiusto, persino. Pareggiamo il campo di gioco e guardiamo il conteggio delle medaglie pro capite, e celebriamo i paesi che hanno dato il massimo secondo il loro peso.
Per peso della medaglia
Per fare questo, useremo un sistema ponderato, che offre punti in base al tipo di medaglia, per cercare di renderlo il più equo e completo possibile. Useremo il sistema di medaglie ponderate proposto da tempo dal New York Times: l’oro vale 4 punti, l’argento 2 punti e il bronzo 1 punto.
10. Irlanda
Parigi è stata la migliore Olimpiade di sempre per l’Irlanda, e il paese europeo avrebbe conquistato il 10° posto se il conteggio fosse stato deciso in base alle medaglie pro capite. I loro 4 ori e 3 bronzi su una popolazione di 5.281.600 abitanti equivalgono a una medaglia ogni 277.978, tenendo conto del peso delle singole medaglie.
9. Paesi Bassi
Specialisti del canottaggio e, a quanto pare, dell’hockey, i Paesi Bassi sono in realtà più in basso nella classifica nella versione pro capite (si sono piazzati al 6° posto). I loro 15 ori, 7 argenti e 12 bronzi dei loro 17.977.676 abitanti equivalgono a una medaglia ogni 239.702 persone.
8. Ungheria
Mentre l’Ungheria sarebbe arrivata all’ottavo posto con questo sistema, con 6 ori, 7 argenti e 6 bronzi con una popolazione di 9.584.627. Ciò equivale a una medaglia ogni 239.615 persone, come documentato dal database Medals Pro Capita.
7. Giamaica
La Giamaica avrebbe dominato questa classifica praticamente per ogni Olimpiade dal 2008, ma quest’anno non è stato uno dei migliori. Con 1 oro, 3 argenti e 2 bronzi, la nazione insulare di 2.825.544 abitanti si piazza al 7° posto con una medaglia ogni 235.462.
6. Australia
L’Australia, che è stata uno dei più grandi argomenti di discussione dei Giochi come una squadra che ha dato il massimo per arrivare quarta nel medagliere assoluto, in realtà arriva sesta in una classifica pro capite. Con 18 ori, 19 argenti e 16 bronzi per la sua popolazione di 27.364.621, stiamo guardando a una medaglia ogni 228.038 per gli australiani.
5. Slovenia
La Slovenia entra al numero 5 con 2 ori e 1 argento. Con una popolazione di 2.123.949, ciò equivale a una medaglia ogni 212.394 persone nel bellissimo paese dell’Europa centrale.
4. Nuova Zelanda
La Nuova Zelanda, un paese con una popolazione di 5.338.900 abitanti, ha ottenuto ben 10 ori, 7 argenti e 3 bronzi, un’impresa solida che li ha visti arrivare all’11° posto nella classifica ufficiale ma al 4° qui, il che equivale a una medaglia ogni 121.338.
3. Grenada
Da qui, le medaglie potrebbero essere meno impressionanti, ma non si può dire che questi paesi non stiano dando il massimo. Grenada, che ha ottenuto 2 bronzi, ha una popolazione di appena 112.579 abitanti, il che significa un medagliato ogni 56.289 abitanti per il paese caraibico.
2. Saint Lucia
Sempre nei Caraibi, Saint Lucia si piazza al secondo posto con 1 oro e 1 argento per il paese di 184.100 abitanti. Ciò equivale a uno su 30.683.
1. Dominica
E infine Dominica, con il suo 1 oro, sarebbe in cima alla classifica. Con una popolazione di 67.408, il peso di questa medaglia equivale a una medaglia ogni 16.852, come registrato da Medals Pro Capita.
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